I RACCONTI DI ANTHOUSE

CON LUI TUTTA UN'ALTRA STORIA

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  1. Anthouse*
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    Io non so voi come vi siate rapportate all’amore.

    Posso parlarvi però della mia personale esperienza ed anticiparvi che in amore ho sempre scelto io.

    Non mi hanno mai, e ribadisco mai, interessato, per principio, quelli a cui piacevo, non li sopportavo proprio.

    Ho sempre puntato su quelli che non mi degnavano di uno sguardo e a cui non piacevo affatto. Studiavo un piano d’azione e poi partivo all’attacco.

    Li facevo cuocere per benino, una volta che erano stracotti, li mollavo perche’ non mi interessavano più.

    Un quadretto niente male che dite? E già, ero proprio una stronza.
    MA………CON MIO MARITO E’ STATA TUTTA UN’ALTRA STORIA.

    Praticamente lo conoscevo da bambina , frequentava saltuariamente la mia comitiva dalla quale ero inseparabile. Legatissimi, abbiamo condiviso gioie, dolori, momenti di allegria e spensieratezza e questo senso di serenità era avvertito da tutti.

    Mia madre tante volte ci ha fatto dei bei pranzetti ed eravamo talmente tanti che dovevamo abbattere il tramezzo e proseguire all’altro palazzo per contenere tutti… e poi le caccette per le ciliegie, per il granturco, il cinema a scrocco perché mio padre ne possedeva uno, le feste in casa con il prototipo dello stereo, quello che ogni pezzo era 3m X 3m. e che per girare le manopole anziché stringere i polpastrelli dovevi allargare le braccia e le canzoni di Baglioni, dei Pooh, di Elton Jhon davvero dei bei ricordi.

    LUI ogni tanto si affacciava ma non era un assiduo, rapportato al forum lo avrei definito, un’anima silenziosa.

    Poi arrivava l’autunno, iniziava la scuola e, purtroppo, la comitiva un po’ si sgretolava.

    I nostri incontri necessariamente si diradavano, solo qualche festicciola occasionale.

    Tornò l’estate ed immancabilmente la ciurma si rincollò più salda che mai.
    Rividi anche LUI. Era cambiato completamente, era diventato proprio bello e tutte le mie amiche lo corteggiavano spudoratamente.

    Io invece non lo consideravo proprio e quando vedevo che quelle oche gli si strusciavano addosso come crema sulla pelle le avrei schiacciate come insetti fastidiosi.

    Il suo aspetto fisico, che era veramente notevole, contrastava con quel suo essere timido, riservato, discreto che a me faceva impazzire, madonna quanto mi gustava.

    Decisi di conquistarlo mettendo a punto una strategia d’attacco per scalzare tutte quelle oche.

    Studio il luogo e l’evento, la festa del mio compleanno.

    Un’amica della mamma mette a disposizione la sua villa ed io invito tutti gli amici e gli amici degli amici e pure LUI. La casa era piena di gente

    Si balla, si ride e LUI un po’ in disparte così bello e così timido accenna qualche ballo. Fra le prescelte c’ero anch’io, ma niente di che.

    La festa finisce, lui va via ed io parlo con un mio amico, suo compagno di liceo.

    Gli chiedo se l’indomani a scuola poteva, senza farsene accorgere, parlare con lui e chiedergli se c’era qualcuna alla festa che lo interessava.

    Come suo solito cappuccetto rosso finì dritta dritta nella bocca del lupo ed allora Halfmoon non la conoscevo e quindi non avrei potuto neanche invocarla.

    Il pomeriggio del giorno seguente aspettavo trepidante “le notizie” che però non arrivavano, questo mio amico non si era fatto vivo per cui, prima di cena, mi reco a casa sua.

    Lui si è scusato dicendo che aveva dovuto studiare ma subito io lo incalzo con le domande “ci hai parlato”, lui mi fa cenno di si con la testa ed io “ dai, che aspetti, racconta, che cosa gli hai detto” e lui “gli ho chiesto se alla festa si era divertito e lui mi ha risposto non tanto, poi gli ho chiesto se gli piaceva qualcuna in particolare e lui mi ha risposto che era interessato ad una ragazza, certa Fiorella” ed io correggo “Lorella!!!!!!!” e lui specifica “no no, ha detto Fiorella” ed io “Fiorella? e chi è sta scema” ed il mio amico “non la conosco neanch’io, però poi LUI ha sgamato qualcosa e mi ha chiesto perché fossi così interessato a sapere quella cosa”.

    Io nel frattempo, subdolato il pericolo, avevo sgranato due fanali abbaglianti e con aria minacciosa gli dico ”tu non gli hai mica detto niente, vero?” e lui “veramente gliel’ho detto” “COSA?” “che tu eri interessata a lui”.

    In quel momento mi è crollato il mondo addosso, ho cominciato ad insultarlo con tutta la rabbia che avevo in corpo “ma tu sei un verme schifoso altro che amico, io a te non ti guarderò più in faccia per il resto dei miei giorni, sei un traditore, mi fai schifo, ti odio” e mentre guadagnavo la via d’uscita, imbufalita peggio di un toro scatenato, lui mi grida addosso “no, sono io che ti odio. E’ una vita che sono innamorato di te, te l’ho fatto capire in mille modi che volevo essere il tuo ragazzo e tu, non sono non mi hai degnato mai di uno sguardo, ma addirittura hai preteso che ti facessi da ruffiano con un altro”.

    Io ero basita non riuscivo più a parlare perché la rabbia che provavo per quel tradimento spudorato sovrastava qualsiasi altro sentimento.

    Come potevo uscire dignitosamente dal quell’empasse?

    Come sempre mi succedeva nelle situazioni estreme fu l’orgoglio a prendere il sopravvento ed a guidarmi.

    Tutte le sere prima di cena uscivo, con una mia amica, a fare un giro in centro precisamente “ai Portici” praticamente è un luogo di passeggio dove si incontra tutta la città, (in gergo si diceva andiamo a farci una vasca) e lo incontravo spesso.

    LUI passava con la macchina, bello come il sole, si fermava sempre e mi chiedeva “Posso darti un passaggio?” La mia amica accennava un timido si guardandomi ma io prima le mollavo un pizzicotto talmente forte da farla urlare e poi rispondevo secca ed scocciata “NO GRAZIE”.

    Il bello di tutta questa storia è che io ero incavolata con lui, vi rendete conto.

    Questa storia andò avanti un bel po’ tanto che il poveraccio si convinse che non fosse affatto vero che a me piacesse LUI. Cento volte l’avrò incontrato e cento volte gli ho detto “NO GRAZIE”.

    Poi un giorno fui invitata insieme a tutta la ciurma ad una festa che si teneva in un “Club”. Il club era la grotta di un palazo antico, senza luce esterna, che puzzava di umidità, con le luci soffuse dove praticamente persino un lumino avrebbe fatto più luce e che io ho sempre odiato, mi metteva un senso di angoscia pauroso e poi era talmente buio che non si riusciva a vedere niente.

    Vengo immediatamente invitata a ballare da un ragazzo che mi corteggiava. Io prima gli dico di no ma poi mi lascio convincere.

    Mentre ballavamo mi accorgo che c’era pure “LUI”. Come dice Carola avevo la tachicardia, il mio cuore batteva così forte che dava i pugni a quel ragazzo con il quale stavo ballando.

    Poi intravedo anche la famosa Fiorella quella della mia festa che piaceva a lui. Difatti stavano ballando stretti, complici, ridevano, si stringevano le mani.

    Avevo un nervoso…….. “ma cos’ha quella più di me” pensai.

    Cominciai un impietoso confronto:
    Lei – sedere sporgente tipo brasiliano, seno prominente , insomma aveva tutte le curve al punto giusto e come direbbe Bob “è robba bbona”
    Io – un fiore appena sbocciato, dallo stelo lungo lungo e fino fino, sedere inesistente, seno pronunciato quanto basta.
    Giudizio: oggi potrei dire 10 a 0 per lei, ma a quei tempi le ragazze prosperose non andavano di moda erano considerate un po’ rozzette. Il canone di bellezza per eccellenza era incarnato nella top model ed io oltre l’altezza e l’estrema magrezza possedevo una qualità che mi era riconosciuta da tutti “un portamento ed una estrema eleganza innata. Per cui, per l’epoca, il giudizio era sicuramente a mio favore.

    Carattere:
    lei- dolce, mansueta, accondiscendente
    io – Orgogliosa, permalosa, vendicativa
    Giudizio 10 a 0 per lei
    Personalità
    Lei: scialba, melensa, inesistente
    Io – personalità da vendere a tranche al supermercato
    Giudizio 10 a 0 per me.

    Mentre facevo tutte queste considerazioni continuavo a ballare con quel tizio e, come i classici balli della mattonella, presto “i due” me li ritrovai di nuovo davanti a me.

    Ad un certo punto vengo colpita da una cosa abbastanza strana.

    Il suo naturale sedere brasileiro era sparito perché, la furba, si era sporta con il bacino in avanti in cerca del “gancio” invece io, che a quel tempo il sedere non l’avevo proprio quella sera, per evitare “agganciamenti non desiderati” ce l'avevo talmente sporgente che praticamente nuca sedere si toccavano (una delle posizioni di Claudia).

    Hai capito quella verma come si strusciava e dovevate vedere LUI, Gongolava come un deficiente. Avevo un nervoso che avrei desiderato tanto fare lo scalpo ad entrambi con un’unica tirata di capelli, tanto erano talmente appiccicati che l’impresa non sarebbe stata ardua.
    Intanto il ballo prosegue, altri 360° e me li ritrovo ancora avanti a me. Questa volta non sentivo risatine e non vedevo strusciamenti.

    Si erano fermati di colpo perché SI STAVANO BACIANDO SULLA BOCCA.
    Non ci potevo credere. D’un tratto sento montare dentro di me un “Uragano livello 7”.

    Le mie narici inspiravano di tutto aria, bicchieri, coca cola, sedie, tavoli. Ma l’uragano è sempre preceduto da una tempesta d’acqua. Ed infatti non tardarono ad uscire dai miei occhi lacrime grosse quanto chicchi di grandine geneticamente modificati.

    Ero ferita, amareggiata e quella visione per me fu veramente troppo.

    Scappai via velocemente ed inciampai anche allo scalino perché i chicchi di grandine mi impedivano di guardare.

    Percorro praticamente alla cieca un bel tratto di strada sbattendo a macchine, persone, alberi.

    Poi, d’un tratto, mi sento afferrare da dietro. Mi giro era LUI che mi era corso dietro.

    Mi ha bloccato con forza, ha preteso che lo guardassi negli occhi e con un tono indescrivibile mi ha detto: ”Dove stai andando con tutta questa fretta, non te ne puoi andare così, la festa deve ancora cominciare e la festeggiata non può mancare. Sono due mesi che mi sfuggi, ora basta.
    Come vedi, se voglio, i giochetti so farli anch’io”.

    Be’ ragazze quella serata per me è classificata tra le top ten ed io l’assomiglio molto a quella di Carola che tornata dal tugurio con Patrick fa la pace con Tommy. Non a caso è la mia preferita.

    Ci sono molte similitudini:

    Tommy con voce da bimbo “ perché non vieni mai da meeeeeeeeee”

    LUI con voce da bambino “perché non accetti mai i passaggi da meeeeeeeeeeee”

    Carola risponde “non è verooooooooo”

    Lorella risponde tutta stizzita “perché noooooooooooooo”

    Tommy “perché non sei sempre così dolceeeeeeeeee con meeeee”

    LUI “perché per una volta non abbatti le barriere e diventi dolce con meeeeee”

    Carola sfodera uno dei suoi meravigliosi sorrisi

    Lorella Idem.

    LUI quella sera è stato tenerissimo e dolcissimo, io praticamente volavo e fra noi è scoccato anche il primo tenero bacio.

    Per la cronaca la scena del bacio e degli strusciamenti era stata minuziosamente architettata da LUI per farmi ingelosire e tanarmi.

    Quella sera non la dimenticherò mai.

    Il giorno dopo ci siamo fidanzati. Mi ha portato al cinema ed io, dopo quella meravigliosa serata mi aspettavo…… non so……. di vedere Via col Vento invece il film romantico era “FANTOZZI” e mi ha fatto la dichiarazione mentre Ugo Fantozzi si spaparanzava su quel puff ve lo ricordate? e la gente tutta intorno che rideva. Avete capito che quadretto romantico?
    Comunque la nostra storia è stata costellata da litigi paurosi, il primo dopo appena tre giorni, ed alcuni sono durati anche dei mesi , litigavamo sempre, ma poi seguiva “LA PACE” ed era fantastica, meravigliosa, parecchie volte ho toccato il paradiso con un dito
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  2. frida1945
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    Lorella.......
     
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  3. Anthouse*
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    Auguro a questa coppia ancora tanta strada da percorrere insieme :lovehug:
     
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  4. ROS533
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    IN BOCCA AL LUPO! :thumb: :bacetti:
     
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  5. anny#
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    ti uguro non tanta ma tantissima strada insieme... :bacetti:
     
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4 replies since 9/5/2007, 20:11   138 views
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