I grandi squali: curiosità, foto e video

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    Gli squali bianchi mangiano la balena



    Le rare immagini del più grande predatore marino che divide tranquillamente il pasto con i "colleghi”.

    PS:Possono sembrare orribili queste scene, ma è il circolo della vita, di certo gli animali non hanno una coscienza come la nostra, noi facciamo di peggio.


    Una balena a pranzo



    Uno squalo bianco azzanna un morso di una balenottera di Bryde a False Bay, in Sudafrica.

    La carcassa della balena è stata metodicamente divorata da oltre 30 squali bianchi, ma senza quella frenesia alimentare che si verifica a volte, dichiara Alison Kock del Save Our Seas Shark Centre.

    "È straordinario vedere così tanti squali e così poca aggressività”, dice Kock, che ha trascorso nove giorni in mare osservando i pesci ripulire la carcassa. "Con talmente tanto cibo a disposizione, non c'era bisogno di entrare in competizione”.

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    Aggiungi un posto a tavola



    Due squali bianchi pasteggiano tranquillamente fianco a fianco sulla carcassa di balena. "Abbiamo visto anche quattro squali mangiare assieme”, dice Kock di Save Our Seas.

    Per quanto rara, questo genere di cooperazione di gruppo è stata gia osservata in precedenza, afferma il biologo marino Peter Klimley della University of California a Davis.

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    Non facciamo gli schizzinosi



    Uno squalo bianco azzanna con cautela un pezzetto di ultracalorico blubber (uno spesso strato di grasso vascolarizzato sottocutaneo, presente nei cetacei, nei pinnipedi e nei sirenii; il blubber rappresentava una delle maggiori ragioni per la caccia alla balena), prima di fare man bassa.

    "Lo squalo sapeva esattamente cosa voleva", dice Kock. "Se avesse preso un boccone di muscolo anziché di blubber l'avrebbe risputato”.

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    Palato fino



    Allo squalo bianco basta un morso per distinguere l'appetitoso blubber da cibo indesiderato come un pezzo di muscolo, una tavola da surf o da un kayak.

    Ecco perché questi squali "sono una riprova del fatto che, quando uno squalo bianco azzanna un essere umano, poi lo risputa via”, dice Klimley: "L'uomo non possiede lo spesso strato di grasso di una foca o di una balena”.

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    In fila, prego



    Lo squalo bianco più grande - uno lungo oltre 4 metri - si è avvicinato per primo per azzannare le parti migliori della balena morta.

    Gli squali più piccoli hanno aspettato il proprio turno per giorni, ma c'era ancora molto da mangiare, racconta Kock. "Alcuni sono arrivati piuttosto smilzi e sono andati via con la pancia gonfia”.

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    Della balena non si butta via nulla



    La balena morta, che avrebbe provocato un rischio sanitario se fosse finita su una spiaggia affollata, è stata rimorchiata fino a un'area di alimentazione così che gli squali finissero di ripulirla, dice Kock.

    "Gli squali rappresentano la vita che si ricicla”, spiega: "Ripulendo le carcasse e gli animali in decomposizione, giocano un ruolo fondamentale nell'equilibrio dell'ecosistema”.

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    Nonna che denti lunghi che hai!



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    Credo di essere sazio.



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    FONTE:nationalgeographic.it

    Edited by belias94 - 10/10/2019, 11:52
     
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    Ghigno sinistro







    Qualcuno direbbe che si sta affilando i denti mentre pregusta un lauto spuntino.
    Ma per Todd Mintz, il fotografo subacqueo che ha realizzato questo scatto nelle acque delle Bahamas, lo squalo limone (Negaprion brevirostris) che vedete sta "sorridendo".
    A dire il vero il bestione, che può sfiorare i 3 metri e mezzo di lunghezza, è conosciuto per i suoi attacchi pericolosi e improvvisi a sub e surfisti nelle acque poco profonde delle coste americane. Chiamato così per il colore giallastro della sua pelle, ha denti uncinati che usa per sgranocchiare crostacei, pesci più piccoli, molluschi e uccelli marini.


    FONTE: focus.it

    Io gioco con gli squali






    Più che un pescecane, questo grande squalo bianco (Carcharodon carcharias) sembra... un "pescecagnolino": gioca, si rotola nellacqua e si lascia anche tirare la coda. E questo sarebbe il feroce assassino dei mari? A vedere queste immagini sembra impossibile.
    Protagonista di questo impressionante video è Mike Rutzen, ex pescatore sudafricano e professionista dello Shark Diving, uno sport che prevede delle nuotate tra gli squali senza protezioni. Rutzen è un esperto del grande squalo bianco e ormai da anni combatte per la protezione di questi animali. Con queste immagini, e molte altre simili da lui realizzate, vuole dimostrare che anche il temutissimo squalo bianco può essere avvicinato senza paura, a patto però di saperne riconoscere comportamenti e linguaggio (per saperne di più clicca qui). Mike è titolare di unazienda che offre ai turisti la possibilità di immergersi (protetti da una gabbia) tra questi pesci.
    Oggi il grande squalo bianco è una specie a rischio: inquinamento, impoverimento dei mari e pesca sportiva minacciano seriamente la sua sopravvivenza. Per questo molti paesi hanno deciso di proteggerlo.

    Edited by belias94 - 14/4/2014, 18:29
     
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    Il segreto degli squali



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    Più forti e più veloci grazie alle minuscole scaglie che ricoprono il corpo.



    Gli squali hanno i denti anche sul corpo. Secondo un nuovo studio, i grandi predatori dei mari sono rivestiti di minuscole scaglie flessibili, fatte della stessa sostanza di cui sono composti i denti, che oltre a proteggerli dagli attacchi aiutano il loro movimento, rendendolo più idrodinamico.

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    Ricerche precedenti avevano fatto pensare che gli squali fossero in grado di "drizzare" le scaglie, o comunque muoverle a loro piacimento, in modo da cambiare di colpo direzione: un'abilità fondamentale per inseguire prede veloci come i tonni.

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    Ma un recente esperimento, condotto da Amy Lang, ingegnere aerospaziale all'Università dell'Alabama, mostra che le scaglie, che sono legate alla pelle per mezzo di tendini elastici, non si muovono per "volontà" dello squalo, ma si drizzano autonomamente in modo da attutire l'attrito dell'acqua sul corpo dell'animale.

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    Lang paragona il fenomeno ai piccoli buchi che permettono alle palle da golf di volare più lontano. "Immaginiamo un liquido che scorre attorno alla palla", dice. "Dietro la palla si produce una scia, a bassa velocità, e i buchini servono a ridurre le dimensioni della scia. Pensiamo che le scaglie funzionino allo stesso modo".

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    Assieme a un'équipe di biologi, Lang ha studiato in laboratorio lo squalo mako, una specie imparentata con lo squalo bianco. Si tratta di uno dei pesci più forti e veloci del mondo, capace persino di saltare per 12 metri sulla superficie del mare.

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    Confrontando le osservazioni fatte in laboratorio con modelli realizzati al computer, l'équipe ha scoperto che le scaglie dello squalo mako variano per dimensioni e grado di flessibilità. Ad esempio, le scaglie più affusolate, e quindi più mobili, sono quelle poste dietro le branchie e sui lati del corpo. In queste aree, in cui il flusso dell'acqua può allontanarsi dal corpo, le scaglie si rizzano fino a raggiungere un angolo di 60 gradi, riducendo così l'attrito.

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    La forza, la velocità e l'idrodinamicità degli squali, "messe a punto" in 400 milioni di anni di evoluzione, potrebbero ispirare soluzioni ai progettisti di macchine soggette ad attrito, come gli aeroplani, conclude Lang. Non a caso, la ricerca è stata presentata nel corso di un convegno della Divisione Dinamica dei Fluidi della American Physical Society.

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    FONTE:nationalgeographic.it

    Edited by belias94 - 5/5/2016, 18:38
     
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    Squali, i signori dei mari



    Squalo bianco


    Una ripresa ravvicinata delle fauci di uno squalo bianco permette di vedere le diverse file di denti. Quando lo squalo perde un dente, questo viene sostituito da un altro dalla fila dietro.



    Squalo bianco


    Grazie alla forma affusolata e alla potente coda, gli squali bianchi possono solcare gli abissi a una velocità di 25 chilometri orari.



    Squalo martello

    Gli squali martello sono cacciatori aggressivi e si nutrono di pesci più piccoli, polpi, seppie e crostacei. Non cacciano l'uomo, ma hanno un atteggiamento difensivo e non esitano ad attaccare se provocati.



    Squalo delle Galapagos


    Le femmine degli squali delle Galapagos sfoggiano spesso profonde cicatrici dovute ai "combatttimenti" con i maschi che, nel corso del corteggiamento, le mordono sulle branchie, sulle pinne e e sui fianchi per dimostrare la loro posizione dominante.



    Squalo elefante


    Il secondo pesce più grande al mondo dopo lo squalo balena si nutre esclusivamente di plancton grazie alla sua enorme bocca dotata di un apparato di filtraggio dell'acqua marina.



    Squalo nutrice (Ginglymostoma cirratum)


    Gli squali nutrice prediligono il fondo marino delle acque tipedite e basse dell'Atlantico Occidentale e del Pacifico Orientale.



    Squalo bruno


    Nonostante i denti affilati e l'aspetto minaccioso, gli squali bruni sono in realtà piuttosto docili, e in genere attaccano l'essere umano solo per autodifesa.



    Squalo tigre


    Chiamato "tigre" per via delle strisce sfoggiate dagli individui giovani, questo squalo è un vorace predatore, così come il suo omonimo terrestre.



    Squalo balena


    Questi giganteschi squali si nutrono di plancton e piccoli pesci nuotando con le enormi fauci spalancate.



    Squalo leuca


    Tra gli squali più propensi ad attaccare gli esseri umani, lo squalo leuca, detto anche carcarino o squalo dello Zambesi, predilige le acque basse vicine alla costa, le stesse in cui nuotiamo noi.



    Squalo pinnanera di barriera


    Questo squalo, da non confondersi con il più aggressivo squalo pinnanera, si trova soprattutto nelle acque basse dei Tropici, nell'Oceano Indiano e nel Pacifico.




    FONTE:nationalgeographic.it
     
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    Australia: lo squalo bianco più grande del mondo



    Gigantesco da far paura e per questo è stato soprannominato 'Joan of Shark'. È probabilmente lo squalo bianco più grande avvistato nelle acque dell'Australia: 5 metri e mezzo di lunghezza per 1,6 tonnellate di peso. Nuotava al largo della spiaggia di Albany, Middleton Beach, che è stata immediatamente chiusa. Gli esperti sostengono che l'esemplare potrebbe essere stato attirato da un cucciolo di balena che si era avvicinato alla riva. "Nell'immagine, lo squalo è sottosopra - spiega il manager del Dipartimento di Pesca - in uno stato dormiente e questa condizione ha reso possibile l'incisione per introdurre un tag acustico che permetterà di seguirne i movimenti e studiarlo a fondo"

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    repubblica.it/

    Edited by belias94 - 5/5/2016, 18:53
     
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    Squali, il segreto della velocità è nei micro-denti sulla pelle





    Piccoli denti flessibili, impercettibili a occhio nudo, disposti sulla superficie del corpo. È questo il segreto dell’aerodinamica dello squalo mako, che gli consente virate rapide e precise. A suggerirlo è uno studio dei ricercatori delle università della South Florida e dell’Alabama (Usa), presentato al meeting annuale dell’American Physical Society’s Division of Fluid Dynamics (DFD).

    “Se si guardano da vicino, le superfici del corpo di alcuni animali non appaiono lisce, ma hanno degli specifici pattern che si ripetono” ha spiegato Amy Lang, a capo della ricerca. Analizzando la pelle dello squalo mako pinna corta (Isurus oxyrinchus), i ricercatori hanno osservato i minuscoli denti di 0,2 millimetri di altezza che ricoprono alcune zone del corpo dell’animale (denti ossei sull’epidermide sono caratteristici della maggior parte degli squali). Queste setole, più strette nella parte attaccata alla pelle, si trovano soprattutto nella zona dietro le branchie dello squalo e possono flettersi per angoli di 60 gradi e più. Secondo gli studiosi, la funzione dei denti sarebbe quindi legata ai cambi di direzione dello squalo mentre si muove in acqua.

    Quando l’animale vira improvvisamente mentre si muove ad alta velocità, la resistenza aerodinamica aumenta di colpo, rendendo difficile mantenere la velocità e la stabilità a causa dello sviluppo di alcuni fenomeni vorticosi. In fluidodinamica, l’evento è noto come “separazione di flusso. La flessibilità delle setole permetterebbe, però, di minimizzare queste resistenze, accompagnando il movimento. “Qualcosa di simile avviene per le palline da golf, che grazie alle numerose fossette riescono a volare più a lungo e più lontano” ha concluso Lang. Questi studi, come spiegano i fisici, potrebbero aiutare a sviluppare applicazioni in tutti i casi in cui siano presenti problemi di separazione di flusso, per esempio nella progettazione di aerei, elicotteri e pale eoliche. O nuovi costumi per i nuotatori professionisti.


    FONTE:koimano.com
     
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    Photo Gallery: grandi squali bianchi

































     
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    FOTO DI SQUALI



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    Edited by belias94 - 5/5/2016, 19:11
     
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    Squalo tigre della sabbia





    Gli squali della sabbia, detti anche squali tigre della sabbia o squali grigi infermieri, hanno un aspetto ingannevolmente feroce. Hanno una notevole stazza e denti affilati che spuntano fuori dalla bocca in tutte le direzioni, anche quando la bocca è chiusa.

    Ciononostante sono una specie docile e non aggressiva, che attacca gli uomini solo quando sono loro a provocarla per primi. Il dorso degli squali della sabbia, punteggiato di macchie color ruggine, è di un grigio-marrone che degrada verso il bianco sul ventre. Hanno il muso corto e appiattito e una caratteristica coda oblunga il cui lobo superiore, scanalato, è significativamente più lungo di quello inferiore. La loro lunghezza può variare dai 2 ai 3,2 metri.

    Devono il loro nome alla predilezione per le acque costiere che li distingue e sono numerosi gli avvistamenti di squali della sabbia che solcano il fondale marino nelle zone balneabili, in prossimità della riva. Vivono nelle acque calde o temperate di tutti gli oceani, fatta eccezione per il Pacifico orientale.

    Lo squalo tigre è l’unico con l’attitudine ad affacciarsi in superficie e aspirare boccate d’aria. Aria che immagazzina nello stomaco e che gli permette di andare a caccia fluttuando nell’acqua, senza produrre movimenti.

    È un predatore vorace, che caccia preferibilmente di notte a ridosso dei fondali. Ghiotto di piccoli pesci, non disdegna però né crostacei né calamari. A volte gli squali tigre cacciano in gruppo e sono stati visti attaccare addirittura reti da pesca piene.

    Sebbene questa specie sia ampiamente diffusa e solo raramente pescata a scopi alimentari, raggiunge uno dei più bassi tassi riproduttivi tra tutti gli squali ed è soggetta inoltre a una minima pressione demografica.

    Sono questi i motivi dell’inclusione dello squalo tigre nella lista delle specie vulnerabili, come tali protette in buona parte del loro habitat.



    Squalo leuca





    Lo squalo leuca è una specie aggressiva, numerosa e che abitualmente vive in prossimità di aree densamente popolate come le coste tropicali. Le acque dolci e salmastre non lo infastidisce e si avventurano anche molto all'interno attraverso fiumi e affluenti.

    Grazie a queste peculiarità, molti esperti considerano gli squali leuca i più pericolosi fra gli squali. Storicamente sono, assieme a cugini più famosi come lo squalo bianco e lo squalo tigre, fra le tre specie più inclini ad attaccare l'essere umano. Hanno un muso corto e smussato e la tendenza pugnace a stordire le prede con un colpo di muso prima di attaccarle.

    Sono squali di media grandezza, con corpo compatto e robusto e lunghe pinne pettorali. Sono grigi sul dorso e bianchi sul ventre e le pinne mostrano punte nerastre, soprattutto sugli esemplari giovani. Sono stati avvistati nelle acque poco profonde e temperate di tutti gli oceani del globo. Predatori veloci e letali, mangiano praticamente qualsiasi cosa vedano, inclusi pesci, delfini e anche altri squali.

    L'uomo di per sé non è nel loro menu. Comunque, frequentano le torbide acque degli estuari e delle baie e spesso attaccano le persone inavvertitamente o solo per curiosità. Lo squalo leuca non è attualmente minacciato o in pericolo.

    Comunque, vengono pescati per le carni, le pelli e l'olio, e il numero di esemplari sta probabilmente restringendosi. Uno studio ha rivelato che la loro lunghezza media sta diminuendo significativamente nelle ultime decadi.



    Squalo martello





    Gli squali martello sono consumati predatori che utilizzano la strana forma della loro testa per aumentare la loro abilità nella caccia. Gli occhi posti alle estremità del largo cranio danno loro una visuale migliore di molti altri squali. Attivando i delicati e precisi organi di localizzazione elettrica posti nella particolare struttura a martello del cranio, possono scandagliare più efficacemente l'oceano in carca di cibo.

    Un gruppo di organi sensoriali è formato dalle ampolle di Lorenzini, che permettono agli squali, fra le altre cose, di captare i campi di elettricità emessi dalle prede. La particolare sensibilità delle ampolle degli squali martello permette loro di scovare le prede favorite, le razze, che abitualmente si seppelliscono nel fondale sabbioso.

    Il pesce martello maggiore è il più grande fra le nove specie catalogate di questo squalo. Può raggiungere i 6 metri di lunghezza e pesare fino a 450 chili, sebbene siano più frequenti taglie più piccole. Avvistati nelle acque tropicali e temperate di tutto il pianeta, tanto al largo come sotto costa, i pesci martello sono spesso visti migrare in massa nel periodo estivo, verso correnti più fresche.

    Hanno una livrea grigio-marrone che sfuma verso il verde-oliva sul dorso e ventre biancastro e hanno strette file di denti triangolari. La loro alta pinna dorsale a punta è facilmente identificabile. La maggior parte delle specie di pesce martello sono di piccola taglia e considerate innocue per l'uomo.

    Comunque, l'imponente figura del pesce martello maggiore unita alla sua aggressività lo rendono potenzialmente pericoloso, anche se sono stati registrati solo pochi attacchi. Il numero di pesci martello non è attualmente conosciuto, ma appare stabile ovunque e non sono considerata una specie minacciata.


    FONTE:nationalgeographic.it
     
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    Lo squalo "gonfiabile”


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    Tra le centinaia di specie potenzialmente nuove alla scienze scoperte nel corso di una recente spedizione nei mari delle Filippine c'era anche questo squalo "gonfiabile", in grado di succhiare una quantità tale di acqua da farlo apparire molto più grande: una tecnica per spaventare i predatori.

    Un'équipe di biologi ha trascorso 42 giorni sull'isola di Luzon, la più grande dell'arcipelago delle Filippine, setacciando gli abitat marini e terrestri.

    “Praticamente a ogni immersione e a ogni camminata abbiamo trovato nuove specie; tra i reef, le foreste pluviali e il fondo marino”, spiega Terry Gosliner, leader della Philippines Biodiversity Expedition 2011.

    Se è vero che molte delle specie devono ancora essere confermate come nuove in laboratorio attraverso l'analisi microscopica o il sequenziamento del DNA, l'équipe ritiene che almeno 300 di quelle scoperte siano del tutto ignote alla scienza.



    nationalgeographic.it

    Edited by belias94 - 5/5/2016, 19:14
     
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    Elefante di mare



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    Con l'elefante, il mammifero da cui prende il nome, non ha in comune soltanto la mole. Lo squalo elefante o cetorino (Cetorhinus maximus), uno dei pesci più imponenti del mondo con i suoi 7-9 metri di lunghezza, condivide con i pachidermi anche la preferenza per un menù "inoffensivo". Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, infatti, non è un predatore e si nutre preferibilmente di plancton, che filtra dall'acqua marina grazie a sottili filamenti disposti sugli archi branchiali. Nella foto composta digitalmente, uno squalo elefante "pranza" nelle acque della Cornovaglia, intorno al St Michael's Mount, un'isola famosa per la vaga somiglianza con il il Mont Saint-Michel della Normandia. Al largo delle coste della Cornovaglia sono stati avvistati negli scorsi anni alcuni di questi pesci.


    focus.it

    Edited by belias94 - 5/5/2016, 20:05
     
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    Il grande squalo bianco



    Lo so..possono sembrare crude queste foto...ma fa parte del ciclo della vita e della riproduzione di una specie...ma le foto sono spettacolari..al di là di tutto...

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    Uno squalo bianco al largo di False Bay, sulle coste del Sudafrica, emerge dalla superficie per catturare e divorare alcune foche che abitano in gran numero le coste (Olycom)



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    FONTE:corriere.it

    Le fosse degli squali



    A largo dell'Oceano Indiano ci sono caverne sommerse e barriere coralline di straordinaria bellezza: qui vivono gli squali grigi del reef




    Edited by belias94 - 5/5/2016, 20:13
     
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    Uno squalo "ciclope" trovato in Messico



    Si tratta di un feto di squalo bruno con una rara anomalia congenita, la ciclopia. Ha un solo occhio centrale ed è affetto da albinismo. Per i ricercatori non sarebbe sopravvissuto a lungo.

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    Ritrovamento unico

    È stato rinvenuto in Messico: il feto di uno squalo, lungo 56 centimetri, con un occhio solo ma perfettamente funzionante.

    L'animale era affetto da ciclopia, un'anomalia congenita caratteristica dei vertebrati che consiste nella presenza di un'unica cavità orbitaria più o meno completa localizzata in mezzo alla fronte.

    La scoperta è stata effettuata dal pescatore Enrique Lucero León, che aveva catturato una femmina incinta di squalo bruno (Carcharhinus obscurus) vicino Cerralvo Island, nel Golfo della California. Quando ha aperto la sua preda, León ha trovato il feto anomalo assieme ad altri nove perfettamente sani.

    La notizia è arrivata al biologo Felipe Galván-Magaña, del Centro interdisciplinare di Scienze Marine di La Paz, in Messco, e alla collega Marcela Bejarano-Álvarez, i quali hanno preso in prestito l'esemplare per poterlo studiare; l'hanno sottoposto a radiografie e l'hanno confrontato con altri casi di ciclopia per confermare che costituisse davvero un caso di questa rara malattia in uno squalo.

    Già in passato erano stati documentati altri casi di squali affetti da ciclopia, dice l'esperto Jim Gelsleichter della University of North Florida in Jacksonville, ma il fatto che si trattasse sempre di feti fa desumere che questi animali non siano in grado di sopravvivere autonomamente.

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    Causa sconosciuta

    Lo squalo ciclope presenta anche altre anomalie, come l'albinismo, l'assenza di narici e una malformazione spinale.

    Nei mammiferi una delle cause della ciclopia è la carenza di vitamina A nella dieta materna, ma negli squali è difficile individuare cosa provochi l'anomalia. In questo caso, gli studiosi tendono a escludere che una delle cause sia l'inquinamento: le acque della Baja California sono pulite.

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    Preda facile

    Se fosse venuto al mondo, dice il biologo Galván-Magaña, lo squalo ciclope non sarebbe vissuto a lungo: il suo colore lo avrebbe reso particolarmente evidente per i predatori, e la malformazione alla coda non gli avrebbe consentito di nuotare bene.

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    Diverso da tutti

    Lo squalo ciclope fotografato accanto a uno dei suoi fratelli che presentano una normale colorazione grigio-azzurra sul dorso e chiara sul ventre.

    Gli squali bruni, che raggiungono da adulti i 3 metri di lunghezza, sono fra le specie di squalo che crescono più lentamente, e possono vivere fino a 45 anni. Spesso cacciati illegalmente per le loro pinne. questi animali sono considerati vulnerabili a al rischio di estinzione dalla International Union for Conservation of Nature.

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    L'occhio del ciclope

    L'occhio dello squalo ciclope, situato nel centro del muso, misura circa 3 centimetri di larghezza.
    Nonostante la mancanza di narici, le branchie erano ben formate e la bocca conteneva dei piccoli denti, spiegano i ricercatori.

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    Uno come nessuno

    Lo squalo ciclope fra altri squali catturati. Oltre alla ciclopia, anche l'albinismo è una condizione molto rara fra gli squali, mentre è più frequente nei pesci ossei, dice Galván-Magaña.

    Questo è il primo caso documentato di albinismo in uno squalo bruno.

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    Il pescatore e la sua preda

    Il pescatore Enrique Lucero León, accanto alla ricercatrice Bejarano-Álvarez, mostra lo squalo ciclope.

    León considera il suo ritrovamento molto prezioso, e lo aveva già conservato sotto alcool, racconta Galván-Magaña: "In tanti volevano acquistarlo, ma lui ha sempre rifiutato”.



    nationalgeographic

    Edited by belias94 - 5/5/2016, 20:13
     
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    La strana vicenda dello squalo ciclope



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    E' tutto bianco e con un unico grande occhio in mezzo alla fronte: è lo squalo ciclope, un piccolo squalo di 56 centimetri trovato al largo dell'Isola di Cerralvo, nel Golfo della California (Messico).
    In realtà l'animale non è mai nato: è stato estratto quando era ancora un feto dalla pancia della madre, legalmente pescata nelle acque messicane.
    Si tratta di un esemplare di carcarino (Carcharhinus obscurus), uno squalo che può raggiungere i 4 metri di lunghezza. Questa specie è vivipara, non depone cioè uova ma produce cuccioli vivi.

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    Il piccolo Polifemo era insieme ad altri 4 fratelli normalmente sviluppati. Il pescatore che li ha trovati ha postato le foto dello strano animale su Facebook e nel giro di qualche ora è stato contattato dagli esperti del Interdisciplinary Center of Marine Sciences di La Paz che hanno chiesto di poterne studiare le spoglie a fin scientifici.

    La nascita di questi animali è probabilmente dovuta a una mutazione (o un malfunzionamento) nei geni che regolano la formazione degli occhi; durante l'accrescimento uno dei "geni regolatori", che coordina l'espressione di altri geni, può funzionare troppo (o troppo poco) e quindi impedire ad altri geni di indurre la divisione in due della parte del cervello che produce i campi visivi, e quindi gli occhi.

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    yahoo.com/
    Nella maggior parte dei casi, ed è quello che accade nell'uomo, il difetto è così grave che il feto muore prima di nascere o poco dopo la nascita. Per questo gli animali affetti da ciclopia non vanno oltre lo stadio di embrioni o neonati.

    Edited by belias94 - 5/5/2016, 20:16
     
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    Operazione squalo bianco: il grande predatore salvato dalla cattura



    In Sudafrica, in una zona protetta famosa per gli squali "volanti", alcuni ricercatori - tra cui un italiano - sono intervenuti per salvare uno squalo bianco preso da un pescatore di frodo alla ricerca di una "foto trofeo".

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    Pescare illegalmente uno squalo bianco solo per il gusto di scattare una foto con il trofeo conquistato: per una volta però il pescatore di frodo "della domenica" è stato intercettato dai ricercatori di Oceans Research, impegnati da anni in attività di studio e conservazione degli squali in Sudafrica, che hanno cercato di salvare l'esemplare.

    È accaduto venerdì scorso a Mossel Bay, vicino Città del Capo in Sudafrica, una delle baie della zona famose per la presenza di squali bianchi capaci di salti molto spettacolari fuori dall'acqua.

    Oceans research ha ricevuto una telefonata in cui una persona informava che a Beacon Point, nella Mossel Bay, c'era un pescatore che stava catturando uno squalo bianco. In Sudafrica gli squali bianchi sono una specie protetta e i pescatori che anche solo per errore prendono all'amo uno squalo lo devono immediatamente lasciare libero.

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    Ryan Johnson, un ricercatore di Oceans Research si è precipitato sul posto mentre Enrico Gennari, biologo italiano direttore dell'Istituto avvisava gli ispettori del Dipartimento per le Foreste e la Pesca - i cui uffici sono a meno di un chilometro dal luogo della pesca - ricevendo assicurazione che sarebbero intervenuti.

    Johnson e Gennari sono stati già protagonisti di un altro intervento di salvataggio di uno squalo bianco saltato per errore su una barca dove ricercatori di Oceans Research stavano svolgendo degli studi nella stessa baia

    Arrivato sul posto Ryan Johnson ha trovato il pescatore di frodo in compagnia di due complici, intento a scattarsi una foto con lo squalo moribondo sugli scogli. Johnson è immediatamente intervenuto per cercare di salvare il grande predatore a rischio di estinzione.

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    Johnson ha cercato di riportare in acqua lo squalo. Ma ha dovuto aspettare un'onda abbastanza grande che lo aiutasse a spostare il pesante animale. Con l'aiuto di alcune persone del posto è riuscito a rimettere in acqua lo squalo bianco.

    Dopo un momento di sbandamento, in cui si è girato su se stesso e ha urtato uno scoglio, lo squalo ha cominciato a nuotare e se ne è persa traccia. Non è possibile sapere se è riuscito o meno a sopravvivere.

    A questo punto Johnson ha avuto un diverbio con il pescatore di frodo.

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    Quando Johnson ha chiesto al pescatore di frodo se sapeva che quello che faceva era illegale, questi ha risposto: "E allora? A te non capita di guidare dopo aver bevuto alcol? Capita a tutti di fare qualcosa non permessa. Qual è il problema?

    A questo punto il pescatore ha cominciato a raccogliere i suoi attrezzi con i suoi due giovani compari: esche e ami di grandi dimensioni e una canoa - presumibilmente usata per disporre le esche poiché erano troppo grandi per essere lanciate. Un'attrezzatura completa allestita apposta per catturare squali di grandi dimensioni.

    Sono trascorsi almeno venti minuti ma nel frattempo nessun ispettore è arrivato a bloccare e sanzionare il pescatore, denuncia Oceans Research.

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    Il Sudafrica - riporta Oceans Research - ha una lunga storia nella difesa e protezione degli squali bianchi, protetti per legge, ma purtroppo è sempre più diffusa la moda tra gli appassionati di pesca di cercare di catturare grandi squali bianchi. Sempre più spesso nei giorni di festa arrivano a Mossel Bay - denuncia ancora Oceans Research - appassionati di pesca con kit di pesca sempre più grandi, realizzati apposta per catturare gli squali bianchi.

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    "Il problema" - dice Johnson in una nota - "è che è difficile provare che il pescatore intendeva catturare proprio uno squalo bianco. Se colti sul fatto la loro giustificazione è che lo hanno preso per sbaglio, salvo poi vantarsi su Facebook o altri social network della loro "impresa".



    nationalgeographic.it

    Edited by belias94 - 5/5/2016, 20:18
     
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