L'OPOSSUM, UN PICCOLO MARSUPIALE MOLTO TIMIDO

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    L'OPOSSUM, UN PICCOLO MARSUPIALE MOLTO TIMIDO



    I Didelfidi (Didelphidae) sono una famiglia di mammiferi marsupiali americani; unici rappresentanti dell'ordine dei Didelfimorfi. Le specie, arboricole e con coda prensile, sono chiamate comunemente opossum, o anche sariga.

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    Ne esistono 75 specie, distribuite in 11 generi. Le più comuni sono l'Opossum Comune e l'opossum della Virginia. Sono animali domestici molto esigenti in quanto soffrono a essere tenuti in piccoli spazi ma soprattutto patiscono la luce.

    Possiamo trovare gli opossum nella zona compresa tra il sud degli Stati Uniti ed il nord dell'Argentina.

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    La maggior parte degli opossum sono arboricoli. Possiedono piedi prensili provvisti di robuste unghie. L'opossum è un predatore di rettili, uccelli e piccoli mammiferi. Si ciba tuttavia anche di foglie e frutti. Le femmine hanno un periodo di gestazione che ha una durata da 8 ai 14 giorni. Successivamente i cuccioli, del tutto immaturi, vivono per più di 100 giorni nel marsupio della madre.

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    Generalità e morfologia:

    L’Opossum è un mammifero marsupiale della famiglia dei Didelfidi e ne sono presenti in natura almeno 75 diverse specie delle quali le più comuni sono l’Opossum comune e l’Opossum della Virginia. La dimensioni, il mantello e le abitudini dell’animale possono cambiare sensibilmente da una specie alla l’altra: ad esempio la lunghezza del corpo varia dai 7 ai 50 centimetri esclusa la lunga coda, il pelo può assumere toni dal dorato al bruno e quasi sempre presenta delle focature più scure sul muso. Comune a tutte le specie è il forte muso dotato di 50 denti molto affinati e taglienti con i quali minaccia eventuali disturbatori e di vibrisse molto sensibili. Alcuni esemplari femminili posseggono una sacca marsupiale sull’addome destinata alla protezione della prole.

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    Habitat:

    Le differenti specie di Opossum sono diffuse principalmente nel continente Americano, dal Canada fino all’Argentina. L’habitat è molto ampio e vario ed include da grandi praterie e radure al fitto delle foreste temperate. Non è difficile che l’Opossum si aggiri anche in prossimità di zone urbanizzate o in ambienti montani. Vita sociale e comportamento: L’Opossum è sicuramente un’animale molto solitario che ha la tendenza a vivere in totale autonomia, tuttavia in particolari situazioni, soprattutto quando il cibo è abbondante e disponibile, si osservano anche numerosi esemplari condividere lo stesso territorio.

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    Abile arrampicatore grazie a piedi dotati di cinque dita e di una coda prensile, l’Opossum ama trascorrere lunghe ore sull’alto degli alberi durante il periodo delle piogge nutrendosi di piccoli insetti, fogliame e frutti. Le specie che vivono in prossimità delle città non disdegnano neppure i rifiuti prodotti dall’uomo. Se minacciato da un pericolo umano o animale l’Opossum rilascia una sostanza odorosa molto pungente con la quale riesce a tenere alla larga gli intrusi.

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    Corteggiamento e riproduzione:

    Ogni specie ha in genere diversi momenti dell’anno dedicati all’accoppiamento ma abitudine generale è quella di attendere che la precedente prole sia sufficientemente adulta ed autonoma per poter generare nuovi piccoli. Durante il corteggiamento il maschio di Opossum è solito avvicinarsi alla femmina emettendo alcuni deboli vocalizzi, se questa sarà disponibile lo lascerà accostare, in caso contrario lo respingerà aggressivamente. La gestazione dura all’incirca due settimane ed al suo termina la femmina dà alla luce decine di cuccioli dei quali però resterà in vita solo una piccola parte.

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    Edited by belias94 - 11/5/2016, 10:51
     
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    L'OPOSSUM DELLA VIRGINIA O AMERICANO



    L'opossum della Virginia (Didelphis virginiana Kerr, 1792) è un mammifero marsupiale della famiglia Didelphidae.

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    Descrizione

    Lungo dai 38 ai 51 centimetri e con un peso che si aggira tra i 6 e i 9 chili, l'opossum della Virginia è il più grande tra i didelphidae. La pelliccia è prevalentemente grigiastra, tranne sulla faccia che è bianca. Gli opossum della Virginia sono forniti di una lunga coda prensile priva di peli che può essere utilizzata per appendersi ai rami o trasportare piccoli oggetti. Le orecchie sono grandi e senza peli e il naso è lungo e schiacciato. Gli opossum hanno 50 denti e pollici opponibili sprovvisti di artigli negli arti posteriori.

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    Distribuzione e habitat

    È l'unico marsupiale che si può trovare in America del Nord.

    È diffuso in America Centrale, in Messico ed in America del Nord, fino al sud del Canada. Inoltre, sembra che si stia espandendo sempre più a nord. È stato introdotto in California nel 1910 e ora si è diffuso in tutta la costa pacifica.

    I suoi antenati erano originari del Sud America ma si espansero in Nord America con il grande scambio americano, circa tre milioni di anni fa, in seguito alla formazione dell'Istmo di Panamá.

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    Biologia

    Gli opossum, come molti marsupiali, hanno un ciclo vitale piuttosto breve a causa delle loro dimensioni e del loro tasso metabolico. Gli opossum della Virginia allo stato brado vivono al massimo un paio d'anni, mentre in cattività possono raggiungere i quattro anni di vita. Sono animali notturni e durante l'inverno, sebbene non vadano in letargo, si rintanano in luoghi riparati.
    Sebbene sia un animale molto diffuso e adattabile, l'opossum della Virginia possiede il quoziente di encefalizzazione più basso tra tutti i marsupiali.

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    Comportamento

    L'opossum della Virginia è noto per la sua abitudine di fingersi morto in caso di pericolo. Questo comportamento è detto tanatosi. Nel caso dell'opossum questa sembra essere una reazione involontaria attivata da un momento di intensa paura. Non dovrebbe essere scambiata per un comportamento docile perché in caso di estrema necessità questi animali rispondono ferocemente, sibilando, stridendo e mostrando i denti.

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    Con un'intensa stimolazione, l'opossum può entrare in uno stato che si avvicina al coma e che può durare fino a quattro ore. Esso cade infatti su un lato con bocca e occhi spalancati e lingua penzoloni, emettendo un liquido verde e maleodorante dall'ano. Questo solitamente scoraggia la maggior parte dei predatori.

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    Alimentazione

    Gli opossum sono onnivori e si nutrono di una grande varietà di vegetali e animali come frutta, insetti e altri piccoli animali. I frutti del loto americano (Diospyros virginiana) sono uno dei cibi preferiti degli opossum durante l'autunno. Gli opossum in cattività possono commettere atti di cannibalismo, sebbene questa pratica in natura sia poco comune.

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    Relazioni con l'uomo

    Come i procioni, gli opossum della Virginia si avventurano spesso in città e li si nota rovistare nei bidoni della spazzatura o ai lati delle strade in cerca di cibo per animali, frutta o avanzi. Spesso rimangono vittima degli automobilisti. Per questa loro abitudine alcuni spesso li scambiano per ratti, sebbene gli opossum non siano affatto roditori. Raramente questi animali trasmettono malattie all'uomo e sono incredibilmente resistenti alla rabbia grazie alla loro temperatura corporea più bassa rispetto agli altri mammiferi placentati.

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    Sebbene sia diffuso in tutto il paese, l'usanza folcloristica di utilizzare questo animale come prodotto alimentare lo legano soprattutto al sud-est degli Stati Uniti. In animazione spesso rappresenta personaggi incivili o selvaggi. Il personaggio principale di Pogo, una striscia a fumetti di Walt Kelly, è un opossum. Nel tentativo di creare un'altra icona come l'orsacchiotto di peluche, il presidente degli Stati Uniti William Howard Taft fu legato alla figura di Billy Possum. Il personaggio non riscosse il successo sperato poiché la percezione che il pubblico aveva degli opossum ne causò il fallimento.

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    Etimologia

    Questo animale è stato il primo ad essere chiamato opossum. Tale parola deriva, infatti, dalla lingua algonchina parlata dai nativi americani. Colloquialmente nella lingua inglese, l'Opossum della Virginia è chiamato Possum. Il nome "opossum" indica generalmente qualsiasi animale appartenente alla famiglia dei didelfidi.

    I possum dell'Australia, il cui nome deriva dalla somiglianza con l'opossum della Virginia, sono anch'essi marsupiali, ma appartenenti all'ordine diprotodontia.

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    Edited by belias94 - 11/5/2016, 10:52
     
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    L'OPOSSUM AUSTRALIANO O TRICOSURO VOLPINO



    Il tricosuro volpino (Trichosurus vulpecula Kerr, 1792, dal greco «coda pelosa» e dal latino «piccola volpe»; classificato in passato nel genere Phalangista) è un marsupiale notturno e semi-arboricolo della famiglia dei Falangeridi originario dell'Australia. È l'opossum australiano di maggiori dimensioni.

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    Come la maggior parte dei Falangeridi, il tricosuro volpino è un animale notturno. È prevalentemente folivoro, ma si nutre anche di piccoli mammiferi, come i ratti. In gran parte dell'Australia le foglie di eucalipto costituiscono una parte significativa della sua dieta, ma si nutre solo di queste raramente. Ha una coda prensile e priva di pelo nella sua parte inferiore terminale. Presenta quattro variazioni cromatiche: grigio-argenteo, marrone, nero e color oro.

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    È il marsupiale australiano che viene avvistato più di frequente dagli abitanti delle città, dal momento che è uno dei pochi ad essersi stabiliti anche in aree urbane, oltre che in una vasta gamma di ambienti naturali e antropizzati. Nei pressi delle abitazioni umane i tricosuri divengono più opportunisti e intraprendenti: spogliano gli alberi da frutto e gli orti e, talvolta, compiono anche irruzioni nelle cucine.

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    In Nuova Zelanda, dove è stato introdotto nel XIX secolo, è divenuto una vera e propria calamità per i raccolti e le specie vegetali endemiche.

    Esperti dello IUCN hanno inserito la specie nell'elenco delle 100 tra le specie esotiche invasive più dannose al mondo.

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    Descrizione

    Il tricosuro volpino ha orecchie grandi e appuntite. È dotato di una coda folta e prensile all'estremità, grazie alla quale è in grado di tenersi aggrappato ai rami, con una zona priva di pelo sul lato ventrale. Le zampe anteriori sono munite di artigli robusti, mentre le prime dita delle zampe posteriori sono prive di unghie, ma sono opponibili. Il tricosuro si pulisce il pelo lisciandoselo con il terzo e quarto dito, fusi insieme. Ha un manto folto e lanoso che varia nella colorazione a seconda della sottospecie.

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    Esso tende a essere grigio-argenteo, marrone, nero, rosso o color crema. Le regioni ventrali hanno generalmente una colorazione più chiara e la coda è solitamente marrone o nera. Sul muso sono presenti delle macchie scure. Il tricosuro volpino ha una lunghezza testa-corpo di 32-58 cm e una coda di 24-40 cm. Pesa 1,2-4,5 kg. I maschi sono generalmente più grandi delle femmine. Inoltre, il loro mantello tende ad assumere toni rossastri sulla regione scapolare. Come quasi tutti i marsupiali, le femmine possiedono un marsupio ben sviluppato, aperto sul davanti. Sul petto è presente una ghiandola odorifera che secerne una secrezione rossastra che macchia il pelo circostante. Tale secrezione viene impiegata per marcare il territorio.

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    Distribuzione e habitat

    Il tricosuro volpino è forse il mammifero australiano più numeroso. È presente in tutte le regioni orientali e settentrionali del continente, nonché in alcune zone occidentali, in Tasmania e su alcune isole al largo, come l'isola dei Canguri e l'isola di Barrow. È inoltre diffuso anche in gran parte della Nuova Zelanda, dove è stato introdotto nel 1840. Occupa una vasta gamma di habitat, come foreste, zone semiaride e perfino aree agricole o urbane.

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    Predilige le zone alberate, ma è presente anche in quelle dove gli alberi mancano del tutto. In Nuova Zelanda i tricosuri prediligono le foreste miste di podocarpi e latifoglie nei pressi dei pascoli. Nelle foreste di faggi australi e nelle piantagioni di pini sono molto meno comuni. Tuttavia, la densità dei tricosuri in Nuova Zelanda è maggiore che nella nativa Australia, poiché in quest'ultimo Paese le foreste di eucalipto sono più frammentate e vi è un numero maggiore di predatori. In Australia, infatti, i tricosuri cadono vittima di esseri umani, quoll tigre, cani, volpi, gatti, varani, pitoni tappeto e di alcuni rapaci notturni, mentre in Nuova Zelanda la loro sopravvivenza è minacciata solo da esseri umani e gatti.

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    Biologia

    Alimentazione

    Il tricosuro volpino è in grado di adattarsi a numerosi tipi di vegetazione. Predilige le foglie di Eucalyptus, ma si nutre anche di fiori, germogli, frutta e semi. Talvolta consuma anche sostanze di origine animale, come insetti, uova di uccello e piccoli vertebrati. I tricosuri volpini possono consumare tre o quattro tipi diversi di piante nel corso di un unico giro di foraggiamento, diversamente da altri marsupiali arboricoli, come il koala e il petauro maggiore, che focalizzano la loro attenzione su un'unica specie.

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    I molari arrotondati del tricosuro non riescono a sminuzzare le foglie di Eucalyptus tanto efficacemente come quelli di altri animali più specializzati: sono infatti più adatti a frantumare il cibo, capacità che permette loro di masticare frutta o erbe in modo più efficace. Il cieco dei tricosuri è privo di scanalature interne e non è in grado di separare efficacemente particelle grossolane e fini come quello di altri marsupiali arboricoli. Per ricavare azoto sufficiente il tricosuro non può fare affidamento solo sulle piante di Eucalyptus. La sua dieta variata, tuttavia, provvede il suo organismo dell'azoto necessario.

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    Comportamento

    Il tricosuro volpino ha abitudini perlopiù arboricole e notturne. Conduce quasi sempre una vita solitaria, e i vari individui si mantengono a distanza tramite marcature odorose (urina) e vocalizzazioni. Generalmente costruiscono la loro tana in formazioni naturali quali cavità degli alberi e caverne, ma possono eleggere a propria dimora anche i sottotetti delle abitazioni. Sebbene talvolta più individui condividano un'unica tana, generalmente dormono in tane separate. Gli esemplari della Nuova Zelanda utilizzano un nuomero maggiore di tane di quelli che vivono in Australia.

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    I tricosuri competono tra loro e con altri animali per le tane, e durante questi scontri possono anche trovare la morte. Questo è probabilmente un altro dei motivi per il quale la densità di questi animali è più bassa in Australia che in Nuova Zelanda. Comunque, i tricosuri quasi sempre non mostrano aggressività nei confronti dei loro simili e generalmente si limitano a rimanere immobili con le orecchie erette. I tricosuri volpini emettono schiocchi, grugniti, sibili, richiami di allarme, suoni gutturali e strida.

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    Riproduzione

    Il tricosuro volpino può riprodursi in ogni periodo dell'anno, ma in alcune aree la maggior parte delle nascite avviene in primavera, da settembre a novembre, e in autunno, da marzo a maggio. Gli accoppiamenti sono promiscui e casuali; alcuni maschi possono accoppiarsi più volte nella stessa stagione mentre molti altri possono non accoppiarsi affatto.

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    In una popolazione del Queensland sembra che i maschi trascorrano un mese in compagnia delle femmine prima di accoppiarsi con loro. Dopo un periodo di gestazione di 16-18 giorni le femmine danno alla luce un unico piccolo. Alla nascita i neonati sono lunghi solo 1,5 cm e pesano appena 2 g. Essi, come quelli della maggior parte dei marsupiali, sono in grado di arrampicarsi senza alcun aiuto lungo il manto della femmina per raggiungere il marsupio e attaccarsi al capezzolo. Si sviluppano e rimangono dentro al marsupio per altri quattro o cinque mesi. Quando sono più cresciuti, vengono lasciati nella tana o trasportati in giro sul dorso dalla madre fino all'età di sette-nove mesi.

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    Le femmine raggiungono la maturità sessuale all'età di un anno, mentre i maschi non sono in grado di accoppiarsi prima del termine del loro secondo anno. Le giovani femmine presentano un tasso inferiore di mortalità rispetto ai giovani maschi, poiché si stabiliscono in territori vicini a quelli materni, mentre i secondi devono spostarsi parecchio prima di trovare un nuovo territorio in cui stabilirsi, attraversando territori già occupati dai quali vengono scacciati con la forza dai proprietari.

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    Nella regione di Orongorongo le giovani femmine continuano a rimanere con la madre anche dopo essere state svezzate, e alcune tornano anche a riposare nelle tane natie. In altre zone, comunque, madri e figlie competono tra loro per le tane, e queste ultime vengono in genere allontanate dalla tana della madre. Nelle foreste dove i ripari scarseggiano, le femmine danno alla luce un numero maggiore di piccoli, che non competono direttamente tra loro per le tane, mentre nelle foreste ricche di ripari le giovani femmine sono più numerose. I tricosuri volpini possono vivere, in natura, fino a 13 anni.

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    Conservazione

    Il tricosuro volpino è considerato un animale nocivo in alcune aree, poiché causa danni alle piantagioni di pini, alle foreste in rigenerazione, ai fiori, agli alberi da frutto e agli edifici.

    Australia

    In passato la pelliccia di tricosuro era considerata di grande valore e per questo motivo ogni anno venivano abbattuti molti esemplari. Sebbene sia stato cacciato intensamente in tutta l'Australia, oggi il tricosuro volpino è protetto in tutti gli Stati continentali, mentre è protetto solo in parte in Tasmania, dove ne è permessa l'uccisione durante la stagione di caccia annuale. Inoltre, sempre in Tasmania, il Governo consente ai proprietari terrieri di abbattere gli esemplari che danneggiano le loro proprietà.

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    Mentre in alcune regioni il numero di esemplari è in diminuzione a causa della distruzione dell'habitat, le numerose popolazioni stabilitesi nelle città indicano che questa specie si adatta benissimo alla presenza dell'uomo. Negli Stati continentali è consentita la cattura con trappole degli esemplari che si stabiliscono all'interno delle abitazioni (ad esempio nei tetti), ma i tricosuri catturati devono essere rilasciati dopo il tramonto entro 24 ore dalla cattura, a non più di 50 m dal luogo dove sono stati presi.

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    In alcuni Stati, ad esempio nel Victoria, gli esemplari catturati possono essere portati dai veterinari per essere soppressi tramite eutanasia. Nell'Australia Meridionale i tricosuri godono di protezione totale e i proprietari devono ottenere un apposito permesso per catturare gli esemplari penetrati nelle loro abitazioni o per allevare o soccorrere tricosuri e altri animali selvatici malati o feriti.

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    Nuova Zelanda

    In Nuova Zelanda, dove la specie è stata introdotta dall'uomo, non vi sono restrizioni alle catture, ma il numero di esemplari sembra essere stabile nonostante le migliaia di individui abbattuti ogni anno. Inoltre, in Nuova Zelanda (ma non in Australia, dove la malattia è stata da tempo eradicata) i tricosuri possono trasmettere la tubercolosi bovina, altamente contagiosa. Il Dipartimento per la Conservazione tiene sotto controllo il numero di esemplari in molte aree tramite il rilascio aereo di esche trattate con il letale 1080 (fluoroacetato di sodio).

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    wikipedia.org

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    Edited by belias94 - 11/5/2016, 10:54
     
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    Il nuovo opossum dalla coda corta



    La biodiversità degli animali carini sembra avere aggiunto varie specie negli ultimi anni. Ora è la volta di un minuscolo marsupiale senza marsupio.

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    Giovane, carino e striato

    Fotografia di Fabrice Schmitt

    La biodiversità degli animali carini sembra avere aggiunto diverse specie negli ultimi anni grazie alle ricerche di Sergio Solari e Louise Emmons, che stanno cercando di chiarire la biodiversità e la posizione filogenetica dei Monodelphis, dei misconosciuti piccoli opossum terrestri dalla coda corta.

    Sebbene poco noti, i Monodelphis sono il genere che conta più specie tra gli opossum sudamericani, con 22 specie descritte al momento di cui l'ultima è Monodelphis gardneri (nella foto, un individuo giovane fotografato nel dipartimento di Pasco, in Perù) che si aggiunta al "ritratto di famiglia" lo scorso ottobre 2012.

    L'animale è minuscolo (lungo in media 12 cm, pesa circa 10 g), ha tre strisce nere da cinghialetto molto evidenti sul dorso e un muso e una dentatura da animale insettivoro.

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    Nella foresta della Cordillera

    Fotografia di Hervé Hughes/Hemis/Corbis

    Il primo esemplare di questo piccolo opossum striato fu trovato nel lontano 1968 da Alfred Garner, a cui è dedicata la specie, nelle foreste centrali del Perù e altri due esemplari furono rinvenuti da Louise Emmons nel 1997, in una palude di muschio e sfagno nella foresta pluviale della Cordillera Vilcabamba (nella foto), sempre in Perù.


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    Marsupiale senza marsupio


    Fotografia di Deborah A. Triant

    Sebbene sia un marsupiale, come tutti I Monodelphis (nella foto, un esemplare di Monodelphis domestica) non ha un marsupio vero e proprio. I piccoli alla nascita si arrampicano sino alla pancia della madre dove si attaccano ad un capezzolo che si allarga e li sostiene sino a svezzamento.

    Sebbene la specie non sia mai stata osservata in natura e quindi le sue abitudini non sono effettivamente note, si suppone che occupi nella foresta amazzonica più o meno la nicchia ecologica di un toporagno.

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    Animali nel cassetto

    Quando Emmons decise di descrivere la specie e cominciò a guardare le collezioni museali a scopo comparativo, secondo quanto racconta lei stessa "aprii dei cassetti in un museo di Rio de Janeiro e vi trovai centinaia di esemplari diversi di opossum striati. Rimasi a bocca aperta". (nell'immagine, il cranio di una femmina adulta di Monodelphis gardneri, visto dall'altro, dall'interno e di lato, scala della barra 10 mm).

    Per descrivere quella singola specie bisognava mettere ordine e catalogare tutte le specie simili per non creare ulteriore confusione: M. gardneri ad esempio era stato catalogato come M. theresa, una specie simile ma che vive nella parte orientale del Brasile.


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    Un conto ancora aperto

    Diverse specie si sono quindi aggiunte negli ultimi anni, partendo anche da quei cassetti. Nel 2005 Gardner contava 18 specie, compresa Monodelphis kunsi (nella foto), sempre descritta da Solari.

    Successivamente sono stati descritti, tra il 2004 e il 2007, M. ronaldi in Perù, M. reigi in Venezuela e M. handleyi, sempre in Perù. Nel 2012 si sono aggiunti Monodelphis arlindoi dal Brasile e M. sanctaerosae dalla Bolivia, e ora M. gardneri dal Perù. Almeno altre cinque specie si stima siano da identificare, probabilmente di più. Considerando infatti che alcuni di questi opossum vivono in zone ristrette e impenetrabili sulla Cordillera delle Ande o nella foresta amazzonica, il conto potrebbe ancora salire.

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    Il cugino americano

    Fotografia © 2009 Mario Sacramento

    Il piccolo mistero è che secondo le analisi del DNA M. gardneri non è imparentato con le specie che vivono nella stessa area come M. peruviana o M. osgoodi, ma neanche particolarmente imparentato con le altre tre specie di mini-opossum striati, M. americana, M. theresa e M. iheringi, che vivono in Brasile orientale molto lontani dal Perù.

    La specie più affine è M. americana (nella foto) ma l'attribuzione è piuttosto debole. L'affinità è forse dovuta ad una lontana parentela interrotta quando, in periodi inter-glaciali, vennero a mancare i corridoi ecologici che univano le due aree, isolando completamente la specie.

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    nationalgeographic.it/

    Edited by belias94 - 11/5/2016, 10:56
     
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    Foto di opossum le cui facce buffe ti fanno venire voglia di coccolarli immediatamente



    Probabilmente sai che gli opossum, come i procioni, sono animali selvatici e, nonostante la loro apparente dolcezza, possono reagire bruscamente se decidono che sei un pericolo per loro. Siamo d'accordo, è difficile da credere, guardando le foto dei loro volti affascinanti, ma, ciò nonostante, è vero. Tuttavia, se un procione può davvero mordere, se provocato, gli opossum preferiscono solo costruire pericolosi predatori da se stessi, aprendo la bocca e sibilando con rabbia. Sono infatti animali pacifici e un po' sciocchi che hanno conquistato Internet e continuano a farlo, conquistando sempre più cuori umani.

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