IL CAVALLO, LA RAZZA BASHKIR, IL SUO MANTO È TUTTO UN RICCIOLO (SCHEDA E FOTO)

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    IL CAVALLO, LA RAZZA BASHKIR, IL SUO MANTO È TUTTO UN RICCIOLO (SCHEDA E FOTO)



    Il Bashkir è originario delle steppe siberiane e delle zone montagnose dei Monti Urali, in Russia. Quando Darwin si impegnò nel suo studio naturalistico, scorse questa razza nei territori dei Nativi d’America: era un animale sacro, tanto che a cavalcarlo potevano essere soltanto persone con un certo status nelle tribù indigene, come sciamani e guerrieri.

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    In realtà, questo tipo di cavallo non ha una tradizione storica ben definita cui fare riferimento; ci sono molte incertezze anche sulla denominazione che gli è stata attribuita. Lo standard, del resto, è inesistente per la razza equina su citata, in quanto non ci sono precise indicazioni cui attenersi per gli allevatori riguardo grandezza, colore e proporzioni fisiche: gli unici riferimenti riscontrabili osservando un Bashkir possono classificarsi come le più frequenti tonalità del manto, baio,marrone o grigio, ma senza particolari limitazioni a riguardo;

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    l’ altezza dal garrese, che è di circa 140 cm per gli stalloni, e le dimensioni corporee, le quali, per la non spiccata levatura, fanno pensare quasi ad un pony più che a un vero e proprio cavallo; tuttavia tale conclusione viene scongiurata in maniera definitiva se si pensa che, comunque, l’animale possiede un torace ampio con costole lunghe, dunque una poderosa struttura ossea nel complesso, il dorso piatto, una testa non piccola con un collo non molto allungato. Sicuramente elemento distintivo di questa razza è il caratteristico pelo riccio, in particolar modo evidente nella criniera:

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    il riccio, tuttavia, si fa più accentuato in inverno o comunque quando l’animale usa questo vantaggio naturale, pervenutogli grazie alla presenza di un particolare gene tra quelli che possiede, per proteggersi dal freddo. Questo è comprensibile se si pensa che nel luogo d’origine la stagione invernale va dal mese di novembre protraendosi fino ad aprile e raggiungendo temperature anche al di sotto di – 30°.

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    Quando il clima è più mite, invece, l’arricciatura del pelo tende a stendersi e ad appiattirsi formando solo alcune onde sul manto del cavallo. Relativamente ai ricci si può pensare che la cura del pelo possa presentare delle maggiori difficoltà rispetto ad un cavallo con un manto liscio; invece non è affatto così. Infatti l’arricciatura della criniera, visto che è qui che i ricci si concentrano maggiormente, deve essere preservata, e per farlo non occorre pettinarla.

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    Il resto del corpo, e cioè coda e manto, non presentano particolari accortenze nella cura del pelo che non siano quelle prestate a qualsiasi altro cavallo con manto raso; anzi rispetto a quest’ultimo il Bashkir non presenta quella proteina del pelo responsabile di allergie ed intolleranze varie nell’essere umano. Volendo soffermarci sull’indole dell’animale, possiamo affermare che il Bashkir è molto docile e predisposto alla vicinanza dell’uomo: non è, infatti, difficile addestrarlo, dato che non manifesta comportamenti ingestibili o scatti violenti dovuti ad irascibilità o a timore. E’ un animale che si presta a svariate prestazioni, tant’ è vero che in origine veniva utilizzato o per il traino delle slitte, o, a scopo alimentare, ne si traevano carni e latte.

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    Cavallo riccio



    zabaikalsky-19



    Ora il Trans-Baikal Curly-Curled è considerato una razza molto rara. La popolazione nella regione di Chita oggi è solo di circa 300 cavalli, sebbene questi animali si possano trovare anche in Tagikistan e persino in Arabia Saudita. Non sorprende che con una tale rarità, il prezzo per un individuo inizi a 70.000 rubli.

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    Questo tipo di cavallo è estremamente resistente, nervoso, ha una buona salute, cibo senza pretese e manutenzione. Anche i "vecchi" profondi che hanno raggiunto i 20 anni (che è un'età molto rispettabile per un cavallo), non perdono la capacità di lavoro e talvolta anche la fertilità. E anche, dicono, la lana dei "riccioli" non provoca affatto allergie, cosa che accade con altri cavalli.

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    È interessante notare che i ricci non sono esperimenti di genetisti, ma un vero miracolo della natura, salvando dal clima rigido. Si ritiene che la storia di questi cavalli sia iniziata circa 3000 anni fa a seguito della mescolanza del sangue dei cavalli dei turchi della Transbaikalia e dei cavalli delle tribù mongole, ma il riconoscimento documentale della razza è avvenuto solo in 1940. I cavalli erano selvaggi, in cerca di cibo per se stessi, ma non si sono diffusi: piccoli, grassocci (altezza 140 cm, peso 400 kg), con capelli problematici ... Vero, gentile e docile - ma in natura è piuttosto un aspetto negativo .

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    I cavalli ricci sono versatili: possono essere utilizzati per spettacoli equestri, per corse di cavalli, per lavori di tiraggio e per viaggi. Questo cavallo è molto socievole, obbediente e adatto anche agli sport dei bambini. Ha un solo punto debole: la sua gallina riccia, che può scomparire se tieni gli animali in un recinto chiuso.

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    I record sono anche associati alla razza di cavalli Transbaikal. Così, il centurione dell'esercito imperiale russo, un certo Dmitry Nikolaevich Peshkov, fece la sua famosa transizione da Blagoveshchensk a San Pietroburgo attraverso i cumuli di neve invernali su un "parente" del Baikal dai capelli ricci. Tutti i 9000 km del viaggio del colonnello furono portati da un singolo cavallo di nome Gray, che apparteneva alla razza di cavalli asiatici - "Mongolok". Peshkov ha deciso di dimostrare che i cavalli del Trans-Baikal non solo non sono peggiori di quelli europei, ma anche molto più duraturi. Lasciando Blagoveshchensk il 7 novembre 1889, trovando sulla strada sia gelate di quaranta gradi che un disgelo primaverile, il cosacco entrò trionfalmente nella capitale il 3 maggio 1890.

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