NATALE NEL MONDO

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    Tradizioni natalizie: le più curiose del mondo, dalla Finlandia ai Caraibi



    Tutto il mondo è paese, ma quando si tratta di festeggiare il Natale ciascuno ha le proprie tradizioni. Abbiamo raccolto alcune delle più strane e curiose dal mondo, dalla Finlandia ai Caraibi.

    Come si festeggia il Natale nel mondo

    Il Natale si festeggia in tanti modi in ogni angolo del mondo e non sempre il 25 dicembre: in Norvegia si celebra il 24 dicembre, in Germania il 6 e in Russia il 7 gennaio come prevede il calendario giuliano. Ogni paese aspetta un "babbo" diverso: chi San Nicola con le sue varianti, chi il barbuto Santa Claus con la sua slitta trainata dalle renne, chi lo attende alla porta e chi davanti al camino, in alcuni casi arriva da solo e altre volte accompagnato da un’oscura nemesi. C’è chi addobba l’abete e chi il suo omologo tropicale. Ecco alcune delle tradizioni natalizie più particolari a diverse latitudini.

    Le tradizioni natalizie nei paesi scandinavi


    Come festeggiano il Natale in Finlandia

    La casa di babbo Natale si trova a Rovaniemi in Lapponia, ma è a Turku, l’antica capitale finlandese, che s’inaugura il Natale, con la Dichiarazione Natalizia di Pace: una tradizione iniziata nel Medioevo che viene rispettata ancora oggi. Tutti i finlandesi la seguono in tv e solo da quel momento il Natale ha davvero inizio. Nel frattempo il barbuto Joulipukki (Babbo Natale) in persona dà il via ai festeggiamenti, sfilando per le strade di Helsinki tra le ghirlande illuminate. In Finlandia le festività natalizie sono molto sentite, al punto che in finnico dicembre si dice joulukuu (ovvero mese kuu di Natale joulu). I finlandesi, come in molti paesi scandinavi, addobbano l’albero il 23 dicembre, il giorno della “piccola vigilia” e festeggiano il Natale nel giorno della vigilia: il 24 è tradizione fare la sauna con tutta la famiglia e andare a trovare i propri defunti al cimitero, pranzare con i parenti e aspettare che Babbo Natale bussi alla porta, interroghi i bambini per sapere se sono stati buoni e distribuisca i regali.

    Come si festeggia il Natale in Norvegia

    In Norvegia, il paese dei fiordi, a bussare alla porta è il Julebukk, un paesano travestito con una maschera da capra e un mantello di pelliccia, in modo da rendersi irriconoscibile, che vaga di casa in casa intonando canti di Natale in cambio di dolcetti. Una tradizione pagana, ispirata al mito di Thor che secondo la leggenda viaggiava su un carro trainato da due capre. Nel folklore locale Babbo Natale veniva raffigurato a cavalcioni di una capra e nelle raffigurazioni più moderne erano delle simpatiche caprette a trainare la slitta di Babbo Natale al posto delle renne.

    Le tradizioni di Natale in Svezia

    In Svezia le celebrazioni natalizie iniziano il 13 dicembre con Santa Lucia, che si festeggia anche in alcune parti d’Italia tra cui Siracusa, di cui è la santa patrona. Durante le feste è tradizione che le primogenite svedesi si vestano da Lussebruden (sposa Lucia) con un lungo abito bianco cinto da una fusciacca rossa, indossando sul capo una coroncina di ramoscelli di mirtillo rosso intrecciati con delle candeline accese. Ai giorni nostri si usano le candeline elettriche: più prosaico ma decisamente più sicuro.


    Come festeggiano il Natale nei paesi dell’Est

    La tradizione del babbo cattivo

    In molti paesi dell’Est Europa San Nicola si festeggia il 5 e 6 dicembre, in cattiva compagnia del Krampus, un demone dalle sembianze di un caprone che punisce i bambini monelli. Un personaggio davvero inquietante! Prende nomi diversi a seconda dei paesi: Parkelj in Slovenia e Croazia, Père Fouettard in Francia, Hans Trapp in Alsazia, Zwarte Piet nei Paesi Bassi, Houseker in Lussemburgo, Schmutzli in Svizzera. In Austria e Germania al posto della calza appesa al camino è tradizione lasciare uno stivale fuori dalla porta: i bambini buoni riceveranno dal santo doni e dolcetti, a quelli cattivi il Krampus lascerà un misero bastoncino di legno.

    Natale ai Caraibi, tra abeti tropicali e carole pop

    In Suriname arrivano due babbi Natale: uno bianco, San Nicola, ereditato dalla dominazione olandese, e uno nero, Goedoe Pa, che lascia ai bambini doni e poesie vicino alle scarpe, a patto che la sera prima le abbiano lucidate alla perfezione. In Martinica la pianta più simile a un abete da trasformare in un luccicante albero di Natale è il locale filao, ovvero la Casuarina equisetifolia, noto anche come pino australiano. In tutte le case di Puerto Rico durante le feste sentirete suonare a ripetizione Feliz Navidad di José Feliciano, una delle canzoni più famose del cantante portoricano che viene considerato un eroe pop nazionale.

    Tradizioni di Natale in Giappone: il mito del pollo fritto

    Il fascino del Natale, nella terra del Sol Levante dove meno dell’1% della popolazione è cristiana, è pura ossessione commerciale che guarda a occidente, dalla corsa ai regali con cui dilapidare il bonus di fine anno ai travestimenti da Santa Kurosu (la trascrizione fonetica di Santa Claus) che imperversano nei mall, a metà tra l’inquietante e il kawaii. Per pura coincidenza nei giorni di Natale i giapponesi hanno comunque l’occasione di festeggiare: il 23 dicembre si celebra il compleanno dell’Imperatore Akihito ed è festa nazionale. Il 24 dicembre è una specie di San Valentino: la vigilia viene chiamata Sei Naru Yoru, che può significare "notte santa" o "notte del sesso". Da circa mezzo secolo in Giappone si è imposta la bizzarra tradizione di mangiare pollo fritto la sera della vigilia, una trovata di marketing della catena KFC negli anni Settanta, che è sopravvissuta fino a oggi, con tanto di statua del Colonnello Sanders in tenuta da Babbo Natale davanti ai ristoranti. In compenso il 25 dicembre è un giorno lavorativo normale. Meri Kurisumasu!

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    Come si festeggia il Natale nel mondo? Curiosità e tradizioni

    Dal Nord Europa al Medio Oriente: scopri come si celebrano le festività natalizie nei vari Paesi del mondo tra simboli, tradizioni e curiosità.



    Come e quando si festeggia il Natale nel mondo

    Il Natale è una delle ricorrenze più sentite nel mondo, ma ogni Paese lo festeggia (oppure no) secondo la propria storia e cultura.

    Il calendario gregoriano lo ha fissato al 25 dicembre perché tale data coincideva nell’antica Roma con la celebrazione del Dies Natalis Solis Invicti, l’origine del dio Sole. Con l’avvento del cristianesimo passò a indicare la nascita di Gesù.

    Per il calendario giuliano, legato alla tradizione cristiana ortodossa russa, il Natale cade invece il 7 gennaio.

    I simboli del Natale nel mondo: Babbo Natale è internazionale?

    Questa festività ci richiama subito alla mente lui: Babbo Natale.

    Il personaggio risale al 300 d.C. ed è legato a San Nicola, vescovo cristiano che divenne famoso per aver resuscitato dei bambini: in seguito a questi miracoli, ne divenne anche il protettore. Successivamente, si è diffusa l’usanza di scambiarsi dei doni in occasione della commemorazione del santo e, dopo lo scisma tra Chiesa cattolica e protestante, ogni stato ha adottato la propria versione.

    In Russia, per esempio, la sua figura era quella del “Grande Padre del Gelo”, un signore vestito di blu, mentre in altre parti del mondo, come in Gran Bretagna, era in verde.

    E allora come siamo arrivati a questo?





    La raffigurazione attuale, che lo vuole come un signore pacioso e barbuto, vestito di rosso, è relativamente recente e si deve al vignettista Thomas Nast, che lo disegnò così nel 1862. E grazie a una pubblicità degli anni ’30 di una ben nota marca di bibita, la figura di Babbo Natale venne definitivamente consacrata così come la conosciamo oggi.

    Paese che vai, Natale che trovi: le tradizioni natalizie nel mondo


    Il Natale in Italia ha caratteristiche peculiari, come il presepe, una consuetudine tutta nostrana la cui origine si deve a San Francesco d’Assisi, o l’eterna diatriba “pandoro o panettone?”. Diamo ora uno sguardo verso gli altri Paesi.

    Natale in Cina

    In Cina troviamo la festa del Dōngzhì che coincide con il solstizio d’inverno e, per l’occasione, ci si riunisce in famiglia per trascorrere del tempo insieme, commemorare gli antenati e preparare pietanze tipiche come il tangyuan, delle palline di riso glutinoso.

    Di recente, sta prendendo piede anche il Natale per come lo conosciamo noi, ma solo da un punto di vista commerciale e privo di qualsiasi connotato religioso: infatti, il 25 dicembre è un giorno lavorativo. Un uso tipico è quello di scambiarsi una mela con sopra disegnato Babbo Natale.
    Natale in Africa

    Come in Europa, così anche in Africa le tradizioni variano molto da Paese a Paese: in alcuni si festeggia il 7 gennaio, secondo il rito della Chiesa copta ortodossa, in altri si seguono i riti cristiani.

    In Uganda, per esempio, il termine esatto per indicare questa ricorrenza è Sekukkulu ma non c’è l’abitudine di dare dei regali ai bambini.

    In Sudafrica si addobbano le palme anziché gli abeti, e sarebbe abbastanza inusuale vedere le persone indossare sciarpe e maglioni di lana dato che siamo in piena estate.

    In Kenya le città si spopolano e le persone tornano ai villaggi d’origine per riunirsi con le proprie famiglie e consumare insieme il nyama choma, un piatto tipico a base di carne di capra.

    In Botswana, invece, è uso decorare le proprie abitazioni con addobbi natalizi e scambiarsi doni nella mattina del 25 dicembre; il resto della giornata si trascorre con i familiari e si gusta il seswaa, uno spezzatino di carne e polenta.
    Natale in Finlandia

    Tornando nel nostro continente e spostandoci a nord, facciamo tappa in Finlandia.

    Qui la lettura della Dichiarazione Natalizia di Pace, che si tiene nell’antica capitale di Turku, inaugura ufficialmente l’inizio delle celebrazioni; nel mentre, a Helsinki, sfila per le strade Joulupukki, il corrispettivo del nostro Santa Claus.

    Il 23 dicembre si addobba l’albero, mentre i festeggiamenti veri e propri avvengono il 24, quando tutta la famiglia si riunisce per una sauna, si pranza in compagnia e i bambini attendono l’arrivo dei regali.

    Infine, ma non meno importante, la Finlandia è famosa, soprattutto, per essere la patria della casa ufficiale di Babbo Natale, che ha sede a Rovaniemi.

    I Paesi dove non si festeggia il Natale

    Nel mondo ci sono più di 160 nazioni che festeggiano il Natale.1 Tuttavia, ci sono alcuni stati in cui questatradizione non ha preso piede o è addirittura stata proibita:

    Marocco, Turchia e Tunisia: qui l’Islam è la religione più diffusa e, secondo quanto prescritto dal Corano, la nascita di Gesù non è da commemorare, perciò il 25 dicembre è considerato un normale giorno feriale.

    Arabia Saudita: durante le ricorrenze natalizie è permesso riunirsi solo privatamente, in quanto non esistono appositi luoghi di culto e in molte città non è permesso esporre addobbi e decorazioni.

    Corea del Nord: la maggior parte dei suoi abitanti non sa nemmeno cosa sia il Natale, dato che la festività è stata vietata nel 1948 e celebrarla è un crimine punibile con il carcere.

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    Le tradizioni di Natale nel mondo

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    Le tradizioni natalizie: da paesi caldi a luoghi freddi, scopri quali sono i festeggiamenti che caratterizzano questo magico periodo dell'anno

    Il Natale si avvicina, i preparativi fervono e i bambini cominciano a pensare alla letterina per Babbo Natale. Ogni anno, quando dicembre comincia a farsi più vicino, nel mondo si appendono lucine colorate, si preparano dolci, si prenotano vacanze o si comincia a pensare alla disposizione della sala da pranzo, degli alberi e degli addobbi che coloreranno il periodo natalizio.

    "Paese che vai, usanze che trovi", mai come nel caso del Natale e delle tradizioni natalizie questo detto risulta vero. Dall'Italia agli USA, dall'Inghilterra all'Australia, ognuno di noi festeggia questa ricorrenza in modo diverso, ma c'è un elemento che non manca mai, la magia e l'allegria che il Natale porta nelle case e nei cuori delle persone di tutto il mondo.

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    Tradizioni di Natale in Italia

    Il Natale in Italia comincia per molti l'8 dicembre, quando si addobba l'albero di Natale e si comincia a riempire la casa di dolci profumi, si appendono al balcone luci, stelle e fiocchi colorati. Soprattutto, nelle città del Nord della Penisola si organizzano e si susseguono mercatini di Natale ricchi di prodotti tipici dell'enogastronomia e dell'artigianato locale. Anche il presepe rappresenta una tradizione immancabile del Natale in Italia: il primo presepe vivente della storia fu infatti creato a Greccio, in Umbria, e risale alla notte della Vigilia di Natale del 1223.

    Il perno attorno al quale girano le tradizioni di Natale in Italia è lo stare in famiglia, riunirsi con i propri cari e stare insieme a chi si vuole bene: gli studenti e i lavoratori fuori sede tornano nelle proprie città di provenienza e si preparano a condividere con i propri cari pranzi, cene e grandi feste.
    Pranzo di Natale o cena della Vigilia? Questo è il dubbio amletico che attanaglia gli abitanti del Bel Paese, che si troveranno in ogni caso di fronte a tavole riccamente imbandite: tortellini, ravioli, friselle, pasta con le sarde, cannoli, cassate, panettoni, pandori e strudel, a ogni regione la sua specialità.

    Ma quali sono le tradizioni di Natale all'estero?

    Il periodo natalizio negli USA inizia dal Black Friday, il giorno dopo la Festa del Ringraziamento. Da quel momento gli americani cominciano a riempire e coprire le loro case di addobbi e festoni, si possono vedere giardini e tetti pieni di renne e slitte luminose: in tutti i sobborghi si indicono vere e proprie gare per eleggere la casa con le decorazioni migliori.

    Tra le tradizioni natalizie più amate dai bambini ci sono i canti natalizi e la preparazione dei biscotti da lasciare nel caminetto per ringraziare Babbo Natale dei doni che porterà. I piatti tipici della cena di Natale sono solitamente il tacchino, l'anatra, l'oca o il prosciutto, serviti con salse a base di mele, poi il Christmas Pudding e la Pumpkin Pie, la torta di zucca, che rappresenta un must delle ricette americane.

    Inghilterra e USA hanno tradizioni simili per quello che riguarda i festeggiamenti di Natale: anche nel Regno Unito, infatti, si festeggia con tacchino e Christmas Pudding, ma al posto della cena, si preferisce ritrovarsi in famiglia per il pranzo del 25 dicembre. La Vigilia di Natale a Londra è il momento più emozionante per i più piccoli: i bambini attendono infatti con ansia la tradizione di appendere vicino all'albero o al caminetto le calze di Father Christmas, e, per ringraziarlo dei copiosi regali, gli preparano una tazza di latte e il mince pie, un dolcetto tipico.

    Ma il Natale in Inghilterra non termina con il pranzo, anche in questo giorno speciale gli inglesi non possono saltare il rituale del thè pomeridiano che in questa occasione viene servito intorno alle 18 insieme a gustosi dolcetti. Dopodiché tutti si riuniscono attorno all'albero di Natale e si raccontano storie natalizie, come ad esempio, i grandi classici "A Christmas Carol" e "The night before Christmas".

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    Tradizioni di Natale sotto il sole

    Fa sempre uno strano effetto pensare di passare il Natale su una spiaggia, sotto il sole o addirittura in costume a fare il bagno in mare, ma in alcuni paesi del mondo questo è ciò che accade. è il caso dell'Australia, nella Terra dei Canguri, infatti, il Natale corrisponde alle vacanze estive e così molte feste natalizie si svolgono all'aperto.

    Uno delle tradizioni natalizie più importanti per l'Australia è il "Carols by Candlelight", durante il quale centinaia di persone si riuniscono di notte sotto un cielo stellato per accendere candele e cantare canti natalizi all'esterno. Un altro evento spettacolare si tiene a Melbourne, nell'elegante Sydney Myer Music Bow, la notte della Vigilia di Natale: qui, le persone organizzano pic-nic sull'erba, mentre ascoltano cantanti susseguirsi in uno stupendo concerto. A Sydney, invece, i canti di Natale si tengono nel Domain, un parco situato nel centro della città. Questo evento è talmente rilevante da essere trasmesso a livello nazionale, ed è una delle più importanti manifestazioni che accompagna le vacanze natalizie in Australia.

    Un altro luogo in cui si festeggia il Natale al caldo è il Brasile, dove, nonostante le temperature elevate, le tavole vengono imbandite con piatti a base di carne di maiale, arrosto, tacchino e riso, tipicamente adatti a un clima più invernale.
    In Brasile le tradizioni natalizie più radicate si respirano a Gramado dove le festività durano due mesi e sono scandite da numerosi eventi come lo Spettacolo della Natività, l'incontro brasiliano dei Babbi Natale e la Grande sfilata di Natale, oltre a fuochi d'artificio, concerti nei parchi, balli e colori sfavillanti.
    Qualunque sia la tradizione natalizia che più ti rappresenta ricorda che l'aspetto più bello del Natale è quello di passare del tempo con la propria famiglia magari viaggiando senza pensieri alla scoperta di luoghi e paesi ricchi di fascino.

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    Come si festeggia il Natale nel mondo? Ecco le 10 tradizioni più curiose e (un po') inquietanti

    Addobbi natalizi sui generis, presepi con strane sorprese, corse sui pattini per andare a messa... In alcuni Paesi, le feste di Natale sono davvero molto bizzarre.

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    Il caganer, letteralmente "cagone", è una tipica figura tradizionale che si trova nei presepi catalani.



    Il Natale è una festa amata da grandi e piccini, nata per celebrare la nascita di Gesù e arricchita poi negli anni di diverse tradizioni e usanze. Se abeti ricchi di luci e presepi con capanna e Re Magi sono comuni a molti Paesi del mondo, esistono alcune usanze natalizie piuttosto bizzarre e, in alcuni casi, decisamente inquietanti. Leggete un po'...

    1. I tredici piccoli orchi islandesi. A ricordare ai bambini islandesi che devono comportarsi bene non è il carbone della Befana, ma sono i jólasveinar (letteralmente ragazzi del Natale), figli dell'orchessa Grýla. Tredici giorni prima di Natale i bimbi lasciano sul davanzale di casa le loro scarpe: se sono stati buoni, ogni giorno troveranno un dolcetto o un regalino portato da un jólasveinn; se hanno fatto i capricci, ad attenderli ci sarà una patata cruda.

    L'orchessa Grýla possiede inoltre un enorme gatto nero, che si aggira per tutta l'Islanda durante la vigilia di Natale e divora chiunque non riceva in regalo dei vestiti nuovi: che venga da qui l'abitudine di regalare calzini e pigiami?

    2. Appuntamento con Paperino. Gli svedesi sono invece grandi appassionati di Paperino: il 24 dicembre di ogni anno, alle tre del pomeriggio, oltre un terzo del Paese si piazza davanti alla tv per guardare l'episodio natalizio di Paperino del 1958. Prima dell'inizio della puntata un conduttore accende in diretta una candela e augura ai cittadini un sereno Natale: questa curiosa usanza si ripete dal 1959.

    3. Un ceppo contro i mali del passato. I lèttoni amano chiudere l'anno buttandosi alle spalle le sfortune passate: per farlo, trasportano di casa in casa uno speciale ceppo natalizio che ha la funzione di "raccogliere" i problemi e le cose brutte dell'anno appena trascorso. Una volta terminato il giro il ceppo viene bruciato, per simbolizzare la distruzione del male passato e dare il benvenuto alla luce e alle nuove opportunità.


    4. Cucina tradizionale. Sperate di non venire mai invitati al pranzo di Natale da un amico groenlandese: se succederà, dovrete prepararvi a un menu alquanto... peculiare. La tradizione vuole che si consumino due piatti tipici: il mattak, ovvero una striscia di pelle di balena (che va ingoiata senza masticare, perché troppo dura), e il kiviak, un piatto preparato avvolgendo un piccolo uccello autoctono in un pezzo di pelle di foca e lasciandolo fermentare per diversi mesi prima di consumarne la carne decomposta.
    Delizioso!

    5. Cacca spagnola. Si scivola forse un po' sul blasfemo in Catalogna (Spagna), dove il presepe tradizionale ha un personaggio curioso: accanto a Gesù, Giuseppe e Maria, l'asinello e il bue... c'è il caganer. Ometto dal nomen omen, il caganer (letteralmente cagone) è un contadino che si abbassa i pantaloni e fa la cacca. Durante la nascita di Gesù.


    Le origini di questa pittoresca figura sono incerte: secondo alcuni il caganer è simbolo di fertilità e buona fortuna, mentre per altri è una figura popolare che ha l'obiettivo di riportarci con i piedi per terra, ricordandoci che siamo tutti uguali.

    Ma la cacca in catalogna è grande protagonista delle feste: oltre al caganer c'è infatti anche il Caga Tió, un tronco di legno "umanizzato" che viene coperto con berretto e copertina e a cui viene offerto cibo dall'8 dicembre fino a Natale. La sua funzione? Defecare i regali dei bambini durante la vigilia di Natale.


    6. Giapponesi e fast food. La tradizione natalizia giapponese è un ottimo esempio del potere del marketing, della globalizzazione e del consumismo: il giorno di Natale non si gustano croccanti tempura né caldi ramen, ma si consuma il pollo fritto di KFC. È un'abitudine così diffusa (grazie a una geniale campagna pubblicitaria degli anni 70 della catena di fast food) che è stato istituito un servizio di consegna a domicilio prenotabile mesi prima, il Xmas Family Bucket.

    7. Ragni e abeti. Quest'anno in Ucraina purtroppo non verranno addobbati molti alberi di Natale, ma in un anno senza guerra la tradizione vuole che, al posto di palline colorate e lucine, l'abete venga decorato con ragni e ragnatele finti. L'usanza affonda le sue radici in una vecchia leggenda secondo la quale una povera signora, che non poteva permettersi decorazioni, svegliandosi la mattina di Natale trovò l'albero ricoperto da una luccicante ragnatela tessuta durante la notte da un ragno.

    8. A messa sui pattini. A Caracas, in Venezuela, dal 15 al 23 dicembre si fa più attività fisica del solito: per andare alla messa giornaliera, chiamata Misa de Aguinaldo (dal celtico Eguinand, termine con il quale si definisce il regalo dell'anno nuovo), i cittadini indossano dei pattini a rotelle. Sono così tante le persone fedeli a quest'abitudine, che molte strade chiudono al traffico fino alle otto del mattino per permettere ai pattinatori di muoversi in sicurezza.

    9. Pulizie di Natale. Invece delle pulizie di Pasqua i guatemaltechi effettuano le pulizie di Natale.

    I locali credono infatti che il diavolo e gli spiriti maligni si nascondano tra la sporcizia, e per questo passano l'intera settimana prima di Natale a lustrare le proprie abitazioni: la spazzatura raccolta viene ammassata in una pila, un'effige del diavolo viene posizionata sulla cima e ancora una volta... fuoco alle polveri (letteralmente).



    10. Ravanelli intagliati. Chiudiamo con una tradizione che ricorda quella delle zucche di Halloween, ma viene dal Messico e non dagli Stati Uniti: il 23 dicembre nella città messicana di Oaxaca si celebra la notte dei ravanelli, una gara in cui aspiranti scultori si sfidano nell'intaglio della croccante radice. Le raffigurazioni sono di tutti i tipi: da scene della natività, a creature fantastiche, a scritte varie. I ravanelli che vengono intagliati sono appositamente coltivati e imbottiti di sostanze chimiche che li fanno crescere a dismisura: meglio non addentarne uno!

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3 replies since 8/12/2023, 11:57   87 views
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