Aspettando il Natale a Bari vecchia

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  1. kekkosko
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    Prima un giro nelle viette colorate del centro storico tra profumi di cucina e panni stesi. Poi a mangiare lo sgagliozz' dalla signora Maria Papagno, 80 anni e una voglia di vita che farebbe invidia a tanti giovani, o un buon gelato da "Gentili"... Viaggio a Bari vecchia raccontato dall'esperto di viaggi Homo Sagrae

    di Luca Cattaneo (Homo Sagrae ti porta in viaggio tra sapori e curiosità)

    Il sei dicembre a Bari si festeggia il patrono, San Nicola. Noto anche come San Nicola di Myra, san Nicola Magno e San Nicolo', è venerato sia dalla chiesa cattolica che ortodossa; si dice inoltre che la sua figura abbia dato origine al mito di Santa Klaus, l'Italiano Babbo Natale. Ho avuto occasione di visitare la citta' nei giorni antecedenti alle celebrazioni, in pieno fermento per i preparativi. Premesso che il mio tempo a disposizione è stato risicato rispetto alle possibilità di un bravo turista, devo sinceramente ringraziare tre persone, Nicola, Fabio e Francesco, che sono diventati per me Ciceroni della città per una sera intera. Preparatevi innanzitutto, perchè Bari, se non ci siete mai stati, è davvero una città tutta da scoprire, culturalmente, ma anche gastronomicamente parlando. Il centro storico, Bari Vecchia, è un concentrato di stradine, viottole ed androni, molto caratteristici, ricorda il quartirere gotico di Barcellona, con qualche differenza "pittorica". Passeggiando per questa parte di Bari, noterete con meraviglia che tutta la zona profuma di buono e pulito. Per coloro abbiano un senso dell'olfatto più sviluppato arriviamo subito al dunque: Sapone di Marsiglia, utilizzato dalle signore del centro storico, le quali, dopo avere lavato casa, si dedicano al lavaggio dell' U Suttan (idealmente la prosecuzione della loro proprietà, parte anteriore all'uscio di casa). Se non ci credete allora alzatevi di buon'ora...e vedrete le signore una di fianco all'altra, davanti al proprio uscio, a lavare la strada...

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    Se però svegliarvi presto risulta un problema, camminare per queste viottole ad ogni orario è sempre entusiasmante, con una nuova scoperta ad ogni bivio. Pensate agli usci delle case con una tenda a sostituire la porta, dalle quali giungono profumi di cucina, come i pomodorini appena messi sul fuoco, il pescato con punte qua e la di cipolla e aglio, e le signore, dentro casa, a fare la tipica pasta fatta a mano, i "rcchtell e i minuicc"(orecchiette e minuicchi, particolare pasta che ricorda vagamente le trofie, ma meno arricciate) E se volete fare qualche domanda, o chiedere qualche consiglio...le signore vi faranno accomodare..e vi spiegheranno tutto, chiedendo talvolta alla nipotina o alla figlia la giusta "traduzione" del termine dialettale, da cui giustamente parte la tradizione culinaria di cui loro sono legittime tesoriere.

    Proseguendo la passeggiata, alzando gli occhi verso il cielo sarete rapiti dall'arcobaleno di colori che i panni stesi ad asciugare creano. Questo costume e' ancora in uso da queste parti e vi assicuro che il gioco di colori, tra i panni e la pietra con cui il centro storico è stata costruita,merita un'occhiata..o una foto. I porti poi, nuovo e vecchio, con il mercato del pesce e il vicino mercato ortofrutticolo sono un poutpourri di colori, meritano anch'essi un giro perlustrativo, sperando in una giornata di sole che regali giochi di luce tra barche, acqua e pescato, ben messo in mostra sulle bancarelle. Ritorniamo ai miei tre ciceroni, che mentre cammino per le viette della città continuano con accenni storici e culturali, fino a quando non si guardano in faccia per poi dirmi: "ti portiamo da Maria" ad assaggiare gli "Sgagliozz"...Io...ovviamente ignaro di che stiano parlando..non posso che sorridere e dire si, adoro assaggiare nuove cose. Detto fatto, in cinque minuti arriviamo davanti ad una rosticceria, ma con stupore le mie guide non si fermano, e vanno oltre, direttamente sull'uscio di casa di una vecchietta indaffarata a cuocere cose in un calderone pieno di olio. E' qui che scopro cos'è lo Sgagliozz, polenta fritta. La parte esterna è croccante, mentre quella interna è tenera, leggermente farinosa e il sapore ricorda molto quello dei pop corn, con l'unica differenza con lo sgagliozz eviti di graffiarti il palato, proprio per la consistenza interna. Tutti chiaccherano con la signora in barese stretto, per cui gran parte della conversazione me la perdo, ma la signora, è vispa, attenta, allegra, e le chiedo se posso farle qualche domanda. Lei mi guarda, sorride, e scompare dentro casa, ritornando con una cornice, ed un libro. Nella cornice c'è l'investitura come Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana, risalente al 2000, da parte di Azeglio Ciampi. Il libro invece è il libro di Jamie Oliver, cuoco britannico di fama mondiale, scrittore e conduttore televisivo di programmi dedicati. Jamie's Italy il titolo, e al segnalibro della signora trovo una bella foto di lei sulla sinistra, mentre sulla destra c'è la ricetta della bontà appena assaggiata.

    E' Maria Papagno, 80 anni, e una voglia di vita che farebbe invidia a tanti altri ben più giovani di lei. Mentre prepara altre sgagliozz parla a ruota libera, la cosa che mi colpisce di più è quando dice che oramai lei lavora(cucina) per il piacere, perchè i soldi non valgono niente, e quello che conta per davvero sono solo l'educazione ed il rispetto. Non paghiamo. Rimango allibito. Scambio in barese strettissimo, ma questa volta il mio orecchio si è abituato(o forse loro hanno fatto apposta per farsi capire): la signora Maria dice a Fabio e Francesco che si sdebiteranno loro con un gelato. Stringo con calore la mano della signora che mi sorride con uno sguardo penetrante, fiero, bello. Fabio e Francesco mi spiegano che Maria si è abituata così, da quando loro due hanno aperto la gelateria "Gentili"a pochi passi da casa della signora. Un consiglio: se dovete andare a mangiare il gelato, andate da loro e chiedete il pistacchio. Buonissimo. Oltre al gelato, torte di ogni genere, quindi ideale anche per un dolce, o una colazione molto tardiva... Passati oltre signora Maria e gelateria, Nicola propone giro di panzerotti. Mi portano da Cibo', subito dietro la cattedrale di san nicolo', dove uno dietro all'altro assaggio prima il tradizionale "mozzarella e pomodoro", poi tonno e cipolla e per finire ricotta forte e mortadella. Tutti speciali. Ma non sono gli unici: qui i panzerotti li fanno anche con i funghi, acciughe, n'duja calabrese, olive, crema di salmone...insomma l'elenco va avanti per una pagina intera volendo, ma lascio a voi la scelta, e una ragione in più per visitare anche questa miniera di leccornie. La mia serata termina con l'ultima tappa obbligata: la vecchia casa di Antonio Cassano (in città gli hanno dedicato anche l'edicola nda) , con caratteristici motorini che sfrecciano sotto di essa, con centauri senza casco, soli, in due...ma anche in tre. Abituatevi anche a questo per le vie di Bari Vecchia. E come direbbero i baresi...Muvit!(muoviti) fai un salto a Bari.

    maggiori informazioni sulla città e sui luoghi d'interesse
    http://it.wikipedia.org/wiki/Monumenti_e_l...teresse_di_Bari
    su san nicola e le feste patronali ad esso dedicate
    www.comitatosannicola.org/
    http://it.wikipedia.org/wiki/San_Nicola_di_Bari

    Dovete in effetti fare attenzione ai motorini, generalmente a velocità sostenuta, cavalcati da una, due, ma anche tre persone allo stesso tempo. Vi sfioreranno o vi toccheranno con gli specchietti retrovisori mentre passano, ma se venite a San Nicola, il problema non si porrà, queste viette saranno piene di fedeli e curiosi che non lasceranno possibilità ai vecchi vicini di Antonio Cassano di scorrazzare.

    FONTE: affaritaliani.it
     
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0 replies since 1/12/2011, 15:51   157 views
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