LE PIÙ STRANE CREATURE DEGLI ABISSI MARINI

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    LE PIÙ BELLE CREATURE DEGLI ABISSI




    Sono vermiformi, hanno grosse "labbra" e tinte sgargianti: scoperta una dozzina di specie di emicordati sul fondo dell'Oceano Atlantico.

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    Fiori rosa nell'oceano


    Questa curiosa creatura fucsia, che può ricordare un fiore, appartiene in realtà a una nuova specie di enteropneusti, una classe di invertebrati simili ai vermi, ed è stata scoperta a circa 2.700 metri di profondità, vicino alla Dorsale medio-atlantica. Fa parte del bottino di due recenti spedizioni negli abissi, che hanno individuato più di una dozzina di nuove specie e almeno quattro nuovi generi di animali.

    La ricerca getta nuova luce sugli enteropneusti, che finora si riteneva abitassero solo acque poco profonde, spiega Karen Osborn, biologa dell'evoluzione al Museo nazionale di Storia naturale della Smithsonian Institution di Washington e coautrice di uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B. "A un certo punto, alcuni enteropneusti di acque basse devono essersi inoltrati in acque più profonde, e col tempo la loro morfologia si è modificata per adattarsi alle sfide poste dal nuovo ambiente".

    Ad esempio, i "vermi" degli abissi hanno "labbra" molto lunghe che li aiutano ad afferrare le prede in un ambiente in cui il cibo è molto scarso. "Adesso quindi abbiamo un gruppo di specie abissali molto diverse per aspetto e comportamento da quelle che abitano acque basse".

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    Buon appetito


    Questa nuova specie di enteropneusta ha un ottimo appetito, almeno a giudicare dai segni lasciati sui sedimenti del fondo marino.

    Mentre i loro parenti che vivono in acque basse se ne stanno fermi ad aspettare la preda, le specie che vivono negli abissi devono spostarsi per procurarsi il cibo. "Si muovono in circolo, dall'interno verso l'esterno, ingurgitando lo strato superficiale di sedimenti, quello più fresco e ricco di nutrienti appena trasportati sul fondo dalla colonna d'acqua", spiega Osborn.


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    Che labbra lunghe che hai


    Un enteropneusta di una specie appena scoperta stende le sue "labbra", lunghe quasi come tutto il corpo. Queste appendici sono coperte da minuscoli peli che raccolgono particelle di cibo sul fondo marino e le passano alla bocca dell'animale.

    "Gran parte delle specie ha solo delle labbra poste su un collare che circonda la bocca. Ma nelle profondità marine il cibo di alta qualità scarseggia: con le labbra così lunghe gli animali possono selezionarlo più velocemente. È un po' la differenza che c'è tra un piccolo tagliaerba e la grossa falciatrice a motore che si usa per i campi molto grandi".

    Gli enteropneusti sono privi di cervello, ossa e occhi, ma nella linea evolutiva sono più vicini all'uomo che ai vermi veri e propri.

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    Il mistero dei colori


    Il colore di questo enteropneusta posato come un fiore sul fondo marino rappresenta una difficile sfida per gli scienziati che stanno studiando le nuove specie.

    "Che senso hanno questi colori sgargianti a profondità dove la luce non arriva? Non so spiegarlo", dice Osborn. "Troviamo rossi e viola accesi in altre specie di vermi che vivono tra i 500 e i 1.000 metri di profondità: qui, dove l'illuminazione è molto scarsa, quei colori appaiono neri, e quindi possono servire alle specie per camuffarsi".

    "Ma a profondità maggiori, dove la luce è completamente assente - tranne quella prodotta da organismi viventi - non sembra esserci alcuna ragione di sprecare energie preziose per dotarsi di colori brillanti che niente e nessuno vedrà", prosegue la studiosa. "Un motivo ci sarà, ma dobbiamo ancora scoprirlo".

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    L'arte di restare a galla



    Una specie di enteropneusta appena scoperta galleggia nella colonna d'acqua, una capacità che questi animali hanno sviluppato per sopravvivere nelle acque profonde.

    Grazie al loro corpo delicato e gelatinoso, queste creature vermiformi riescono a sollevarsi fino a 20 metri al di sopra del fondo marino e anche a muoversi in cerca di cibo.

    All'inizio gli studiosi sono rimasti molto sorpresi da questa capacità. "Non lo chiamerei nuoto, ma galleggiamento controllato", spiega la biologa Karen Osborn. "Usano l'apparato digerente come una zavorra: espellono tutti i sedimenti e la sabbia e fanno dei 'palloni' di muco con cui si sollevano dal fondo. Dopo di che assumono posizioni molto specifiche che permettono loro di galleggiare al meglio. Alla fine, lasciano andare la bolla di muco e si raddrizzano di nuovo".


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    Fossili viventi


    Dal punto di vista evolutivo, gli enteropneusti (nella foto, una specie scoperta di recente) sono fossili viventi: fanno parte di un gruppo di animali poco conosciuti che potrebbero rappresentare un anello di congiunzione tra gli invertebrati e i primi vertebrati.

    Il phylum degli emicordati, a cui appartengono gli enteropneusti, è infatti considerato il parente più stretto di quello dei cordati, che comprende, tra gli altri, tutti gli animali dotati di colonna vertebrale, compresi uccelli, pesci e mammiferi. "Migliorare le nostre conoscenze sugli enteropneusti ci permette di capire meglio la morfologia dei primissimi cordati, che probabilmente discendevano dallo stesso antenato comune", sostiene Osborn.


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    Tracce nella sabbia


    Un enteropneusta in cerca di cibo lascia una caratteristica scia a zig-zag sui sedimenti del fondo marino. Questi segni hanno aiutato gli studiosi a scoprire le nuove specie e a valutare la loro importanza per l'ecosistema degli abissi, spiega la biologa Karen Osborn.

    "Abbiamo esaminato alcuni video ripresi da altri veicoli sottomarini, e abbiamo scoperto le piccole tracce lasciate dai vermi in ogni bacino oceanico", aggiunge la studiosa.

    I primi enteropneusti erano stati avvistati già negli anni Settanta, ma la fragilità dei loro corpi gelatinosi non consentiva di prelevarli dal fondo marino. Negli ultimi anni, però, i progressi dei veicoli telecomandati e della tecnologia delle riprese sottomarine hanno consentito agli scienziati di identificare nuove specie e di osservare il loro comportamento.

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    Uno dei tanti


    Lo studio conferma che questo enteropneusta, già osservato in passato, appartiene a una nuova specie. Probabilmente nei mari di tutto il mondo vivono ancora molte specie da scoprire, afferma Osborn.

    "È un ottimo esempio della quantità di informazioni sugli oceani che dobbiamo ancora raccogliere", sostiene la studiosa. "Il nostro impatto sugli oceani è molto pesante, dal riscaldamento globale alla pesca eccessiva all'inquinamento, eppure non conosciamo ancora i principali gruppi di animali che abitano nelle loro profondità".



    nationalgeographic.it

    Edited by belias94 - 7/5/2016, 20:54
     
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    GLI ABITANTI DELLE PROFONDITÁ OCEANICHE


    David Robel biologo e fotografo della california, con un sommergibile è andato nelle profondità dell'oceano per esplorare i loro abitanti.

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    Edited by belias94 - 7/5/2016, 20:56
     
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    I PESCI PIÚ SPAVENTOSI DEGLI ABISSI MARINI



    Sono innegabilmente mostruosi, brutti ma anche bizzarri. La fortuna? E' quasi impossibile immaginare incontri ravvicinati, a patto che non sia per motivi di studio e nelle profondità degli oceani. In questa galleria alcuni degli esemplari più brutti degli abissi

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    Melanoceto o Diavolo nero


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    Il Psychrolutes marcidus, conosciuto comunemente come pesce blob, è un pesce appartenente alla famiglia Psychrolutidae


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    Lo squalo goblin della famiglia dei Mitsukurinidi


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    La famiglia delle Anoplogastridae si divide in due rami: quella dell'anoplogastridae brachycera (diffusa in acque tropicali), e quella della anoplogastridae cornuta (che si trova in acque più temperate)


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    L'ascia d'argento o pesce ascia o pesce accetta della famiglia Sternoptychidae


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    Gli oloturoidei o oloturie, comunemente noti come cetrioli marini, sono una classe di Echinodermi che si trovano nei fondali marini di tutto il mondo


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    La Cyphoma gibbosum è una specie molto colorata di lumaca di mare che si trova per lo più nelle acque tropicali



    Edited by belias94 - 7/5/2016, 21:06
     
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    Fluorescenze sottomarine



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    Alex Tyrrell, subacqueo britannico è letteralmente esploso di gioia quando è riuscito a fotografare queste creature marine fluorescenti.


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    Corallo

    Utilizzando una speciale attrezzatura è stato in grado di evidenzare la fluorescenza della fauna sottomarina, rivelandone gli aspetti magici, talvolta spaventosi.


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    Paguro Dardanus Megistos

    Alex Tyrrell accende i colori dei suoi soggetti attraverso una luce ultravioletta, ottenendo accesissime colorazioni verdi, rosse, arancioni e gialle.


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    Granchio Anemone

    La maggior parte delle creature marine, alla luce bianca solare appaiono beige o marrone spento, ma quando vengono colpiti dalla luce a ultravioletti diventano spettacolari.


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    Anemone di mare

    Alex Tyrrell è un istruttore di immersioni subacquee di Londra e ha effettuato i suoi scatti quando lavorava alle Filippine e in Thailandia.


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    Canocchia

    Una semplice canocchia o cicala comune, investita dai raggi ultravioletti assume un aspetto alieno.


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    Attinia

    Altri fotografi utilizzano questa tecnica per esaltare le forme sottomarine, questo scatto è di Predrag Vuckovic.


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    Corallo

    Questo corallo fluorescente è stato fotografato da Borut Furlan nel Mar Rosso, vicino a Marsa Alam


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    Meduse


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    Pesce Ruanoho



    Edited by belias94 - 7/5/2016, 21:10
     
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    Un delizioso mondo sottomarino attraverso la lente del biologo russo Alexander Semenov



    Queste foto sono del biologo marino Alexander Semenov famoso in tutto il mondo. In una delle spedizioni è riuscito a catturare con la sua macchina fotografica, delle specie rare di meduse, alcuni delle quali non erano mai state avvistate in precedenza.
    Ora Alexander sta ancora lavorando con il team per lo studio delle creature degli abissi. Il suo lavoro interessa non solo la sua patria, ma anche l'estero. La spedizione attuale durerà tre anni e speriamo che in questo periodo Alexander faccia molte scoperte per dare al mondo una nuova immagine della vita marina.

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    mia traduzione

    foto sul web

    Edited by belias94 - 7/5/2016, 21:11
     
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    Creature degli abissi oceanici



    La National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), è l’agenzia federale degli Stati Uniti che si occupa di monitorare le condizioni dell’atmosfera e degli oceani. I suoi ricercatori studiano l’andamento delle condizioni climatiche, degli ecosistemi marini, e si danno da fare per divulgare e far conoscere le loro ricerche. Parte del loro impegno divulgativo passa attraverso la pubblicazione di fantastiche immagini degli ambienti marini, e non solo, su libri e internet attraverso siti di condivisione come Flickr. Tra le serie di immagini più affascinanti ci sono quelle realizzate lungo i fondali del mar dei Caraibi e nel Golfo del Messico, che mostrano bestie colorate, mai viste e qualche volta rivoltanti.

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    ilpost.it/

    Edited by belias94 - 7/5/2016, 21:12
     
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    Una creatura strana e sconosciuta si trova nella parte più profonda dell'Oceano Indiano (Video)



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    Oceani e mari sono pieni di sorprese per gli scienziati, e nessuno sa esattamente chi puoi incontrare a grande profondità.
    Gli studiosi della nave da ricerca Schmidt Ocean Institute Falkor sono nell'Oceano Indiano in una spedizione per esplorare i canyon di Ningalu al largo della costa occidentale dell'Australia e hanno fatto un'incredibile scoperta - una lunga creatura oceanica chiamata sifonoforo.

    Questa creatura è paragonata a una corda e il suo anello esterno supera i 47 metri.

    "Sembra probabile che questo campione sia il più grande mai registrato", ha affermato l' Istituto in una nota.

     
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