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METEO FERRAGOSTO 2017: CALDO MODERATO E TEMPORALI IN MONTAGNA
Il tempo possibile per Ferragosto: ancora caldo un po' ovunque, anche se più moderato e con valori più accettabili, attenzione ai temporali in montagna.
TEMPORALI AL NORD ENTRO LA PRIMA DECADE? - Qualche novità, dalle ultime simulazioni modellistiche, in termini di tempo più movimentato, è attesa a cavallo tra la fine della prima decade e l'inizio della seconda con possibili passaggi di onde instabili, soprattutto sulle nostre regioni settentrionali, dove la calura potrebbe avere una battuta di arresto e dove potrebbero arrivare anche fenomeni instabili di un certo significato.
L'incisività di questi cavi d'onda, non sembra al momento determinata e tale da permetterli di affondare sul resto d'Italia. Le onde instabili potrebbero evolvere in maniera più zonale e trasferirsi verso l'est Europa senza incidere più di tanto sul resto della Penisola. Questa evoluzione a cavallo delle prime due decadi, tuttavia, è ancora da definire e il coinvolgimento del resto della Penisola anche.
META' MESE, LA BELLA ESTATE ITALIANA? - Per il 15 Agosto pare proporsi un nuovo ripristino anticiclonico ma di tutt'altra natura rispetto all'infuocata alta pressione nordafricana di questi giorni.
Infatti, il baricentro anticiclonico pare debba concentrarsi verso i settori iberici, con il nostro Paese interessato dall'alta pressione, ma con i suoi margini più orientali.
Prospettive, intorno al periodo di Ferragosto, di tempo abbastanza stabile e soleggiato soprattutto su coste e pianure, abbastanza caldo ma temperature più nella norma, senza particolari eccessi. Va messo nel conto, però, una possibile instabilità pomeridiana sui rilievi sia alpini che appenninici.
TEMPORALI FORTI, ECCO DOVE - Nella seconda mappa, abbiamo evidenziato le aree dove con maggiore probabilità sarebbero possibili temporali a sviluppo diurno.
Più interessati i settori alpini e prealpini in genere, specie centro orientali. Occasionalmente i fenomeni sconfinerebbero sulle aree pianeggianti prossime ai rilievi alpini. Instabilità più irregolare e localizzata interesserebbe le aree appenniniche centrali e fino ai rilievi campani, pugliesi e lucani..