LE PIU' BELLE CITTÀ MEDITERRANEE E LE LORO BELLEZZE

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    Le più belle città e bellezze mediterranee



    Ci sono molte belle città nella costa mediterranea, si possono visitare per una vacanza perfetta. Dalla Francia verso l'Italia e Israele, ci sono tantissime varietà di luoghi che meritano attenzione. Ne potrei citare tante, perchè l'Italia è bella tutta, e anche i suoi confini.

    Mentone



    Mentone (in francese Menton, in ligure Mentun) è un comune francese di 29.361 abitanti, situato nel dipartimento delle Alpi Marittime, nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

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    Geografia

    Mentone è praticamente situata alla frontiera con l'Italia, al confine nord-occidentale della penisola italiana, adiacente alla città di Ventimiglia.

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    La località è soprannominata la «Perla della Francia» e tale appellativo è dovuto al geografo Eliseo Reclus, che lo scrive nella sua Geografia universale.

    La città, bagnata dal Mar Ligure, è aperta sul Mediterraneo e possiede un antico campanile storico.
    Il limone è uno dei simboli della città di Mentone, dove grazie ad un clima mediterraneo assai mite, fruttificano molti limoneti, e, dal 1933, ha luogo in città la Festa del limone, che si svolge entro i tre ultimi fine settimana di febbraio.

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    Haifa, Israele




    Haifa in ebraico: è una città di 268.200 abitanti di Israele, capoluogo del distretto omonimo e posta sulla baia omonima. È un importante porto e centro industriale.

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    Primo porto israeliano in ordine di tempo, fu creato negli anni del Mandato britannico. Oggi è il secondo scalo marittimo per attività dopo Ashdod.

    Storia

    Costruita ai piedi del monte Carmelo, in una baia naturale, fu fondata nell'antichità. Ai piedi del Carmelo, in una zona ormai inglobata nella città, vi è una grotta nella quale, secondo tradizione, dimorò il profeta Elia.

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    La città di Haifa è citata nel Talmud come una piccola città contadina. Nel VII secolo vi sono insediati i Bizantini fino alla conquista dei Persiani e poi degli Arabi. Intorno al 1100 Haifa, allora luogo di importanza minore (la città principale era San Giovanni d'Acri, o Acco), passò per breve periodo sotto il controllo dei crociati divenendo la sede della Signoria di Haifa. Nel 1265 la città venne conquistata dai Mamelucchi musulmani; malgrado la città avesse le caratteristiche di porto naturale, la totale incuria delle amministrazioni arabe prima e ottomane dopo lasciò la città desolata fino al XVIII secolo.

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    Nel 1761 ?ahir al-?Umar al-Zaydani, governatore dell'area della Galilea, distrusse e ricostruì la città in una nuova posizione, circondata da murature sottili. Questo evento è ricordato come l'inizio dell'era moderna della città. Dal 1775 la città venne amministrata dagli Ottomani fino al 1918, tranne due brevi periodi; la campagna di Napoleone Bonaparte del 1799 e, fra il 1831 e il 1840, l'amministrazione egiziana di Ibrahim Pasha, il figlio di Mehmet Ali.

    All'inizio del XX secolo, gli abitanti di Haifa erano circa 100.000, formati per l'82% da arabi musulmani, per il 14% da arabi cristiani e per il 4% da ebrei.

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    Dopo la conquista della Palestina da parte delle truppe britanniche del generale Allenby, e la costituzione del Mandato britannico da parte della Società delle Nazioni, Haifa fu scelta come sito del nuovo porto; in precedenza l'unico porto praticabile era Giaffa, che però non aveva fondale sufficiente allo sbarco di natanti più grandi delle chiatte.

    Lo sviluppo della città aumentò in modo rapido, e si rinforzò la presenza ebraica, che nel 1947, alla data della risoluzione ONU di spartizione (che assegnava Haifa alla componente ebraica), era paragonabile per quantità a quella araba. A seguito della risoluzione ONU, anche a Haifa si creò una condizione di guerra civile, con attentati terroristici da ambo le parti in lotta.

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    Nel 1947, presumibilmente in risposta a numerosi attentati arabi contro la popolazione civile, il gruppo di militanti ebraici dell'Irgun lanciò due bombe in mezzo alla folla di palestinesi che stavano aspettando i lavori della costruzione di una raffineria a Haifa, causando la morte di 6 persone ed il ferimento di altri 42. Come reazione a tale episodio 2.000 impiegati arabi insorsero e uccisero 39 impiegati ebrei.

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    Tale episodio è conosciuto come il "Massacro della raffineria di petrolio di Haifa".
    Il 23 aprile 1948 una forza di 5.000 soldati israeliani, condotti dalla Brigata Karmeli, forzò all'evacuazione circa 80.000 palestinesi.

    Naxos, Grecia



    Nasso è la più grande (428 km²) delle cicladi, isole della Grecia situate nel Mar Egeo. Fa parte della Prefettura delle Cicladi che, insieme al Dodecaneso, fa a sua volta parte della Periferia dell'Egeo Meridionale.

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    La sua città più grande nonché capitale è Hora (???a) che conta 12.000 abitanti. I più importanti villaggi sono Filoti, Apiranthos, Tragea, Koronos, Sangri e Apollonas.

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    Nasso è una conosciuta destinazione turistica con diverse località archeologiche di facile accesso. Possiede molte spiagge considerate molto belle dai turisti quali Sant'Anna, San Procopio, Alikos, Kastraki, Mikri Vigla, Plaka e San Giorgio, la maggior parte delle quali situate sul lato occidentale dell'isola.
    È l'isola più fertile delle Cicladi e al suo interno si erge il monte Zas (1004 m).

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    Geografia

    Isola montuosa (la cima più alta è quella di Zas (1004 m), la più alta di tutte le Cicladi.

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    Storia

    Nasso fu abitata per la prima volta, secondo la tradizione, dai Traci che vi portarono anche il culto del dio Dioniso. Furono seguiti dai Carii e dagli Ioni. Fu anche il centro della civiltà Cicladica (3200-2100 a.C.).
    Secondo il mito, raccontato spesso con alcune varianti, Arianna, che aveva aiutato Teseo ad uccidere il Minotauro, fu abbandonata a Nasso. Ma dopo poco sopravvenne Dioniso su un carro tirato da pantere che, conosciutala, volle sposarla.

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    Curiosità

    Il popolare detto "Piantare in asso" deriverebbe dal nome di quest'isole ed affonderebbe le proprie radici nella mitologia greca: Arianna, dopo aver aiutato con il suo filo l'eroe ateniese Teseo a sconfiggere il Minotauro e ad uscire dal labirinto di Cnosso, fugge insieme agli ateniesi, ma viene abbandonata (piantata) da Teseo sull'isola di Nasso, per motivi che il mito non chiarisce.

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    Kassis, Francia




    Cassis è un comune francese di 7.867 abitanti situato nel dipartimento delle Bocche del Rodano della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.
    La città si affaccia sul Mediterraneo e si trova a circa 20 km a est di Marsiglia. Cap Canaille, tra Cassis e La Ciotat, è una delle scogliere più alte d'Europa (399 metri).

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    Celebrata per le sue meravigliose Calanques, tutelate da un parco nazionale, essa è nota in particolare per la notevole produzione di vini della regione circostante, inoltre è considerata l'estremo occidentale della Costa azzurra.

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    Frédéric Mistral vi ambienta il suo poema Calendau.
    Molti artisti sono stati attratti dal fascino di Cassis e della luce. Opere che rappresentano il porto, il villaggio, le insenature, l'ambiente naturale si trovano nella maggior parte dei principali musei francesi ed internazionali, tra cui La baie de Cassis di Paul Signac e Vue du port de Cassis di Adolphe Joseph Thomas Monticelli (1884, National Museum of Western Art de Tokyo).

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    Portofino, Italia




    Portofino è un comune italiano di 439 abitanti della provincia di Genova in Liguria. Per la sua estensione amministrativa, è il territorio comunale più piccolo della provincia. È considerato uno dei più caratteristici e pittoreschi borghi marinari del mondo.

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    Geografia fisica

    Il comune è situato nella parte occidentale del Golfo del Tigullio, in una baia ai piedi dell'omonimo promontorio, a circa 36 km ad est di Genova, segnando di fatto il confine geografico tra il Golfo Paradiso e il Tigullio.

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    Confina a nord con il comune di Santa Margherita Ligure, ad ovest con Camogli, e a sud e ad est è bagnato dal mar Ligure.
    L'intero territorio comunale è compreso nel Parco naturale regionale di Portofino e nell'Area naturale marina protetta Portofino.

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    Il modo migliore per apprezzare le meraviglie del parco è quello di percorrere in sicurezza i suoi sentieri più caratteristici ed affascinanti, tutti adeguatamente segnalabili. Attraversandone la fitta rete di oltre 60 km, è possibile scoprire la ricchezza e la varietà degli ambienti naturali, dei panorami e dei complessi monumenti del promontorio.

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    Storia

    Secondo Plinio il Vecchio, il borgo di Portofino fu fondato durante l'Impero romano col nome di Portus Delphini[6] dovuto, forse, per la grande popolazione di questi animali (i delfini) nel Golfo del Tigullio.

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    Fin dall'epoca longobarda nel territorio operavano i monaci dell'abbazia di San Colombano di Bobbio; essi in Liguria avevano sede oltre che a Genova anche nel levante, in zona si erano espansi da Pieve Ligure fino a Moneglia, con varie abbazie, monasteri e celle, fra le quali quella di Comorga nei pressi di Carasco e di San Fruttuoso di Capodimonte.

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    Il villaggio viene citato in un diploma del 986 di Adelaide del Sacro Romano Impero, moglie di Lotario II d'Italia, nella quale veniva ufficializzata la donazione del villaggio alla vicina abbazia colombaniana di San Fruttuoso (ora nel territorio comunale di Camogli). Un documento degli annali di Bernardo Marangone, del 1072, cita il fallimentare assalto della flotta navale di Pisa, atto contrastato vittoriosamente dagli stessi abitanti portofinesi.

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    Nel 1175 il piccolo borgo marinaro fu sottoposto al controllo amministrativo, assieme all'attigua Santa Margherita Ligure, del libero comune di Rapallo che acquistò i diritti sul borgo per 70 lire genovesi per conto dei consoli rapallesi.

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    A partire dal 1229 divenne parte integrante della Repubblica di Genova, così come l'intero territorio rapallese, ora sede della locale podesteria, divenendo quasi rifugio della marina mercantile genovese grazie al suo porto naturale.

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    Nel 1409, dopo l'allontanamento da Genova dell'imperatore Carlo VI di Francia, quest'ultimo vendette il borgo a Firenze, ma saranno gli stessi Fiorentini a restituire il territorio alla repubblica genovese.

    Durante il XV secolo subì diversi passaggi di amministrazione delle più potenti famiglie feudali del tempo; nel 1425 divenne possedimento della famiglia Fregoso - nella persona specifica di Tomaso Fregoso, già doge della Repubblica di Genova e signore di Sarzana - infeudando il borgo per cinque anni.

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    Dal 1430 furono gli Spinola i signori del feudo, alla guida di Francesco Spinola, ottenendo il governo del paese per ben quindici anni. Nel 1445 Portofino fu sottratto agli Spinola da Giovanni Antonio Fieschi, secondo gli storici per puro atto dimostrativo, poiché fu lo stesso Fieschi a riconsegnare in tempi brevi il borgo ai Genovesi.

    Fu ancora un discendente della famiglia Fregoso, Pietro, ad ottenere dal 1459 un breve periodo di governo del paese.
    L'alleanza politica e soprattutto militare tra gli Adorno e i Fieschi con il duca di Milano Francesco Sforza porteranno, nel 1513, ad un vero e proprio assedio del borgo. Prontamente la repubblica genovese, con un contingente di circa 4.000 unità, riuscì a riportare la supremazia genovese in paese sconfiggendo, tra l'altro, gli uomini dell'ammiraglio Andrea Doria corsi in aiuto via mare al castellano Filippino Fieschi.

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    Dopo la congiura dei Fieschi del 1547 il territorio fu preso da Andrea Doria. Dal 1608 venne inserito nei territori del capitaneato di Rapallo.
    Nel 1797 con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrò dal 2 dicembre nel Dipartimento del Golfo del Tigullio, con capoluogo Rapallo, all'interno della Repubblica Ligure.

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    Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Portofino rientrò nel III cantone, capoluogo Santa Margherita, della Giurisdizione del Tigullio e dal 1803 centro principale del II cantone del Golfo del Tigullio nella Giurisdizione dell'Entella. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento degli Appennini.

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    Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, secondo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel V mandamento di Rapallo del Circondario di Chiavari della provincia di Genova.

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    Durante la seconda guerra mondiale nella vicina località detta "Olivetta" furono fucilati, nella notte del 2 e 3 dicembre del 1944, venti partigiani dai soldati fascisti, comandati da Siegfried Engel; tale evento è ricordato dagli storici come "L'eccidio dell'Olivetta".

    Murcia, Spagna



    Murcia (436.870 abitanti, 7ª città spagnola) è una città della Spagna meridionale, situata nella comunità autonoma di Murcia.
    Città industriale e commerciale, è al centro di un vasto e fertile territorio irrigato dal fiume Segura. È sede vescovile e universitaria.

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    Proprio per la presenza di tre Università (Espinardo, Mercede e Ucam) è una città con molte presenze giovanili, molte delle quali studenti spagnoli ed esteri (la città è frequentata da molti Erasmus). Sono presenti in città anche diversi grossi complessi commerciali. Il club calcistico con maggiore storia è il Real Murcia, che gioca nel nuovo stadio "Nueva Condomina" dal 2006.

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    Storia

    I Cartaginesi stabilirono una zona di commercio permanente che i romani chiamarono Carthago Nova. La Murcia romana fu una delle province romane che formarono la "Hispania Tarraconensis". Gli Arabi, sulle rovine dell'insediamento fondarono Medina Mursija che presto divenne un fiorente centro dipendente da Cordova e fu diverse volte residenza del califfo.

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    La provincia fu conosciuta come Todmir; comprendeva, secondo Idrisi, un cartografo arabo dell'XI secolo, le città di Murcia, Orihuela, Cartagena, Lorca, Mula e Chinchilla. Dal 1224 fu capitale di un emirato indipendente, finché nel 1243 venne conquistata da Ferdinando III e annessa nel regno di Castiglia, di cui seguì poi le sorti.

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    Taormina, Italia



    Taormina (Taurmina in siciliano) è un comune italiano di 11 061 abitanti della provincia di Messina in Sicilia.
    È uno dei centri turistici internazionali di maggiore rilievo della Sicilia conosciuta per il suo paesaggio naturale, le bellezze marine e i suoi monumenti storici.

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    Cenni storici

    Sull'origine di Taormina (Tauromenion, Tauromenium) molte sono le notizie, ma incerte per documentazione e attendibilità.
    Diodoro Siculo, nel 14° libro della sua Bibliotheca historica, attesta che i Siculi abitavano la rocca di Taormina, vivendo di agricoltura e di allevamento di bestiame, già prima dello sbarco dei Greci calcidesi nella baia di Taormina (753 a.C.), dove alle foci del fiume Alcantara, fondarono Naxos (odierna Giardini Naxos), la prima colonia greca di Sicilia.

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    Dionisio di Siracusa, di origine dorica, ed alleato di Sparta nella guerra contro Atene, tollerò per poco tempo la presenza degli Jonici di Calcide Eubea a Naxos, alleati di Atene, e mosse contro di essi. I calcidesi andarono ad occupare la parte a valle del Monte Tauro (Sicilia), in cui vivevano i Siculi insieme ad altri jonici che si erano precedentemente insediati da Naxos.

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    Ma negli anni della XCVI Olimpiade (396 a.C.) i nassioti in massa, minacciati da Dionisio, tiranno di Siracusa, si trasferirono a Tauromenion, spinti da Imilcone, condottiero dei Cartaginesi, alleato degli Jonici contro i Dorici, perché il colle era da considerarsi fortificato per natura.

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    Poiché il tiranno di Siracusa voleva riprendersi con violenza il territorio dei Tauromenitani, essi risposero che apparteneva loro di diritto, perché i propri antenati Greci ne avevano già preso possesso prima di loro, scacciando gli abitanti locali.

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    Afferma Vito Amico che questa versione sulle origini di Taormina fornita da Diodoro è contraddetta nel 16° libro, quando sostiene che Andromaco, dopo l'eccidio di Naxos del 403 a.C., radunati i superstiti li convince ad attestarsi nel 358 a.C. sulle pendici del vicino colle "dalla forma di toro". Il nascente centro abitato prese il nome di Tauromenion, toponimo composto da Toro e dalla forma greca menein, che significa rimanere.

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    Mentre le notizie fornite da Cluverio concordano con la seconda versione di Diodoro, Strabone narra che Taormina abbia avuto origine dagli Zanclei (messinesi) e dai Nassi. Ciò chiarirebbe in qualche modo, l'affermazione di Plinio, il quale afferma che Taormina in origine si chiamava Naxos.

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    Secondo la testimonianza di Diodoro Siculo, Taormina, governata saggiamente da Andromaco, progredisce, risplendendo in opulenza e in potenza. Nel 345 a.C. Timoleone da Corinto, sbarca e raggiunge Tauromenium, per chiedere l'appoggio militare al fine di sostenere la libertà dei Siracusani.

    Abruzzo, Italia



    L'Abruzzo o gli Abruzzi (IPA: [a'brut:tso]; Abbruzze o Abbrèzze in abruzzese, Abbruzzu in aquilano) è una regione dell'Italia peninsulare, compresa tra l'Adriatico e l'Appennino centrale, il cui capoluogo è L'Aquila. Pur essendo geograficamente parte dell'Italia Centrale, l'Abruzzo è legato storicamente, culturalmente e linguisticamente all'Italia Meridionale.

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    Occupa una superficie di 10.763 km² e ha una popolazione di 1.314.815 abitanti. È diviso in quattro province: L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo. Confina a nord con le Marche, ad est con il mare Adriatico, ad ovest con il Lazio e a sud con il Molise. Si divide principalmente in una parte costiera nel versante orientale con le spiagge dell'Adriatico e in una parte montuosa dal lato occidentale con il Gran Sasso d'Italia, 2912 m s.l.m., il massiccio più alto degli Appennini continentali.

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    L'Abruzzo vanta il titolo di Regione Verde d'Europa, dovuto ai suoi tre Parchi nazionali (il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Nazionale della Majella e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga), al Parco Regionale Naturale Sirente-Velino e alle trentotto aree protette che rappresentano il 36,3% della sua superficie totale, la più alta in Europa.

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    All'interno delle numerose aree protette, disseminate non solo sulla dorsale appenninica, ma anche sulle dolci e fertili colline dell'entroterra e lungo i 130 Km di costa, è custodito oltre il 75% delle specie animali e vegetali del continente europeo; sul versante settentrionale del Gran Sasso si trova il Calderone, il ghiacciaio più a sud d'Europa.

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    Quando il giornalista e diplomatico Primo Levi, omonimo del Levi scrittore sopravvissuto ad Auschwitz, visitò la regione, colpito dalla sua bellezza e dall'animo dei suoi abitanti definì l'Abruzzo "forte e gentile". Quella citazione è da quel momento il motto della regione e dei suoi cittadini.

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    Colline

    La parte orientale della regione è caratterizzata dalla presenza di un'ininterrotta e lunga fascia collinare, di notevole interesse paesaggistico. Le grandi bastionate montuose ad ovest ed il mare ad est, delimitano l'area collinare, così che questa sembra quasi sospesa tra il mare e le incombenti montagne.

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    Le colline abruzzesi sono poco conosciute, eppure racchiudono un insieme di interessi assai variegati. Il paesaggio è stato interamente modellato dal lavoro dell'uomo per lo sfruttamento agricolo di terre molto vocate alla produzione di olio di oliva e vino. Il paesaggio è infatti caratterizzato dalla presenza di estesi oliveti e vigneti che conferiscono una nota di colore e di fascino.

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    I colli, talvolta sono alti ed arcigni, talvolta sono caratterizzati da dolci e verdi declivi, oppure hanno pendii adagiati, quasi allungati. Non mancano formazioni calanchifere dovute a fenomeni di erosione. In ogni caso non mancano aree dove si sono conservati piccoli boschi di querce, pioppi, salici e aceri. Di sovente si trovano alberi quasi dimenticati, come il sorbo domestico, il giuggiolo, il moro, il gelso e molte varietà di antichi fruttiferi.

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    Pianure

    La pianura in Abruzzo prende solo 1% del territorio che in questo caso si estende nella parte costiera della regione e nell'altopiano del Fucino,dove vengono piantati tuberi,cereali alberi da frutta vite e ulivo.

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    Coste

    I circa 130 km di costa mostrano lungo il loro percorso un carattere estremamente vario. Il litorale nella zona di Teramo, da Martinsicuro a Silvi Marina, di Pescara e del nord della zona di Chieti corrispondente alla città di Francavilla al Mare, possiede larghe spiagge sabbiose o con ciottoli, che attirano numerosi turisti che possono contare su una struttura alberghiera di alta qualità.

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    A sud il paesaggio cambia del tutto: da Ortona a Vasto e San Salvo la costa è piuttosto selvaggia, alta e ripida e le cale e le spiagge sono circondate da una fitta macchia mediterranea.

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    Port Grimmauld Place, Francia



    Port Grimaud in realtà fa parte della Francia. Questa è una bella città di mare, che si trova vicino a Saint-Tropez. Port Grimaud, senza dubbio, merita una visita, con le sue attrazioni mozzafiato. Questo è - un ottimo posto per passeggiare, sentire l'atmosfera e fare un sacco di foto. Questo posto è ideale per una vacanza rilassante dove è possibile sedersi per ore sul lungomare e godersi il mare calmo e i numerosi yacht.

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    Port Grimaud è una città interamente privata, situato nel comune di Grimaud nel Varo. La città è stata costruita nel 1964 sulle lagune prosciugando le paludi su iniziativa dell'architetto François Spoerry, con l'apporto finanziario di capitali privati.

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    Port Grimaud sembra essere una seconda Venezia. La città è collegata da canali e piccoli ponti. Il parcheggio è vietato durante la stagione, e solo i residenti debitamente autorizzati possono entrare in città. Le acque contigue alle case costituiscono bacini privati per le barche dei residenti, rendendo Port Grimaud un porto turistico.

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    Nuove abitazioni sono state costruite nel 1974. La domanda di case è molto alta, e ciò ha comportato un significativo aumento dei prezzi di vendita. Ristoranti, bar e caffè hanno le loro terrazze in prossimità dei moli. Di sera la città e la laguna sono illuminate dalle case e dai ristoranti prospicienti all'acqua.

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    Port Grimaud è un villaggio interamente privato, comprese tutte le vie, piazze e spazi pubblici, mantenuti con oneri pagati dai proprietari.
    Negli ultimi anni, sono state adottate misure da parte dell'Associazione Proprietari di Case per incoraggiare i residenti e proprietari a limitare l'invasione da parte dei visitatori stagionali e rispettare la privacy dei locali. Alcune strade sono ora chiuse con cancelli, in modo che solo i residenti possano accedervi, come avviene in tutti i condomini privati.

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    Positano, Italia



    Positano (Pusitano in campano) è un comune italiano di 3.981 abitanti della provincia di Salerno in Campania, appartenente geograficamente alla Costiera Amalfitana.

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    Territorio

    Grazie al clima mite ed alla bellezza del paesaggio, Positano è stato un luogo di villeggiatura sin dall'epoca dell'Impero Romano, come attestano il rinvenimento di una villa e ulteriori rinvenimenti recentissimi, risalenti al 2004. Tipiche le tantissime "scalinate" che dall'alto del paese giungono in basso, alla spiaggia.

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    Le spiagge principali sono la Spiaggia Grande e quella di Fornillo, entrambe raggiungibili a piedi; le altre sono La Porta, Arienzo e San Pietro Laurito, tutte raggiungibili principalmente via mare. Positano è raggiungibile anche con un mezzo di trasporto pubblico, il Metrò del mare.
    Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003.

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    Clima

    Il clima di Positano grazie alla sua posizione è molto mite di tipo subtropicale, gli inverni sono assai tiepidi con temperature minime che non scendono quasi mai al di sotto dei 6 gradi, mentre le estati sono lunghe, calde ed assolate ma spesso rinfrescate dalla brezza marina.

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    Storia

    In età romana fu luogo di villeggiatura come attestato dal ritrovamento di una villa al di sotto della chiesa di Santa Maria Assunta. L'accesso alla villa avveniva via mare. Dal X al XII secolo è stato parte del Ducato di Amalfi

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    Dal 1806 al 1860 è stato capoluogo dell'omonimo circondario appartenente al Distretto di Salerno del Regno delle Due Sicilie.
    Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia è stato capoluogo dell'omonimo mandamento appartenente al Circondario di Salerno.

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    tutte le informazioni prese su wikipedia.org/

    le foto sul web

    Edited by belias94 - 21/5/2016, 08:53
     
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    MALTA, LA VALLETTA



    La Valletta (in maltese Il-Belt Valletta) è la capitale di Malta.



    Fu fondata nel 1566 dai Cavalieri Ospitalieri, che le diedero il nome del loro gran maestro Jean de la Valette: precisamente essa venne chiamata, in latino, Humilissima Civitas Valettae ("L'umilissima città di Valletta"). In maltese è conosciuta come Il-Belt e La città.

    Nel 2018 La Valletta sarà Capitale europea della cultura assieme a Leeuwarden.

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    Geografia

    La cupola della Chiesa di Nostra Signora del Carmelo vista dal Grand Harbour
    La città è situata sulla costa settentrionale su di una penisola rocciosa che sorge tra due ampie insenature in cui sono situati i porti della città: Porto Grande (ribattezzato dagli inglesi Grand Harbour) e Porto Marsamuschetto (Marsamxett Harbour).

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    Storia

    Il territorio sul quale sorse La Valletta era prima deserto. Parte di esso portava il nome di Xagh-ret Meuuia, che in maltese significa "terreno incolto di Meuuia", forse dal nome di qualche antico proprietario di quei luoghi. La città venne innalzata sul monte Sceberras, la parte più prominente della lingua di terra che divide il Porto Grande da quello di Marsamuschetto. Il nome originale di questa zona era Gebel ir-ras, cioè "monte dell'estremità".

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    Tutto lo spazio che andava da questa fino alla punta si chiamava comunemente Il Uardia, che significa "la guardia", ovvero il "luogo delle guardie", così chiamato perché anticamente vi si trovava un corpo di guardia che vigilava per eventuali sbarchi clandestini.

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    La città fu fondata dal Gran Maestro dei Cavalieri Ospitalieri Jean de la Valette, che dopo l'assedio del 1565, il 28 marzo del 1566 ne pose la prima pietra. L'architetto che ideò la città fu il cortonese Francesco Laparelli, inviato da Papa Pio V. Quando Laparelli lasciò Malta il lavoro venne continuato dal suo assistente, Girolamo Cassaro, che progettò, tra l'altro, la Concattedrale di San Giovanni e parte delle fortificazioni.

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    La Valette morì nel 1568 e il suo posto venne preso da Pietro del Monte che continuò la sua attività. Nel 1571 la costruzione della città era completata ed essa venne battezzata col nome del suo fondatore. Fino a quel momento il capoluogo dell'isola era stato Medina (oggi Mdina).

    Durante la Seconda guerra mondiale la città venne fortemente danneggiata. Fu scelta come base dalla Marina britannica che solo nel 1979 lasciò l'isola.

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    Attualmente La Valletta è centro amministrativo, commerciale e culturale di Malta. Sede di una università, è anche un'importante meta turistica.

    È stata dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

    Patrimonio artistico, storico e culturale

    La città contiene numerosi edifici di rilevanza storica: il più conosciuto è la concattedrale di San Giovanni, precedentemente chiesa conventuale dei Cavalieri, ma vi si trovano anche il Palazzo del Grande Maestro, che oggigiorno ospita gli uffici del parlamento Maltese, le fortificazioni per la difesa della città, il forte di Sant'Elmo e il Museo di Belle Arti. Tutte queste opere sono valse alla città il titolo di patrimonio dell'umanità assegnato dall'UNESCO.

    Confina a sud-ovest con la città di Floriana, costruita al di fuori dei bastioni della città.

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    Concattedrale di San Giovanni

    La concattedrale di San Giovanni, situata nell'omonima via, venne costruita per volere dei cavalieri appena dopo il loro insediamento; essa fu realizzata da Girolamo Cassaro in pochi anni, (1573-1577) grazie ai fondi resi disponibili, e una volta ultimata fu eletta a concattedrale assieme alla Cattedrale di San Paolo a Medina.

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    È stata adibita per oltre 200 anni a chiesa conventuale dell'Ordine dei Cavalieri di S. Giovanni. I cavalieri erano nobili provenienti dalle più importanti casate europee e proteggevano la fede cattolica e l'Europa dagli attacchi dei turchi Ottomani, furono loro a donare opere di grande valore artistico che impreziosirono la cattedrale facendone l'espressione artistica più alta e maestosa dell'alto barocco.

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    Nell'oratorio si trovano due dipinti di Caravaggio (Michelangelo Merisi) il più importante, anche perché l'unico firmato dall'artista, è la Decollazione di Giovanni Battista (se ne può vedere la firma ai bordi della macchia di sangue sotto il collo di Giovanni Battista). L'altra tela è San Gerolamo.

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    Palazzo del Grande Maestro

    È un palazzo voluto dal Grande Maestro Pietro Del Monte ed iniziato nel 1571. Di notevole interesse la sala degli arazzi.

    Sacra Infermeria

    La Sacra Infermeria, edificata nel 1574, era l'ospedale dei Cavalieri di Malta. La tipologia di quest'edificio ispirò, nel XVIII secolo, l'architetto Giuseppe Merenda, cavaliere gerosolimitano, per il progetto del Palazzo dell'Ospedale della Casa di Dio di Forlì (1720). Oggi la Sacra Infermeria è un importante centro di conferenze.

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    Forte Sant'Elmo

    Forte Sant'Elmo è un forte la cui prima edificazione risale alla seconda metà del Cinquecento, venne poi rimaneggiato ed ora ospita un museo e la locale scuola di polizia.

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    wikipedia.org/

    foto sul web

    Edited by belias94 - 21/5/2016, 08:53
     
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