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Anthouse*
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C’era una volta………
Un paese incantato, alquanto strano, abitato nella quasi totalità da donne sciroccate che erano li giunte attratte da 2 stupende stelle comete.
Una, addirittura, abbagliava per quanto era luminosa e splendente, l’altra era un po’ più piccoletta, ma esplosiva in quanto ad energia, avanzava fiera a ritmo di musica house.
Nel paesino incantato, tra le centinaia di donne, viveva una strana e rara razza umana maschile, in via di estinzione, “pochi coraggiosi ed eroici nanetti”:
C’era NANO BRONTOLO JUAN il più viziato in assoluto, dispettoso come pochi, grande provocatore, faccia da schiaffi (come mi piacerebbe).
Il suo passatempo preferito??? Pesca e caccia.
Come pescatore era eccezionale, la sua tecnica??? unica ed inimitabile, come preparava gli ami lui nessuno al mondo ed i risultati lo premiavano sempre, perché i pesci abboccavano a centinaia!!!
Come cacciatore invece…… mbe’ stendiamo un velo pietoso!!!
NANO PISOLO MARKO a me piaceva tantissimo ma sonnecchiava sempre, piuttosto solitario per carattere, forse per questo in paese lo si vedeva poco ma, quando si svegliava, si notava eccome se si notava.
NANO GONGOLO OLLY, possedeva il fascino irresistibile dell’uomo maturo, attraente come pochi, inimitabile, irraggiungibile, elegante, navigato, amante della musica, aveva uno stuolo di donne ai suoi piedi da far invidia al suo conterraneo Casanova.
NANO MAMMOLO GIOVANNI gentile, dolce, amorevole con tutte, un vero galantuomo, coraggioso perché , a differenza di tutti gli altri, aveva avuto il coraggio di dichiarare la sua preferita.
NANO CUCCIOLO MAX sempre allegro, pronto a scherzare, un compagno di giochi ideale, consapevole della sua bellezza, unico esemplare di pavone che, anzichè 20 splendide piume, ne possedeva 40 (aveva fatto il trapianto) e con tutti quegli specchi quel meraviglioso ventaglio si decuplicava, amatissimo dalle donne, coccolato da tutte.
NANO EOLO PENNABIANCA eolo per la sua provenienza sarda. Aveva creato nella parte storica, antica del paese, un vero e proprio harem così nessuno lo disturbava e poi…. Lui si giustificava con un “ma sono il loro babbittu, il loro zietto” seee seee intanto l’harem cresceva!!!!
Le donne del paese, avevano piena consapevolezza di possedere un “bene” tanto prezioso quanto fragile e cercavano, per quanto possibile, di preservarlo dal rischio estinzione .
E loro ?????
Mbe’ come i classici bambini viziati, troppo coccolati si approfittarono della situazione, trascorrendo il loro tempo a bearsi ed a pavoneggiarsi, ma……….quando purtroppo si tira troppo la corda finisce che la corda si spezza e……un bel giorno le donne, esasperate dal loro comportamento, decisero di punirli così......li mandarono in esilio nel bosco per un tempo indefinito.
Avrebbero dovuto convivere tra loro senza mai vedere né parlare con una donna.
I nani preparato il loro fagottino, mesti mesti, si incamminarono nel bosco.
Cammina e cammina.... da un albero sbucò improvvisamente un altro
nano, DOTTO CELTICO.
Anche lui era stato abbagliato da quelle splendide stelle comete e le aveva seguite ammirato, ma non aveva potuto registrarsi all’anagrafe del paese per tutelare la sua privacy, era lì in incognito e nessuno avrebbe dovuto scoprire la sua identità.
Chiese agli altri 6 nanetti se poteva aggregarsi a loro era stanco di vivere e cacciare da solo nel bosco.
Tutti ne furono felici, tranne Brontolo Juan che cominciò a brontolare come suo solito, ma ormai la banda dei 7 nani era al completo.
Dopo giorni e giorni di viaggio giunsero finalmente nella loro dimora.
La resero vivibile ma ….il vero problema fu...... la convivenza, davvero tragica!!!
Dotto Celtico cacciava all’alba, il giorno lavorava in miniera insieme agli altri e la sera dinanzi al camino regalava perle di saggezza.
Brontolo Juan non lo sopportava proprio e si rifugiava nella sua camera a rimirar le performance di Eva Hengel e Rocco Sigfrido.
Cucciolo Max lavava le sue tazzette e spazzolava con cura le sue splendide piume.
Mammolo Giovanni era assalito spesso dalla malinconia, avrebbe voluto li con sè il suo amorrr.
Gongolo Olly si isolava nel suo mondo fatto di musica.
Pisolo Marko sonnecchiava sulla sedia a dondolo e Eolo Pennabianca lanciava segnali di fumo alle sue donne che il maestrale recapitava in un nanosecondo (altro che UPS)
E gia’..... le donne del paese……..secondo voi come avranno reagito all'assenza dei loro ometti???
All’inizio erano diciamo perse e malinconiche, cantavano per non impazzire, ma poi successe un evento eccezionale.
Anto, durante la sua vacanza, oltre a rimanere incinta, aveva stretto un gemellaggio con l’isola di Capoverde e per suggellare ed ufficializzare l’evento aveva invitato una nutrita delegazione di Capoverdiani Senegalesi in paese che erano proprio un bel vedere, capisci a mè.
Anthouse organizzò un bel Consiglio comunale straordinario.
Brooke pensò al resto. Restaurò tutte le carampane, ribadisco tutte, ringiovanendole di almeno di 10 anni. I senegalesi poi, con le loro performance, gliene tolsero altri 10 anni e le donne del paese di colpo si ritrovarono a vivere una seconda giovinezza, che avrebbero difeso con le unghie e con i denti.
Un bel giorno la bella principessa, dopo una furiosa litigata con il principe, si incamminò nel bosco e si perse. Vagò per giorni finchè avvistò una casetta dal cui comignolo usciva del fumo.
Entrò, tutto era così strano e piccolo per lei, le tazzette di Reflex, i piattini, le sedie, i letti ma era esausta e crollò di colpo.
I sette nani, tornando dalla miniera, si accorsero subito che c’era qualcosa di strano.
In fila indiana ed in punta di piedi si affacciarono alla porta della camera da letto. La videro che dormiva, era splendida.
Il primo nano disse “ e’ bellissima” ed il secondo, rivolto al terzo, e via di seguito “ E’ bellissima, e’ bellissima, e’ bellissima…………..”
La principessa improvvisamente si svegliò ed il primo nanetto rivolgendosi agli altri “si alza” e gli altri “anche a me “ “anche a me…anche a me”………….
Dopo essersi “ricomposti” fecero le presentazioni.
La principessa spiegò loro tutto e chiese se poteva rimanere un po’ di tempo con loro, Si sarebbe disobbligata prendendosi cura della casa.
Tutti ne furono felici solo Brontolo Juan contestò animosamente “non la voglio, non mi piace!!!”.
Ma la principessa rimase. Il giorno provvedeva a rassettare la casa e la sera cucinava per i suoi ometti.
Brontolo Juan era furibondo e borbottava perché la principessa teneva perennemente una pentola sul fuoco e lui non riusciva a capire cosa contenesse ed ogni volta che glielo chiedeva lei rispondeva dispettosa “ c’e’ qualcosa che bolle in pentola Brontolo!!!”,Brontolo non sopportava quella risposta e diventava tutto rosso per la rabbia.
Giunse anche il giorno in cui la principessa mangiò la mela avvelenata della contessa di Acquafetente e cadde in un sonno mortale. Solo il suo principe dagli occhi azzurri avrebbe potuto risvegliarla.
I nanetti erano disperati, la distesero in una nicchia di cristallo ed a turno la vegliarono.
Brontolo Juan, credendosi un irresistibile play boy, la baciava sempre, certo che fosse lui il principe azzurro, ma.... la principessa non dava nessun cenno di ripresa…. anzi....
Poi..... la strattonava urlandole “che cosa bolle in quella pentola???? Dimmelo una volta per tutte che mi si sono arrostiti i marones ”
Ma la principessa bellissima e pallida continuava il suo sonno mortale.
Poi un giorno, su uno splendido cavallo bianco, passò di lì il principe dagli splendidi occhi azzurri.
Erano mesi che vagava per discoteche alla ricerca del suo amorrr.
Scese da cavallo, la sollevò con le sue possenti braccia e ….la baciò…………(perchè non sei sempre così dolce...guarda che ti ci mando tutti i giorni al tugurio con i nanetti).....
Come finì la favola???
Solo ai nanetti e' dato sapere………
Anthouse aka Lorella
Edited by belias94 - 20/8/2019, 12:00
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