Elicriso: proprietà, uso, controindicazioni

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    Elicriso: proprietà, uso, controindicazioni



    L'elicriso italiano (Helichrysum italicum (Roth) è una pianta della famiglia delle Asteraceae.

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    Helichrysum deriva dal greco helios (sole) e chrysos (oro), per il colore giallo lucente dei capolini. Il nome volgare, Perpetuini, deriva proprio dai capolini di queste piante, che hanno una parte delle squame involucrali secche e scariose che persistono a lungo inalterate.

    Descrizione


    È una pianta perenne con portamento cespuglioso, alta 30–40 cm, di colore grigio-biancastro, tomentosa.
    Le foglie sono alterne, lineari, lunghe 20-40 mm e larghe 1 mm, ricoperte da fine peluria biancastra; sono molli e hanno i margini piegati verso il basso (convolute).
    L'infiorescenza è un corimbo composto da numerosi capolini conici (ognuno avente 12-15 fiori, raggruppati a 20-30), dalle squame giallo-brunastre, posti all'apice del fusto, con fiori tubulosi, ermafroditi, di colore giallo-oro, che emanano un odore intenso, aromatico gradevole, agrodolce, inconfondibile.


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    Elicriso





    Distribuzione e habitat

    È diffuso in gran parte dell'Europa meridionale mediterranea. In Italia è comune al centro, al sud e nelle isole.

    Vegeta nelle garighe costiere, in luoghi rocciosi e suoli poco evoluti, fino a 800 m di altitudine (1400m secondo Galetti).

    Pianta molto comune, fiorisce da luglio ad agosto.


    Il frutto è un achenio oblungo, dotato di un pappo.


    Usi

    La pianta intera veniva utilizzata per bruciare le setole dei maiali macellati, per l'aroma particolare che conferiva al lardo . Le parti fiorite, che mantengono il loro vivido colore anche essiccate, vengono utilizzate per profumare la biancheria e gli ambienti. In cosmetica l'elicriso è impiegato come fissante nei profumi.


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    Fitoterapia

    L'elicriso come pianta officinale era già conosciuta e apprezzata in epoca greco-romana e nel medioevo. In epoca recente non solo sono state confermate le virtù già note ma se ne sono scoperte altre, per merito inizialmente di un medico condotto toscano, Leonardo Santini La droga è costituita dalla pianta fiorita, che ha odore caratteristico molto aromatico. Essa contiene un olio essenziale, acido caffeico, acido ursolico, resine, mucillagini e sostanze coloranti che nell'insieme prendono il nome di elicrisina. I diversi preparati a base di elicriso (estratto fluido, sciroppo, areosol, tisane) possono trovare impiego nelle malattie dell'apparato respiratorio, nelle malattie reumatiche e allergiche, nelle malattie epatiche, nelle flebiti, nelle cefalee e perfino nelle ustioni e per curare i geloni

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    Proprietà dell'elicrisoLe sommità fiorite dell'elicriso sono utilizzate in fitoterapia nel trattamento delle allergie, che colpiscono le vie aeree e i tessuti cutanei. Gli studi clinici odierni hanno infatti dimostrato l'utilità dell'elicriso nelle affezioni dell'apparato respiratorio sia di tipo allergico che infettivo, giustificata dalla presenza di olii essenziali (neroli, nerile acetato, alfa e beta pinene, geraniolo, sesquiterpeni, furfurolo, eugenolo), flavonoidi (narigenina, apigenina, campferolo, elicrisina, quercitrina) e triterpeni (alfa amirina, acido ursolico, acido boswellico), elipirone, sitosterolo, acido caffeico, Questi principi attivi nella loro azione sinergica conferiscono alla pianta proprietà antistaminica, antinfiammatoria, espettorante e antibatterica.


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    Infatti l’elicriso favorisce l’eliminazione del catarro bronchiale, attenua gli spasmi eccessivi dell'asma e le infiammazioni di origine allergica della mucosa nasale. Per uso interno la pianta è perciò utilizzata nel trattamento dell'allergia, in presenza di rinite, congiuntivite e blefariti allergiche, tosse, bronchite acuta e cronica.Per uso locale la pianta rappresenta il rimedio specifico per lenire e sfiammare la pelle in caso di psoriasi, herpes d'ogni genere, eczemi, ustioni ed eritema solare, irritazioni della pelle sensibile, grazie alla sua azione decongestionante e protettiva.Un'altra proprietà importante dell'uso esterno dell'elicriso è quella astringente, antiedemigena, analgesica, in quanto contrasta l'infiammazione e il dolore, tonifica le pareti venose, riduce i versamenti e la dilatazione delle vene, utile in caso di emorroidi, artrite e nelle forme reumatiche acute.

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    Controindicazioni dell'elicriso
    Per l'elicriso non sono noti effetti collaterali, controindicazioni o eventuali interazioni con altri farmaci. Può causare allergie solo in soggetti con ipersensibilità verso la pianta.

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    Giardinaggio
    Pianta rustica e sensibile al gelo, richiede una temperatura minima di 5 °C, sole e terreno ben drenato. Si moltiplica per talea basale o delle parti semilegnose in estate o da seme in primavera

    .wikipedia.org
    www.cure-naturali.it
    foto web
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    Edited by belias94 - 3/2/2020, 13:59
     
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    Salute e bellezza: l’Elicriso, “S’erba de Santa Maria”, profumo di Sardegna, l’aromatica dalle mille proprietà curative



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    “Di fortuna resti intriso, chi si adorna di elicriso” diceva un proverbio, si riteneva portasse fortuna perché gialla come il sole e come l'oro, fin dall'antichità legata e miti e leggende, erano note le sue innumerevoli proprietà, scopriamo insieme l'elicriso



    Quella più diffusa in Sardegna è la sottospecie italicum microphyllum e si trova anche in Corsica e nelle Baleari concentrata soprattutto nelle zone aride vicino al mare e, all’interno, nei terreni pietrosi. Il suo gradevole profumo è utilissimo per tenere lontane la tarme e i lepisma saccharina, i pesciolini d’argento, e profumare la biancheria.

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    Un tempo le piante di elicriso, chiamato anche Frore’e Santu Juanne, venivano utilizzate per bruciare le setole dei maiali macellati, perché conferivano un gradevole aroma al lardo. Mentre le sue foglie possono essere utilizzate per aromatizzare i cibi esattamente come la salvia e il rosmarino, da questa pianta si estrae anche un olio adatto ad insaporire alcuni cibi.

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    I fiori di elicriso, mantengono le loro caratteristiche, colore e profumo anche essiccati, basta raccoglierli e lasciarli essiccare qualche settimana appesi capovolti e in un luogo asciutto, sembreranno freschi e dureranno moltissimo. Vengono utilizzati per la realizzazione di composizioni di fiori secchi anche a livello industriale.

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    L’elicriso trova largo impiego in cosmetica, dove viene utilizzato come stabilizzante per profumi. Ma è soprattutto in ambito terapeutico che si utilizza. Recenti ricerche hanno dimostrato che l’elicrisina, possiede ottime virtù curative. Questa sostanza, che contiene oli essenziali, acido caffeico, acido ursolico e resine costituisce un vero toccasana per le patologie dell’apparato respiratorio, in particolare asma e bronchiti. Antinfiammatoria, antiedemigeno, analgesico, decongestionante, antiallergico, antieritematoso, fotoprotettivo è utile per la cura delle malattie reumatiche, epatiche, delle flebiti, delle cefalee e perfino nelle ustioni e per curare i geloni e sotto forma di unguento l’elicriso si è rivelato efficace anche nella cura della psoriasi.

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    Il suo nome deriva dal greco, helios che significa sole e chrysos, oro, per il colore dei fiori. L’elicriso veniva raccolto la sera prima di San Giovanni e suddiviso in mazzetti che si immergevano nell’acqua e venivano lasciati una notte a bagno. Il mattino della festa di San Giovanni, ci si lavava le mani con l’acqua così aromatizzata. Nel nord Sardegna invece veniva utilizzato per alimentare i fuochi di San Giovanni, tradizione vuole che i ragazzi in coppia, maschio e femmina, tenendosi per mano, saltassero il falò e diventando “cumpari e cumari de miccarori” , (compari di fazzoletto).

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