LO SPACE SHUTTLE CHALLENGER: FOTO INEDITE DEL DISASTRO DEL 28 GENNAIO 1986

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    Lo Space Shuttle Challenger (denominazione NASA OV-99) fu uno Space Shuttle della NASA, il secondo a prendere servizio (dopo il Columbia) e venne costruito utilizzando lo Structural Test Article (STA-099) che inizialmente era stato prodotto per essere usato per svariati test.
    Il viaggio inaugurale avvenne il 4 aprile 1983 e successivamente compì altri otto viaggi di andata e ritorno verso un'orbita terrestre bassa, prima di essere distrutto durante il lancio della sua decima missione (STS-51-L) il 28 gennaio 1986 (disastro dello Space Shuttle Challenger). Il Challenger è uno dei due Shuttle persi in missione, l'altro è il Columbia. I detriti raccolti sono depositati in silos missilistici decommissionati al Cape Canaveral Air Force Station. Il Challenger fu destinato al volo dopo che fu scoperto che era più economico ricostruire il STA-099 piuttosto che adattare lo Space Shuttle Enterprise (OV-101). Inizialmente il Challenger non era stato pensato per eseguire viaggi spaziali.


    Disastro dello Space Shuttle Challenger



    « A volte, quando cerchiamo di raggiungere le stelle, falliamo. Ma dobbiamo sollevarci nuovamente e andare avanti nonostante il dolore»
    (Ronald Reagan)

    Il disastro dello Space Shuttle Challenger avvenne la mattina del 28 gennaio 1986 alle ore 11:39 EST, quando lo Space Shuttle Challenger fu distrutto dopo 73 secondi di volo (all'inizio della missione STS-51-L, la 25ª missione del programma STS e il 10º volo del Challenger) a causa di un guasto a una guarnizione, detta O-ring, nel segmento inferiore del razzo a propellente solido (Solid-fuel Rocket Booster, SRB) destro.
    La rottura della guarnizione provocò una fuoriuscita di fiamme dall'SRB che causarono un cedimento strutturale del serbatoio esterno (External Tank, ET) contenente idrogeno ed ossigeno liquidi. Alcune parti dell'orbiter come lo scomparto dell'equipaggio e molti altri frammenti furono recuperati dal fondo dell'oceano.
    Il lancio fu trasmesso in diretta TV, anche se molti telespettatori lo seguirono in differita nella giornata. Christa McAuliffe sarebbe dovuta essere la prima insegnante presente in un programma spaziale e gli studenti di tutto il mondo aspettarono la trasmissione televisiva per una sua lezione di scienze trasmessa dallo spazio.
    I voli nello spazio con equipaggio non ripresero prima di due anni, con il lancio dello Space Shuttle Discovery il 29 settembre 1988 e la sua missione di "Ritorno al volo" STS-26.

    Equipaggio

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    Equipaggio del STS-51-L. Prima fila da sinistra a destra: Michael John Smith, Dick Scobee e Ronald McNair. Seconda fila da sinistra a destra: Ellison Onizuka, Christa McAuliffe, Gregory Jarvis e Judith Resnik.




    Comandante (CMD): Dick Scobee - pilotò la missione STS-41-C del Challenger durante la quale venne messo in orbita un satellite e ne venne riparato un altro.
    Pilota (PLT): Michael J. Smith (primo volo) - veterano della guerra del Vietnam, ricevette numerose decorazioni per il combattimento tra cui la Distinguished Flying Cross.
    Specialista di missione 1: Judith Resnik - fu una specialista di missione nella missione inaugurale STS-41-D del Discovery.
    Specialista di missione 2: Ellison Onizuka - ingegnere di volo dell'aeronautica militare, volò nella missione STS-51-C con il Discovery, la prima missione dello Space Shuttle per il Dipartimento della Difesa.
    Specialista di missione 3: Dr. Ronald McNair - fisico dello Hughes Research Laboratories, volò anche nella missione STS-41-B.
    Specialista del carico 1: Greg Jarvis - capitano della Air Force e membro dello staff della Hughes Aircraft.
    Specialista del carico 2: Christa McAuliffe - selezionata per essere la prima insegnante in un programma spaziale, nell'ambito del progetto Teacher in Space.

    Condizioni prima del lancio e ritardi

    Ritardi del lancio

    Il lancio del Challenger fu inizialmente stabilito per le 14:43 EST del 22 gennaio. I ritardi nella missione STS-61-C causarono lo spostamento della data del lancio al giorno 23 e successivamente al giorno 24. Il lancio fu programmato successivamente per il giorno 25 a causa delle cattive condizioni meteo nel sito di atterraggio di emergenza transoceanico (Transoceanic Abort Landing, TAL) a Dakar (Senegal). La NASA decise di utilizzare come sito TAL Casablanca, ma non essendo attrezzato per gli atterraggi notturni venne spostato il lancio per la mattina (tempo della Florida) e previsioni di tempo avverso al Kennedy Space Center rimandarono il lancio per le ore 9:37 EST del giorno 27. Il lancio venne ritardato infine di due ore quando non funzionò un sistema antincendio durante il rifornimento di idrogeno liquido e venne effettuato alle ore 11:38 EST di martedì 28 gennaio 1986.

    Lancio del 28 gennaio e incidente

    Il decollo seguì la normale sequenza di operazioni dello Shuttle: quando mancavano 6,6 secondi dal lancio si accesero i tre motori principali (SSME). Fino a quando non avviene il lancio vero e proprio, questi motori possono essere spenti in sicurezza e il lancio può essere annullato. Al momento del decollo (T=0), i tre motori erano accesi al 100% delle prestazioni e iniziarono ad aumentare fino al 104% sotto il controllo del computer. In quel momento i due razzi a combustibile solido vennero accesi e furono rimossi con cariche esplosive i blocchi che assicurano il veicolo alla rampa.

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    Targa in memoria degli equipaggi del Challenger e del Columbia al KSC



    Una successiva analisi del video del lancio mostrò che nell'istante T+0.678 dal razzo a propellente solido di destra veniva emesso del fumo grigio scuro vicino al punto di aggancio del razzo al serbatoio esterno. L'ultima emissione di fumo avvenne a T+2.733 e questo venne visto fino all'istante T+3.375. Una saldatura tra due sezioni dell'SRB era stata spaccata dalla pressione; l'O-ring primario avrebbe dovuto sigillare il foro, ma il gelo aveva praticamente azzerato le sue proprietà elastiche. Le labbra dello squarcio, piegandosi, avevano bloccato l'O-ring secondario. Gli ossidi d'alluminio prodotti dalla combustione del carburante avevano creato un sigillo provvisorio, fermando l'emissione di fumo.


    continua qui

    Shuttle, il disastro del Challenger nelle foto mai viste




    Michael Hindes, di West Springfield, nel Massachussets, tra gli scatoloni di fotografie dei suoi nonni stava cercando immagini da includere nel servizio commemorativo della nonna morta pochi giorni fa, quando ha trovato 26 foto del disastro dello Shuttle Challenger del 28 gennaio 1986. Le immagini inedite documentano la tragedia, seguita in diretta da milioni di telespettatori, che costò la vita a 7 astronauti e scioccò l'America, tanto che i voli nello spazio con equipaggio ripresero solo nel 1988 con il lancio dello Space Shuttle Discovery. Il nonno di Hindes, che era un consulente della Nasa, ricevette le foto da un suo amico che le aveva scattate e che lavorava nella sua stessa squadra come elettricista dei veicoli cingolati che trasportavano astronavi. Le foto, mischiate per anni con altre e dimenticate, sono state postate dal nipote su Reddit, sito di social news e intrattenimento. L'anziano nonno non ricorda più il nome di quell'amico ma spera che, con il diffondersi della notizia, possa farsi vivo.


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    (foto: Michael Hindes)

    repubblica.it/

    Edited by belias94 - 6/5/2016, 15:51
     
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