Nelson Mandela

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  1. Cesco
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    NELSON MANDELA


    « Non c'è nessuna strada facile per la libertà. »
    (Nelson Mandela, Lungo cammino verso la libertà)



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    Nelson Rolihlahla Mandela (Transkei, 18 luglio 1918) è un politico sudafricano, primo Presidente nero del Sudafrica dopo la fine dell'apartheid, e Premio Nobel per la Pace nel 1993 assieme a Frederik Willem de Klerk.

    A lungo uno dei leader del movimento anti-apartheid, organizzò anche azioni di sabotaggio e guerriglia. Segregato e incarcerato per ventisette anni durante i governi sudafricani pro-apartheid prima degli anni novanta, è oggi universalmente considerato un eroico combattente per la libertà. Il nome Madiba, titolo onorifico adottato dai membri anziani della sua famiglia, è divenuto in Sudafrica sinonimo di Nelson Mandela. Il nome Nelson Mandela gli venne attribuito dai missionari della scuola elementare.


    Attività politica

    I primi passi verso la conquista della libertà degli uomini Nelson Mandela li mosse nel 1940, all'età di ventidue anni quando, insieme al suo cugino Justice, fu messo di fronte al fatto di doversi sposare con una ragazza scelta dal capo thembu Dalindyebo. Questa imposizione di matrimonio obbligatorio era una condizione che né Mandela né il cugino volevano tollerare. La scelta era molto delicata: o si sposava e andava contro il suo massimo principio, cioè la libertà, oppure non si sposava mancando così di rispetto alla sua tribù e alla sua famiglia. Così decise di scappare insieme al cugino in direzione Johannesburg, verso la città.

    Da giovane studente di legge, Mandela fu coinvolto nell'opposizione al minoritario regime sudafricano, che negava i diritti politici, sociali, civili alla maggioranza nera sudafricana. Unitosi all'African National Congress (ANC) nel 1942, due anni dopo fondò l'associazione giovanile Youth League, insieme a Walter Sisulu, Oliver Tambo ed altri.

    Dopo la vittoria elettorale del 1948 da parte del Partito Nazionale, autore di una politica pro-apartheid di segregazione razziale, Mandela si distinse nella campagna di resistenza del 1952 organizzata dall'ANC, ed ebbe un ruolo importante nell'assemblea popolare del 1955, la cui adozione della Carta della Libertà stabilì il fondamentale programma della causa anti-apartheid.

    Durante questo periodo Mandela ed il suo compagno avvocato Oliver Tambo fondarono l'ufficio legale Mandela e Tambo fornendo assistenza gratuita o a basso costo a molti neri che sarebbero rimasti altrimenti senza rappresentanza legale.

    Inizialmente coinvolto nella battaglia di massa, fu arrestato insieme ad altre 150 persone il 5 dicembre 1956, ed accusato di tradimento. Seguì un aggressivo processo, durato dal 1956 al 1961, al termine del quale tutti gli imputati furono assolti. Mandela ed i suoi colleghi appoggiarono la lotta armata dopo l'uccisione di manifestanti disarmati a Sharpeville, nel marzo del 1960, e la successiva interdizione dell'ANC e di altri gruppi anti-apartheid.


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    Arresto e detenzione

    Nel 1961 divenne il comandante dell'ala armata Umkhonto we Sizwe dell'ANC ("Lancia della nazione", o MK), della quale fu co-fondatore. Coordinò la campagna di sabotaggio contro l'esercito e gli obiettivi del governo, e elaborò piani per una possibile guerriglia per porre fine all'apartheid. Raccolse anche fondi dall'estero per il MK, e dispose addestramenti para-militari, visitando vari governi africani. Nell'agosto 1962 fu arrestato dalla polizia sudafricana, in seguito a informazioni fornite dalla CIA, notizie che però lo stesso Mandela nella sua biografia ritiene non attendibili, e fu imprigionato per 5 anni con l'accusa di viaggi illegali all'estero e incitamento allo sciopero.

    Durante la sua prigionia, la polizia arrestò importanti capi dell'ANC, l'11 luglio 1963 presso la Liliesleaf Farm, di Rivonia. Mandela fu considerato fra i responsabili, e insieme ad altri fu accusato di sabotaggio e altri crimini equivalenti al tradimento (ma più facili per il governo da dimostrare). Joel Joffe, Arthur Chaskalson e George Bizos fecero parte della squadra di difesa che rappresentò gli accusati. Tutti, ad eccezione di Rusty Bernstein, furono ritenuti colpevoli e condannati all'ergastolo, il 12 giugno 1964. L'imputazione includeva il coinvolgimento nell'organizzazione di azione armata, in particolare di sabotaggio (del cui reato Mandela si dichiarò colpevole) e la cospirazione per aver cercato di aiutare gli altri Paesi ad invadere il Sudafrica (reato del quale Mandela si dichiarò invece non colpevole). Per tutti i successivi 26 anni, Mandela fu sempre maggiormente coinvolto nell'opposizione all'apartheid, e lo slogan "Nelson Mandela Libero" divenne l'urlo di tutte le campagne anti-apartheid del Mondo.

    Mentre era in prigione, Mandela riuscì a spedire un manifesto all'ANC, pubblicato il 10 giugno 1980. Il testo recitava:

    « Unitevi! Mobilitatevi! Lottate! Tra l'incudine delle azioni di massa ed il martello della lotta armata dobbiamo annientare l'apartheid! »
    (Nelson Mandela)



    Rifiutando un'offerta di libertà condizionata in cambio di una rinuncia alla lotta armata (febbraio 1985), Mandela rimase in prigione fino al febbraio del 1990. Le crescenti proteste dell'ANC e le pressioni della comunità internazionale portarono al suo rilascio l'11 febbraio del 1990, su ordine del Presidente sudafricano F.W. de Klerk, e alla fine dell'illegalità per l'ANC. Mandela e de Klerk ottennero il Premio Nobel per la pace nel 1993. Mandela era già stato in precedenza premiato con il Premio Lenin per la pace nel 1962 ed il Premio Sakharov per la libertà di pensiero nel 1988.


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    Presidenza dell'ANC e presidenza del Sudafrica

    Divenuto libero cittadino e Presidente dell'ANC (luglio 1991 - dicembre 1999) Mandela concorse contro De Klerk per la nuova carica di presidente del Sudafrica. Mandela vinse, diventando il primo capo di stato di colore. De Klerk fu nominato vice presidente.

    Come presidente, (maggio 1994 - giugno 1999), Mandela presiedette la transizione dal vecchio regime basato sull'apartheid alla democrazia, guadagnandosi il rispetto mondiale per il suo sostegno alla riconciliazione nazionale ed internazionale.

    Alcuni esponenti radicali furono delusi dalle mancate conquiste sociali durante il periodo del suo governo, nonché dall'incapacità del governo di dare risposte efficaci al dilagare dell'HIV/AIDS nel Paese. Mandela stesso ammise, dopo il suo congedo, che forse aveva commesso qualche errore nel calcolare il possibile pericolo derivante dal diffondersi dell'AIDS. Mandela è stato anche criticato per la sua stretta amicizia con Fidel Castro e Muammar Gheddafi, da lui chiamati "compagni in armi". Anche la decisione di impegnare le truppe Sudafricane per opporsi al golpe del 1998 in Lesotho rimane una scelta controversa.

    Mandela si è sposato tre volte. La prima moglie è stata Evelyn Ntoko Mase dalla quale ha divorziato nel 1957, dopo tredici anni di matrimonio. Il suo secondo matrimonio con Winnie Madikizela è terminato con una separazione nell'aprile 1992 ed il definitivo divorzio nel marzo 1996, alimentato da forti contrasti politici. A ottant'anni Mandela ha poi sposato Graça Machel, vedova di Samora Machel, presidente fondatore mozambicano e alleato dell'ANC morto in un incidente aereo 15 anni prima.


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    Ritiro dalla vita politica

    Dopo aver abbandonato la carica di Presidente nel 1999, Mandela ha proseguito il suo impegno e la sua azione di sostegno alle organizzazioni per i diritti sociali, civili ed umani. Ha ricevuto numerose onorificenze, incluso l'Order of St. John dalla Regina Elisabetta II e la Presidential Medal of Freedom da George W. Bush.

    Mandela è una delle due persone di origini non indiane (Madre Teresa è l'altra) ad aver ottenuto il Bharat Ratna, il più alto riconoscimento civile indiano (nel 1990).

    A testimonianza della sua fama va ricordata la visita del 1998 in Canada, durante la quale allo Skydome di Toronto parlò in una conferenza a 45.000 studenti che lo salutarono con intensi applausi. Nel 2001 ha ricevuto l'Order of Canada, ed è stato il primo straniero a ricevere la cittadinanza onoraria canadese.

    Nel giugno 2004, all'età di ottantacinque anni, Mandela ha annunciato di volersi ritirare dalla vita pubblica e di voler passare il maggior tempo possibile con la sua famiglia, finché le condizioni di salute glielo avrebbero concesso. Ha comunque fatto un'eccezione nel luglio 2004 confermando il suo duraturo impegno nella lotta contro l'Aids recandosi a Bangkok per parlare alla XV conferenza internazionale sull'AIDS.

    Il 23 luglio 2004, con una cerimonia tenutasi a Orlando, Soweto, la città di Johannesburg gli ha conferito la più alta onorificenza cittadina, il "Freedom of the City", paragonabile alla consegna delle chiavi della città.

    Il 27 giugno 2008 a Londra, nell'Hyde Park, si è svolto un grande concerto per ricordare i suoi novant'anni, il suo impegno nella lotta contro il razzismo e il suo contributo alla lotta contro l'AIDS. A sorpresa Nelson Mandela ha voluto essere presente al concerto, accolto da una straordinaria ovazione di circa 500 mila persone. Ai lati del palco campeggiava il numero 46664, il numero che era scritto sulla sua giubba durante la permanenza in carcere. Mandela ha pronunciato un breve discorso in cui ha ribadito le ragioni del suo impegno civile e politico, dopo aver ringraziato per la straordinaria manifestazione di affetto e di rispetto nei suoi confronti.

    La casa in cui Mandela abitò a Soweto è oggi sede del Mandela Family Museum, dedicato alla vita di Mandela.


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    Onorificenze

    Cavaliere dell'Ordine dei Serafini
    Gran Collare dell'Ordine dell'Infante Dom Henrique
    Gran Cordone dell'Ordine del Nilo
    Compagno dell'Ordine del Canada
    Collare d'oro dell'Ordine olimpico
    Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Sant'Olav
    Medaglia presidenziale della libertà


    Curiosità

    * Nelson Mandela il 28 ottobre 1985, dopo ventuno anni di prigionia, ricevette la cittadinanza onoraria dalla città di Firenze.
    * Il 3 novembre 2004 è stato stipulato un accordo tra la Nelson Mandela Foundation e l'Associazione Palasport di Firenze per intitolare il palazzetto a Nelson Mandela per dodici anni.
    * A Kingston, capitale della Giamaica, è stato dedicato un parco in suo onore.
    * Il gruppo musicale Simple Minds gli ha dedicato una canzone intitolata Mandela day nell'album Street Fighting Years, del 1989
    * Il gruppo musicale The Specials gli ha dedicato una canzone intitolata Free Nelson Mandela del 1984
    * Il cantante Luca Barbarossa gli ha dedicato una canzone intitolata Mandela nell'album Al di là del muro del 1989
    * Ruud Gullit, allora calciatore dell'AC Milan, ha dedicato a Nelson Mandela il premio "Pallone d'oro" assegnatogli da France Football nel 1987.


    Filmografia

    * Nel 2007 il regista Bille August ha diretto il film Il colore della libertà (titolo originale Goodbye Bafana) sul rapporto tra Nelson Mandela e il secondino che ne seguì le vicende per lunghi anni.
    * Nel 2009 il regista Clint Eastwood ha diretto il film Invictus - L'invincibile con Morgan Freeman nei panni di Nelson Mandela nei primi anni della sua presidenza.



    http://it.wikipedia.org/wiki/Nelson_Mandela

    Edited by Cesco - 6/12/2013, 00:26
     
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  2. Cesco
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    Nelson Mandela gigante: il dipinto nel grano in Veneto


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    Il grande Nelson Mandela è stato uno dei protagonisti dei Mondiali 2010 in Sudafrica con la sua breve ma significativa comparsa durante la cerimonia di chiusura, per motivi di salute, prima della finale decisiva di domenica scorsa vinta dalla Spagna. Il premio Nobel 1993 per la pace ha salutato tutti a bordo di una vettura per poi lasciare i riflettori al match. Ma “l’artista dell’aratro”, il veneto Dario Gambarin, ha deciso di immortalarlo in grande stile: ha formato il suo volto su un enorme campo di grano. Ha impiegato due ore e mezza di fatica per quest’opera di “land art”, come la definisce, per un omaggio a Madiba, il grande leader anti apartheid oggi 92 enne.

    “Per prima cosa ho realizzato uno schizzo del ritratto del leader sudafricano su un foglio - ha raccontato Gambarin in un’intervista al Corriere del Veneto - e poi ho ‘trasferito’ il disegno sul terreno, guidando il trattore che trascina gli aratri. È complicato ma ne è valsa la pena”. E anche se l’opera durerà solo qualche giorno in balia a vento e pioggia l’artista dice: “Restano le fotografie a testimoniare questo omaggio a Mandela. Spero di poterle presto esporle in una mostra”.

    Le opere di Gambarin, che dipinge anche tele (oltre ad aver già immortalato nel grano il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama) sono state esposte anche a Berlino, Londra e a Los Angeles.


    http://www.haisentito.it/articolo/nelson-m...n-veneto/28471/
     
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  3. Cesco
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    Sudafrica: Nelson Mandela ricoverato in ospedale


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    Nelson Mandela è stato ricoverato in gran segreto lo scorso mercoledì in un ospedale di Johannesburg. Secondo fonti ufficiali il Premio Nobel per la Pace non sarebbe in pericolo di vita, tant’è che dovrebbe essere dimesso nella giornata di oggi, ma è gravemente malato a causa di problemi alle vie respiratorie dovute all’età e alle malattie di cui ha sofferto negli anni. Durante una conferenza stampa, che si è tenuta in mattinata proprio nella città sudafricana, Kgalema Motlanthe, che dallo scorso giovedì ha assunto le funzione di presidente in quanto Jacob Zuma è impegnato in un summit mondiale, ha dichiarato che Mandela è stato sottoposto a degli esami specialistici nell’ospedale di Johannesburg.

    Madiba, come viene chiamato dai molti sudafricani, è ricoverato in ospedale. Con molta riservatezza infatti Nelson Mandela è entrato in ospedale lo scorso mercoledì, al Milpark di Johannesburg. Fonti ufficiali assicurano che il novantaduenne Premio Nobel per la Pace non è in pericolo di vita benché gravemente malato. Mandela soffre infatti di disturbi respiratori, causati dall’età, ma anche dalle gravi malattie che ha avuto in passato: durante i 18 anni che Mandela ha trascorso a Robben Island ha infatti avuto la tubercolosi che lo ha profondamente debilitato.

    Durante una conferenza stampa che si è tenuta in mattinata, Kgalema Motlanthe, in questi giorni con le funzioni di presidente, ha fatto sapere che Nelson Mandela è stato sottoposto a esami specifici ma che già in giornata sarà dimesso e che non è in pericolo di vita. Intanto nella scuola vicina all’ospedale sono apparsi disegni e cartelloni dedicati a Madiba fatti dai bambini come augurio di pronta guarigione.





    http://www.haisentito.it/articolo/sudafric...ospedale/37825/
     
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  4. Cesco
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    Festa grande in Sudafrica per i 93 anni di Mandela


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    Johannesburg 17 lug. (Adnkronos) - Festa grande per il Sudafrica domani. Nelson Mandela, leader e icona stessa della lotta contro l'apartheid, festeggerà i 93 anni. Una data quella del 18 luglio che le Nazioni Unite hanno voluto intitolare al Nobel della pace consacrandola ad azioni e a iniziative benefiche, cercare i disoccupati a trovare i lavoro, aiutare i poveri dei ghetti, i disabili, gli anziani.

    Tutto il mondo è invitato per domani a dedicare a opere di bene 67 minuti della propria vita, 67 come gli anni di lotte e di impegno profusi da Mandela a servizio del suo paese e contro la segregazione razziale.

    Ma il vecchio combattente non sta in salute. A gennaio è stato ricoverato per tre giorni in ospedale per una infezione respiratoria acuta e da allora non è più comparso in pubblico con la frequenza di un tempo. A giugno comunque ha incontrato la first lady americana Michelle Obama e le sue due figlie.

    Intanto un gruppo di motociclisti suoi fan, i Bikers for Mandela Day, hanno annunciato che attraverseranno il paese per portare il messaggio del loro amato leader all'insegna degli slogan 'Take action' ('Agisci'), 'Inspire Change' ('Promuovi il cambiamento') e 'Make Every Day a Mandela Day' ('Trasforma ogni giorno nel Giorno di Mandela').

    Mandela ha pagato il suo coraggio e la sua determinazione in difesa dei diritti dei neri, trascorrendo 27 anni dietro le sbarre, tra il 1963 e il 1990. A battaglia vinta è stato lui a condurre i negoziati con i suoi ex persecutori e portare il paese verso la democrazia, un processo culminato nel 1994 con la sua elezione a presidente, il primo nero nella storia del Sudafrica.

    Chiamato affettuosamente Madiba, come il nome del suo clan, Mandela si è ritirato dalla vita politica nel 2004 a causa delle sue condizioni di salute.


    fonte: adnkronos
     
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  5. Fr@ncesco
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    Nelson Mandela (1918-2013)



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    Nelson Mandela è morto a Johannesburg giovedì 5 dicembre: lo ha annunciato il presidente sudafricano Jacob Zuma. Mandela aveva 95 anni ed era in condizioni molto gravi da tempo: era stato ricoverato poco prima della mezzanotte del 28 marzo a causa di una ricaduta di un problema polmonare. A dicembre del 2012, Mandela aveva passato 18 giorni in ospedale a causa di un’infezione polmonare e di calcoli biliari, l’ultimo dei suoi numerosi problemi di salute che avevano causato quattro ricoveri in poco più di due anni. Nel 2001 gli era stato diagnosticato un cancro alla prostata.

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    Nelson Mandela era nato il 18 luglio 1918 nel villaggio di Mvezo, nel Sudafrica sudorientale. Dopo aver studiato giurisprudenza, si impegnò nella lotta politica contro la discriminazione della popolazione nera sudafricana, opponendosi al regime di apartheid instaurato nel 1948 dal governo razzista del National Party. Incarcerato all’inizio degli anni Sessanta, passò 27 anni in prigione e venne liberato solo nel 1990, lavorando poi al processo di transizione democratica che lo portò a vincere le elezioni con l’ANC nel 1994. Dopo un mandato da presidente, terminato nel 1999, Mandela si dedicò soprattutto all’impegno umanitario attraverso la fondazione che porta il suo nome.

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    Oltre che per la sua storia personale, Mandela era famoso per il suo carisma e il suo senso dell’umorismo. La sua famiglia era di lingua xhosa – la seconda lingua africana più parlata in Sudafrica dopo lo zulu – e faceva parte di un ramo cadetto della famiglia reale dei Thembu. Suo padre era un capo locale con quattro mogli e numerosi figli: Mandela era il figlio della terza moglie e il nome inglese “Nelson” gli venne dato quando iniziò a frequentare una scuola metodista (in Sudafrica è chiamato spesso Madiba, il suo nome in lingua xhosa).

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    Iniziò presto la sua carriera politica: nel 1944 fondò insieme a Walter Sisulu e Oliver Tambo l’organizzazione giovanile dell’African National Congress, un movimento politico che esisteva da oltre trent’anni per difendere i diritti della popolazione nera sudafricana.

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    Il movimento era stato il principale catalizzatore delle proteste, anche violente, contro la discriminazione nei confronti della popolazione nera del Sudafrica, soprattutto a causa della politica di apartheid (segregazione razziale) promossa dal governo del National Party. Una volta andato al potere nel 1948, il National Party stabilì per legge l’apartheid e, nel contempo, la promozione della cultura afrikaner, ossia la popolazione in Sudafrica di pelle bianca e di origine europea che parla l’afrikaans.

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    Nel 1955, l’ANC approvò la sua Freedom Charter, la carta delle libertà, che molti decenni dopo sarebbe poi stata la base del proprio programma di governo. Da tre anni Mandela aveva aperto uno studio legale a Johannesburg insieme a Oliver Tambo, continuando l’impegno nell’ANC e parallelamente lavorando contro il sistema dell’apartheid. Nel 1956, insieme ad altri 155 attivisti, venne accusato di alto tradimento, ma dopo un processo durato quattro anni le accuse vennero ritirate. In quegli anni sposò Winnie Madikizela, la donna che si vede al suo fianco nella celebre foto che lo ritrae subito dopo la sua scarcerazione molto tempo più tardi.

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    Dopo numerose manifestazioni di protesta e duri scontri in piazza, tra cui il massacro di Sharpeville in cui 69 neri vennero uccisi dalla polizia, nel 1960 il National Party mise fuori legge l’ANC: Mandela, che era vicepresidente nazionale del movimento, entrò in clandestinità e abbandonò la lotta non violenta, appoggiando una campagna di attentati e sabotaggi. Nel 1961, infatti, fu tra i fondatori del braccio armato dell’ANC, la Umkhonto we Sizwe (“lancia della nazione”, abbreviato in MK): in quegli anni i suoi modelli erano le lotte armate di Castro e di Mao. I giornali, visto il suo ruolo di spicco nell’organizzazione e la sua latitanza, lo chiamavano “la primula nera”.

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    Arrestato dalla polizia sudafricana nell’agosto 1962, accusato di sabotaggio e di aver progettato una rivolta contro il governo, nel 1964 Mandela venne condannato insieme ad altre sette persone all’ergastolo e rinchiuso in una prigione a Robben Island, al largo di Città del Capo, dove rimase per diciotto anni. Il processo, durante il quale Mandela tenne alcuni celebri discorsi davanti alla corte, era stato seguito dai media di tutto il mondo.

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    I primi anni della sua prigionia a Robben Island furono molto duri (lavorò in una cava e la mancanza di protezione agli occhi gli procurò danni permanenti alla vista) ma durante gli anni si sviluppò un’ampia campagna internazionale – in cui ebbe una parte importante sua moglie Winnie, che continuava l’attivismo politico – per fare pressione sul governo sudafricano e ottenere il suo rilascio. Il celebre slogan Free Mandela cominciò a diffondersi a partire dal 1980.

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    Ma ci vollero molti anni prima che le cose in Sudafrica cambiassero realmente, visto anche il continuo supporto al regime razzista del National Party da parte di Regno Unito e Stati Uniti. All’inizio degli anni Novanta, considerando ormai insostenibile la segregazione razziale, l’allora presidente sudafricano F. W. de Klerk decretò la fine dell’apartheid, il ritorno alla legalità dell’ANC e la liberazione di Mandela dopo 27 anni di detenzione, che avvenne l’11 febbraio 1990 e fu trasmesso in diretta dalle televisioni di mezzo mondo.

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    Cominciò la transizione verso elezioni senza discriminazioni razziali: fino ad allora, la popolazione nera era segregata e privata della cittadinanza sudafricana (i neri erano formalmente cittadini di dieci bantustan teoricamente indipendenti). Le elezioni furono vinte da Mandela e dall’African National Congress il 27 aprile 1994. Mandela diventò così il primo presidente del Sudafrica eletto in consultazioni aperte a tutta la popolazione del paese.

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    Rimase presidente dal 1994 al 1999: durante il suo mandato lavorò alla delicata transizione del paese fuori dall’apartheid, un processo in cui ebbe un ruolo centrale la Commissione per la Verità e la Riconciliazione presieduta dall’arcivescovo anglicano Desmond Tutu.

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    Poco prima di essere eletto, nel 1993, Mandela aveva ricevuto il premio Nobel per la pace insieme all’ultimo presidente bianco del Sudafrica, de Klerk, “per il loro lavoro per la fine pacifica del regime dell’apartheid e per aver posto le basi per un nuovo Sudafrica democratico”. Alla fine del suo mandato presidenziale, Mandela rinunciò a ricandidarsi (gli successe il suo vice Thabo Mbeki) preferendo concentrarsi sull’impegno umanitario e in particolare sulla lotta contro l’AIDS – uno dei problemi più drammatici del nuovo Sudafrica – attraverso la Nelson Mandela Foundation. Ebbe anche diversi ruoli di mediazione in alcune gravi crisi africane, come quelle nella Repubblica Democratica del Congo e in Burundi. Nel 2004 annunciò il suo ritiro dalla vita pubblica.

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    Da diversi anni Mandela aveva problemi di salute. Negli anni Ottanta, mentre era in carcere, contrasse la tubercolosi, e nel 2001 gli venne diagnosticato un cancro alla prostata. Ma anche se le sue apparizioni pubbliche erano limitate al minimo, l’ex presidente continuava ad essere una presenza importantissima nell’immaginario collettivo, una sorta di simbolo dell’unità nazionale del nuovo Sudafrica. Il suo partito, l’African National Congress, è stata di gran lunga la prima forza politica in tutte le elezioni dopo il 1994, con percentuali sempre superiori al 60 per cento dei voti.

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    Edited by belias94 - 29/5/2016, 11:53
     
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    Nelson Mandela (La Storia Siamo Noi), il film



    Un eroe, un mito. Ha incarnato il trionfo gioioso della giustizia sulla brutalità, della speranza sulla rassegnazione e della vita sulla sottomissione. E ha pagato con 27 anni di carcere per il suo ideale. La Storia siamo noi racconta la sua storia.
    Mandela è un politico sudafricano, primo presidente a essere eletto dopo la fine dell’apartheid nel suo Paese e premio Nobel per la pace nel 1993 insieme al suo predecessore Frederik Willem de Klerk.
    A lungo uno dei leader del movimento anti-apartheid, ebbe un ruolo determinante nella caduta di tale regime, pur passando in carcere gran parte degli anni dell’attivismo anti-segregazionista. Protagonista insieme al presidente Frederik Willem de Klerk dell’abolizione dell’apartheid all’inizio degli anni Novanta, venne eletto presidente nel 1994, nelle prime elezioni multirazziali del Sudafrica, rimanendo in carica fino al 1999. Il suo partito, l’African National Congress, è rimasto da allora ininterrottamente al governo del paese. (wikipedia)
















     
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    Un arcobaleno nel luogo dove riposa Mandela



    A volte la natura sottolinea i momenti importanti della storia con eventi eccezionali: potrebbe essere questa una delle spiegazioni per l'incredibile arcobaleno che è apparso sugli Union Buildings di Pretoria, in Sudafrica, dove il corpo di Nelson Mandela, l'ex presidente del paese africano morto a 95 anni il 5 Dicembre 2013, era stato esposto per la pubblica visita.

    Mandela è deceduto in seguito a un'infezione polmonare che ha complicato ulteriormente lo stato di salute già precario dell'ex presidente, simbolo della lotta all'apartheid in Sudafrica e premio Nobel per la pace nel 1993; già a Marzo e a Giugno era stato ricoverato d'urgenza per gravi ricadute, entrando in uno stato semivegetativo che era stato smentito dalla famiglia.

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    Edited by belias94 - 29/5/2016, 11:54
     
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