Venti Poesie d'Amore e una Canzone disperata...Pablo Neruda

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Streguccia
        +1   -1
     
    .
    Avatar

    Juventina nel sangue!!!

    Group
    FOUNDER
    Posts
    39,697

    Status
    Anonymous

    Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
    assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.
    Il mio corpo di rude contadino ti scava
    e fa scaturire i figlio dal fondo della terra.

    Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli
    e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.
    Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma,
    come una freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.

    Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.
    Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
    Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza!
    Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!

    Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.
    Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!
    Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,
    e la fatica rimane, e il dolore infinito.


    --------------------------------------------------------------------------------

    Nella sua fiamma mortale la luce ti avvolge.
    Assorta, pallida, dolente, adagiata così
    contro le antiche spirali del crepuscolo
    che intorno a te gira.
    Muta, amica mia,
    sola nella solitudine di quest'ora di morte
    e piena delle tante vite del fuoco,
    erede pura del giorno distrutto.

    Dal sole cade un grappolo sul tuo vestito scuro.
    Le grandi radici della notte
    crescono improvvise dalla tua anima,
    e riaffiorano in superficie le cose in te celate,
    così che un popolo pallido e azzurro
    da te appena generato si nutre.

    Oh solenne e feconda e magnetica schiava
    del cerchio che in nero e oro succede:
    fiera, cerca e trova una creazione tanto viva
    che i suoi fiori soccombono, e di tristezza è piena


    --------------------------------------------------------------------------------

    Ah immensità di pini, rumore d'onde che s'infrangono,
    gioco lento di luci, campana solitaria,
    crepuscolo che cala sui tuoi occhi, bambolina,
    conchiglia terrestre, in te la terra canta!
    Cantano in te i fiumi e la mia anima li insegue
    come tu vuoi e laddove a te piace.
    Indicami la strada sul tuo arco di speranza
    e libererò delirante il mio stormo di frecce.

    Sto vedendo intorno a me la tua cinture di nebbia
    e il tuo silenzio incalza le mie ore braccate,
    ed è in te, nelle tue braccia di pietra trasparente,
    che ancorano i miei baci e la mia umida ansia si annida.

    Ah la tua voce misteriosa che l'amore colora e piega
    nel tramonto che risuona e muore!
    Così nelle ore profonde sui campi ho visto
    Piegarsi le spighe nella bocca del vento


    --------------------------------------------------------------------------------

    La mattina è gonfia di tempesta
    nel cuore dell'estate.
    Come bianchi fazzoletti d'addio viaggiano le nubi,
    il vento le scuote con le sue mani peregrine.

    Cuore infinito del vento
    che palpita sul nostro silenzio innamorato.

    E ronza tra gli alberi, orchestrale e divino,
    come una lingua piena di guerre e di canti.

    Vento che rapina fulmineo le foglie secche
    e devia le frecce palpitanti degli uccelli.

    Vento che le travolge in onda senza spuma
    e sostanza senza peso, e fuochi inclinati.

    Si rompe e sommerge il suo volume di baci
    combattuto sulla porta del vento dell'estate.


    --------------------------------------------------------------------------------

    Perché tu possa ascoltarmi
    le mie parole
    si fanno sottili, a volte,
    come impronte di gabbiani sulla spiaggia.
    Collana, sonaglio ebbro
    Per le tue mani dolci come l'uva.

    E le vedo ormai lontane le mie parole.
    Più che mie sono tue.
    Come edera crescono aggrappate al moio dolore antico.

    Così si aggrappano alle pareti umide.
    È tua la colpa di questo gioco cruento.

    Stanno fuggendo dalla mia buia tana.
    Tutto lo riempi tu, tutto lo riempi.

    Prima di te hanno popolato la solitudine che occupi,
    e più di te sono abituate alla mia tristezza.

    Ora voglio che dicano ciò che io voglio dirti
    Perché tu le ascolti come voglio essere ascoltato.

    Il vento dell'angoscia può ancora travolgerle.
    Tempeste di sogni possono talora abbatterle.
    Puoi sentire altre voci nella mia voce dolente.
    Pianto di antiche bocche, sangue di antiche suppliche.
    Amami, compagna. Non mi lasciare. Seguimi.
    Seguimi, compagna, su quest'onda di angoscia.

    Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole.
    Tutto ti prendi tu, tutto.

    E io le intreccio tutte in una collana infinita
    per le tue mani bianche, dolci come l'uva.


    --------------------------------------------------------------------------------

    Ricordo com'eri l'autunno scorso.
    Eri il basco grigio e il cuore quieto.
    Nei tuoi occhi lottavano i bagliori del crepuscolo.
    E le foglie cadevano sull'acqua della tua anima.
    Aggrappata alle mie braccia come un rampicante,
    le foglie raccoglievano la tua voce lenta e calma.
    Falò di stupore in cui la mia sete bruciava.
    Dolce giacinto azzurro curvato sulla mia anima.

    Sento vagare il tuo sguardo e l'autunno è lontano:
    basco grigio, voce d'uccello e cuore famigliare
    dove migravano i miei desideri profondi
    e cadevano i miei baci allegri come braci.

    Cielo dalla nave. Campo dai colli.
    Il tuo ricordo è di luce, di fumo e di stagno quieto!
    Oltre i tuoi occhi ardevano i tramonti.
    Foglie secche d'autunno giravano nella tua anima.


    --------------------------------------------------------------------------------

    Chino sulle sere, lancio le mie reti tristi
    nei tuoi occhi oceanici.
    Lì si tende e arde nella pira più alta
    la mia solitudine che annaspa come un naufrago.

    Lancio rossi segnali oltre i tuoi occhi assenti
    che ondeggiano come il mare sulla sponda di un faro.

    Sorvegli solo le tenebre, femmina distante e mia,
    dal tuo sguardo talora emerge la costa dello spavento.

    Chino sulle sere, getto le mie reti tristi
    in quel mare che scuote i tuoi occhi oceanici.

    Gli uccelli notturni beccano le prime stelle
    che splendono come la mia anima quando ti amo.

    La notte galoppa sulla sua cavalla ombrosa
    sparpagliando spighe azzurre sul campo.


    --------------------------------------------------------------------------------

    Ape bianca, ebbra di miele, ronzi nella mia anima
    e ti torci in lente sperali di fumo.
    Sono il disperato, la parola senza eco,
    quello che ha perduto tutto, quello che tutto aveva.

    Mio ultimo ormeggio, in te cigola la mia ultima ansia.
    Nella mia terra deserta sei l'ultima rosa.

    Ah silenziosa!

    Chiudi i tuoi occhi profondi. Lì aleggia la notte.
    Ah denuda il tuo corpo di statua timorosa.

    Hai occhi profondi dove batte le ali la notte.
    Fresche braccia di fiore e grembo di rosa.

    I tuoi seni sembrano conchiglie bianche.
    Si è addormentata sul tuo ventre una farfalla d'ombra.

    Ah silenziosa!

    Ecco qui la solitudine del luogo ove non sei.
    Piove. Il vento del mare caccia gabbiani erranti.

    L'acqua cammina scalza per le strade bagnate.
    Da quell'albero si lamentano, come malati, le foglie.

    Ape bianca, assente, ancora ronzi nella mia anima.
    Rivivi nel tempo, snella e silenziosa.

    Ah silenziosa!


    --------------------------------------------------------------------------------

    Ubriaco di trementina e di lunghi baci,
    guido il veliero delle rose, estivo,
    che volge verso la morte del giorno sottile,
    posato sulla solida frenesia marina.
    Pallido e ormeggiato alla mia acqua famelica
    incrocio nell'acre odore del clima aperto,
    ancora vestito di grigio e di suoni amari,
    e di un cimiero triste di spuma abbandonata.

    Vado, duro di passioni, in sella all'unica mia onda,
    lunare, solare, ardente e freddo, repentino,
    addormentato nella gola di felici
    isole bianche e dolci come freschi fianchi.

    Trema nella notte umida il mio abito di baci
    follemente carico di impulsi elettrici,
    diviso in modo eroico tra i miei sogni
    e le rose inebrianti che con me si cimentano.

    Controcorrente, in mezzo a onde esterne,
    il tuo corpo parallelo si ferma tra le mie braccia
    come un pesce per sempre incollato alla mia anima,
    rapido e lento nell'energia subceleste.


    --------------------------------------------------------------------------------

    Abbiamo perso anche questo crepuscolo.
    Nessuno ci ha visto stasera mano nella mano
    mentre la notte azzurra cadeva sul mondo.
    Ho visto dalla mia finestra
    la festa del tramonto sui monti lontani.

    A volte, come una moneta
    mi si accendeva un pezzo di sole tra le mani.

    Io ti ricordavo con l'anima oppressa
    da quella tristezza che tu mi conosci.

    Dove eri allora?
    Tra quali genti?
    Dicendo quali parole?
    Perché mi investirà tutto l'amore di colpo
    quando mi sento triste e ti sento lontana?

    È caduto il libro che sempre si prende al crepuscolo
    e come cane ferito il mantello mi si è accucciato tra i piedi.

    Sempre, sempre ti allontani la sera
    e vai dove il crepuscolo corre cancellando statue.

    --------------------------------------------------------------------------------

     
    Top
    .
9 replies since 13/7/2007, 17:34   6675 views
  Share  
.
Top