ELIZABETH TAYLOR, BIOGRAFIA E FOTO STORICHE

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    ELIZABETH TAYLOR, BIOGRAFIA E FOTO STORICHE



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    Elizabeth Rosemond Taylor, nota come Liz Taylor, DBE (Hampstead, 27 febbraio 1932 – Los Angeles, 23 marzo 2011), è stata un'attrice inglese, considerata l'ultima grande diva dell'era d'oro di Hollywood per le sue doti recitative e la singolare avvenenza.

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    Biografia. Le origini e gli inizi della carriera

    Elizabeth Taylor nasce ad Hampstead, Londra, seconda figlia dello storico Francis Lenn Taylor (28 dicembre 1897 - 20 novembre 1968) e di Sara Viola Warmbrodt (21 agosto 1895 - 11 settembre 1994), due statunitensi residenti in Gran Bretagna.

    Suo fratello maggiore è Howard Taylor (nato nel 1929), e alla figlia viene data la nazionalità statunitense. Entrambi i genitori erano originari di Arkansas City, nel Kansas. Suo padre era un commerciante di arte e sua madre una ex-attrice famosa col nome d'arte di Sara Sothern, ritiratasi dalle scene quando si sposò nel 1926 a New York.

    Anche se molto spesso ci si riferisce a lei come Liz, ha sempre dichiarato di preferire il suo nome proprio per esteso; i suoi nomi di battesimo sono stati scelti in onore alla nonna paterna, Elizabeth Taylor, nata Elizabeth Mary Rosemond.

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    All'età di 3 anni Elizabeth inizia a prendere lezioni di danza. Dopo l'entrata in guerra del Regno Unito i suoi genitori scelsero di tornare negli Stati Uniti per evitare le ostilità. Elizabeth ed il fratello tornarono immediatamente con la madre, mentre il padre le raggiunse poco tempo dopo per finire di sistemare gli affari a Londra. La famiglia si trasferì a Los Angeles, dove viveva al momento la famiglia di Sara, i Warmbrodts.

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    All'età di nove anni, la Taylor appare nel suo primo film, There's One Born Every Minute (1942), prodotto dagli Universal Studios. Scaduto il contratto con la Universal, che comprendeva solo questa pellicola, Elizabeth viene ingaggiata dalla Metro-Goldwyn-Mayer, dove il suo primo lavoro è Torna a casa Lassie! (1943), che la porta all'attenzione del pubblico.

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    Dopo un altro paio di pellicole, una delle quali "in prestito" alla 20th Century Fox, appare nel suo primo film come protagonista, interpretando Velvet Brown, una bambina che allena un cavallo per vincere l'Aintree Grand National, nel film di Clarence Brown Gran Premio (1944), con Mickey Rooney. La pellicola ottiene un grandissimo successo, con un incasso di oltre 4.000.000$ al botteghino, e le fa guadagnare lo status di "bambina-prodigio". Il successo di pubblico e le ottime critiche spingono la casa di produzione a proporle un lauto contratto a lungo termine.

    Frequenta la scuola direttamente negli studi della Metro-Goldwyn-Mayer, e successivamente si diploma alla University High School di Los Angeles il 26 gennaio 1950, lo stesso anno in cui, diciottenne, si sposa per la prima volta.

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    Il successo

    Nel 1951 è impegnata contemporaneamente nel film Un posto al sole (A Place in the Sun) e nel kolossal Quo vadis? (apparizione non accreditata).

    La Taylor ottiene tre nomination all'Oscar consecutive per L'albero della vita (1957) di Edward Dmytryk, interpretato accanto a Montgomery Clift, La gatta sul tetto che scotta (1958) di Richard Brooks, in cui impersona una procace moglie insoddisfatta a causa dell'indifferenza del marito (interpretato da Paul Newman), e Improvvisamente l'estate scorsa (1959) di Joseph L. Mankiewicz, con Clift, Katharine Hepburn e Mercedes McCambridge.

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    Nel 1961 vince finalmente l'Oscar alla migliore attrice per la sua interpretazione in Venere in visone (1960) di Daniel Mann, che vedeva nel cast accanto alla Taylor il marito Eddie Fisher. Nel 1967 vincerà nuovamente la statuetta per Chi ha paura di Virginia Woolf? (1966) di Mike Nichols, accanto all'allora marito Richard Burton, conosciuto sul set del kolossal Cleopatra (1963) .

    Nel 1963 diventa la star cinematografica più pagata quando le viene offerto un contratto da 1.000.000$ per interpretare come protagonista il kolossal Cleopatra della 20th Century Fox. Durante la lavorazione di questa pellicola incontra per la prima volta, sul set il futuro marito Richard Burton, che interpreta Marco Antonio. I tabloid scandalistici cominciano a parlare di una storia d'amore nata sul set tra i due attori, all'epoca entrambi erano sposati.

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    Coinvolta in questa nuova relazione sentimentale, la Taylor lascia il marito Eddie Fisher per Burton, non molto tempo dopo che lo stesso Fisher aveva lasciato a sua volta in maniera simile la moglie Debbie Reynolds per sposare Elizabeth Taylor. Anni dopo, Burton avrebbe ironicamente definito tutto l'affare come "la scandale". L'episodio, che consolidò la reputazione della Taylor come femme fatale, lanciò incredibilmente la carriera di Debbie Reynolds, cui vennero offerti numerosi ruoli romantici come tipica "fidanzatina" americana bionda, e portò Burton nell'Olimpo delle stelle di Hollywood. Solo Fisher non ottenne in realtà alcun vantaggio da tutto lo scandalo e dalla pubblicità gratuita che ne scaturì.

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    I matrimoni

    Elizabeth Taylor è stata sposata otto volte e ha avuto sette mariti:

    * Conrad Hilton, Jr., erede della famiglia Hilton (6 maggio 1950 - 29 gennaio 1951) - divorziata
    * Michael Wilding, attore (21 febbraio 1952 - 26 gennaio 1957) - divorziata
    * Mike Todd, produttore (2 febbraio 1957 - 22 marzo 1958) - vedova
    * Eddie Fisher, cantante (12 maggio 1959 - 6 marzo 1964) - divorziata
    * Richard Burton, attore (15 marzo 1964 - 26 giugno 1974) - divorziata
    * Richard Burton (2° matrimonio) (10 ottobre 1975 - 29 luglio 1976) - divorziata
    * John Warner, senatore (4 dicembre 1976 - 7 novembre 1982) - divorziata
    * Larry Fortensky (6 ottobre 1991 - 31 ottobre 1996) - divorziata

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    Secondo il settimanale britannico "The Sunday Express", Liz sarebbe stata intenzionata a sposarsi per la nona volta con un fotografo di origini iraniane di nome Firooz Zahedi, diciassette anni più giovane della Diva, di cui si era follemente innamorata.

    La Taylor ebbe due figli con Wilding, Michael Howard Wilding (nato il 6 gennaio 1953) e Christopher Edward Wilding (nato il 27 febbraio 1955), ed una figlia, Liza, da Mike Todd,(nata il 6 agosto 1957). Nel 1964 lei e Fisher iniziarono le pratiche per l'adozione di una bambina, poi in seguito adottata da Burton, Maria Burton (nata il 1º agosto 1961). Durante il suo matrimonio con Hilton, la Taylor si convertì al Giudaismo (dopo aver fatto parte della Chiesa Anglicana dalla nascita).

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    Teatro e televisione

    Oltre al cinema, Elizabeth Taylor ha recitato in diversi programmi per la televisione, tra i quali il film per la TV del 1973 girato col marito Richard Burton intitolato Divorzia lui divorzia lei. Nel 1985 ha interpretato la giornalista di gossip Louella Parsons in Malice in Wonderland, accanto a Jane Alexander, che interpretava Hedda Hopper, ed è anche apparsa nella mini-serie Nord e Sud. Nel 2001 ha interpretato un'agente in These Old Broads. È apparsa anche in un elevato numero di altri show televisivi, tra i quali le soap opera General Hospital e All My Children e la serie d'animazione I Simpson (due volte, la prima nel ruolo di sé stessa e la seconda come voce di Maggie).

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    La Taylor ha recitato anche in teatro, debuttando a Broadway e nel West End nel 1982 con un revival di The Little Foxes di Lillian Hellman. Ha poi preso parte ad una produzione dell'opera di Noel Coward Private Lives nel 1983, nel cast del quale figurava anche l'ex-marito Richard Burton.

    Altri interessi

    Elizabeth Taylor ha sempre dichiarato la sua passione per la gioielleria. Nel corso degli anni ha posseduto una grande quantità di famosi gioielli, due dei quali, tra i più celebri, sono stati il diamante Krupp da 33,19 carati (6,638 g) e il diamante Taylor-Burton, a forma di "pera", da 69,42 carati (13,884 g), che, come si può intuire dal nome, è stato uno dei numerosi incredibili regali del marito Richard Burton. La sua collezione di gioielli è stata immortalata dal libro My Love Affair with Jewelry (2002). Nel 2005 si è messa in società con Jack e Monty Abramov della Mirabelle Luxury Concepts di Los Angeles per introdurre la House of Taylor Jewelry.

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    Ha anche creato e lanciato tre profumi col suo nome, "Passion," "White Diamonds" e "Black Pearls", che insieme hanno incassato complessivamente circa 200.000.000$ in vendite annuali.

    La Taylor ha impegnato molto tempo e molte energie nella lotta all'AIDS, attraverso manifestazioni e raccolte fondi. È stata tra le fondatrici American Foundation for AIDS Research (amfAR, amfar.org) dopo la morte del suo collega ed amico Rock Hudson. Ha anche dato vita ad una propria fondazione. Fino al 1999, ha aiutato a raccogliere circa 50.000.000$ per la lotta alla malattia.

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    Nei primi anni ottanta si trasferì a Bel Air, Los Angeles, California, dove risiedeva ultimamente. La proprietà, la cui intimità è difesa da alte recinzioni e cancelli, è una delle fermate principali dei tour della case delle star, ed è segnata sulle mappe vendute ai turisti.

    Gli anni recenti

    Nel novembre 2004 la Taylor ha annunciato di avere una grave forma di insufficienza cardiaca, una condizione terminale nella quale il cuore non riesce a pompare nel corpo una quantità sufficiente di sangue. Si è infortunata alla schiena cinque volte, la prima delle quali all'età di 9 anni mentre girava There's One Born Every Minute (1942), è sopravvissuta ad un'operazione per la rimozione di un tumore benigno al cervello, un cancro alla pelle e a due polmoniti. Per lunghi periodi ha vissuto, anche per colpa della cattiva salute, da reclusa, dovendo spesso rinunciare ad apparizioni pubbliche. Secondo le ultime notizie la sua mobilità era ormai limitata ed era costretta su una sedia a rotelle.

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    Il 27 aprile 2006 si è diffusa la notizia che la Taylor fosse vicina alla morte proprio per i suoi problemi cardiaci, e che, consapevole della fine vicina, stesse dettando le sue volontà per i funerali. La notizia è stata prontamente smentita dal suo portavoce, Dick Guttman, secondo il quale le informazioni diffuse su Internet e da alcuni giornali non trovano fondamento, mentre Elizabeth Taylor gode tuttora di buona salute ed ha una vita impegnata con le sue linee di profumi e gioielli e il suo impegno nella lotta all'AIDS.

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    Durante gli ultimi anni, secondo diverse fonti la Taylor si è attaccata sempre di più al suo cagnolino, un cucciolo di maltese di nome Sugar, senza il quale non si sposta mai. In un'intervista al magazine W ha raccontato che era più felice quando era con i mariti Todd e Burton, ma ora si deve accontentare di Sugar per avere un po' di compagnia. Dopo la morte del cane, avvenuta nel giugno 2005, la Taylor nel settembre dello stesso anno ha adottato un nuovo cane di nome Daisy.

    Nel febbraio 2007 ha festeggiato i 75 anni con un favoloso party a Las Vegas, al quale è intervenuta anche la collega coetanea Debbie Reynolds.

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    Premi e onorificenze

    Dame Elizabeth Taylor ha vinto due Oscar alla migliore attrice. La prima statuetta le venne attribuita per l'interpretazione in Venere in visone (1960) di Daniel Mann, e la seconda per Chi ha paura di Virginia Woolf? (1966) di Mike Nichols, che molti considerano la sua miglior performance. Per la stessa interpretazione riceve un BAFTA quale attrice britannica dell'anno.

    La Taylor ha ricevuto dall'Academy of Motion Picture Arts and Sciences anche il Premio umanitario Jean Hersholt nel 1992. L'anno successivo, 1993, ha ricevuto dall'American Film Institute il Life Achievement Award, il premio alla carriera. Nel 2002 ha ricevuto l'onorificenza del Kennedy Center Honors dal John F. Kennedy Center for the Performing Arts.

    Nel 1999 è stata nominata Dama dell'Order of the British Empire (DBE) dalla Regina Elisabetta II.

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    Nel 2001, il Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton ha voluto premiarla con il Presidential Citizens Medal, riconoscendo i suoi meriti e il suo impegno per fini filantropici; la medaglia è la seconda più importante onorificenza civile statunitense, e viene assegnata a cittadini statunitensi "che hanno dimostrato un impegno o dei servizi esemplari" per il proprio paese e per i propri concittadini.

    Le impronte delle mani e dei piedi di Elizabeth Taylor sono impresse ed immortalate nel pavimento davanti al Grauman's Chinese Theater, ed ha una stella sulla Hollywood Walk of Fame, al numero 6336 di Hollywood Boulevard a Hollywood, California.

    Il 10 novembre 2005 ha ricevuto il Britannia Award for Artistic Excellence in International Entertainment.

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    Morte

    Muore il 23 marzo 2011 all'età di 79 anni al Cedars Sinai Medical Center di Los Angeles. Era da tempo malata di cuore. A luglio 2009, infatti, a causa di problemi alle coronarie, era stata costretta a un ricovero in una clinica di Los Angeles.

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    Curiosità

    * Per anni è stato detto che Elizabeth Taylor nel 1963 avrebbe tentato il suicidio e che per salvarle la vita fu necessario un intervento di tracheotomia. Più recentemente, il giornalista Enrico Lucherini ha smentito ufficialmente la cosa raccontando che si è trattata di una notizia falsa da lui creata per dare più pubblicità alla relazione della Taylor con Burton. - link a pagina rimossa -

    * Fu una grande amica di Montgomery Clift fino alla sua morte avvenuta nel 1966.

    * Nel 1963 Andy WARHOL le dedica un ritratto, che viene realizzato con i suoi classici "Multipli" su fondo rosso, su fondo silver, su fondo giallo e su fondo bianco. L'opera fondo Silver, grande 40x40inches (cm.101,6x101,6) è alla Hufkins Gallery.

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    * È apparsa su 14 copertine dalla rivista People, seconda solamente alla Principessa Diana.

    * Nel 2001 le viene dedicato un aperitivo: lo spritz taylor. Un omaggio del poeta e artista interdisciplinare Norman Zoia in occasione del viaggio di Liz a Venezia e di un sogno jesolano che l'ha voluta celebrare.

    * Lei e Burton hanno deciso che sarebbero stati sepolti vicini indipendentemente dal fatto di essere ancora sposati.
    * Ebbe un lungo legame di amicizia con Michael Jackson, tant'è vero che testimoniò a suo favore durante l'ultimo processo (quello del quadriennio 2003-2006) in cui la popstar era accusata di pedofilia.
    * Nel 1992 fece un discorso al Freddie Mercury Tribute Concert.

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    Filmografia

    Cinema

    * There's One Born Every Minute, regia di Harold Young (1942)
    * Torna a casa Lassie! (Lassie Come Home), regia di Fred M. Wilcox (1943)
    * La porta proibita (Jane Eyre), regia di Robert Stevenson (1943) - Non accreditata
    * Le bianche scogliere di Dover (The White Cliffs of Dover), regia di Clarence Brown (1944) - Non accreditata
    * Gran Premio (National Velvet), regia di Clarence Brown (1944)
    * Il coraggio di Lassie (Courage of Lassie), regia di Fred M. Wilcox (1946)
    * Vita col padre (Life with Father), regia di Michael Curtiz (1947)
    * Cinzia (Cynthia), regia di Robert Z. Leonard (1947)
    * Così sono le donne (A Date with Judy), regia di Richard Thorpe (1948)
    * La bella imprudente (Julia Misbehaves), regia di Jack Conway (1948)
    * Piccole donne (Little Women), regia di Mervyn LeRoy (1949)
    * Alto tradimento (Conspirator), regia di Victor Saville (1949)
    * La sbornia di David (The Big Hangover) (1950), regia di Norman Krasna
    * Il padre della sposa (Father of the Bride), regia di Vincente Minnelli (1950)
    * Papà diventa nonno (Father's Little Dividend), regia di Vincente Minnelli (1951)
    * Un posto al sole (A Place in the Sun), regia di George Stevens (1951)
    * Quo vadis? (Quo Vadis), regia di Mervyn LeRoy (1951) - Non accreditata
    * Callaway Went Thataway, regia di Melvin Frank e Norman Panama (1951) ... Se stessa - Non accreditata
    * Marito per forza (Love Is Better Than Ever), regia di Stanley Donen (1952)
    * Ivanhoe (Ivanhoe), regia di Richard Thorpe (1952)
    * Vita inquieta (The Girl Who Had Everything), regia di Richard Thorpe (1953)
    * Rapsodia (Rhapsody), regia di Charles Vidor (1954)
    * La pista degli elefanti (Elephant Walk), regia di William Dieterle (1954)
    * Lord Brummell (Beau Brummell), regia di Curtis Bernhardt (1954)
    * L'ultima volta che vidi Parigi (The Last Time I Saw Paris), regia di Richard Brooks (1954)
    * Il gigante (Giant), regia di George Stevens (1955)
    * L'albero della vita (Raintree County), regia di Edward Dmytryk (1957)
    * La gatta sul tetto che scotta (Cat on a Hot Tin Roof), regia di Richard Brooks (1958)
    * Improvvisamente l'estate scorsa (Suddenly, Last Summer), regia di Joseph L. Mankiewicz (1959)
    * Scent of Mystery, regia di Jack Cardiff (1960) - Non accreditata
    * Venere in visone (BUtterfield 8), regia di Daniel Mann (1960)
    * Cleopatra, regia di Joseph L. Mankiewicz (1963)
    * International Hotel (The V.I.P.s), regia di Anthony Asquith (1963)
    * Castelli di sabbia (The Sandpiper), regia di Vincent Minnelli (1965)
    * Chi ha paura di Virginia Woolf? (Who's Afraid of Virginia Woolf?), regia di Mike Nichols (1966)
    * La bisbetica domata (The Taming of the Shrew), regia di Franco Zeffirelli (1967)
    * Il dottor Faustus (Doctor Faustus), regia di Richard Burton e Nevill Coghill (1967)
    * Riflessi in un occhio d'oro (Reflections in a Golden Eye), regia di John Huston (1967)
    * I commedianti (The Comedians), regia di Peter Glenville (1967)
    * La scogliera dei desideri (Boom), regia di Joseph Losey (1968)
    * Cerimonia segreta (Secret Ceremony), regia di Joseph Losey (1968)
    * Anna dei mille giorni (Anne of the Thousand Days), regia di Charles Jarrott (1969) - Non accreditata
    * L'unico gioco in città (The Only Game in Town), regia di George Stevens (1970)
    * X, y & "Zi" (Zee and Co.), regia di Brian G. Hutton (1972)
    * Under Milk Wood (Under Milk Wood), regia di Andrew Sinclair (1972)
    * Una faccia di c... (Hammersmith Is Out), regia di Peter Ustinov (1972)
    * Ad un'ora della notte (Night Watch), regia di Brian G. Hutton (1973)
    * Mercoledì delle ceneri (Ash Wednesday), regia di Larry Peerce (1973)
    * Identikit, regia di Giuseppe Patroni Griffi (1974)
    * Il giardino della felicità (The Blue Bird), regia di George Cukor (1976)
    * Gigi (A Little Night Music), regia di Harold Prince (1977)
    * Rebus per un assassinio (Winter Kills), regia di William Richert (1979) - Non accreditata
    * Assassinio allo specchio (The Mirror Crack'd), regia di Guy Hamilton (1980)
    * Il giovane Toscanini, regia di Franco Zeffirelli (1988)
    * I Flintstones (The Flintstones), regia di Brian Levant (1994)

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    Televisione

    * Divorzia lui, divorzia lei (Divorce His - Divorce Hers), regia di Waris Hussein (1973) - Film TV
    * La lunga notte di Entebbe (Victory at Entebbe), regia di Marvin J. Chomsky (1976) - Film TV
    * Hallmark Hall of Fame : # 28.1, episodio Un amore impossibile (1978) - Serie TV
    * General Hospital : 3 episodi (1981) - Soap Opera
    * Between Friends, regia di Lou Antonio (1983) - Film TV
    * La valle dei pini (1983-1984) - Soap Opera
    * Hotel : # 2.1 (1984) - Serie TV
    * Malizia a Hollywood (Malice in Wonderland), regia di Gus Trikonis (1985) - Film TV
    * Nord e Sud (1985) - Miniserie TV
    * Una lettera per Josh (There Must Be a Pony), regia di Joseph Sargent (1986) - Film TV
    * Poker Alice (Poker Alice), regia di Arthur Allan Seidelman (1987) - Film TV
    * La dolce ala della giovinezza (Sweet Bird of Youth), regia di Nicolas Roeg (1989) - Film TV
    * Capitan Planet e i Planeteers : # 3.11 (1992)... Voce
    * I Simpson : # 4.10, episodio La prima parola di Lisa (1992); # 4.22 (1993) ... Voce di Maggie
    * Murphy Brown : # 8.18 (1996) - Sitcom ... Se stessa
    * La tata : # 3.21 (1996) - Sitcom ... Se stessa
    * These Old Broads, regia di Matthew Diamond (2001) - Film TV
    * God, the Devil and Bob : # 1.12 (2001) - Serie TV ... Voce

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    Doppiatrici italiane

    * Germana Calderini in: Torna a casa Lassie! (ridoppiato), Gran Premio (ridoppiato), Il padre della sposa, L'ultima volta che vidi Parigi, Le bianche scogliere di Dover, Cinzia, Piccole donne, Vita col padre, Ivanhoe, Papà diventa nonno, Un posto al sole, La sbornia di David, Vita inquieta, Alto tradimento

    * Fiorella Betti in: L'albero della vita, Lord Brummell, La pista degli elefanti, Rapsodia, Venere in visone, La gatta sul tetto che scotta
    * Rita Savagnone in: Cleopatra, La bisbetica domata, Il coraggio di Lassie, Assassinio allo specchio
    * Adriana De Roberto in: Chi ha paura di Virginia Woolf, La scogliera dei desideri
    * Lydia Simoneschi in: Improvvisamente l'estate scorsa
    * Micaela Giustiniani in: Il gigante
    * Ada Maria Serra Zanetti in: I commedianti
    * Noemi Gifuni in: La dolce ala della giovinezza
    * Gabriella Genta in : Riflessi in un occhio d'oro
    * Mirella Pace in: Amiche
    * Germana Dominici in: Nord e Sud
    * Maria Pia Di Meo in: I Flintstones
    * Emanuela Rossi in: Torna a casa Lassie!, Gran Premio (ridoppiaggi)

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    Edited by belias94 - 24/7/2016, 10:12
     
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    Addio Liz Taylor, regina di Hollywood



    L'attrice è morta a 79 anni dopo una vita di premi ed eccessi.



    LOS ANGELES

    E’ morta Liz Taylor, l’ultima grande diva di Hollywood. Figlia di due americani residenti in Gran Bretagna, era nata ad Hampstead, vicino Londra, il 27 febbraio 1932 e aveva compiuto da poco 79 anni. Il cinema in un certo senso lo aveva nel Dna visto che la madre, Sara Viola Warmbrodt, era un ex-attrice famosa col nome d’arte di Sara Sothern, ritiratasi dalle scene quando si sposò nel 1926 a New York.

    Allo scoppio della Seconda guerra mondiale i genitori rientrarono negli Stati Uniti e la famiglia si trasferì a Los Angeles. La sua prima esperienza nel mondo dello spettacolo è precoce: nel 1942 è nel film «There's One Born Every Minute», prodotto dall’Universal. Subito dopo, l’attrice è ingaggiata dalla Metro-Goldwyn-Mayer, dove esordisce con «Torna a casa Lassie!» (1943), che la porta all’attenzione del pubblico.

    Primo ruolo da protagonista è quello di Velvet Brown, una bambina che allena un cavallo nel film di Clarence Brown Gran Premio (1944), con Mickey Rooney. La pellicola ottiene un grandissimo successo, con un incasso di oltre 4 milioni di dollari, e le fa guadagnare lo status di «bambina-prodigio». Da lì comincia la sua strepitosa carriera che la porta a vincere due Oscar: il primo, nel 1960, per «Venere in Visone» di Daniel Mann e il secondo, nel 1966, per «Chi ha paura di Virginia Woolf» di Mike Nichols, accanto all’allora marito Richard Burton, conosciuto sul set del kolossal «Cleopatra». Un film - girato quasi esclusivamente a Roma - al quale deve l’incontro con Richard Burton, l’uomo della sua vita con il quale si sposerà per due volte e divorziando altrettante volte. Una storia d’amore che, all’epoca, riempì le pagine di tutti i giornali del mondo e la fece diventare vera e propria «femme fatale». Non a caso, l’attrice - dai folgoranti occhi viola - ha avuto ben otto mariti e numerose flirt.

    Interprete di oltre oltre 50 film dei più importanti registi della cinematografia mondiale, Liz (diminutivo che non amava) Taylor ha avuto al suo fianco gli attori e le attrice più famose. Attiva - soprattutto negli ultimi anni - anche in tv e a teatro, Taylor si è battuta con grande energia nel difendere i malati di aids e a favore della prevenzione della malattia. Grande amica di Montgomery Clift come di Michael Jackson è stata la ultima vera diva dello star system di Hollywood.

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    Edited by belias94 - 24/7/2016, 10:13
     
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    Liz Taylor: in ritardo al suo funerale

    Le strambe richieste della diva. Liz Taylor ha lasciato un vuoto incolmabile a Hollywood, ma le sue bizzarrie la rendono unica anche post mortem. Se per il funerale aveva lasciato scritto e ordinato che venisse celebrato in ritardo, per il necrologio si è avvalsa della creatività di un autore al lavoro sul pezzo già da molti anni. Tanto che, Mel Gussow, che ha firmato il coccodrillo, come indicato nel linguaggio gergale, è morto sei anni prima della defunta. “L’autore principale di questo articolo è morto nel 2005”, si legge sul New York Times. L’ultima diva scompare lasciando un’ultima indicazione, anzi, un ordine: che ai suoi funerali giungesse in ritardo. La cerimonia, infatti, è iniziata dopo quindici minuti dall’inizio previsto perché la Tylor “voleva essere in ritardo anche per questo giorno”.

    Necrologio post mortem. La decisione di tenere intatto un vecchio necrologio non è stata presa soltanto dalla Tylor. Inoltre, non è il primo caso in cui il protagonista del necrologio, chiamato coccodrillo nel linguaggio gergale del giornalismo, muore dopo l’autore. Era già capitato per Vincent Canby, morto tre anni prima del comico Bob Hope, scomparso nel 2003. Mel Gussow aveva lavorato al New York Times per 35 anni prima di morire di cancro all’età di 71 anni. E' stato il capo della sezione necrologi del quotidiano, in realtà, a sostenere che “le parole sono troppo belle per essere buttate via”, per cui il coccodrillo è stato aggiornato con qualche aggiunta negli ultimi sei anni. A volere che il funerale partisse in ritardo, invece, la stessa Liz Taylor. La cerimonia si è tenuta in forma privata, la diva è stata sepolta nel Forest Lawn Memorial Park al fianco di Marylin Monroe e dell’amico Michael Jackson. Un’agente dell’interprete di Cleopatra ha riferito la bizzarra richiesta, testimoniando l’estro perennemente sui generis e imprevedibile dell’ultima, vera diva hollywoodiana.

    Carmine Della Pia


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    Addio Liz, diva dagli occhi viola
    Una vita tra grande cinema e gossip



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    Con la Taylor scompare l'ultima grande star di Hollywood. Gli esordi da bambina, le grandi interpretazioni degli anni Cinquanta, i due Oscar. E la tumultuosa dimensione privata: la collezione di mariti, il grande amore con Burton, l'amicizia con Jackson. La famiglia: "Niente fiori ma contributi alla lotta all'aids"

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    di CLAUDIA MORGOGLIONE


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    E' UN PERSONAGGIO davvero a due facce Liz Taylor, l'ultima grande star della vecchia Hollywood morta oggi a 79 anni per insufficienza cardiaca, al termine di una lunga malattia. La prima è la carismatica, bellissima attrice dagli occhi viola, il due volte premio Oscar - per Venere in Visone (1960) e per Chi ha paura di Virginia Woolf? (1966) - che abbiamo ammirato in tante indimenticabili interpretazioni. La seconda è l'inquieta protagonista delle cronache rosa e del gossip, la celebrità famosa per i suoi amori folli (vedi Richard Burton), per i suoi numerosi mariti, per l'amicizia fedele a star cadute in disgrazia (Michael Jackson) e per la partecipazione instancabile a iniziative benefiche di vario tipo.

    Ed è chiaro che, tra le due Liz, quella che alla fine
    resterà, nella storia del costume e del cinema degli ultimi decenni, sarà la prima: la professionista ricca di talento, la diva bambina di Lassie che superando le insidie di un successo raggiunto troppo presto si è trasformata in una delle interpreti più raffinate di Hollywood. Protagonista assoluta soprattutto della grande stagione dei melò anni Cinquanta, spesso accanto a partner bravi e affascinanti quanto lei. In film come Un posto al sole (1951), con Montgomery Clift; L'ultima volta che vidi Parigi (1954); Il Gigante (1955), con Rock Hudson e James Dean; L'albero della vita (1957), ancora con Clift; La gatta sul tetto che scotta (1958), con Paul Newman; Improvvisamente l'estate scorsa (1959).

    Ma quando interpreta queste pellicole di grande intensità drammatica, la Taylor è già una diva dalla celebrità planetaria. Nata a il 17 febbraio 1932 a Londra, figlia di americani provenienti dall'Arkansas che poi si trasferiscono a Los Angeles, la piccola Elizabeth arriva prestissimo sotto i riflettori. Il suo debutto al cinema, infatti, avviene a dieci anni, in There's one born in every minute. L'exploit un anno dopo, con Torna a casa Lassie, primo di una serie di film amati dal pubblico familiare.





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    Diventata adolescente, l'attrice - bruna, stupendi occhi di un rarissimo colore viola, bellezza morbida e nello stesso tempo insolita - partecipa nel 1949 a Piccole Donne, trasposizione del classico per ragazze in cui impersona la sorella Amy; e un anno dopo viene consacrata come grande interprete recitando accanto al mostro sacro Spencer Tracy nella commedia Il padre della sposa, diretta da Vincente Minnelli. Ma non è nei film più leggeri e divertenti, che il suo talento è destinato a brillare: col suo sguardo intenso, con quella sua aria da sventurata eroina, è il dramma il suo luogo naturale. Come la grande stagione degli anni Cinquanta dimostra.

    Non c'è però solo la Liz numero uno, dedita con passione alla settima arte, interprete di grandi autori come Tennessee Williams (vedi La gatta sul tetto che scotta o Improvvisamente l'estate scorsa). C'è anche la Taylor numero due, protagonista assoluta delle cronache rosa, dalla vita sentimentale perennemente in movimento. Dopo i matrimoni falliti con il magnate rampollo Conrad Hilton jr, col collega Michael Wilding e col produttore Mike Tood, la diva dagli occhi viola si innamora di un altro attore, Eddie Fischer, sposato con la star acqua e sapone Debbie Reynolds. E' scandalo. Lui lascia la moglie e la sposa, ma anche questo matrimonio si conclude con un divorzio. Anche perché Liz incontra il vero uomo della sua vita: il grande interprete inglese Richard Burton, suo partner nel superkolossal Cleopatra (1963). Lei ha raccontato così il loro primo incontro: "Lui mi è venuto vicino dichiarando 'te l'ha mai detto nessuno che sei una ragazza carina?'. E io pensai: 'Ecco il grande intellettuale, il grande attore, che se ne viene fuori con una frase così sciocca'. Ma poi ho visto che le mani gli tremavano, e ho provato compassione per lui, ho realizzato che era 'umano': è stato l'inizio della nostra storia".









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    La coppia d'oro, tutta genio e sregolatezza (lui è un forte bevitore, lei non è da meno) si sposa, divorzia, si risposa. E recita fianco a fianco, in una straordinaria performance a cavallo tra fantasia cinematografica e realtà del loro rapporto tormentato, nel crudissimo Chi ha Paura di Virginia Woolf?. Che porta alla Taylor il suo secondo Oscar. Fallito definitivamente il rapporto con Burton, la cronaca registra altri due matrimoni falliti: col senatore John Warner e con Larry Fortensky. L'ultima separazione è del 1996.

    Non ci sono solo le peripezie sentimentali, però, a riassumere l'intensa vita personale di Liz: ci sono anche i problemi di sovrappeso, l'alcolismo, una sorta di alone di drammaticità che l'ha sempre circondata. Ma ci sono pure le cose positive: l'amicizia senza riserve per Michael Jackson, che lei ha sempre lealmente difeso anche nel periodo delle accuse di pedofilia e del processo; e soprattutto l'impegno pubblico per le buone cause. La lotta all'Aids, in primo luogo che la vede in prima linea per decenni. Anche perché il virus aveva portato via il suo vecchio amico Rock Hudson. Non a caso oggi, dopo l'annuncio della morte, la famiglia dell'attrice fa sapere: "Non inviate fiori, ma date contributi alla battaglia sull'hiv".

    Gli ultimi suoi anni di vita, però, sono segnati anche dalle malattie: la diagnosi della grave disfunzione cardiaca che l'ha portata alla morte, il cancro alla pelle, due polmoniti. Disavventure a cui ha sempre cercato di reagire con la forza di un leone, e perfino con una dose di leggerezza: "Non mi sono mai presa molto sul serio", ha dichiarato una volta. Anche per questo suo insospettabile understatement, la ragazza con gli occhi viola ci mancherà molto.


    FONTE : http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cult...s/liz-12333814/
     
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    All'asta la collezione di gioielli
    di Liz Taylor, vale 100 milioni di euro
    Il ricavato di quelli che sono per la maggior
    parte pezzi unici, sarà devoluto alla sua
    Fondazione contro l'Aids



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    MILANO - «I diamanti sono i migliori amici delle ragazze» cantava Marylin Monroe. E se c'è stata una donna che è la prova vivente di questo detto è stata sicuramente Liz Taylor. L'attrice recentemente scomparsa aveva senza ombra di dubbio aveva due grandi passioni: gli uomini e i gioielli, che più volte si rivelarono un connubio perfetto, come il diamante da 69 carati a forma di «pera» regalatole da Richard Burton, il «due-volte» marito conosciuto sul set del kolossal Cleopatra nel 1963.

    L'ASTA - Ora l'incredibile collezione di preziosi andrà all'asta, come ha deciso la diva, morta a 79 anni il 23 marzo scorso, nel suo testamento. I proventi saranno devoluti alla sua Fondazione contro l'Aids, il suo primo e più sentito impegno civile. Tra i gioielli più celebri in vendita c'è il diamante Krupp da 33 carati, altro regalo del marito Burton nel 1968 per 216 mila euro dell'epoca. E poi la tiara di diamanti, regalo del terzo marito Michael Todd, che l'attrice indossò nel 1957 agli Oscar. E ancora un regalo di Burton: la perla peregrina, ricevuta nel giorno di San Valentino del 1969. Al tempo la pagò l'equivalente di 26mila euro, oggi il suo prezzo è 20 volte maggiore. Il valore della collezione è stimato in circa 100 milioni di euro. Ai suoi gioielli Elisabeth Taylor dedicò un libro nel 2002: «My Love Affair with Jewelry». Il suo motto: «Non puoi piangere sulle spalle di un diamante, ma sono una grande gioia quando il sole splende».

    FONTE : http://www.corriere.it/spettacoli/11_marzo...c80e280c5.shtml
     
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  6. Cesco
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    Pubblicata una foto inedita di Liz Taylor nuda


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    E’ stata pubblicata dal quotidiano britannico Daily Mail l’immagine in cui Liz Taylor viene letteralmente messa a nudo. SI tratta di un’immagine inedita, scattata da un amico dell’attrice quando lei aveva 24 anni: la Taylor, sensualissima, viene ritratta nuda in ginocchio, ad occhi chiusi, con una spalla che le copre parte del volto. A consegnare la foto al giornale è stato Jim Shaudis, collezionista privato che ne è venuto in possesso negli anni Ottanta e che ora, dopo la scomparsa dell’attrice, ha deciso di farla pubblicare.

    L’immagine è stata un regalo di fidanzamento della diva a Mike Todd, che poi sarebbe diventato il suo terzo marito. Liz Taylor, però, rimase orfana di Todd solo 13 mesi dopo le nozze e consegnò la foto alla sua assistente, che la vendette al collezionista.





    http://www.direttanews.it/2011/04/02/foto-...iz-taylor-nuda/
     
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  7. Cesco
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    La ballerina nuda scambiata per Liz Taylor


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    Londra - Una burla. La foto di Liz Taylor nuda (un unicum, perché l’attrice al massimo nella sua carriera ha mostrato un fugace lato B) è in realtà quella di un’altra persona.

    Falsa anche la poetica ricostruzione secondo la quale quella foto sarebbe stata un regalo di Liz al terzo marito, Mike Todd. In realtà - come ha rivelato un commentatore del Daily Mail, la donna ritratta nella foto non è l’attrice appena scomparsa, ma una ballerina di media celebrità negli anni’40, Lee Evans.

    La foto fu scattata all’allora 24enne Evans dal noto fotografo Peter Gowland e non dall’amico della star del cinema Roddy McDowell.

    Quella foto compare oggi sia sul sito di Gowland, sia su una pubblicazione reperibile anche on line, Classic Nude Photography: Techniques and Images, dello stesso Gowland (morto a 93 anni lo scorso anno) e della moglie Alice.



    http://www.ilsecoloxix.it/p/cultura/2011/0...na_taylor.shtml
     
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  8. Cesco
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    Liz Taylor aveva una figlia segreta?


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    E' passato un mese dalla sua morte ma Elizabeth Taylor, la diva delle dive, non smette di fare notizia.

    L'ultima rivelazione sull'avventurosa vita dell'attrice scomparsa arriva dal sensitivo John Cohan, che si è recentemente auto-proclamato suo confidente: la Taylor avrebbe dato alla luce una figlia segreta, nata al di fuori del matrimonio, che la madre e gli studios l'avrebbero costretta a dare in adozione.

    La bambina, di nome Norah, sarebbe stata adottata da una famiglia in Irlanda (Cohan parla di un non meglio specificato 'giro di soldi') e informata dell'abbandono della madre non avrebbe mai voluto avere niente a che fare con lei.

    Sul padre biologico di Norah ci sarebbe invece il mistero: la Taylor in quel periodo frequentava tre uomini e fu l'incertezza sulla paternità della bambina a convincerla a darla in adozione "per vergogna".

    Cohan afferma infatti che questo segreto "ha tormentato Liz per anni" e che fu lei stessa a chiedergli di non dire nulla finchè fosse stata in vita.

    Liz Taylor ha avuto due figli dal marito Michael Wilding, Michael e Cristopher, poi una figlia dal terzo marito Mike Todd, di nome Lisa, e insieme al quarto marito Eddie Fisher aveva iniziato le pratiche per l'adozione di una bambina, Maria, che venne poi adottata da Richard Burton.

    I figli di Liz sarebbero dunque non quattro ma cinque, compresa la piccola Norah adottata in Irlanda: se dobbiamo credere alle parole di Cohan ci domandiamo come mai in tutti questi anni, quando ormai avere un figlio al di fuori del matrimonio non è più così scandaloso, nè la Taylor nè la sua figlia segreta abbiano mai fatto un passo l'una verso l'altra.


    di Francesca Di Belardino




    www.funweek.it/home/liz-taylor-aveva-una-figlia-segreta.php
     
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7 replies since 23/3/2011, 18:37   1287 views
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