GLI ALBERI: CURIOSITÀ, NOTIZIE, FOTO E VIDEO

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    Alberi pericolosi




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    Edited by belias94 - 6/5/2016, 14:38
     
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    Wollemi Pine, una specie sconosciuta



    Nel 1994 la guardia forestale David Noble ha scoperto uno sconosciuto profondo burrone nel parco nazionale Wollemi in Australia. Scalando l´abisso ha subito notato un´albero differente da tutte le specie conosciute. Essendo molto curioso sí è portato dietro un ramo. Ritornando a Sydney, David ha contattato l´orto botanico ed insieme agli scienziati Wyn Jones e Jan Allan ha indagato su questa specie sconosciuta.

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    Dopo anni di ricerca hanno trovato la coerenza con un fossile di oltre 90 milioni di anni, di una pianta che era cresciuta nei tempi dei dinosauri. Studi e ricerche hanno confermato che si tratta della stessa specie “Araucariacea” con l´identico DNA al 100% degli alberi sopravissuti.
    In onore della scoperta di David Noble l´albero è stato nominato Wollemia nobilis ossia Wollemi Pine.

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    Il Wollemi Pine è uno dei più antichi alberi e appartiene a una famiglia che risale a 200 milioni di anni fa. Era conosciuto come pianta fossile, vissuta 90 milioni di anni fa, sino a quando nel 1994 ne scoprì un esemplare vivo un guardiacaccia del Wollemi National Park (Australia).

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    Insieme a noti scienziati è stata elaborata una strategia di protezione della specie, al fine di salvare questa scoperta dall’estinzione e di moltiplicarla.Una conifera maestosa che nel bosco raggiunge un´altezza di 40 m e ha aghi enormi.

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    Riprodotto in un numero limitato di esemplari, il suo acquisto contribuisce alla ricerca e alla protezione degli esemplari superstiti nel parco australiano.




    giardinaggio.pro


    foto sul web

    Edited by belias94 - 6/5/2016, 14:41
     
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    Gelso da carta



    Broussonetia papyrifera, più comunemente chiamato Gelso da carta, è un albero appartenente alla famiglia Moraceae.
    Di origine orientale, fu introdotto in Europa verso la metà del XVIII secolo come pianta ornamentale.


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    Descrizione della specie

    Foglie
    6-12 x 10-20 cm, ovate, decidue, intere cuoriformi o trilobate, alterne, situate all'apice dei rami, con margine dentellato, di colore grigio-verde e ruvide sulla pagina superiore, bianco tomentose sulla pagina inferiore, con tre nervature principali.

    Fiori

    pianta dioica, le infiorescenze maschili sono raggruppate in amenti cilindrici, quelle femminili in capolini a forma sferica, di colore bianco crema, la fioritura avviene tra maggio e giugno.

    Frutti

    sferici, carnosi, circa 2 cm di diametro, di colore rosso-arancio, commestibili, di sapore dolce.

    Portamento

    chioma espansa, può raggiungere 10-15 m di altezza.

    Corteccia

    grigio chiara, con screpolature superficiali longitudinali che scoprono lo strato sottostante di colore bruno-rosaceo.

    EtimologiaGenere: in onore del naturalista francese Broussonet.

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    Habitat ed ecologia


    È una pianta rustica, indifferente al substrato, sopporta il freddo e posizioni scarsamente luminose.

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    Usi

    In Oriente la corteccia macerata veniva utilizzata nella produzione della carta.

    Per la ricchezza di polloni, il rapido attecchimento e la sua rusticità viene usata per stabilizzare terreni mobili e franosi.

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    wikipedia.org

    Edited by belias94 - 6/5/2016, 14:44
     
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    La foresta incantata esiste davvero: è in Russia




    In un parco naturale al confine tra l'enclave russa di Kaliningrad e la Lituania, c'è un angolo di bosco che lascerebbe a bocca aperta anche Fox Mulder, l'eroe dei telefilm X-Files: i pini crescono in forme strane e bizzarre. I tronchi girano a spirale, vanno su a zig-zag oppure strisciano come serpenti. Ce n'è persino uno fatto a trono e un altro che assomiglia a un antico strumento musicale, la lira.

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    Il parco si chiama Kurshskaia Kosà, sorge sulla costa del Mar Baltico e il suo direttore - Aleksandr Fomiciov - racconta di aver scoperto per caso «il fenomeno» qualche settimana fa andando per funghi: «Sono rimasto impietrito», confida al settimanale russo Itoghi che sull’ultimo numero dedica un ampio reportage alla «foresta incantata» dove nemmeno gli uccelli si azzardano a cinguettare e regna dunque un inquietante, assoluto silenzio.

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    II ritrovamento dell’enigmatica pineta, che dà l'impressione di essere stata «modellata da una forza invisibile», ha suscitato subito una grossa curiosità sia a Kaliningrad (l'ex-Koenigsberg, la città del filosofo tedesco Immanuel Kant nell'ex-Prussia orientale) sia in Lituania. E già si sprecano le teorie sul perché e sul percome di quegli alberi in fantasiosa contorsione.

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    Viadimir Kulikov, uno storico intervistato da Itoghi, si dice convinto che nella «foresta danzante» non c'è nulla di davvero eccezionale: fenomeni simili esistono nei Paesi scandinavi e nella stessa Lituania e sono dovuti alla particolare composizione del sottosuolo e alla violenza del vento. Qualche biologo tira invece in ballo il bruco di una farfalla che divorando le gemme dei pini ne provocherebbe la crescita anomala.

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    Nella zona di Kurshskaia Kosà vive una comunità di vecchio-credenti (così si chiamano gli ortodossi russi rimasti fedeli alla liturgia esistente prima della riforma compiuta nel 1654 dal patriarca Nikon) che dopo la scoperta della misteriosa pineta hanno rispolverato una leggenda del loro folclore, quella di Predislava. Così si chiamava una ragazza che facendo ballare gli alberi di quel bosco avrebbe convinto un principe prussiano di lei innamorato ad abbandonare il paganesimo e abbracciare la fede cristiana.

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    Fox Mulder avrebbe ovviamente trovato molto più affascinante l'ipotesi avanzata da un gruppo di «cosmo-biologi» che nella foresta incantata di Kurshskaia Kosà vedono una «zona di Forza» tra lo spazio infinito e gli esseri viventi della Terra, paragonabile a luoghi magici come il monumento megalitico di Stonehenge in Inghilterra o le Piramidi d'Egitto.
    «Nella foresta - sostiene con argomenti da X-Files un medium di Kaliningrad, Mikhail Buklin - corre un legame invisibile tra il cosmo e la Terra e ciò crea un vortice energetico».

    Per i «cosmo-biologi» è particolarmente carico di energia il pino con il tronco a cerchio: passandoci attraverso - assicurano - si aggiunge un anno intero alla propria vita.



    Il giornale.it

    Edited by belias94 - 6/5/2016, 14:44
     
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    Raphia farinifera



    La palma rafia (Raphia farinifera (Gaertn.) Hyl.) è una pianta appartenente alla famiglia delle Arecaceae, originaria dell'Africa orientale e del Madagascar.

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    Descrizione

    È una specie pollonifera caratterizzata da fusti multipli, alti sino a 10 m.

    Le foglie sono pennate, erette, lunghe fino a 20 m, disposte a corona alla sommità del fusto e sorrette da un picciolo largo e spinoso.

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    È una specie monocarpica: i fiori, riuniti in infiorescenze terminali, compaiono un'unica volta verso i 40-50 anni di età. I frutti sono ovoidali, di colore bruno-rossastro.

    Dopo la fruttificazione il fusto secca e la pianta emette nuovi polloni basali.

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    Distribuzione e habitat


    La R. farinifera è diffusa lungo le coste orientali dell'Africa ed in Madagascar.

    Predilige ambienti molto umidi (foresta umida, paludi, sponde dei fiumi).

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    Dalle foglie si ricava la rafia, una fibra resistente e grossolana, utilizzata soprattutto per la produzione di legacci per l'agricoltura, ma anche per lavori di intreccio (stuoie, cestini, cappelli, borse, ecc.)
    Dal midollo del fusto si estrae il sago, una farina utilizzata a scopo alimentare.

    Infine, i segmenti fogliari ancora chiusi contengono una sostanza cerosa, usata dalle popolazioni locali per preparare cere per pavimenti e lucidi da scarpe.

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    La Raphia farinifera vanta il record della foglia più grande fra tutte le palme. Quest’ultima, infatti, può misurare dai 10 ai 20 metri di lunghezza. La foglia si presenta eretta sulla sommità del fusto, sostenuta da piccioli spinosi. Presenta segmenti lineari lanceolati appuntiti.

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    Fiorisce una sola volta intorno ai 40-50 anni di vita, producendo fiori unisessuali raccolti in infiorescenze ramificate. Il fiore presenta fiori maschili all’ascella e più in basso fiori femminili.

    Il frutto è rappresentato da un nucleo di colore bruno-rossastro di forma ovoidale, molto appuntiti e ricoperti da squame dure e lucide. Anche il frutto viene prodotto una sola volta, al termine il fusto secca e muore, mentre la pianta si riproduce per mezzo di polloni.

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    Da questa palma viene prodotta la Rafia, particolare fibra usata in orticoltura e per la fattura di cesti, stuoie e cappelli. Dal midollo del fusto viene estratto il sago, utilizzato come farina alimentare, alcune parti sono utilizzate per la costruzione di mobili, mentre dalle foglie ancora chiuse viene ricavata una speciale cera usata per la preparazione di lucidi da scarpe.


    wikipedia.org/


    sul web

    Edited by belias94 - 6/5/2016, 15:09
     
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    Alluaudia procera



    Alluaudia procera (Drake, 1903) è una pianta della famiglia Didiereaceae, endemica del Madagascar.

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    È una specie xerofila con fusti colonnari e poco ramificati, spinosi, alti sino a 18 m, in grado di immagazzinare l'acqua e di svolgere la fotosintesi clorofilliana utilizzando il metabolismo CAM.
    Le foglie sono decidue, piccole e coriacee, ovaliformi, disposte in file parallele a spirale lungo tutto il tronco.

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    I fiori, di colore dal giallo all'arancio, unisessuali, si sviluppano solo sugli esemplari maturi, e si dispongono in infiorescenze dense all'apice dei fusti.

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    Distribuzione e habitat

    È una specie endemica del Madagascar meridionale.

    Il suo habitat tipico è la foresta spinosa, un ecosistema semidesertico con bassa incidenza di precipitazioni.

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    Conservazione

    Riserva di Beza MahafalyLa IUCN red list classifica Alluaudia procera come specie a basso rischio di estinzione.

    È presente all'nterno del Parco nazionale di Andohahela e della Riserva speciale di Bezaha Mahafaly.

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    wikipedia

    foto sul web

    Edited by belias94 - 6/5/2016, 15:10
     
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    Alluaudia



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    Edited by belias94 - 6/5/2016, 15:13
     
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    Bellissime immagini di alberi



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    Edited by belias94 - 6/5/2016, 15:20
     
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    BELLISSIMI ALBERI DI FANTASIA E REALI



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    Edited by belias94 - 6/5/2016, 15:21
     
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    California: Il Parco nazionale di Sequoia



    Il Parco nazionale di Sequoia (in inglese: Sequoia National Park) è un parco nazionale localizzato nel sud della Sierra Nevada, a est di Visalia, nello stato americano della California.
    Venne istituito nel 1890 come secondo parco nazionale degli Stati Uniti, dopo il Parco Nazionale di Yellowstone. Il parco si estende su una superficie di 1.635,14 chilometri quadrati. Contiene al suo interno il Monte Whitney (4.421 metri sul livello del mare), il monte più alto degli Stati Uniti escludendo l'Alaska e le Hawaii. Il parco è posto a sud del contiguo Parco nazionale di Kings Canyon. Dal 1984 I due parchi sono gestiti dal National Park Service come fossero un'unica unità, chiamata Sequoia and Kings Canyon National Parks.
    L'attrazione principale è la presenza della sequoia gigante, compreso il Generale Sherman, il più grande albero della Terra. Il Generale Sherman cresce nella Foresta gigante, che contiene cinque dei dieci alberi più grandi del mondo in termini di volume di legno..
    Al centro del parco si trova uno spuntone di roccia granitica alto 75 metri, chiamato Moro Rock. È stata realizzata una scalinata di 400 gradini che permette ai visitatori di raggiungere la cima, posta a 2050 metri s.l.m..

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    wikipedia.org/

    foto sul web

    Edited by belias94 - 6/5/2016, 15:22
     
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    Sequoie ''redwood''in California, giganti di 2000 anni





    Pubblicate sul National Geographic le foto di uno degli alberi più alti al mondo e il risultato di un’esplorazione di un anno nelle foreste californiane di sequoia

    Le foreste californiane di “redwood” – così gli americani chiamano la Sequoia sempervirens – custodiscono i veri giganti del regno vegetale. Si tratta in certi casi di piante che raggiungono la veneranda età di 2000 anni e l’altezza di 90 metri. Superfluo dire che lo sfruttamento intensivo per la produzione di legno e i cambiamenti climatici hanno messo queste antichissime foreste in grave pericolo. Questo mese il National Geographic ha deciso di dare ampio spazio ai giganti verdi pubblicando l’immagine di uno dei più alti alberi mai fotografati (e la cui chioma è stata mappata con più accuratezza) e il risultato di un anno di esplorazione delle foreste californiane.

    Mike Nichols è l’autore della fotografia (la trovate qui in versione completa) di un albero di più di 1500 anni alto circa 91 metri. La foto ha richiesto un anno di lavoro ed è il risultato di una composizione di 83 immagini. Nichols ha si è avvalso dell’apporto di tre macchine fotografiche, un team di scienziati, un dispositivo dolly robotico, un giroscopio e tanta pazienza. Oltre a Nichols, National Geographic, con la collaborazione della Wildlife Conservation Society e la Save the Redwoods League, ha incaricato Mike Fay, ecologo statunitense noto per la sua traversata dell’Africa a piedi a scopo naturalistico, di esplorare da sud a nord per circa 3.200 chilometri il tratto di costa californiana e dell’Oregon occupata dalle foreste di sequoia – da Big Sur al fiume Chetco. Il viaggio, in cui Fay era accompagnato da Lyndsey Holm, ha richiesto un anno consecutivo di cammino e il risultato è disponibile nel link sotto.

    Le sequoie sono state pesantemente protette nelle ultime decadi e il numero di esemplari sta lentamente crescendo. Il lavoro di mappatura di Fay e di altri naturalisti è uno degli strumenti fondamentali per la protezione di queste piante millenarie.



    FONTE:koimano.com
     
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    La storia è scritta negli alberi



    Un ricercatore svizzero è riuscito a mettere in relazione i mutamenti climatici con i cicli di ascesa e declino delle civiltà antiche. È tutto scritto negli alberi. Basta avere abbastanza legno a disposizione.



    La storia delle civiltà antiche non si studia solo sui manoscritti e negli scavi archeologici, ma anche leggendo… gli alberi. Un gruppo di scienziati svizzeri ha analizzato oltre 9.000 manufatti in legno degli ultimi 2.500 anni ed è riuscito a stabilire un collegamento tra l’ascesa e il declino delle popolazioni europee e gli improvvisi mutamenti climatici che hanno caratterizzato le diverse epoche.
    I periodi con estati calde e umide hanno coinciso con prosperità e pace, mentre quelli secchi e instabili hanno accompagnato sconvolgimenti politici e guerre. Ma come può tutto questo essere scritto nel legno?

    Anelli di storia
    Ulf Buntgen, un paleoclimatologo dello Swiss Federal Research Institute for Forest, Snow and Landscape, ha studiato l’influenza del clima sulla crescita degli alberi dell’Europa Centrale negli ultimi due secoli e in particolare la formazione degli anelli di crescita. Ha scoperto che negli anni più floridi, quando acqua e terra sono più ricche di sostanze nutritive, gli alberi crescono con anelli grandi e dai bordi ben definiti. Al contrario, negli anni di siccità, gli anelli sono più stretti e fitti.
    I ricercatori hanno poi utilizzato queste informazioni per studiare gli anelli di crescita presenti nei manufatti d’epoca e in alcuni alberi fossilizzati. Hanno potuto così ricostruire in modo molto preciso la cronologia climatica degli ultimi 2500 anni. "Le estati più umide e calde hanno coinciso con i periodi di massimo splendore dell’epoca romana e medievale, mentre la maggior instabilità climatica degli anni tra il 250 e il 600 d.C. ha accompagnato il declino dell’Impero, le sollevazioni popolari e le migrazioni" spiega il ricercatore alla BBC. E in effetti nel III secolo Roma ha dovuto fronteggiare, oltre a un periodo di grande siccità e carestia, le invasioni barbariche e una pesante crisi economica in molte province della Gallia.
    Lo studio di Buntgen non si limita ad aprire la strada a un nuovo modo di studiare la storia, ma permette di costruire modelli in grado di spiegare gli effetti delle mutazioni climatiche su società ed economia.



    FONTE: focus.it
     
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    È vero che le piante comunicano tra loro?





    Le piante hanno diverse possibilità per comunicare tra loro, soprattutto per lanciare segnali di pericolo. I mezzi utilizzati sono sostanzialmente di due tipi: impulsi elettromagnetici e messaggeri ormonali. Le radici, per esempio, sono attraversate da una debole corrente di ioni idrogeno, che crea un campo elettrico.

    Ogni variazione all’interno di questo campo viene immediatamente avvertita dalle radici delle piante vicine, che in questo modo vengono messe in allarme. Ma i vegetali comunicano anche per via aerea: alcune specie, se subiscono un danno, rilasciano nell’aria l’acido jasmonico, una sostanza volatile che è in grado di far scattare le difese anche nei vicini, non appena la captano nell’aria.

    focus.it
     
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    Non sostare sotto l'albero di Cannonball





    E un caso che a un numero di piante, si sono dati nomi popolari che riflettono il loro aspetto o quello che fanno. Così è per l'Albero Cannonball il cui frutto è così grande che sembrano palle di cannone. Non solo, quando cadono a terra creano un grande rumore simile a quello ... avete indovinato.



    Il frutto cade naturalmente, quando è bello pronto. Quindi, non troverete un albero vicino a un percorso pubblico o una strada. Uno di questi frutti, del peso di parecchi chili, e spesso fino a dieci pollici di diametro, potrebbe ucciderti. Quindi, si vuole veramente evitare di andare sotto di loro quando ci sono i frutti.



    L'albero (nome scientifico guianensis Couroupita è nativo del sud dei Caraibi e la parte settentrionale del Sud America. Ma è stato anche in fatto crescere in India per almeno due a tremila anni. In qualche modo gli alberi sono stati trasportati attraverso i continenti diverse migliaia di anni fa.





    Questo albero sempreverde è una specie di curiosità per i suoi frutti grandi marrone - le sue palle di cannone - sembra che crescono dal tronco dell'albero. I fiori sono qualcosa di veramente bello e strano, che appaiono in grandi grappoli dai colori vivaci fino a dodici metri di lunghezza. Hanno un profumo meraviglioso - a differenza della frutta.



    Le stranezze non si fermano qui. I fiori non hanno nettare ma hanno polline e l'impollinazione, avviene principalmente dalle api. Il polline si presenta in due varietà pure, uno che è fertile e un altro che non ha alcun beneficio evidente riproduttivo. Il polline fertile è prodotto su stami che sfregano contro la parte posteriore delle api ed è così trasportato su un altro albero. Il polline infertili è il cibo delle api.



    Date un'occhiata al fiore di cui sopra. L'ape prima va sugli stami sterili - sono quelli della forma ovale. Poi va su quelli che sono fertili e cosi avviene l'impoillazione. L'albero Cannonball è alleato con la noce del Brasile in quanto hanno la stessa struttura per la parte maschile del fiore - le uniche due specie di albero al mondo ad avere una tale struttura.



    I fiori (e quindi anche la frutta) non crescono direttamente dal tronco, ma invece su un grande spessore che si sviluppa dal tronco.



    Il nome comune per l'albero è stato creato ovviamente solo pochi centinaia di anni fa, ma il suono del frutto cracking aperto sul terreno rese evidente un cambio di nome. La rottura del frutto lascia fuori ciò che può essere descritto solo come un tanfo enorme. Gli animali sono attratti da questo odore, e quando i semi passano attraverso il loro sistema digestivo, si spera che cadrà sul suolo fertile cosi che un nuovo albero attecchirà.



    Chi vive in un ambiente dove ci sono le palme da cocco si sa che non è una buona idea piantarli in prossimità di strade o sentieri. Il destino può venire a bussare alla testa di un individuo inconsapevole.



    Un albero strano, di sicuro. Ma una cosa è sicura. Se ti trovi mai a passare sotto a questo albero, devi tenerlo d'occhio ogni momento, che beccare un frutto in testa, non sarà tanto piacevole.



    FONTE:kuriositas.com
     
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    Sunland Baobab - un bar in un baobab





    A Limpopo in Sudafrica in un’azienda agricola della Duiwelskloof Baobab esiste un Baobab che, forse, è il più antico e grande del mondo, 46,8 metri di circonferenza, quasi 25 di altezza e un’età presunta di 6000 anni. Quando i baobab superano i 1000 anni, diventano internamente cavi, e proprio nel suo enorme interno è stato ricavato un bar, il "Sunland Baobab", che ha 15 posti a sedere, ed è dotato d’impianto elettrico e telefono.


    Il più grande essere vivente "Pando"






    Pare sia un pioppo (Populus tremuloides) la più grande creatura vivente al mondo.
    Il Gigante tremolante (questo uno dei suoi nomi, l’altro è Pando) sopravvive agli incendi da millenni, grazie al suo apparato radicale dal quale rispuntano nuovi getti dopo il passaggio delle fiamme. La massa stimata di questo gigante è di 6.000 tonnellate e la sua età potrebbe essere di 80.000 anni. Il Pando è una colonia di cloni di un pioppo maschio che vive nello Utah. Hanno tutti lo stesso codice genetico e condividono lo stesso gigantesco apparato radicale, esternamente sembrano tanti alberi diversi, sono circa 47.000 tronchi sparsi su 43 ettari e l’età media di questi cloni e’ di 130 anni.




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