LE PROFESSIONI PIU' RICHIESTE DAL MERCATO DEL LAVORO

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  1. Fr@ncesco
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    LE PROFESSIONI PIU' RICHIESTE DAL MERCATO DEL LAVORO



    oper_remotas01



    Come cambia il mercato del lavoro e, soprattutto, quali sono i lavori più richiesti in Italia: queste le domande cui tenta di rispondere il Rapporto 2013 sulle comunicazioni obbligatorie reso noto dal Ministero del Lavoro. Non mancano le novità curiose, ma il dato più importante in evidenza è la tendenza del mercato italiano ad assorbire lavoratori non specializzati e contratti flessibili. L’impressione è che l’Italia non sia più un Paese per i professionisti specializzati e per il contratto a tempo indeterminato: nel 2012 abbiamo assistito a picchi di assunzione per braccianti agricoli, camerieri e manovali non qualificati, mentre il contratto precario ha raggiunto ormai il 64% del totale dei contratti firmati. E continuano a sussistere nette differenze tra le diverse aree del Paese.

    braccianti-agricoli



    In generale lo scorso anno (periodo cui si riferisce il rapporto del Ministero) ha visto un calo del numero di contratti avviati del 2%, ovvero 206mila in meno rispetto al 2011 (e non si tiene conto dei licenziamenti). Se il terziario continua a rappresentare la valvola di sfogo principale del lavoro in Italia degli ultimi anni, la distribuzione delle professioni a livello geografico riserva delle sorprese: il Nord incorpora la metà dei contratti per l’industria (50%), per le comunicazioni, attività finanziaria e servizi alle imprese (oltre il 49%); il Sud al contrario concentra nelle sue regioni più del 65% dei nuovi contratti nell’area agricola (solo il 23,7%). Si ripropone anche nel 2012 una differenza che il Paese porta avanti dall’Unità, con un Nord industriale e un Sud che sfrutta le sue ricchezze agricole (ma non quelle turistiche, visto che i contratti nel settore sono in flessione).

    cuochi



    Raccontato questo quadro generale, quali sono le professioni più richieste dal mercato? Per quanto riguarda gli uomini la lista del Ministero si apre proprio con i braccianti agricoli (15,1% dei contratti totali del 2012, 767.405 assunzioni), seguiti da camerieri e professioni assimilate (8,1%, 441.262 assunzioni), manovali e personale non qualificato dell’edilizia civile (4,3%, 217.777 assunzioni). Fin qui nessuna novità rilevante, ma è la seconda metà della Top 10 che regala qualche novità interessante: si parte con i cuochi in alberghi e ristoranti (3,9%, 196.870 assunzioni), forse sulla scia della mania per la cucina che imperversa in televisione. Si prosegue con facchini ed addetti allo spostamento delle merci (3,3%, 166.366 assunzioni), ma la vera sorpresa sono le 157.191 assunzioni tra registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi (3,1% del totale).

    commessi-vendita-al-minuto



    Nonostante la crisi del settore del commercio, resistono le assunzioni di commessi delle vendite al minuto (2,4%, 120.027 assunzioni), baristi e professioni assimilate (2%; 102.906 assunzioni). Chiudono la classifica i muratori in pietra, mattoni e refrattari (1,9%, 97.950) e autisti di taxi e altri veicoli (1,8%, 89.617). Sono numeri di un Paese in recessione, ma anche indicazioni che c’è qualcosa che non torna nel concetto di lavoro degli italiani: molti di questi mestieri sono lavori che gli italiani non vogliono più fare e che, di conseguenza, vengono affidati a manodopera straniera. Forse è il caso che iniziamo a cambiare anche un po’ la nostra mentalità prima di lamentarci della crisi economica.

    autisti-taxi






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