IL CASTAGNO E IL SUO FRUTTO: LA CASTAGNA

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Super!

    Group
    ADMIN
    Posts
    99,525

    Status
    Anonymous

    IL CASTANO E IL SUO FRUTTO, LA CASTAGNA



    Castanea è un genere della famiglia delle Fagaceae. Comprende alberi affini alle querce e ai faggi. In Europa il genere è rappresentato dalla sola specie Castanea sativa Miller.

    vQPcfAl



    Morfologia

    Le specie di questo genere sono per lo più alberi di medie dimensioni o arbusti. La più grande è Castanea dentata che in passato raggiungeva anche 60 m.

    gEAtNMB



    Corteccia e rami

    La corteccia è liscia negli alberi giovani con lenticelle ben evidenti, col tempo però si fessura sviluppando lunghi cordoni longitudinali spesso spiraleggianti. I castagni mostrano ramificazione simpodiale per abscissione della gemma terminale e ciò determina una chioma di forma globosa. I giovani rami possono essere glabri o tomentosi, in genere di colore bruno. Le gemme laterali sono piccole, coperte da 2-3 perule. Le cicatrici fogliari sono semicircolari.

    H0Lsnlm



    Foglie

    Le foglie sono semplici, decidue, grandi, allungate, con margine dentato, stipolate e brevemente picciolate.

    Fiori

    Sono piante monoiche con fiori unisessuali maschili in amenti terminali e fiori femminili in glomeruli di norma alla base degli amenti maschili. Le infiorescenze possono essere composte da soli fiori maschili (amenti maschili) o da amenti maschili e glomeruli femminili alla base(amenti misti).

    5myKMAd

    KzaqcGz
    Castagno dei Cento Cavalli



    I fiori maschili sono riuniti in amenti formati da molti gruppi di fiori, hanno calice con 6 lobi, e da 6 a 20 stami.

    I fiori femminili si trovano alla base degli amenti misti, in gruppi (glomeruli) di 1-3 fiori, sono racchiusi completamente in un involucro tipico delle fagaceae la cupola, che in questo genere è provvista di spine ramificate e brattee squamiformi. Ogni fiore femminile ha un perianzio 6-8 lobato, fuso con l'ovario che è 6-9 loculare. Gli stili sono da 6 a 9. L'impollinazione è anemofila, ma anche gli insetti pronubi possono svolgere un ruolo importante.

    PeGS8HD



    Frutto

    Il frutto è singolo in Castanea pumila, Castanea alnifolia, Castanea ozarkensis e Castanea henryi, in gruppi di 2-3 nelle altre specie, è un achenio, edule, racchiuso completamente in una cupola 2-4 valvata, spinosa chiamata comunemente "riccio".

    3CNs43j



    Tassonomia

    Il genere Castanea appartiene alla famiglia delle Fagaceae. Insieme ai generi Castanopsis,Chrysolepis e Lithocarpus costituisce la sottofamiglia delle Castanoideae, caratterizzata dall'ovario con più di 3 carpelli e dai fiori maschili in spighe o amenti eretti.

    YHkXs3s



    Il genere comprende le seguenti specie:

    Castanea alnifolia (da molti autori ridotto in sinonimia con C. pumila)
    Castanea crenata Siebold & Zucc. il castagno giapponese
    Castanea dentata (Marsh.) Borkh. il castagno Americano
    Castanea henryi di origine e diffusione cinese
    Castanea mollissima Blume il castagno cinese
    Castanea ozarkensis
    Castanea pumila (L.) Mill. americano diffuso negli stati orientali
    Castanea sativa Mill. il castagno europeo (chiamato "Spanish Chestnut" negli Stati Uniti) è l'unica specie autoctona del genere in Europa.
    Castanea seguinii di origine e diffusione cinese

    RpbWaya



    Distribuzione e habitat

    Il genere è attualmente diffuso nel bacino centro-orientale del Mediterraneo, nell'Asia orientale e sul versante atlantico degli Stati uniti. Durante il Miocene aveva una diffusione ancora più ampia ma a causa delle glaciazioni del Quaternario si ridusse di molto, attualmente è in una fase di espansione. La più diffusa e importante specie americana Castanea dentata è stata quasi completamente annientata durante i primi decenni del Novecento dal cancro corticale del castagno che ha quindi ridotto anche l'areale del genere.

    KtoKobQ



    In Italia il genere è rappresentato dall'unica specie Castanea sativa Mill. diffusa in tutta la penisola nei boschi collinari da 200 a 800 m s.l.m.

    Etimologia

    Con la parola Castanea in latino si indicava sia il frutto che l'albero ed è probabile che il nome del genere derivi direttamente da questa parola. Alcuni comunque avanzano l'ipotesi che il nome derivi da quello della città greca di Kastania in Tessaglia, ma è più probabile che sia stata la città a prendere il nome dall'albero che viceversa.

    GL4hY7G



    Castagno e Ippocastano

    Nonostante l'apparente relazione suggerita dal termine, il castagno non è in relazione prossima con l'ippocastano comune (Aesculus hippocastanum L.) e con l'intero genere degli ippocastani (Aesculus) che appartiene ad un altro ordine del regno vegetale, l'ordine delle Sapindales. Inoltre, dal punto di vista botanico, la castagna commestibile (derivata da specie del genere Castanea) è un frutto mentre la "castagna" d'India è un seme.

    fJThcBt

    FgImc0N

    xTKrDgh

    SRQfOif

    e60H54R

    b5V0SbC

    riHdKvp

    7C6uW4w

    iHluO0B

    so8V8uS

    Jf7k6UO

    nmDUj1d

    BJmo553




    wikipedia.org

    foto sul web

    Edited by belias94 - 6/5/2016, 13:24
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Super!

    Group
    ADMIN
    Posts
    99,525

    Status
    Anonymous

    LA CASTAGNA



    La castagna è il frutto del castagno a differenza della castagna dell'ippocastano che invece è un seme. Le castagne derivano infatti dai fiori femminili (solitamente 2 o 3) racchiusi da una cupola che poi si trasforma in riccio. La castagna è un achenio, ha pericarpo liscio e coriaceo bruno scuro, all'apice è presente la cosiddetta torcia cioè i resti degli stili mentre alla base è presente una cicatrice più chiara denominata ilo.

    9WQGTc6



    La forma dei frutti dipende, oltre che dalla varietà delle castagne, anche dal numero e dalla posizione che essi occupano all'interno del riccio: emisferica per i frutti laterali e schiacciata per quello centrale; i frutti vuoti, abortiti, di forma appiattita sono detti guscioni.

    6VIjyTw



    Storia e diffusione

    Età antica

    Non si conoscono le esatte origini del castagno. Ritrovamenti di reperti fossili attestano che l'albero dovrebbe derivare da un ceppo originatosi nel Terziario, circa 10 milioni di anni fa e che in periodo a clima caldo si era diffuso in Asia, in Europa e nelle Americhe.

    JLfO2oS



    Sull'indigenato del castagno in Italia si è molto discusso. Le ricerche di E. Ferrarini e G. Covella attestano, sulla base di analisi di pollini fossili diversi reperiti nei fanghi di laguna della pianura costiera apuana, la presenza di una cenosi di castagno risalente a circa 10.000 anni fa, conservatasi nella parte più protetta delle Alpi Apuane.

    DcQooou



    Questo dimostrerebbe che il castagno ha saputo resistere alle ondate di freddo glaciale che si sono susseguite nel tempo; pertanto, l'ipotesi che l'ultima ondata di freddo di circa 10.000 anni fa lo avrebbe fatto scomparire, per poi ritornare dall'Asia Minore portato dall'uomo, è stata abbandonata.

    WD0YY8n



    Molteplici sono gli scritti dai quali si evince che la castagna era conosciuta in Grecia sin dall'antichità. Tuttavia, il fatto che in essi vengano utilizzate diverse espressioni per indicarla, ha spesso causato dubbi e confusioni.

    OzHSl9j



    Già Ippocrate (IV sec. a.C.) parla di “noci piatte” di cui esalta, una volta giunte a maturazione, il valore nutritivo, lassativo e, nel caso vengano utilizzate le bucce, anche astringente.
    Nello stesso periodo Senofonte chiama “noce piatta senza fessure”, un frutto che offre una buona nutrizione alle popolazioni anatoliche di Ordu e Giresun, testimoniando così la presenza della coltura in Asia Minore.

    g3CXArQ



    Teofrasto (IV sec. a.C.) nella Storia Delle Piante parla di “ghianda di Giove” riferendosi alla castagna e segnala la presenza di castagni nell'isola di Eubea, nell'isola di Creta, in Magensia e sul monte Ida.

    h6pzT7m



    Nicandro (III sec. a.C.) elenca ben quattro varietà di castagne: Lopima (difficile da sbucciare), Malaca (la tenera), Gimnolopa (senza peluria) e Sardinia (dal nome della città di Sardi, capitale della Lidia).

    9h7HwXF



    Le castagne erano conosciute anche nell'antica Roma.
    Catone il Censore (II sec. a.C.) nel suo trattato De Agricoltura parla di “noci nude”.
    Marco Terenzio Varrone (I sec. a.C.) nel suo manuale De re rustica menziona un frutto, castanea, venduto nei mercati frutticoli della Via Sacra a Roma e che, come l'uva, veniva offerto in dono dai giovani innamorati alle donne amate.

    wKL85Ru



    Virgilio afferma nella I e nella VII Egloga delle Bucoliche che il castagno era presente intorno al 38 a.C. e descrive la pianta come albero da frutto comune e ben coltivato; con le foglie si facevano materassi e il frutto, castanea, era comune e pregiato.
    Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) attribuisce l'origine della coltura all'Asia Minore e conferma la diffusione del frutto in Italia; considera le castagne affini alle ghiande e si chiede perché la natura abbia nascosto con tanta premura in una «cupola irta di spine» un frutto di «scarso valore».

    iBGsL9J



    Plinio si sofferma sull'utilizzo del frutto in ambito culinario:

    «…Sono più buone da mangiare se tostate; vengono anche macinate e costituiscono una sorta di surrogato del pane durante il digiuno delle donne» (Plinio fa riferimento ai culti femminili di Cibele, di Cerere e di Iside, in cui era proibito l'uso di cereali, sostituiti con pane di castagne).
    Poi distingue sei varietà pregiate di diverse zone, indicandone le qualità:

    FFVrNCB



    «Le tarantine sono facili da masticare e leggere da digerire e hanno forma piatta. Più tondeggiante è la cosiddetta balanitide facilissima da mondare, si stacca spontaneamente dalla buccia senza residui. Piatta è anche la salariana, mentre la tarantina è meno flessibile, la corelliana è più pregiata e così anche la tereiana, una varietà che da essa deriva con un procedimento di cui parleremo a proposito degli innesti, la cui scorsa rossastra la fa preferire alle varietà triangolari ed alle nere comuni, dette da cottura.

    AwUqZji



    Terra d'origine delle qualità più pregiate sono Taranto e in Campania, Napoli. Tutte le altre specie sono fatte crescere per servire da cibo ai maiali, poiché la buccia si riproduce con scrupolo anche all'interno dei frutti».
    Plinio prende in considerazione anche la modalità di conservazione del frutto e il suggerimento era quello di sistemare i frutti in sabbia o vasi di terracotta, riposti in cassoni ripieni di paglia.

    KP9wNOJ



    Con le grandi vittorie di Roma e la conquista di nuovi territori, la coltura si estese oltre il suolo italico e in poco tempo tutta l'Europa centro-meridionale venne interessata alla coltura e i castagneti da frutto si ritrovarono in Portogallo, Spagna, Francia, Svizzera e Inghilterra meridionale.

    uDHWyPO



    Col tempo per indicare la castagna del bacino del Mediterraneo è stato adottato il termine “sativa” (Castanea sativa Mϋller) per distinguerla dalle altre specie: americana e asiatica.

    yrdB38e



    Medioevo

    In Europa ai tempi dell'incremento demografico del XII sec., la domanda di nuovi spazi verdi da mettere a coltura aumentò vertiginosamente. Si accrebbe anche, dove era possibile praticare la coltivazione del castagno, la superficie delle selve castanili, dato testimoniato dall'infittirsi dei documenti riguardanti i castagneti. Molte Comunità, infatti, cominciarono a preoccuparsi di regolamentare, attraverso leggi e statuti, la gestione dei boschi e dei castagneti.

    qAUPvyc



    Ad esempio il governo lucchese nel 1483 aveva istituito dei “provisores castanearum” e nel 1489 una magistratura, l'Offizio sopra le Selve, al fine di salvaguardia delle stesse. Lo Statuto prevedeva pene per tutti coloro, proprietari e forestieri, che, trasgredendo le disposizioni previste, commettessero atti criminali provocando incendi, tagli e altri danni più o meno gravi.

    bfQdYKU



    Nel Medioevo le castagne diventano frutti conosciuti ed apprezzati come testimoniano i manoscritti di moltissimi uomini del tempo; nell'edizione di Parigi del 1486 il Cris de Paris attribuisce alle castagne provenienti dalla Lombardia il pregio di essere le migliori disponibili sui mercati della capitale francese, fatto che testimonia l'ormai affermata commercializzazione delle produzioni sovrabbondanti.

    OrJdIEs



    Sempre in Lombardia, nella seconda metà del Quattrocento, il medico sabaudo Pantaleone da Cofienza elogia la dieta montanara costituita prevalentemente da castagne, latte e latticini, affermando che essa è in grado di offrire una nutrizione completa.

    oWH34Bf



    Gli scritti di questo periodo testimoniano anche la scoperta di varie modalità di raccolta delle castagne e si opera una distinzione tra castagna virida, cioè non matura e ancora dentro al riccio (o cardo), munda se priva di riccio e passata al vaglio, sicca se essiccata e sbucciata, pista se dopo essiccazione e sbucciatura veniva macinata e frantumata per la preparazione di zuppe o farinacci.

    4pq3SKP



    Le castagne non solo si ritrovano come frutta di stagione o trasformate sui mercati delle città e anche sulle tavole dei ricchi, ma sono ormai diventate merce di scambio e di pagamento, come il grano, nonostante il frutto spunti prezzi sempre più bassi rispetto ad avena, segale e noci.

    wFobcWs



    Alla fine del Quattrocento, periodo di guerre e momenti di crisi, l'uso della farina di castagne si diffonde ulteriormente, compensando la carenza di cereali. Da tenere presente che anche la macinazione delle castagne poteva avvenire in ambito domestico e non prevedeva quindi il pagamento delle tasse sul macinato.

    DPtTT8Y



    Importanza della castagna

    L'importanza che il frutto ha da sempre rivestito nella coltivazione del castagno è testimoniata da tutta una serie di documenti che ne segnano il cammino via via nel tempo e fanno capire come essa influenzò la cultura e la politica dei luoghi. Del resto la vita delle persone è stata strettamente legata ad essa, in quanto la castagna ha rappresentato per lungo tempo una delle fonti principali per l'alimentazione e non a caso è stata soprannominata “il cereale che cresce sull'albero”,

    9LdkrLU



    perché molto simile al riso ed al frumento dal punto di vista nutrizionale. Ciò ha fatto sì che si potessero trovare diversi modi di propagazione della pianta, cercando di affinarne le qualità, aumentarne le varietà e conseguentemente migliorarne il frutto che poteva essere utilizzato fresco, secco o macinato ai molini.

    Em9iY4z



    Varietà della castagna

    Molte sono le varietà dei castagni e di conseguenza anche delle castagne. Tali varietà dipendono innanzi tutto dall'altezza e dai luoghi in cui si coltivano, così che il paesaggio delle selve si configura con caratteristiche che variano da luogo a luogo.
    L'Inchiesta Agraria di Jacini ricorda molte varietà di castagni domestici, diversi fra loro sia per la grossezza del frutto sia per la qualità della farina ottenuta, che può essere più o meno dolce e conservabile, a seconda della resistenza della pianta alle temperature.

    0iKvTJ8



    Fenaroli elenca i seguenti tipi di castagne: Carpinese, Ciria, Lojola, Montan, Neiranda, Marrone, Pastinese, Brandigliana, Alotta, Lizzanese, Agostana, Rossera, Bellina, Biancola, Invernizza, Raggiolana, Valcamonica, Verdesa, Frombola, Pistolese, Torcione.
    La gente comune, talvolta, ha attribuito alle castagne dei nomi che cambiano da zona a zona (ad es. le Ponticose sembra siano chiamate così dal paese di Pontecosi, in provincia di Lucca); alcuni, però, sono ricorrenti, come il Marrone (di buona qualità e grossezza).

    6SN070p



    Raccolta (castagnatura)

    La raccolta delle castagne avviene in tempi diversi a seconda delle aree geografiche. In Italia generalmente la castagnatura inizia verso la fine di settembre e in passato questa attività (che copriva un periodo di tempo di circa 10-15 giorni dal mattino alla sera) era considerata uno fra gli avvenimenti più importanti della vita agricola.

    El66a7g



    In Garfagnana (LU) i proprietari delle selve che avevano necessità di manodopera si recavano a Castelnuovo Garfagnana, in occasione del mercato settimanale, l'ultimo giovedì di settembre e il primo d'ottobre. Nella piazza principale avveniva il “mercato delle Lombarde” (Lombardi erano chiamati gli abitanti delle province di Modena e Reggio Emilia). Qui si sceglievano le donne e si prendevano con loro accordi circa il trattamento giornaliero, il salario, i giorni di inizio e fine lavoro.

    IeIl1jc

    M21zbey

    h40AuM8

    YH8yxtn

    oc2UPm6

    4YUudOP

    ht3BVuJ





    altro qui

    foto sul web

    Edited by belias94 - 6/5/2016, 13:25
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Super!

    Group
    ADMIN
    Posts
    99,525

    Status
    Anonymous

    L'ippocastano o castagno d'India



    L'ippocastano o castagno d'India (Aesculus hippocastanum) è un albero molto usato come ornamentale nei viali o come pianta isolata. Crea una zona d'ombra molto grande e fitta.

    y1V6xDR



    Morfologia

    Portamento

    L'Ippocastano può arrivare a 25-30 metri di altezza; presenta un portamento arboreo elegante ed imponente. La chioma è espansa, raggiunge anche gli 8-10 metri di diametro restando molto compatta. L'aspetto è tondeggiante o piramidale, a causa dei rami inferiori che hanno andamento orizzontale.

    PAs5MAS



    Corteccia

    I rami sono lenticellati, presentano grandi gemme opposte, rossastre, ed una terminale di notevoli dimensioni, ricoperte da una sostanza collosa. La corteccia è bruna e liscia e si desquama con l'età.

    1eNa2L3



    Foglie

    Le foglie dell'ippocastano sono decidue, palmato-settate, con inserzione opposta, mediante un picciolo di 10–15 cm, su rametti bruni o verdastri e leggermente pubescenti. Ciascuna foglia, che può arrivare a oltre 20 cm di lunghezza, è costituita da 5-7 lamine obovate con apice acuminato e base stretta.

    rOQ5NOP



    Il margine è doppiamente seghettato, la nervatura risulta ben marcata. Il picciolo non ha stipole, ma una base allargata ed una fenditura che lo solca. Le foglie sono di color verde brillante nella pagina superiore e verde chiaro, con una leggera tomentosità sulle nervature, in quella inferiore.

    fMC9Yen



    Fiori

    La pianta ha fiori ermafroditi a simmetria bilaterale, costituiti da un piccolo calice a 5 lobi ed una corolla con 5 petali bianchi, spesso macchiati di rosa o giallo al centro. I fiori sono riuniti in infiorescenze a pannocchia di grandi dimensioni (fino 20 cm di grandezza e 50 fiori). La fioritura avviene nei mesi di aprile - maggio.

    HlcoyIL



    Frutti

    I frutti sono grosse capsule rotonde e verdastre, munite di corti aculei, che si aprono in tre valve e contengono un grosso seme o anche più semi di colore bruno lucido che prendono il nome di castagna matta. Hanno un sapore amaro e sviluppano un odore molto sgradevole durante la cottura; sono leggermente tossici quindi non commestibili.

    WF3RSXT



    Habitat

    Longevo e rustico, tollera le basse temperature e non ha particolari esigenze in fatto di suolo, anche se cresce meglio nei terreni fertili. È poco resistente alla salinità del terreno e gli agenti inquinanti atmosferici, ai quali reagisce con arrossamento dei margini fogliari e disseccamento precoce della lamina.

    j7AcHr1



    Distribuzione

    Originario dell'Europa orientale (penisola balcanica, Caucaso); è stata introdotta a Vienna nel 1591 da Charles de l'Écluse e a Parigi, da Bachelier, nel 1615. In Italia è diffusa in tutte le regioni, soprattutto in quelle centro-settentrionali, dalla pianura fino a 1200 metri di altitudine.

    9XMHiab



    Composizione Chimica

    I principali costituenti chimici caratteristici della droga sono collettivamente conosciuti come escina, nome che rappresenta una miscela di glicosidi triterpenici acilati (saponine) i cui agliconi sono principalmente la protoescigenina e il barringtogenolo C. La differenza tra questi agliconi è dovuta alla presenza di un ossidrile nella posizione C-24 della molecola della protoescigenina. Tutte le saponine dell’ippocastano sono legate nella posizione C-3 all’acido glucuronico mentre altri due zuccheri, che possono essere il glucosio, il galattosio o lo xilosio, sono legati alle posizioni C-2 e C-4.

    soKOOQF



    Differenze con altre piante

    Si distingue da altre piante ornamentali a foglie palmate per il fatto che ciascuna foglia è composta non da un'unica lamina divisa più o meno profondamente ma da 5-7 foglie più piccole, completamente formate.

    BYIDIwV



    Dal vero castagno si distingue per la forma delle foglie: il castagno le ha semplici, inserite alternate sul ramo, l'ippocastano le ha composte.

    I semi dell'ippocastano, simili alle castagne, si distinguono per la forma diversa, più sferica. Sono diversi anche i frutti, i ricci del castagno sono ricoperti da aculei sottili molto fitti, i frutti dell'ippocastano presentano aculei radi e tozzi.

    KV1ENAY



    Il seme dell'ippocastano ha una germinabilità limitata nel tempo che non gli permette di riprodursi bene in maniera naturale; tuttavia, se i semi vengono ricoperti con terra e le condizioni ambientali (caldo-umido) sono favorevoli, tale tempo di germinabilità si protrae più a lungo e così ne aumenta le possibilità di diffusione.

    c6pHino



    Altre specie e varietà del genere Aesculus

    Aesculus pavia, specie a fiori rossi originaria dell'America.
    Aesculus x carnea, ibrido ornamentale tra A. hippocastanum e A. pavia a fiori rosa - rossi, particolarmente resistente all'inquinamento. Ha portamento più raccolto dell'ippocastano comune e le gemme non sono appiccicose.

    q9SNgat



    Aesculus hippocastanum var. Baumannii, varietà sterile, produce fiori bianchi doppi, macchiati di giallo e rosso.
    Aesculus indica, produce fiori bianchi con macchie gialle, rosse e rosa in giugno-luglio.

    Qn2OFyM



    Proprietà officinali

    Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

    CKQLkcE



    Questa voce o sezione sugli argomenti piante e farmacologia non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
    Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.

    aXBB7G1



    L'ippocastano, di cui si utilizzano estratti ottenuti dai semi, esercita un'azione di riduzione della permeabilità capillare, ha un effetto antiinfiammatorio, migliora il drenaggio linfatico ed aumenta la pressione venosa. Per tale motivo, trova applicazione nel trattamento dell'insufficienza venosa cronica, determinando un miglioramento dei segni e sintomi presenti agli arti inferiori:

    GewcH0P



    edema, dolore, prurito, varici, ulcere, senso di tensione e/o affaticamento. Inoltre offre proprietà antinfiammatorie, antiedematose e antiessudative; inibisce la distruzione della vitamina C e viene consigliata nel caso di vene varicose.

    7N4OPi2



    La miscela di saponine (altrimenti detta escina) sembra essere il principio responsabile dell'azione farmacologica ed oggigiorno gli estratti di ippocastano sono standardizzati in modo tale che la quantità giornaliera di escina sia di 100–150 mg.

    u4FWiRs



    Riduce la permeabilità dei capillari aumentandone la resistenza e l'elasticità. Parte di questa azione è stata anche attribuita alla presenza nell'estratto di flavonoidi come la quercetina e la rutina (o fattore vitaminico P), che sono notoriamente trofici per l'endotelio capillare.

    D2xSJbx



    Alcuni effetti collaterali derivanti dall'uso di ippocastano (che comunque sembrano verificarsi raramente) sono: disturbi gastrointestinali e prurito.

    m9Awvrk



    L'escina si lega alle proteine plasmatiche per cui si sospetta che possa alterare il trasporto di alcuni farmaci. Si ipotizza inoltre che alte dosi di escina possano danneggiare i glomeruli ed i tubuli renali per cui se ne sconsiglia l'uso in caso di insufficienza renale.

    BYyKwjl



    La presenza di cumarine antitrombotiche fa sì che l'associazione di ippocastano con farmaci anticoagulanti venga sconsigliata per la sua potenziale pericolosità, anche se al momento non sono stati descritti casi in merito.

    Il gemmoderivato non presenta gli inconvenienti sopra riportati.

    Jo8sHFC



    Altre notizie

    Etimologia: il nome della specie deriva dal greco ἵππος hippos, cavallo, e castanon, castagno, per l'uso dei frutti di questo albero come alimento stimolante per i cavalli.

    dYFxjWR



    Propagazione e coltivazione: si moltiplica per seme, che va piantato appena maturo perché perde rapidamente la germinabilità.

    Consiglio sulla propagazione artificiale: prendere un cospicuo quantitativo di semi e dopo averli disposti su una cassetta di legno con sotto un leggero strato di sabbia (1-2 Cm) ricoprirli di torba o terriccio universale per fiori;tenere la cassetta in un luogo asciutto e non freddo finché le temperature non arrivino attorno ai 20 °C (se il periodo è molto lungo almeno una volta al mese bagnare leggermente lo strato di torba)

    l9BsbQX



    dopodiché esporli al sole con orientamento sud-est, bagnare il terriccio non appena superficialmente si asciuga; dopo 20gg circa (dipende dalle latitudini e dalla temperatura esterna) i semi inizieranno a germogliare; quando le piantine saranno alte 10Cm circa spostare la cassetta in posizione di mezz'ombra e al prossimo autunno potrete dimorare in pieno campo i vostri hippocastani.

    loCf1B8



    Avversità: dal 1985 si è diffusa in Europa una farfalla, la Cameraria ohridella, che minaccia questa specie provocandone l'indebolimento e il disseccamento a seguito delle gallerie scavate dalle larve all'interno delle lamine fogliari. L'ippocastano è colpito da Guignardia aesculi, agente di danno dell'antracnosi dell'ippocastano, malattia delle foglie che porta al precoce disseccamento delle foglie seguito da filloptosi.

    o5GRT6U



    Usi: nel passato i frutti venivano utilizzati come mangime per animali (da cui deriva il nome, letteralmente castagno per cavalli). I semi venivano utilizzati per produrre farina e, dopo averli tostati, un surrogato del caffè.

    fBits0D



    I frutti hanno un effetto moderatamente narcotico e i semi non trattati sono tossici. Il legno è di cattiva qualità. La corteccia era usata come febbrifugo. L'ippocastano è uno dei fiori di Bach, white chestnut. In Gran Bretagna i semi, chiamati conker, vengono usati per un popolare gioco da bambini.

    tQC0sq0

    edIhqxc

    QjeWCzF

    zpKnba3

    h34HqK8

    qHR7iYT

    7OLydKJ

    VfQwTOX




    wikipedia.org

    foto sul web

    Edited by belias94 - 6/5/2016, 13:26
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Super!

    Group
    ADMIN
    Posts
    99,525

    Status
    Anonymous

    Autunno: scopri il bello e il buono delle castagne



    castagne



    Fonte di sali minerali preziosi per la salute, questo frutto è perfetto anche per la bellezza di pelle e capelli. Le castagne sono una autentica squisitezza e un concentrato di virtù benefiche; rappresentano, con la loro inconfondibile forma e con lo scrigno spinoso che le contiene, uno dei simboli più golosi e importanti dell’autunno. Considerate tra i cibi poveri nei tempi passati, oggi ritrovano il posto d'onore nelle nostre tavole dove bollite, arrosto, secche o nella dolcezza del marron glacé e della marmellata sono sempre una vera bontà.

    castagne3a



    Le castagne sono il frutto del castagno, pianta che cresce nelle zone collinari e di bassa montagna regalando alla vista e al panorama naturale splendidi boschi. Al contrario dei marroni, prodotti da alberi coltivati, le castagne crescono liberamente in modo selvatico, sono piuttosto piccole, un po' schiacciate e dal colore scuro.

    castagne-al-forno



    Spezzafame: la castagna ha un elevato potere saziante, al punto da essersi guadagnata il soprannome di “pane che cresce sull'albero”. La farina che se ottiene era molto utilizzata in cucina e costituiva un alimento importante per le popolazioni rurali e di montagna nei tempi antichi. Sia i marroni che le castagne sono ricchissimi di carboidrati, tanto che 100 grammi di frutto fresco contengono circa 200 calorie, che possono diventare un po' meno a seconda della preparazione. Per esempio, se la castagna viene bollita, l’apporto energetico scende a 130 kcal mentre resta a quota 190 nelle caldarroste.

    castagne-secche-sciroppate1



    Pancia piatta: l’alto contenuto di cellulosa della castagna ne fa una preziosa alleata del buon funzionamento e della regolarità intestinale. Questi frutti hanno anche buone proprietà antinfiammatorie grazie alla presenza di acidi fenolici, dei quali è noto il potere antiossidante e la capacità di prevenire gli stress ossidativi. Ottime per chi soffre di celiachia, essendo prive di glutine, sono anche ricche di potassio, minerale fondamentale per il buon funzionamento dell’organismo e che, insieme al sodio, regola l’equilibrio idrico.

    chestnuts



    Niente colesterolo: le castagne sono povere di grassi e grazie all’elevato contenuto di fibre sono alleate nella lotta contro elevati livelli di colesterolo. Chi è a dieta o deve controllare il peso dovrà limitarne il consumo, oppure sostituirlo ad altri alimenti calorici durante i pasti principali. Tra gli elementi nutrizionali presenti nella castagna spicca, come anticipato, il potassio, che contribuisce al rafforzamento dei muscoli, ma è buono anche l’apporto di fosforo, zolfo, magnesio, calcio, cloro e ferro, Vitamina C e acido folico.

    chestnuts-327699_1280



    Idratazione al top: la ricchezza di antiossidanti rende questi frutti ottimi alleati di bellezza. L’estratto di castagne aiuta a migliorare l’idratazione della pelle e a riparare i danni prodotti dai raggi ultravioletti, mentre la vitamina C è utile per la produzione di collagene, indispensabile per garantire all'epidermide elasticità e tonicità

    come-sbucciare-le-castagne



    Un viso perfetto: se abbiamo la tendenza alla pelle mista, la polpa della castagna è quello che fa per noi grazie al suo potere astringente. Per preparare una maschera dal risultato garantito, sarà sufficiente far bollire i frutti e schiacciarne la polpa. Per potenziare l’effetto astringente della maschera basta aggiungere del succo di arancia, latte e miele se vogliamo ottenere un effetto nutriente ed emolliente, o ancora dello yogurt naturale se l'obiettivo è illuminare l’incarnato.

    iStock-502886028



    Una chioma fluente: capelli morbidi e luminosi? Si può, grazie al prezioso aiuto delle castagne. Con le bucce del frutto o con l’acqua di cottura si può preparare un decotto da utilizzare nell’ultimo risciacquo dei capelli. Unica accortezza: il trattamento lascia un riflesso ramato è quindi è adatto solo a chi ha i capelli scuri o castani. Abbiamo i capelli biondi? Niente paura: sarà perfetto un decotto da preparare facendo bollire per una ventina di minuti le foglie di castagno, filtrare il composto e utilizzato come ultimo risciacquo dopo aver pulito i capelli.

    marroni



    Scrub naturale: per una pelle morbida e luminosa su tutto il corpo, la farina di castagne viene in nostro aiuto. Mescolata ad acqua, possibilmente termale, e con l'aggiunta di qualche goccia di olio di mandorle o con miele, sarà perfetta per uno scrub naturale ed efficace. Comodo ed economico, cosa volere di più?

    ricetta-confettura-castagne

    sagra-castagna-Roccamonfina-2018




    .tgcom24
     
    Top
    .
  5.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Super!

    Group
    ADMIN
    Posts
    99,525

    Status
    Anonymous

    Castagne, le leggende da raccontare ai più piccoli


    Scopriamo insieme due leggende magiche e tutte autunnali, al sapore dolce delle castagne.



    www_5



    Tanto e tanto tempo fa il castagno era un albero molto triste, perché non possedeva frutti da donare ai bambini buoni. Un giorno chiese alla Fata del Bosco di poter avere frutti come tutti gli altri alberi. La creatura alata promise al castagno che l’anno seguente li avrebbe avuti.

    817094_1610964604



    Qualche giorno dopo, l’albero fece nascondere fra i suoi rami una famiglia di ricci, in fuga da un branco di lupi affamati. La buona azione arrivò alle orecchie della Fata a cui venne subito in mente un’idea per ricompensare il castagno: donargli tanti buoni frutti racchiusi proprio in piccoli ricci. Nacquero così le castagne.

    image_561709141228486335341



    Un altro racconto ci porta invece in un tempo lontano, in un bosco di montagna, dove viveva una famigliola di ricci. Vicino alla loro tana si trovava un bellissimo albero, pieno zeppo di castagne. Ogni giorno, due scoiattoli dispettosi si avvicinavano per mangiarle. A nulla valevano le lamentele del castagno: i roditori si presentavano puntuali per saccheggiarlo. Una notte ai ricci venne un’idea: avvolgersi attorno ai frutti per proteggerli.

    _D0_BE_D1_81_D0_B5_D0_BD_D1_8C__D0_BB_D0_B5_D1_81__D0_B7_D0_BE_D0_BB_D0_BE_D1_82_D0_B0_D1_8F__D0_BE_D1_81_D0_B5_D0_BD_D1_8C__D0_BA_D1_80_D1_8B_D0_BC



    Gli scoiattoli, ignari, il mattino seguente, arrivarono per lo spuntino abituale ma con somma sorpresa si punsero. Spaventati, decisero di non disturbare più l’albero. Da allora, i suoi frutti mantengono il guscio rivestito da aculei per proteggersi dai nemici.


    video.virgilio.it
     
    Top
    .
4 replies since 31/8/2014, 18:16   2513 views
  Share  
.
Top