I RACCONTI DI ANTHOUSE

LA PROFESSIONE DELLE MERAVIGLIE

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  1. Anthouse*
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    Quando le donne si riuniscono a ciacolare del più e del meno sono sempre due gli argomenti ricorrenti: gli uomini ed il ginecologo.

    Tralascio il primo perché è sempre motivo di discussioni infinite, litigi, gelosie, invidie, vendette insomma uno stress infinito.

    Vorrei invece soffermarmi sul secondo perché suscita sempre, in tutti i racconti, emozioni contrastanti, le più ricorrenti, senza dubbio, imbarazzo ed ilarità.

    Chi infatti, almeno una volta nella vita, non ha vissuto una esperienza tragi- comica dal ginecologo?

    Per quanto riguarda il mio vissuto, vi posso garantire che l’ esperienza tragi-comica l’ha vissuta “JEAN”.

    Chi e’ Jean??? adesso vi racconto tutto.

    Per scegliere l’essere che sarebbe divenuto il mio ginecologo ho fatto un percorso tutto strano.

    Qualsiasi donna, che si possa definire “normale”, sarebbe andata alla ricerca di uno bravo e rassicurante ma io no!!! Conoscendomi, ero alla ricerca di uno che fosse “Santo e Martire”.

    Le mie amiche tentavano di farmi capire che santo e martire un ginecologo vivo non lo avrei mai trovato e, dopo un po’ di ricerche, capii purtroppo quanto esse avessero ragione e quindi, fui costretta, mio malgrado, a sceglierne comunque uno...... purtroppo per lui!!!

    Mio marito, all’epoca fidanzato, mi riferì gli esiti di un sondaggio in cui era emerso che almeno 1 donna su 3 si innamora del proprio ginecologo ed io pensai ammazza che acchiapponi!!! e chi sono??? Casanova, Rodolfo Valentino, Karpov???

    Incuriosita e solleticata dal sondaggio, la prima volta che andai dal ginecologo ero si agitata, eccome, ma anche curiosa di conoscere quell’essere che, probabilmente, mi avrebbe fatto perdutamente innamorare!!!

    E.......il fatidico giorno arrivo'. Entro nello studio, la sala d’aspetto, era vuota.

    Nell’attesa cammino nervosamente avanti e indietro, indietro e avanti tanto da scavare un tracciato profondo fino alle fognature, poi sento delle voci avvicinarsi alla porta e vedo la sventurata che mi precedeva uscire dallo studio.

    E’ il mio turno, entro. La stanza era completamente buia.

    Si sentiva solo una musica soft in sottofondo molto ma molto rilassante.

    MMMMMHHHHHHHHHHH!!! Penso, la situazione si fa interessante!!!

    Sento una voce calda e profonda che mi dice “PREEEEGO” ma…. non riesco a vedere nessuno!!!

    Mi dirigo tutta curiosa verso “the voice”.

    L’unica luce della stanza proveniva dalla lampada posizionata sulla scrivania.

    Il cuore mi batteva a mille, stranamente l’emozione aveva preso il sopravvento sulla paura e mi tornava in mente sempre quello strano sondaggio, capisci a me !!!

    Non vedevo l’ora di dare un corpo a quella voce così affascinante alle mie orecchie; orecchie che nel frattempo si erano ringalluzzite ed erano arrossite per l’imbarazzo “AHO non mi fate vergognare, datevi un contegno per favore!!!”

    Dopo un po’ la voce sempre più calda mi sussurra “PREGO ACCOMODATI”
    Mentre annaspavo per trovare la sedia, le mie orecchie cominciavano a fumare,
    Wuao FA CALDO!!!!!

    Maro’, una tempesta ormonale stava prendendo possesso di me, erano impazziti tutti gli ormoni, ma io cercavo di darmi contegno e dicevo loro “state a cuccia per favore, state boni che questo mi tana subito, e’ un ginecologo!!!

    Intanto “the voice” incalza “VEDIAMO COME POSSO ESSERTI UTILE”
    Dotto’ e me lo domandi pure come può essermi utile??? con quella voce poi!!!

    Ma…. improvvisamente “the voice” si sposta verso la luce e ……finalmente…………

    LO VEEEEEDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!

    CHEEEEEE SFIGAAAAAAAAA!!!! era il sosia di Alvaro Vitale aka Jean Todt di Striscia la Notizia.

    Madonna quant’era brutto basso, grasso, inguardabile proprio.

    Che delusione che ho provato in quel momento!!!! che doolooore!!! Gli ormoni per lo choc si sono atrofizzati di botto. Ma, il colpo più grosso per me , è stato constatare che, nella statistica, sarei appartenuta alle due donne su tre, sfigate, che non si innamora del proprio ginecologo.

    Penso e che cacchio anziche’ a Jean Todt questo non poteva assomigliare a Gabriel Garko, Raul Bova, Brad Pitt, o George Clooney???

    Comunque sia “Jean” per rompere il ghiaccio mi invita a parlare un po’ di me, detto fatto.

    Ho sfogato tutta la mia rabbia rintontendolo di chiacchiere, in un’ora circa, gli ho sintetizzato i problemi delle donne della mia famiglia partendo dalle trisavole ed includendo sia il ramo materno che quello paterno, dopo un po’ mi accorgo che lui incomincia a massaggiarsi, in un movimento rotatorio, le meningi e con un tono tra l’incazzato ed il rassegnato mi chiede:
    “Ok stop!!! ora parlami delle tue esperienze sessuali”.

    “Dottore devo parlare di sesso??? e cosa vuole che le dica???

    Al riguardo sono alquanto confusa, o meglio, non ho più certezze.

    Lei si figuri che fino a qualche mese fa, credevo che i bambini nascessero sotto i cavoli ed invece ho scoperto tristemente (per noi donne) che non è così.

    Poi, ad ogni ritardo, ero convinta di essere incinta ma, dopo essermi presa un bel po’ di paure, mi hanno spiegato che non si rimane incinta con i soli bacetti.

    C’è qualcos’altro che devo sapere???? Mi dica!!!

    La prego dottore non mi traumatizzi con qualche rivelazione terribile, non ce la potrei fare”

    Jean Todt mi guarda allibito, sgrana due fanali abbaglianti e…

    ”Mi auguro che tu stia scherzando vero???”

    Ma certo che sto scherzando dottore, e che cavolo un po’ di sana ironia non guasta mai….. a proposito dottore, ora sono seria, mi direbbe una cosa ????

    Sotto quale cavolo nascono i bambini???

    Una fragorosa risata illumina quella stanza buia ed io prontamente lo incalzo “vede dottore l’ho tranquillizzata, sa..... la vedevo un po’ imbarazzata, impacciata, le tremavano le gambe, ora è tutto a posto vero???”

    Jean Todt con un sorriso a 48 denti si alza e, reggendo la sua bella panzetta, che avra’ fregato sicuramente a qualche donna incinta, mi indica lo spogliatoio e mi dice “vai lì dentro e preparati.

    Ma dico io, ma proprio a me doveva capitare una matta cosi!!!’”

    “Dotto’ lei dice così perché non ha conosciuto Anto, allora si che erano cavoli suoi, lampade fulminate, filmati in mondovisione, altro che pizza e fichi.

    Vado nella stanza mi spoglio, indosso un camice monouso ed esco.
    Vengo catturata da una marea di foto di bambini appesi al muro, che ho pensato potessero essere il frutto del peccato di quel famoso sondaggio, hai capito Jean Todt che mandrillo!!!

    Mbe’ quei bambini quando mi hanno visto con quel camice, hanno cominciano a ridere come matti ed io, per vendicarmi, ho fatto loro le linguacce.

    Quel poveretto di Jean mi ha guardato costernato scuotendo la testa, ho capito che non era aria quindi, mi sono prontamente ricomposta riarrotolando la lingua e riponendola costipata dentro la bocca.

    Mi dirigo verso il lettino delle torture. Il dottore mi spiega quale posizione dovevo assumere e come dovevo fare per infilare i piedi dentro a dei trespoli stranissimi, talmente strani che mi e’ venuto spontaneo domandare “dottore sicuro che questo non e’ un attrezzo sadomaso??? Sa com’e,’ se lei assomigliava a Gabriel Garko un pensierino pure ce lo potevo fare ma così proprio non se ne parla, mi scusi e’, niente di personale!!!

    Jean mi ha incenerito di nuovo con lo sguardo ed io zitta zitta, quatta quatta, eseguo diligentemente per paura di un rimbrotto ma, non riuscivo ad infilare i piedi in quei cosi. Riprovo una, due, tre volte, niente non ci riuscivo proprio “Dottore mi scusi io non sono una contorsionista non ce la faccio proprio.” Intanto i bambini si stavano sganasciando dalle risate e dicevano “guarda che imbranata ihihihihihihihihihih”, ma, il medico prontamente viene in mio soccorso “e’ vero hai ragione tu hai le gambe lunghe aspetta che te lo sistemo”.

    Visto che quella parte della stanza era in totale penombra, il poveraccio non riuscendo a vedere la leva da azionare per allungare quel trespolo accende e mi spara addosso un faro da 800 watt, vi giuro stavo morendo dalla vergogna, le foglie delle piante che addobbavano quella parte di studio si sono improvvisamente girate verso “la luce” come tanti girasoli al sole “aho, urlo loro, ma che fate gli sguardi, come dire, saffici ???”.

    Durante la visita ero talmente agitata che avevo trattenuto il respiro, ero in totale apnea, il mio colorito era passato dal rosa, al rosso per finire al bleu cianotico finche Jean, accortosi che ero ad un passo dalla morte, mi ha strattonata e mi ha detto “AHHHOOOOOOOO respira”.

    Io allora ho espirato talmente forte che tutti quei bambini, che fino ad allora si erano presi gioco di me, sono tonfati in terra ed hanno incominciato a piangere. “ahhhh ..........vi sta bene!!! così imparate e che soddisfazione poi vedere le foglie delle piante che avevano osato guardare “la luce” cadere stecchite per terra!!! ”.

    Il ginecologo però non ne poteva proprio più, ha affrettato il tutto per mandarmi via, dotto’ lo vede che avevo ragione??? Perciò io lo volevo santo e martire il ginecologo.

    Quando mi stavo congedando da lui gli ho chiesto ”quando devo tornare???”

    E lui “preferirei mai!!! ma se dovessi vedere la cicogna volare con un fagottino appeso al becco, allora forse una chiamata me la devi fare, per quanto mi riguarda per oggi, disdico gli altri appuntamenti e me ne torno a casa perché mi hai fatto venire un gran mal di testa , sei proprio un tornado”.


    Lorella.




    http://www.annegeddes.com/popups/galleries...ction1&image=10



    Edited by Anthouse* - 10/5/2007, 12:32
     
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