LA SCOLAPENDRA O CENTOPIEDI

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    LA SCOLAPENDRA O CENTOPIEDI



    Scolopendra Linnaeus 1722 un genere di artropodi della classe dei Chilopodi, noti comunemente come centopiedi.

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    Specie

    Il genere Scolopendra comprende circa 85 specie e sottospecie.

    La Scolopendra cingulata è la più importante specie europea, distribuita lungo tutta la regione mediterranea compresa l'Africa. Questa si presenta solitamente di un colore brunastro, con la testa e l'ultimo segmento del tronco di colore rosso. Le sue dimensioni arrivano a 10–15 cm di lunghezza e sopravvive predando insetti e altri invertebrati. La scolopendra cingolata è da considerarsi un animale relativamente innocuo per l'uomo, sebbene il suo morso, piuttosto doloroso (che comunque avviene solo se l'animale si sente in pericolo), sia in grado di causare reazioni locali (arrossamento, gonfiore, prurito, dolore).

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    In soggetti particolarmente iper-reattivi (allergici), dopo la puntura può rendersi necessaria la somministrazione di farmaci cortisonici; in caso di gravi reazioni sistemiche, si rende necessario il ricovero d'urgenza al più vicino pronto soccorso. Altre specie presenti in Europa sono S. canidens, S. clavipes, S. cretica, S. dalmatica, S. oraniensis, S. subspinipes e S. valida.

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    La Scolopendra gigantea, nota anche come centopiede gigante dell'Amazzonia, rappresenta la specie di scolopendra più grande del mondo, arrivando ad essere lunga più di 30 cm. Queste sue dimensioni le permettono di poter cacciare anche vertebrati come rane e persino pipistrelli. Questa specie abita le regioni settentrionali e occidentali del Sudamerica fino alle isole di Trinidad e Giamaica. Per le sue dimensioni e i colori, questa specie è piuttosto popolare tra gli amanti degli artropodi, facendo bella mostra di sé nei terrari. A causa del suo veleno però, questo animale dovrebbe essere maneggiato con cura e attenzione, indossando almeno dei guanti per proteggere la pelle dalla sua secrezione tossica.

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    Distribuzione e habitat

    Le scolopendre sono organismi abbastanza comuni ed è possibile trovarli in zone ombreggiate quali parti inferiori di sassi e foglie morte, grotte, foreste e persino l'interno di case. Essi sono rintracciabili in molte zone climatiche del globo quali deserti, montagne, boschi e foreste. Sono artropodi solitari (se messi insieme, si combattono fino alla morte di uno dei due) e notturni. Durante il giorno vanno a rifugiarsi in zone umide e scure; tuttavia, qualora il clima sia troppo umido o troppo secco, essi cercano altri luoghi, arrivando a rifugiarsi all'interno di case. Le specie che abitano nelle zone temperate del globo sono solitamente più piccole (arrivano fino a 10 cm) di quelle che popolano le zone equatoriali umide, che possono superare i 30 cm.

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    Descrizione

    Questi artropodi, piuttosto oblunghi, possiedono tuttavia un corpo alquanto massiccio e robusto. Il corpo è leggermente appiattito e protetto da placche dure - composte da chitina - collegate tra loro mediante membrane flessibili. A causa della natura del loro esoscheletro, che non cresce col crescere del resto del corpo, le scolopendre sono soggette a mute nel corso del loro sviluppo. Questi animali hanno colorazioni distinte tra le varie specie, variando dal bruno scuro al violetto al giallo passando per il verde ed il blu; inoltre il colore varia anche tra individui immaturi e adulti pure a dipendenza di dove i giovani sono cresciuti.

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    Il corpo viene diviso in due sezioni: testa e tronco. Ai 2 lati della testa si trovano 4 occhi semplici, non composti (ocelli) insieme ad un paio di antenne filiformi ben visibili. Il tronco è suddiviso in 21-23 segmenti, ciascuno di essi dotato di un paio di zampe, adattate per muoversi velocemente (fino a correre) e per afferrare la preda saldamente prima di ucciderla: le scolopendre infatti normalmente si avvolgono attorno alla preda per impedirle la fuga.

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    L'ultimo paio di zampe è di norma molto sviluppato e rivolto all'indietro: probabilmente ha funzione di avvertimento verso i predatori o per confonderli (le zampe assomigliano molto al capo).
    Il primo paio di zampe è ripiegato ad uscire sotto la testa e modificato a formare uncini (detti forcipule) velenosi coi quali uccide le prede. È interessante notare che tutte le specie di centopiedi (inclusa questa) presentano coppie di zampe solo in numero dispari.

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    Biologia

    Le scolopendre si nutrono di invertebrati e, nel caso delle specie più grandi, di piccoli vertebrati quali lucertole, topi, rane e uccelli. La scolopendra, come la maggior parte degli artropodi depone uova, che protegge tra le zampe posteriori fino alla loro schiusa, creando così una specie di armatura. Dato che la femmina raramente abbandona le uova, quando si muove per cacciare solleva le zampe posteriori che proteggono le uova e striscia con quelle anteriori. Dopo la schiusa i piccoli (solitamente di colore bianco trasparente) vengono protetti allo stesso modo, almeno fino a quando non diventano troppo grandi per poter essere trasportati sul dorso della madre.

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    Rapporti con l'uomo

    Il veleno

    Il veleno di questi artropodi contiene acetilcolina, istamina e serotonina ed è tossico anche per l'uomo dove può causare, oltre a dolore intenso nel sito di iniezione, infiammazione e anche sintomi generali come febbre, debolezza e sudorazione abbondante. Sintomi così importanti sono più facilmente provocati dalle specie più grandi di scolopendra, come la S. gigantea, rintracciabili nelle foreste amazzoniche e dell'America centrale. Il loro veleno era già conosciuto da molto tempo, tanto da essere utilizzato dalla medicina tradizionale cinese come rimedio per reumatismi, calcolosi e alcune malattie della pelle.

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    Curiosità

    La scolopendra compare nel libro I fratelli Karamazov di Dostoevskij, nel capitolo IV del terzo libro, in cui Dmitrij Karamazov racconta a suo fratello Aleša di essere stato vittima del morso di questo artropode, descrivendogli anche gli effetti sul suo corpo.

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    Un esemplare di Scolopendra polymorpha, comunemente nota come Scolopendra dalla testa rossa, compare nel manga/anime Tokyo Ghoul di Sui Ishida, dove viene utilizzata come "oggetto" di tortura nelle puntate finali della prima stagione dell'anime (intorno al capitolo 50 del manga).

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    Millepiedi: record di zampe



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    Chissà quanto hanno impiegato gli scienziati a contarle tutte e forse chissà quante volte hanno dovuto ripetere l'operazione daccapo... Sì, perché il millepiedi scoperto in Australia, nel sottosuolo, a 60 metri di profondità, ha per davvero più di mille zampe: addirittura 1306! Fino a oggi il "millepiedi" con più zampe noto al mondo ne aveva 750. È dunque il più alto numero di zampe per un animale mai scoperto sulla Terra: la nuova specie è stata chiamata Eumillipes persephone. L'animale è stato portato alla luce nell'agosto del 2020 da una perforazione precedentemente condotta per l'esplorazione mineraria: il risultato dello studio è pubblicato su Scientific Reports.

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    A CHE COSA SERVONO? Dopo il primo esemplare ne sono stati portati alla luce altri quattro, tutti caratterizzati da corpo filiforme, diametro fino ad un massimo di 0,95 millimetri e lunghezza fino a 95,7 millimetri. La testa del millepiedi è di una forma conica, non ci sono occhi, ma sulla sommità sono presenti due piccole antenne. Sono sorte diverse ipotesi per spiegare il gran numero di zampe, ma sembra prevalere quella che vuole che esse permettano all'Eumillipes persephone di ottenere più spinta, e quindi una maggiore efficienza locomotoria, soprattutto negli spazi stretti tipici delle profondità in cui vivono.


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