TUTTE LE CURIOSITÁ SUI SERPENTI [FOTO]

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    Curiosità sui serpenti: sapevate che…



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    Il serpente è uno degli animali che per le sue caratteristiche fisiche ha sempre suscitato un certo interesse nell’immaginario umano. Spesso il serpente è stato identificato come una creatura mitologica in altre situazioni il serpente viene identificato come la sorgente di tutti i mali, il caso della Bibbia ad esempio in cui è paragonato al demonio. Ma quanto ne sappiamo in realtà di quest’animale davvero particolare? Ecco qui una piccola raccolta di curiosità su questi rettili che non tutti conoscono.

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    1. Ci sono circa 3000 specie di serpenti al mondo e circa 375 di queste sono velenosi.

    2. Il veleno del serpente è costituito da una miscela di proteine che una volta iniettato si trasmette rapidamente nel corpo della vittima. Si tratta di un veleno neurotossico che distrugge il nostro sistema nervoso, la varietà di veleno più immediato che esiste.

    3. Un’anaconda può crescere fino a 11 metri di lunghezza, mentre il serpente più piccolo, il serpente cieco, può raggiungere i 5 centimetri.

    4. I serpenti hanno nella prima parte del corpo, estesi, i polmoni, fegato, reni e intestino. L’ultimo quarto del corpo del serpente è costituito dalla cosiddetta piastra anale, seguita dalla coda costituita da più ossa.

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    5. Il serpente volante del Paradiso vive sugli alberi delle foreste dell’India e delle regioni sudorientali dell’Asia. Questo serpente è capace di volare appiattendo il suo corpo in una s a forma di nastro.

    6. I serpenti hanno oltre 200 denti che non usano per masticare ma per mordere e afferrare la preda in modo sicuro.

    7. Il serpente più velenoso al mondo è l’Inland Taipan dell’Australia. Questo serpente è capace di uccidere 100 persone con un solo morso.

    8. Il veleno del cobra reale, il serpente più grande velenoso al mondo è tanto forte da uccidere un elefante.

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    9. Il serpente non cova le uova e né tanto meno si preoccupa di allevare i piccoli, ma abbandona le uova dopo averle deposte. I serpenti appena nati hanno dei denti speciali con cui rompere le uova ed uscire fuori dal guscio.

    10. Alcune specie di serpenti depongono le uova, altre invece partoriscono direttamente i loro piccoli.

    11. I serpenti non masticano il cibo e hanno la mascella inferiore molto flessibile che permette loro di aprire la bocca abbastanza da inghiottire la preda intera, anche se si tratta di un cervo adulto enorme, cinque volte più grande del serpente stesso.

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    12. I serpenti prima di accoppiarsi si esibiscono in una serie di comportamenti rituali, tipici del corteggiamento, che possono durare ore e talvolta anche giorni.

    13. I serpenti, per spostarsi possono agire in due modi, contraendo tutti i muscoli del tronco favorendo cosi il movimento oppure mettendo in azione i muscoli delle costole, che hanno movimenti simili a quelli di un pendolo.

    14. I serpenti non hanno le palpebre tuttavia i loro occhi sono protetti da una copertura trasparente che li ripara dalla polvere.


    Meravigliose foto di serpenti colorati nel loro habitat naturale



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    tuttogratis.it/

    Edited by belias94 - 2/5/2016, 22:24
     
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    Edited by belias94 - 2/5/2016, 22:25
     
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    I 10 SERPENTI PIÙ BELLI DEL PIANETA



    Ad oggi, gli scienziati hanno scoperto e descritto 3460 specie di serpenti. Queste creature abitano quasi tutti i continenti e hanno una cattiva reputazione per la maggior parte delle persone. La presenza del veleno mortale permette loro di uccidere anche gli animali più grandi.

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    10. La vipera cornuta


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    9. Black Snake


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    8. Snake Elaphe lindheimeri obsoleta


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    7. mamba verde orientale


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    6. Latte serpente


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    5. arcobaleno boa


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    4. Tiger python


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    3. Emerald Tree Boa


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    2. Diadophis punctatus


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    1. Ahaetulla prasina





    Edited by belias94 - 2/5/2016, 22:26
     
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    IL BOA SMERALDINO, CORALLUS CANINUS



    Uno dei più rettili più belli del mondo, di gran classe può essere chiamato Emerald Tree Boa, o, come viene chiamato, boa albero verde. La sua "carta vincente" è un colore verde brillante con macchie bianche sul dorso. Da adulti raggiungono una lunghezza di 2 a 3 m. Non è un serpente velenoso e si trova nelle foreste tropicali del Sud America. Si nutrono principalmente di uccelli.

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    Il boa arboricolo smeraldino o semplicemente boa smeraldino (Corallus caninus (Linnaeus, 1758)) è un serpente appartenente alla famiglia Boidae. È un serpente carnivoro costrittore. Percepisce i segnali olfattivi della preda tramite la lingua.

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    Come tutti i boa sono ovovivipari. Possono mettere al mondo 7-14 neonati. Distribuzione e habitat
    Popola le foreste pluviali dell'Amazzonia (Venezuela, Guyana, Guyana francese, Suriname e nord-est del Brasile), dal livello del mare sino a 200 m di altitudine.

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    foto sul web

    Edited by belias94 - 2/5/2016, 22:26
     
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    I PIÙ LUNGHI SERPENTI DEL MONDO


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    Mamba nero

    Il mamba nero (Dendroaspis polylepis), considerato uno dei rettili più velenosi e pericolosi del mondo, è un ofide che raggiunge anche i 4 m di lunghezza, una dimensione considerevole per un serpente velenoso. Diffuso in Africa, è il più veloce di tutti i serpenti, essendo capace di spostarsi fino a 20 km l'ora.



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    Pitone reticolato

    Il pitone reticolato (Malayopython reticulatus (Schneider, 1801)) è un grande serpente della famiglia Pythonidae diffuso nell'Asia sud-orientale.

    È uno dei due serpenti più grandi al mondo, meno massiccio dell'anaconda verde. Questo pitone è il più lungo del mondo, misurando da 4,5 a 9,5 metri, e anche uno dei più pesanti, arrivando fino a 140 kg.



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    Anaconda

    L'anaconda gigante è il termine con cui vengono descritti tutti i casi di avvistamento di anaconda abnormi e dalla mole fuori norma. Le storie riguardanti queste creature sproporzionate circolano nell'America del Sud, più in specifico nell'Amazzonia, dove si registrano casi d'avvistamento e folklore locale sin dall'arrivo dei pionieri nel continente.

    Un' anaconda media non supera i 6 metri di lunghezza e i 250 kg di peso, ma proprio i racconti e le storie su esemplari lunghi dagli 11 metri in su hanno scatenato l'interesse da parte di criptozoologi e zoologi.

    Al pari dell'anaconda gigante, nel Sud-est asiatico, corre voce di esemplari giganteschi di pitone reticolato, che comunque mediamente ha una lunghezza superiore all'anaconda ed è di proporzioni simili alla anaconda verde, l'esemplare più lungo e pesante della specie.



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    Pitone birmano

    Il pitone birmano è nativo delle regioni meridionali del continente asiatico, in un range che va dal'India orientale all'Indonesia, passando per il Buthan, il Bangladesh, il Nepal, il Myanmar (ex Birmania), il Vietnam, il Laos e la Cambogia, la Cina meridionale e la Malaysia. Il Birmano, è in grado di crescere fino a 9,15 metri.



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    Pitone indiano

    Il pitone delle rocce indiano o pitone moluro (Python molurus) vive in un'area di distribuzione molto estesa, che comprende circa mezzo continente asiatico. Arriva anche a superare i 7 metri di lunghezza e i 120 kg di peso, anche se è molto agile.

    Si ciba di roditori e rettili. In seguito alla riproduzione (le uova possono essere anche 100) l'esemplare maschio non si interessa minimamente della cura delle uova e dei suoi futuri piccoli.

    Questo grosso serpente è capace di "camminare" letteralmente per spostarsi sul terreno, infatti è uno dei pochi se non l'unico che si muove linearmente e non in diagonale o in linea ondulata. Per muoversi fa avanzare una delle due metà del costato (destra o sinistra) in questo modo usufruisce delle sue costole come se fossero gambe.



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    Cobra

    Il cobra è il nome comune utilizzato per identificare alcuni elapidi in grado di allargare le costole per formare il famoso cappuccio.
    Il termine deriva dal portoghese cobra (cobra-de-capelo, "serpente con il cappuccio"), derivante a sua volta dal latino colŭbra ("femmina del serpente").

    La caratteristica principale di molti cobra è data dalla loro reazione ad un disturbo o un pericolo. In questi frangenti questi sono in grado di sollevare la parte anteriore del corpo ed estendere le nervature del collo in modo da assumere un aspetto minaccioso acquisendo la caratteristica conformazione come in figura. La lunghezza media del re cobra è circa 4 metri ma può raggiungere anche i cinque metri e mezzo.


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    Boa

    Il Boa constrictor è un serpente appartenente alla famiglia dei Boidi, molto temuto poiché capace di uccidere anche grandi prede avvolgendole e soffocandole nelle sue spire. L'origine del nome lo si deve al termine latino bova (biscia d'acqua).

    Si registrano esemplari dal peso di 30 kg e della lunghezza di quattro metri,e i loro colori possono essere sulle tonalità del verde e marrone



    Edited by belias94 - 2/5/2016, 22:35
     
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    Bellissimo post..anche se ho faticato molto a vederlo.... Non amo i serpenti, nè gli esseri "striscianti " in genere. Ciò non toglie che siano "bellissimi" visti a dovuta distanza!!
     
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    Documentario National Geographic - Serpenti Giganti



     
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    Mascelloni e con le zampe posteriori: i serpenti, 100 milioni di anni fa



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    Un malloppo di nuovi fossili in Argentina dà nuove informazioni sull'evoluzione delle zampe e delle fauci negli antenati dei serpenti moderni. Tra lo status di quadrupedi e quello di esseri striscianti, i serpenti attraversarono una fase intermedia come creature dotate di due zampe posteriori: questa conformazione da tempo nota ai paleontologi, dovette rivelarsi piuttosto congeniale, perché durò per decine di milioni di anni, prima che gli arti sparissero definitivamente. È uno degli elementi che emerge dalla descrizione di una serie di fossili di serpente venuti alla luce nella Valle del Rio Negro, nella Patagonia Argentina. La scoperta pubblicata su Science Advances è di particolare importanza, perché fa luce su vari aspetti dell'evoluzione di questi rettili, che condivisero la Terra con i dinosauri e il cui passato, complice la scarsità di fossili, è ancora piuttosto misterioso.

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    UNA VECCHIA CONOSCENZA. Il nuovo gruzzolo di fossili, che contiene soprattutto ossa del cranio, risale a circa 100 milioni di anni fa e appartiene al gruppo di serpenti estinti Najash, che fu descritto per la prima volta nel 2006. Dai quei primi resti piuttosto frammentari emergeva in modo chiaro che quei rettili preistorici erano provvisti di zampe posteriori. Quel primo studio pubblicato su Nature fu molto ripreso dai media, perché per la prima volta la scoperta delle zampe riguardava un gruppo di serpenti terrestri e non marini. Inoltre, il reperto non era stato appiattito da sedimenti ed era ancora tridimensionale, benché la testa fosse mal conservata.

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    Resti fossili di serpenti trovati nella Patagonia argentina.



    NUOVI ELEMENTI. La presenza nel nuovo gruppo di fossili descritti, di un cranio di Najash perfettamente conservato, aggiunge elementi importanti alle nostre conoscenze sui serpenti preistorici. Fernando Garberoglio, paleontologo dell'Universidad Maimónides (Buenos Aires) e autore dell'ultimo studio, ha riportato alla luce il reperto di Najash rionegrina (esemplare MPCA 500) nel 2013. Da allora nell'area paleontologica di La Buitrera, nel nord della Patagonia, sono emersi nuovi resti del capo e dell'ossatura dell'antica specie di serpente, anch'essi descritti nell'articolo scientifico. Il team li ha analizzati con la microtomografia computerizzata (micro-CT), una tecnica di analisi non distruttiva che consente di vedere la struttura interna dei reperti senza danneggiarli.

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    DA QUATTRO A DUE. Il misterioso proto-serpente potrebbe aver perso gli arti anteriori molto presto, nella storia evolutiva: almeno 170 milioni di anni fa. Tuttavia, la coppia di zampe posteriori sarebbe rimasta a lungo, per decine di milioni di anni, come testimoniano i fossili di Najash. Ciò significa che l'assetto "a due zampe" dovette rivelarsi piuttosto utile e stabile, e non fu un semplice "passaggio intermedio".

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    PER MANGIARTI MEGLIO! Un'altra sorpresa riguarda l'osso iugale, una sorta di "zigomo" del mondo animale. I serpenti moderni ne sono privi, e l'assenza di quest'osso è sempre stata considerata una caratteristica di questi animali, viventi e preistorici. MPCA 500 mostra invece un grosso osso iugale, contraddicendo le precedenti teorie. Diversamente dai serpenti moderni, abituati ad ambienti stretti e chiusi, e con fauci piccole, questi primitivi antenati dovevano quindi avere bocche grandi e articolate: secondo i paleontologi somigliavano un po' ai draghi di Komodo (che però sono più vicini alle lucertole). Questa caratteristica farebbe perdere peso all'ipotesi che i serpenti si siano evoluti da creature sottili, cieche e simili a vermi, abituate a vivere sotto terra.

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    Gli scienziati hanno descritto quello che dicono sia il primo fossile noto di un serpente a quattro zampe. Gli arti della creatura di circa 20 milioni di anni e lunga 20 centimetri sono straordinariamente ben conservati e terminano con cinque cifre sottili che sembrano essere state funzional

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    Scoperta nuova specie di anaconda gigante: le sue dimensioni fanno paura



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    La natura è meravigliosa e talvolta può essere anche spaventosa. Alcune creature possono incutere timore, a volte per le loro dimensioni che considerevoli, altre semplicemente per l’atavico smarrimento che proviamo di fronte a ciò che non conosciamo.

    Tutto ciò viene naturalmente amplificato qualora ci si trovi di fronte a una nuova specie, soprattutto se caratterizzata da dimensioni imponenti, come quelle di un anaconda gigante.

    L’uomo non nutre grande simpatia per serpenti e rettili in genere. Non sempre possiamo parlare di paura, ma spesso si è impressionati di fronte a questi animali così diversi da noi. Esistono anche pellicole cinematografiche che non fanno altro che dipingere questi esseri viventi per ciò che spesso non sono. Basti ricordare “Anaconda”, il film con protagonista Jennifer Lopez che sul finire degli anni ’90 atterrì il mondo per via di serpenti dalle dimensioni imponenti e dal comportamento estremamente aggressivo.

    La nuova scoperta di una specie di anaconda gigante scovata in Amazzonia potrà dar fiato nuovamente a quei timori? Scopriamolo insieme.

    La scoperta sull’anaconda gigante che vive in Amazzonia
    La nuova importante scoperta degli ofiologi ci porta in Ecuador nel cuore della fitta foresta Amazzonica parla del serpente più grande e pesante della Terra. Più precisamente la ricerca si è svolta nella regione di Bameno, sita nel cuore del territorio di Baihuaeri Waorani. L’avventurosa spedizione degli studiosi ha portato alla scoperta di un serpente già noto: l’anaconda gigante, conosciuta anche col nome di “anaconda verde”. La novità consiste nell’aver appreso che questo animale non appartiene a una singola specie (Eunectes murinus), bensì ne esiste una seconda, classificata col nome scientifico di Eunectes akayima. Quanto appreso è al contempo importante e anomalo, in quanto è più facile imbattersi in specie sconosciute di fronte a animali con dimensioni molto ridotte, quindi non facili da scovare, come invece un serpente di queste dimensioni.

    Gli anaconda verdi vivono prevalentemente nei fiumi e nelle zone umide del Sud America, sono rinomati per la loro velocità e la capacità di stritolare enormi prede, per poi inghiottirle intere.

    Le dimensioni dell’anaconda gigante: fa davvero paura
    Facciamo subito una precisazione: l’anaconda verde non è l’animale più lungo al mondo, in quanto questo primato spetta al pitone reticolato (Malayopython reticulatus) che può tranquillamente raggiungere e superare gli 8 metri.

    L’anaconda gigante, invece, è a oggi il più grande e pesante rettile mai rinvenuto. A descriverlo è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati della New Mexico Highlands University degli Stati Uniti e della Scuola di Scienze Ambientali dell’Università del Queensland, che a loro volta hanno collaborato con i colleghi di numerosi istituti sparsi per il mondo. Un contributo rilevante è stato dato anche da alcuni membri del popolo Waorani, una tribù dell’Ecuador amazzonico, che hanno messo a disposizione la loro conoscenza del territorio per guidare i ricercatori all’interno delle impervie foreste pluviali.

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    Gli scienziati hanno catturato e studiato diversi esemplari di anaconda, tra i quali una grande femmina lunga 6,3 metri. In base a quanto indicato dai membri della tribù nella zona sarebbero presenti anche anaconda giganti da 7,5 metri che possono raggiungere il peso di 500 chilogrammi, anche se questi numeri vanno confermati. A oggi il peso massimo certificato si aggira attorno ai 250 chilogrammi.

    L’aspetto di questi straordinari animali è identico a quello dei classici anaconda verdi: serpenti robusti e di colore verde olivastro con macchie nere, perfettamente adattati alla vita acquatica con occhi e narici sopra la testa. Appartengono alla famiglia dei boa, quindi sono costrittori e non velenosi.

    La domanda che tutti si pongono, almeno nei propri peggiori incubi, è se sarebbero in grado di uccidere una persona: calcolando peso e potenza sprigionata nello stritolare le loro prede sicuramente sì, ma a oggi non sono mai stati registrati attacchi ai danni degli esseri umani.

    Perché l’anaconda gigante è importante per l’ambiente
    Gli anaconda verdi sono predatori fondamentali per mantenere l’equilibrio all’interno dei loro ecosistemi. Questo perché la loro presenza altera il comportamento di una vasta gamma di altre specie, influenzando dove e come si foraggiano, si riproducono e migrano.

    Inoltre le anaconde sono altamente sensibili ai cambiamenti climatici. La loro presenza indica ecosistemi vibranti, con ampie risorse alimentari e acqua pulita. Di contro, il calo del numero di esemplari può essere un precursore di disagio ambientale.

    Ora che le due specie di anaconda giganti sono state differenziate, i ricercatori possono studiare in che modo ognuna di esse può rispondere alle differenti minacce per adattarsi ai cambiamenti in atto.

    La ricerca è anche un promemoria delle complessità coinvolte nella conservazione della biodiversità. La tassonomia genetica può contribuire a preservare meglio l’intricata rete della vita sulla Terra, sia le specie già note, sia quelle ancora da scoprire.

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