La parabola della ricchezza ... cosa ti serve per arricchirti?

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    La parabola della ricchezza

    di MJ DeMarco


    Tesoro-nel-baule

    Un grande faraone egizio convoca i suoi due giovani nipoti, Churma e Azur, e affida loro un compito grandioso: costruire due piramidi monumentali come tributo all’Egitto.

    Il Faraone promette a entrambi che, al completamento di ciascuna piramide, li ricompenserà immediatamente donando loro il titolo di re, un pensionamento dorato e una vita di lussi.

    Infine, ogni nipote dovrà costruire la propria piramide da solo.

    Chuma e Azur, entrambi diciottenni, sanno che ci vorranno anni per completare questo compito monumentale.

    Nonostante ciò, ciascuno di essi si sente pronto per la sfida e onorato dal compito dato dal Faraone.

    Escono dagli appartamenti del Faraone pronti per iniziare il lungo processo di costruzione delle piramidi.

    Azur inizia a lavorare immediatamente. Lentamente trascina le grandi pietre a formare un quadrato.

    opo alcuni mesi, la base della piramide di Azur prende forma.

    La gente si raccoglie, contempla i suoi sforzi e rende omaggio al suo lavoro. Le pietre sono pesanti e difficili da spostare e, dopo un anno di duro lavoro, la base quadrata perfetta della piramide è quasi finita.

    Ma Azur è perplesso.

    L’area che dovrebbe contenere la piramide di Chuma è vuota.

    Non è stata posata neppure una pietra. Nessuna fondazione. Neppure un segno sul terreno. Niente di niente.

    E’ brulla come era un anno prima, quando il Faraone aveva commissionato loro il lavoro. Confuso, Azur va a casa di Chuma e lo trova nel fienile intento a lavorare su una macchina complicata che ricorda uno strumento di tortura.

    Azur lo interrompe: “Chuma! Che diavolo stai facendo?! Dovresti costruire una piramide per il Faraone e passi le tue giornate nel fienile ad armeggiare con questa macchina assurda?”

    Chuma sfodera un sorriso e dice: “Sto costruendo una piramide, lasciami in pace”.

    Azur lo deride: “Si certo, come no. Non hai posato una sola pietra in un anno intero!”.

    Chuma, occupato e incurante delle accuse di suo fratello risponde: “Azur, sei miope, e la tua sete di ricchezza ha offuscato la tua visione. Vai avanti a costruire la tua piramide, e io costruirò la mia.”

    Andandosene, Azur lo rimprovera: “Stupido! Il Faraone ti impiccherà quando scoprirà il tuo
    tradimento”.

    Passa un altro anno e Azur rafforza la base della sua piramide inizia il secondo livello. Ma sorge un problema: Azur fa fatica a progredire. Le pietre sono pesanti e non riesce a sollevarle fino al secondo livello.

    Messo in difficoltà dai suoi stessi limiti fisici, Azur riconosce la propria debolezza: ha bisogno di maggiore forza per spostare pietre più pesanti e, per farlo, chiede consiglio a Bennu, l’uomo più forte d’Egitto. A fronte di un compenso Bennu allena Azur perché sviluppi muscoli più forti.

    Azur immagina che le pietre più pesanti saranno facilmente sollevabili ai livelli successivi una volta acquisita una forza maggiore.

    Nel frattempo, l’appezzamento destinato alla piramide di Chuma è ancora brullo. Azur inizia a credere he suo fratello voglia morire, perché sembra aver violato il mandato del Faraone. Azur finisce col dimenticarsi di suo fratello e della sua piramide inesistenze.

    Passa un altro anno e la costruzione della piramide di Azur rallenta in modo sconfortante. Spesso impiega un mese solo per piazzare una pietra.

    Spostare le pietre ai livelli superiori richiede un grande sforzo e Azur passa molto tempo a lavorare con Bennu per ottenere una forma fisica sempre migliore.

    Inoltre, Azur spende quasi tutti i suoi soldi per le consulenze e per la dieta inusuale richiesta dall’allenamento. Azur ritiene che, alla velocità attuale, la piramide sarà completata in trent’anni.

    Imperterrito, Azur proclama: “Dopo tre anni ho sorpassato mio fratello. Lui non ha neppure ancora posato una pietra! Che stupido!”.oi, ovviamente, un giorno, mentre solleva una pesante pietra lungo il fianco della piramide, Azur sente un forte trambusto provenire dalla piazza della città.

    La gente del posto, abituali osservatori del suo lavoro, sciama via rapidamente per andare a vedere quello che sta succedendo.

    Incuriosito, Azur fa una pausa e va ad investigare.

    Circondato da una folla festante, Chuma avanza nella piazza guidando un macchinario alto 7 metri, un congegno imponente costruito con un intreccio di sostegni, ruote, leve e corde.

    Mentre Chuma si muove lentamente per le strade del villaggio in mezzo alla folla giubilante, Azur ha paura di scoprire a cosa serve il marchingegno.

    Dopo un breve viaggio fino alla zona brulla destinata alla piramide di Chuma, i timori di Azur vengono confermati.Entro pochi minuti, la strana macchina di Chuma inizia a spostare le pesanti pietre e creare le fondamenta della piramide.

    Una dopo l’altra, la macchina solleva senza sforzo le pietre e le appoggia delicatamente una di fianco all’altra. Miracolosamente, la macchina richiede solo un piccolo sforzo da parte di Chuma.

    Gira una manovella attaccata a una corda e a una trave collegate da un meccanismo e bingo, le pietre pesanti vengono spostate rapidamente e magicamente.

    Mentre la fondazione della piramide di Azur aveva richiesto almeno un anno, Chuma crea le fondamenta della sua piramide in una settimana.

    Il secondo livello che Azur aveva così faticosamente lottato per realizzare è ancora più scioccante: la macchina di Chuma fa il lavoro trenta volte più in fretta.

    Ciò che Azur aveva fatto in due mesi, la macchina di Chuma lo faceva in due giorni. Dopo quaranta giorni, Chuma e la sua macchina completano quanto Azur aveva realizzato in tre anni di duro lavoro.

    Azur è distrutto.a passato anni a spostare pesi tremendi, mentre Chuma costruiva una macchina che lo facesse per lui.

    Invece di riconoscere il ruolo della macchina, Azur promette a se stesso: “Devo diventare più forte! Devo sollevare pietre più pesanti!”.

    Azur prosegue il duro lavoro di costruzione della piramide mentre Chuma continua a girare la manovella della sua macchina.

    Dopo 8 anni, a 26 anni di età, Chuma finisce la sua piramide: tre anni per costruire il sistema e cinque anni per mieterne i frutti.

    Il grande Faraone è compiaciuto e mantiene la promessa. Ricompensa Chuma con la reggenza e lo ricopre di grandi ricchezze. Chuma non dovrà più lavorare un solo giorno della sua vita.

    Nel frattempo, Azur continua a faticare ripetendo la stessa trafila. Solleva le rocce, perde tempo e denaro per diventare più forte.

    Purtroppo Azur si rifiuta di ammettere che la sua strategia non funziona e continua a portare avanti lo stesso vecchio processo: porta le pietre pesanti finché non riesce più a sollevarle… poi diventa più forte così da poterne sollevare di più pesanti.

    Questo metodo stupido costringe Azur a una vita di fatica.

    Non finirà mai la piramide promessa al Faraone, per il semplice motivo che ha deciso di sollevare da solo i pesi invece di concentrarsi su un sistema che lo facesse per lui.

    Azur ha un attacco di cuore e muore durante la creazione del dodicesimo livello della sua piramide, a soli due livelli dalla fine. Non riuscirà mai a godersi le grandi ricchezze promesse dal Faraone.

    Nel frattempo, Chuma è andato in pensione 40 anni prima, circondato dal lusso. Pieno di tempo libero, Chuma diventa il maggior studioso egiziano e un inventore di successo.

    Verrà sepolto a fianco del Faraone, nella stessa piramide che aveva costruito.


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