Il processo creativo dietro Ken il Guerriero

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  1. Mont_Blanc
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    Quando ho visto il Gohonzon, inizialmente pensavo che sulla tomba ci fosse scritto quello o parte di quello.
    Il gohonzon è quello in bianco e nero, l'immagine a colori è il nome di un sutra: Namu myōhō renge kyō, Ovvero "Sutra del loto della buona dottrina".
    Che è incluso nel Gohonzon.
    330px-NichirenDenpoGohonzon330px-Hokkeji_Taipei02
    Poi l'ho escluso, ma a guardare fra le righe si intravedono simili ghirigori. Potrebbe, il condizionale è di ruolo, essere un richiamo.
    Questa di Hara è stata una scelta, non una dimenticanza. Ryuken viene chiamato così solo più avanti. In quel capitolo è indicato solo con l'epiteto di maestro/granmaestro. Se il nome non era ancora stato deciso, gli episodi pilota non sono vincolanti a questo fine, uno scarabocchio illegibile è una delle scelte possibili da fare. L'anime ha optato per un'altra scelta.

    In questo episodio manga Ken e Julia sono inginocchiati davanti alla tomba di Ryuken. Ken dice a Julia che la loro è un'era dura, e per questo devono unirsi, vivere insieme e aiutarsi l'un l'altro.
    Continua: andiamo alla terra promessa, alla pace.

    Ricordiamo anche che dietro la tomba c'è un budda gigante dalle mille mani. Semidistrutto, ma c'è (viene da Il ladro di Bagdad 1940 visibile gratis su youtube).

    Sapendo che dietro il cartone ci sono forti riferimenti buddhisti, e religiosi in generale, ci sta benissimo un riferimento fra le righe alla devozione religiosa del buddhismo nichiren o della Sokka Gekkai. Che vuol dire pregare davanti al gohonzon recitando il titolo del sutra, Namu myōhō renge kyō, e alcuni suoi capitoli. Grossomodo, perché non sono un esperto.
    Quindi da un lato Ken e Julia onorano il padre-maestro, dall'altra rappresentano col loro atteggiamento, il fedele devoto e orante di talune scuole buddhiste.

    Se pensiamo che nel mahayana si ottiene la salvezza attraverso la via del bodhisattva, ovvero aiutando il prossimo a illuminarsi anche lui, e quindi a salvarsi, possiamo vedere che le parole di Ken sono allineate in scia a questa prospettiva. In seconda battuta, "Andare alla terra promessa", indica andare nelle "terre pure", ovvero dopo la morte non ci si reincarna più sulla terra, quindi si sfugge al ciclo delle reincarnazioni, ma ci si ritrova in queste terre senza dolore dove si può meditare in pace fino al raggiungimento del Nirvana (estinzione del sé(in teoria)). In terza battuta, quel "alla pace" di Ken può essere interpretato proprio in questo modo.

    Quindi qui Ken può essere visto come lo vediamo semplicemente noi occidentali, come un semplice ragazzo con la speranza nel futuro grazie alla vicinanza della donna amata, ma anche come bodhisattva in preghiera che illustra il percorso del buddhista mahayana per ottenere il nirvana.
     
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