RONALD TRUMP E' IL 45ESMO PRESEDENTE DEGLI STATI UNITI D'AMERICA

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    RONALD TRUMP E' IL 45ESMO PRESEDENTE DEGLI STATI UNITI D'AMERICA


    "Trump eletto presidente degli Stati Uniti dʼAmerica"

    trumppresindenteusa


    Gli Stati Uniti col fiato sospeso per il nuovo presidente ma ormai sembra fatta per il ritorno dei Repubblicani alla Casa Bianca. I repubblicani conquistano anche la maggioranza in Senato.

    Dopo poche macchie blu apparse sui contorni della mappa americana, già dalle prime ore dello spoglio elettorale, tutto si è colorato di rosso repubblicano. Stato dopo Stato, un pezzo dopo l'altro.

    "È una notte meravigliosa. È una notte fantastica per l'America. È una notte grandiosa per tutta la gente del mondo", ha detto Curtis Ellis, alto consigliere di Trump quando già era chiara la vittoria e le persone iniziavano a defluire dalle piazze. Dopo aver assistito a un'estenuante campagna elettorale piena di veleni, polemiche e colpi bassi, circa 220 milioni di aventi diritto sono stati chiamati prima a scegliere, poi aspettare il nome del 45esimo presidente degli Stati Uniti.

    Invece è stata una delle notti più lunghe della politica americana. I volti di Hillary Clinton e Donald Trump nelle spillette delle persone che assistevano allo spoglio in diretta del loro futuro. L'Empire State Building come un enorme schermo proiettava numeri che da incredibili diventavano velocemente indiscutibili. Le persone per le strade, dietro le transenne, davanti alle tv nelle case, riflesse nei propri telefoni.

    Trump è diventato un'onda rossa. Di seguito si è aggiudicato Oklahoma, Mississippi e Tennessee, Alabama e South Carolina. Poco dopo Arkansas, Nebraska, South e North Dakota, Wyoming e Texas. Il New York Times per la prima volta, a metà notte, ha cambiato le proiezioni dandolo per vincente al 58 per cento.

    I bookmakers hanno voltato le spalle a Hillary togliendole la coroncina di cartone che la vedeva come la scommessa più sicura. Le borse sono crollate, l'oro ha acquistato valore, Londra, Tokyo e Hong Kong sono affondate nel nuovo sogno americano.

    E Trump ha continuato ad aggiudicarsi Stati. Montana e Missouri, Idaho, Utah fino a prendere l'Ohio, la chiave che ogni presidente americano ha sempre tenuto in mano prima di aprire la porta della Casa Bianca. Di chiavi ha preso l'intero mazzo, con Florida e North Carolina, ed è volato via. Al suo quartier generale, quando in Italia non era ancora l'alba, hanno cominciato a prepararsi per la festa. A raccogliere le loro cose insieme ai voti di - Utah, Georgia, Iowa, Pennsylvania, Alaska - per andare all'Hilton Midtown, dove per il 'Victory party', nella ballroom lo aspettavano in oltre mille invitati.

    In bilico sono restati Michigan, New Hampshire e Wisconsin, ma il tycoon è sempre stato avanti nella corsa per la Casa Bianca fino ad aggiudicarsi i 270 grandi elettori (i delegati che formalmente eleggeranno il 19 dicembre il presidente Usa), necessari per conquistare la presidenze, lasciando Hillary a contare i suoi 215. Un giornalista del quotidiano francese Liberation, presente nel cuore di una città tradizionalmente democratica, ha catturato le parole di una ragazza, al telefono con la sorella: "È una follia". "La folla non osa parlare" ha commentato il cronista. Times square, a New York, era avvolta nel silenzio.

    Trump ha trionfato nelle aree del Paese a forte presenza di elettori bianchi, facendo molto meglio di Mitt Romney sconfitto quattro anni fa da Barack Obama. Mentre Hillary Clinton non è riuscita ad attirare i voti delle minoranze che furono la chiave dei successi del presidente uscente, ha analizzato a caldo il Washington Post.

    I repubblicani, come previsto, hanno confermato il controllo della House of Representative, anche se la maggioranza si è ridotta. Il Grand Old Party avrebbe 235 seggi contro i 247 delle precedenti elezioni del 2014; i democratici che ne avevano 185 sarebbero saliti a quota 200. I repubblicani hanno strappato ai democratici la Camera sin dal 2010. Ancora in bilico il Senato, dove sono in ballo 35 seggi su 100.

    La vittoria del candidato repubblicano Donald Trump è stata una zampata sull'economia mondiale. Il peso messicano (la moneta del Paese costante obiettivo di Trump, dalle accuse ai migranti bollati come criminali e al progetto di costruire un muro lungo il confine) ha perso il 5%. La borsa di Tokyo, innervosita dall'andamento del voto, ha visto l'indice Nikkey, a metà seduta, cedere il 2,2% a quota 16.788,90. Il Giappone e i mercati asiatici temono la vittoria di Trump che tra i suoi obiettivi ha l'abolizione del trattato di libero scambio Ttp (Trans Pacific Partenership) firmato nel 2015 tra gli Usa e 12 Stati del pacifico.

    Il nuovo presidente americano ha festeggiato a New York. Per la prima volta in oltre 70 anni, la metropoli americana ha ospitato per l'Election Day sia il candidato repubblicano che quello democratico, vicini di casa. Ma che dopo una battaglia durata quasi due anni, non sono mai stati più lontani.

    E su Twitter, ancora prima dell'annuncio ufficiale, appaiono le congratulazioni a Trump. "Felicitazioni al nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump e al popolo americano, libero!", ciguetta il leader dell'estrema destra francese, Marine Le Pen. Le fa eco Nigel Farage, leader del Partito per l'Indipendenza del Regno Unito: "Sembra che il 2016 stia per essere l'anno di due grandi rivoluzioni politiche".

    IN AGGIORNAMENTO...
     
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  2. Fabrizio Rocca
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    Vediamo come svolgerà il suo lavoro, sono abbastanza curioso adesso.
     
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1 replies since 9/11/2016, 08:43   48 views
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