IL CILIEGIO - PRUNUS AVIUM

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    IL CILIEGIO - PRUNUS AVIUM



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    Il ciliegio (Prunus avium) chiamato anche ciliegio degli uccelli o ciliegio selvaggio è un albero appartenente alla famiglia delle Rosacee, originario dell'Europa (dalle Isole Britanniche fino alla Russia) e del Medio Oriente.

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    Assieme al Prunus cerasus esso è una delle due specie di ciliegio selvatico che sono all'origine delle varietà di ciliegio coltivato che produce tipologie di ciliegie che vanno dal graffione bianco piemontese, al Durone nero di Vignola.


    Storia


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    Plinio il Vecchio distingue tra Prunus, l'albero, e Cerasus, l'albero delle ciliegie. Plinio aveva già descritto un certo numero di coltivazioni ed alcune specie citate, Aproniana, Lutatia, Caeciliana, eccetera. Plinio le distingue per il sapore da dolce a aspro.

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    Egli afferma che prima che il console romano Lucio Licinio Lucullo sconfiggesse Mitridate nel 74 a.C., Cerasia ... non fuere in Italia, "Non vi erano ciliegie in Italia". Secondo lui fu Lucullo ad introdurle dal Ponto e nei 120 anni trascorsi da allora il ciliegio si era espanso attraverso l'Europa fino alla Britannia.

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    I semi di un certo numero di specie di ciliegie sono stati tuttavia trovati in ritrovamenti archeologici dell'età del bronzo ed in siti archeologici romani in tutta Europa. Il riferimento a "dolce" e "aspro" sostiene la moderna teoria che "dolce" fosse riferito al Prunus avium; non vi sono altri candidati trovati tra le ciliegie.

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    Nel 1882 Alphonse de Candolle affermò che semi di Prunus avium furono ritrovati nella cultura terramare del nord Italia (1500-1100 a.C.) e in alcuni villaggi archeologici svizzeri di palafitte.

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    De Candolle riguardo Plinio afferma:
    « Poiché questo errore è perpetuato dalla sua ripetizione incessante nella scuola classica, si deve affermare che gli alberi di ciliegio (almeno quelli di Prunus avium) esistevano in Italia prima di Lucullo, e che il famoso gourmet non ha bisogno di andare così lontano per cercare le specie dai frutti con il sapore amaro. »

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    De Candolle suggerisce che quello che Lucullus portò era un particolare tipo di Prunus avium del Caucaso. L'origine del P. avium è ancora una questione aperta. Le moderne ciliegie coltivate differiscono da quelle selvatiche per la dimensione del frutto più grande, 2–3 cm di diametro. Gli alberi sono spesso coltivati in terreni duri per mantenerli più piccoli e per facilitare il raccolto.


    Nomenclatura


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    La storia della classificazione è piuttosto confusa. Nella prima edizione del suo Species Plantarum (1753), Linneo trattò il ciliegio come una varietà singola, citando il testo di Gaspard Bauhin del 1596 Pinax theatri botanici come riferimento; la sua descrizione, Cerasus racemosa hortensis ("Il Ciliegio dei giardini con racemi") lo mostra descritto come una pianta coltivata. Linneo poi cambiò da una varietà ad una specie Prunus avium nella seconda edizione del suo Flora Suecica del 1755.

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    Prunus avium significa "Ciliegio degli uccelli" in Latino, una traduzione fatta da Linneo dei nomi dati dai danesi e dai tedeschi alla specie (Fugle-Kirsebær, Vogel-Kirsche, rispettivamente). In inglese, il nome Bird Cherry si riferisce al Prunus padus.


    Descrizione


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    Il genere Prunus è composto da numerose essenze che è difficile a volte differenziare. Il ciliegio si riconosce senza errore grazie a due o tre nettari (piccole ghiandole nettarifere rosse) situate alla base delle foglie caduche oblunghe, dentate e pubescenti al di sotto.

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    Si tratta di un albero deciduo cresce dai 15 ai 32 m di altezza. Gli alberi giovani mostrano una forte dominanza apicale con un tronco dritto e una corona conica simmetrica, che diviene arrotondata ed irregolare negli alberi più vecchi. Vive circa 100 anni ed è molto esigente di luce.

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    La corteccia è levigata porpora-marrone con prominenti lenticelle orizzontali grigio-marrone negli alberi giovani, che diventano scure più spesse e fessurate negli alberi più vecchi.

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    Le foglie sono alternate, ovoidali acute semplici, lunghe 7-14 cm e larghe 4-7 cm, glabre di un verde pallido o brillante nella parte superiore, che varia finemente nella parte inferiore, hanno un margine serrato e una punta acuminata, con un picciolo lungo 2–3,5 cm che porta da due a cinque piccole ghiandole rosse. Anche la punta di ogni foglia porta delle ghiandole rosse. In autunno le foglie diventano arancioni, rosa o rosse prima di cadere.

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    I fiori bianchi peduncolati sono disposti in corimbi di due-sei assieme, ogni fiore pendente su di un peduncolo di 2–5 cm, del diametro di 2,5–3,5 cm, con cinque petali bianchi, stami gialli, ed un ovario supero; i fiori sono ermafroditi e vengono impollinati dalle api. La fioritura ha luogo all'inizio della primavera contemporaneamente alla produzione di nuove foglie.

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    Il frutto è una drupa carnosa (ciliegia) di 1–2 cm di diametro (più larga in alcune selezioni coltivate), di un rosso brillante fino ad un viola scuro quando matura a metà estate. Il frutto commestibile ha un gusto da dolce ad abbastanza astringente e amaro da mangiarsi fresco; esso contiene un singolo nocciolo lungo 8–12 mm, ampio 7–10 mm e spesso 6–8 mm, il seme dentro al guscio è lungo 6–8 mm.

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    I frutti vengono mangiati da numerosi uccelli e mammiferi, che digeriscono la carne e disperdono il seme nei loro escrementi. Alcuni roditori, e alcuni uccelli rompono il guscio e mangiano il seme che sta al suo interno. Tutte le parti della pianta eccetto il frutto sono tossici perché contengono glicosidi cianogenetici.

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    L'albero essuda una resina dalle ferite nella corteccia, per mezzo della quale protegge le ferite dalle infezioni provocate dagli insetti e dai funghi.


    Distribuzione e habitat


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    Il ciliegio si trova in Europa, nord ovest dell'Africa, e a ovest in Asia, dalle Isole Britanniche a sud fino in Marocco e Tunisia, a nord fino a Trondheimsfjord regione in Norvegia e in Svezia, Polonia, Ucraina, nel Caucaso, a nord dell'Iran, con anche una piccola popolazione nell'ovest dell'Himalaya.

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    Naturalmente poco abbondante e disperso nella foresta, questo albero non è una specie pioniera. Esso necessita dunque per espandersi, di un ambiente e di un micro clima forestale. Tuttavia esso viene piantato in popolazioni miste, viali in ranghi che necessitano allora di una protezione imperativa durante i primi anni, perché raggruppati, questi alberi diventano molto appetibili per i grossi erbivori (come, ad esempio, i caprioli) e più sensibili al cancro batterico, e alla cilindrosporiosi, oltre che agli attacchi degli insetti.


    Coltivazione ed uso


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    Il legno del ciliegio è di qualità ricercata per il valore commerciale, si tratta di un legno di colore bruno rosato da chiaro a giallastro, a volte usato per rimpiazzare legni preziosi come l'anacardo. È ricercato dall'industria mobiliera, sia in tronchi che in travi (mobili e sedie di stile). Questa utilizzazione esige degli alberi di bella conformazione. L'importanza di questa domanda per la falegnameria marginalizza le altre utilizzazioni del legno (scultura, tornitura).

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    Il ciliegio, come tutte le piante da frutto, offre un legno avente delle buone proprietà meccaniche (resistenza alla compressione, trazione o flessione) ; tuttavia, presenta una facilità di seccaggio e può essere qualche volta molto nervoso.

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    Per quando riguarda la coltivazione, il ciliegio è una delle piante da frutto più difficili da coltivare(in quanto, le gemme a frutto per formare il frutticino hanno bisogno dell'impollinazione). La messa a dimora dei piccoli astoni (albero di uno-due anni) va effettuata in autunno-inverno. La raccolta , invece, si effettua a fine primavera-inizio inverno.

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    L'impollinazione è uno dei punti fondamentali della coltivazione del ciliegio. Esistono due tipi di ciliegi: autosterili e autofertili. Gli autosterili sono quelli che hanno bisogno di altri alberi per essere impollinati; gli autofertili sono quelli che hanno la capacità di autoimpollinarsi. Negli autosterili per l'impollinazione è fondamentale l'aiuto delle api o di altri insetti impollinatori.


    Frutto


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    Il ciliegio selvatico ha costituito fonte di nutrimento per gli umani per alcune migliaia di anni. I gusci sono stati trovati in depositi archeologici appartenenti ad insediamenti dell'età del bronzo attraverso l'Europa, inclusa la Britannia. In un caso sono stati trovati macro fossili di ciliegio selvaggio tra i detriti di un villaggio della prima era del bronzo e della media età del bronzo e nei resti di un villaggio di palafitte che si trovava sulla riva di un vecchio lago a Desenzano del Garda o Lonato, vicino alla riva sud del Lago di Garda. La data è stimata alla prima età del bronzo IA, datato al carbonio a 2077 ± 10 a.C. La foresta naturale a quel tempo era poco vasta.

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    Circa nel IX secolo a.C. le ciliegie venivano coltivate in Turchia e poco più tardi in Grecia. Come antenato del ciliegio dolce coltivato, il ciliegio selvatico è una delle due specie di ciliegio che supplisce la maggior parte del commercio mondiale di ciliegie commestibili (l'altro è il Prunus cerasus, principalmente usato per cucinare); poche altre specie hanno avuto una diffusione molto limitata.

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    Vari tipi di coltivazioni del ciliegio sono ora diffuse in tutto il mondo in tutti i luoghi in cui il clima lo permette; il numero di coltivazione è ora molto vasto. Le specie ora sono uscite dalle coltivazioni divenendo naturali in alcune regioni temperate, incluso il sud ovest del Canada, il Giappone, la Nuova Zelanda, ed il nord est e nord ovest degli Stati Uniti.


    Ornamentale


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    Il ciliegio è spesso coltivato come albero da fiore. A causa della dimensione dell'albero esso viene usato nei parchi e meno spesso come albero per le strade o per i giardini. La forma a doppia fioritura, Plena, è comunemente trovata, al posto della forma a fioritura singola.

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    Due ibridi interspecifici, P. x schmittii (P. avium x P. canescens) e P. x fontenesiana (P. avium x P. mahaleb) vengono usati anche ad uso ornamentale.


    Falegnameria


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    Il legno marrone-rosso, molto resistente, viene usato per fare mobili e strumenti musicali.


    Altri usi


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    La resina è aromatica e viene usata come aroma per le gomme da masticare.
    L'industria farmaceutica usa il succo dei pedicelli dei frutti che ha proprietà astringente, antitossica e diuretica.


    Avversità


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    Le principali malattie da funghi patogeni che attaccano il ciliegio sono il corineo,la cilindrosporiosi del ciliegio causata da Cylindrosporium padi, la moniliosi, il mal del piombo parassitario, i marciumi radicali da Armillariella mellea e Rosellinia necatrix. Gli insetti parassiti più importanti sono l'afide nero del ciliegio (Myzus cerasi), la cocciniglia bianca (Diaspis pentagona), la cocciniglia a virgola (Mytilococcus ulmi), la mosca delle ciliege (Rhagoletis cerasi), la falena brumale (Operophthera brumata), le ricamatrici (Archips rosana e Archips podana); in alcune zone del sud riveste particolare importanza la cimicetta del mandorlo (Monosteira unicostata).

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    Da wikipedia.org
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    Edited by belias94 - 17/5/2016, 18:07
     
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    Grazie Terry... i fiori del ciliegio sono molto belli ..e anche i frutti!!
     
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    I due ciliegi innamorati



    Due Ciliegi innamorati, nati distanti,
    si guardavano senza potersi toccare.


    Li vide una Nuvola, che mossa a compassione,
    pianse dal dolore ed agitò le loro foglie,
    ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.


    Li vide una Tempesta, che mossa a compassione,
    urlò dal dolore ed agitò i loro rami,
    ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.


    Li vide una Montagna, che mossa a compassione,
    tremò dal dolore ed agitò i loro tronchi,
    ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.


    Nuvola, Tempesta e Montagna ignoravano,
    che sotto la terra, le radici dei Ciliegi
    erano intrecciate in un abbraccio senza tempo.

    Anonimo giapponese

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    Edited by belias94 - 17/5/2016, 18:09
     
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    Il fiore di ciliegio o Fiori di Sakura



    Il fiore di ciliegio è il fiore di uno dei diversi alberi del genere Prunus, in particolare del Ciliegio Giapponese, il Prunus serrulata, che talvolta viene chiamato sakura dal giapponese 桜 o 櫻; さくら.

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    Molte varietà di questo genere che vengono coltivate per uso ornamentale non producono frutti. Le ciliegie commestibili provengono solitamente dalle specie Prunus avium e Prunus cerasus.

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    L'osservazione del fiore

    L'"Hanami" è la secolare usanza giapponese di godere della bellezza della fioritura primaverile degli alberi, in particolare di quella dei ciliegi da fiore. Si dice che l'usanza abbia avuto inizio durante il periodo Nara (710-794) quando inizialmente la gente ammirava il Prunus mume. Ma fu durante il periodo Heian (794-1185) che i fiori di ciliegio iniziarono ad attirare maggior attenzione e hanami diventò sinonimo di sakura.

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    Da allora, sia nei waka che negli 'haiku, il termine "fiori" (花 hana) venne inteso come "fiori di ciliegio ". L'usanza era originariamente limitata all'elite della corte imperiale, ma presto si diffuse nella comunità Samurai e, durante il periodo Edo, anche nella popolazione comune.

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    Tokugawa Yoshimune fece piantare aree di alberi di ciliegio in fiore per incoraggiare questa usanza. Sotto gli alberi di sakura, il popolo usava mangiare e bere durante allegre feste.

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    Ogni anno l'Agenzia Meteorologica Giapponese segue, all'avvicinarsi della stagione calda, l'evolversi della fioritura attraverso previsioni trasmesse nei telegiornali. La fioritura inizia a Okinawa nel mese di gennaio e di solito raggiunge Kyoto e Tokyo tra la fine di marzo e l'inizio di aprile.

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    Procede poi verso altitudini più elevate e verso nord, arrivando a Hokkaido poche settimane dopo. I giapponesi prestano molta attenzione alle previsioni e sono soliti ad organizzare, con i famigliari e gli amici, incontri dedicati alla loro osservazione nei parchi, nei santuari e nei templi. Il festival di Hanami celebra la bellezza del fiore di ciliegio e per molti rappresenta un'ocasione per rilassarsi e godere della loro splendida vista.

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    L'usanza dell'hanami risale a molti secoli: l'opera Nihon Shoki (日本 书 纪) che narra la storia del Giappone fino al 697 d.C, riporta l'esistenza di questa festa già a partire dal III secolo d.C.

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    In giappone nella maggior parte delle scuole e negli edifici pubblici si possono trovare alberi di ciliegio fuori da essi. Poiché l'anno fiscale e la scuola iniziano nel mese di aprile, in molte zone dell'isola di Honshū, il primo giorno di lavoro o di scuola coincide con la fioritura dei ciliegi.

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    L'Associazione Giapponese per i Fiori di Ciliegio, ha creato una lista dei 100 migliori posti dove osservarli, presentandone almeno uno per prefettura.

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    Simbolismo

    In Giappone, i fiori di ciliegio simboleggiano anche le nubi, per via della loro fioritura in massa, oltre ad essere una metafora per la natura effimera della vita, un aspetto della tradizione culturale giapponese spesso associata all'influenza buddhista e che trova espressione nel concetto di mono no aware.

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    La correlazione tra mono no aware e i fiori di ciliegio risale al XVIII secolo e all'intellettuale Motoori Norinaga. La ​​caducità dei fiori, la loro bellezza estrema e la morte rapida, è stata spesso associata con la morte. Per questo motivo, i fiori di ciliegio sono riccamente simbolici e sono stati utilizzati spesso in varie forme di arte giapponese come manga, anime e film, così come negli spettacoli musicali.

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    Esiste almeno una canzone popolare, in origine per shakuhachi (flauto di bambù), dal titolo "Sakura" dedicata ai fiori di ciliegio e diverse canzoni pop. In Giappone, il fiore è rappresentato anche su molti beni di consumo, tra cui kimono, cancelleria e stoviglie.

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    Sakurakai o società dei fiori di ciliegio, era il nome scelto da giovani ufficiali dell'esercito imperiale giapponese nel settembre 1930, per la loro società segreta fondata con l'obiettivo di riorganizzare la nazione secondo linee militariste totalitarie, attraverso anche un colpo di stato militare, se si fosse reso necessario.

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    Durante la seconda guerra mondiale, il fiore di ciliegio è stato utilizzato per motivare il popolo giapponese al nazionalismo e al militarismo. Anche prima della guerra erano stati utilizzati nella propaganda per ispirare lo "spirito giapponese", come nella "canzone del giovane Giappone, esaltando i "guerrieri" che erano "pronti come la miriade di fiori di ciliegio a disperdersi".

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    Nel 1932, la poesia di Akiko Yosano esortava i soldati giapponesi a sopportare le sofferenze in Cina e confortava i compagni morti. L'ultimo messaggio delle forze a Peleliu, durante l'omonima battaglia, è stata "Sakura, Sakura", fiori di ciliegio.

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    I piloti giapponesi usavano dipingere ai lati dei loro aerei un fiore di ciliegio o portavano con se un ramo, prima di intraprendere una missione suicida. Un fiore di ciliegio dipinto sul lato dell'aereo simboleggiava l'intensità e l'effimera natura della vita.

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    In questo modo, l'associazione estetica è stata correlata in modo da associare la caduta dei petali di ciliegio al sacrificio dei giovani soldati in missioni suicide per onorare l'imperatore.

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    La prima unità kamikaze possedva una subunità chiamata Yamazakura o fiori di ciliegio selvatici. Il governo ha anche incoraggiato il popolo a credere che le anime dei guerrieri abbattuti si reincarnassero nei fiori.

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    Durante le sue conquiste militari, il Giappone imperiale, spesso piantava alberi di ciliegio come un mezzo per rivendicare il territorio occupato come territorio giapponese.

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    I fiori di ciliegio sono un simbolo prevalente nella Irezumi, l'arte tradizionale dei tatuaggi giapponesi. In questa arte, i fiori di ciliegio sono spesso combinati con altri simboli classici giapponesi come i pesci koi, i draghi o le tigri.

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    Varietà e fioritura

    Il Giappone vanta una grande varietà di fiori di ciliegio. Oltre 200 cultivar possono essere qui trovate. La ​​varietà più popolare lo Somei Yoshino. I suoi fiori sono di colore bianco quasi puro, con tratti di rosa pallido, soprattutto in prossimità del gambo.

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    Fioriscono e sfioriscono solitamente in una settimana, prima che le foglie vengano fuori, così che per quel breve periodo gli alberi appaiono quasi totalmente bianchi da cima a fonda.

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    La varietà prende il nome dal villaggio di Somei (ora parte del quartiere di Toshima a Tokyo). È stato coltivato inizialmente tra la metà e la fine del XIX secolo, tra la fine del periodo Edo e l'inizio del periodo Meiji.

    Il Somei Yoshino è così ampiamente associato ai fiori di ciliegio che, sia nei Jidai-geki che in altre opere di narrativa, spesso viene presentato anche nel periodo Edo o precedentemente. Tali rappresentazioni sono pertanto anacronistici.

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    Il sakura invernale o fuyuzakura (Prunus subhirtella autumnalis) comincia a fiorire in autunno per poi continuare, seppur sporadicamente, per tutto l'inverno. Si ritiene che sia un incrocio tra l'edohiganzakura (P. Incisa) e la mamezakura (P. pendula).

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    Altre varietà comprendono yamazakura, yaezakura, e shidarezakura. Le yaezakura vantano grandi fiori, di spessore e con ricchi petali rosa. La shidarezakura, o pianto di ciliegio, possiede rami che cadono come quelli di un salice piangente, andando a creare cascate di fiori rosa.

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    Edited by belias94 - 17/5/2016, 18:12
     
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    I FIORI DI CILIEGIO IN GIAPPONE




    L' Hanami (花見? lett. "ammirare i fiori") è la tradizionale usanza giapponese di godere della bellezza della fioritura primaverile degli alberi, in particolare di quella dei ciliegi da fiore giapponesi, i sakura (lett. "ciliegio").

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    Questa tradizione, antica di più di un millennio, è ancora molto sentita in Giappone tanto da provocare vere e proprie migrazioni di milioni di giapponesi dalle loro città verso le 60 località più famose del Paese. Lo spettacolo dei sakura in fiore occupa gran parte della primavera e si può ammirare da inizio Aprile (nel sud dell'isola di Honshu) fino a metà Maggio (nella settentrionale Hokkaidō).

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    Al giorno d'oggi la festa è anche un'occasione per uscire all'aperto e consumare un sostanzioso picnic a base di sushi, con birra e sake in abbondanza all'ombra degli alberi fioriti. I festeggiamenti continuano anche durante la notte, dove l'Hanami cambia nome in Yozakura (夜桜? lett. "La notte del Ciliegio"). Il fiore del Ciliegio, la sua delicatezza, la brevità della sua esistenza sono per i giapponesi il simbolo della fragilità, ma anche della rinascita, della bellezza dell'esistenza.

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    Storia

    Yoshino (le cui colline in primavera si colorano del rosa pallido degli alberi in fiore) è la città d'origine dei ciliegi giapponesi: la leggenda racconta che gli alberi furono piantati nel VII secolo d.C. dal sacerdote En-no-Ozuno, che si dice avesse scagliato una maledizione contro chiunque osasse abbaterli.

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    Comunque sia andata, gli yamazakura sono alla radice di centinaia di ibridi ottenuti in seguito, e sono divenuti la varietà giapponese per eccellenza; l'Imperatrice Jito (645-702) veniva qui per ammirarne la fioritura.

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    Hanami in Italia

    Anche in Italia sta prendendo piede l'usanza dell'hanami; nel quartiere romano dell'EUR si trova il Parco Lago dell'EUR in cui nel luglio 1959 fu inaugurata la strada pedonale e ciclabile che attraversa il parco che si chiama Passeggiata del Giappone in onore di tale Paese e in quell'occasione il primo ministro, Nobusuke Kishi, in visita ufficiale in Italia, donò a Roma a nome del proprio governo numerosi sakura, ciliegi giapponesi da fiore, molti dei quali piantati proprio nel parco dell’EUR.

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    Nel periodo di fioritura dei sakura (metà marzo — inizio aprile) è ormai d'uso trovare gente passeggiare sotto tali alberi e sovente consumare un pic nic all’ombra degli stessi; non manca chi celebra l’hanami vestendo il kimono, abito tradizionale del Giappone.

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    wikipedia.org/

    foto sul web

    Edited by belias94 - 17/5/2016, 18:13
     
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    Il ''miracolo'' del Sakura si ripete, lo spettacolo dei ciliegi a primavera a Tokio



    Il ''miracolo'' del Sakura si ripete. Con l'arrivo della primavera sboccia il ciliegio da fiore che riempie i paesaggi di bianco e rosa. La pianta ornamentale è il simbolo del Giappone e rappresenta fragilità, ma anche rinascita e vita. La sua fioritura è segno di ricchezza nella raccolta del riso, apre la stagione scolastica e lavorativa e indica le qualità positive del Samurai. Il termine "Hanami" significa "ammirare i fiori" e, per i giapponesi, passeggiare nei parchi per contemplare la bellezza del ciliegio in fiore è una vera e propria tradizione.

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    repubblica.it

    Edited by belias94 - 17/5/2016, 18:23
     
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    C'è un albero in Giappone che sboccia ogni aprile. Ed è probabilmente la cosa più bella che si sia mai vista.



    Ogni anno in Giappone, le persone si recano in città per assistere alla fioritura dei sakura rosa, o alberi di ciliegio. Il sakura è strettamente associato con la cultura del Giappone, anche se i fiori di ciliegio sbocciano ogni anno, la loro bellezza e il loro splendore non invecchiano mai. Ci sono varie parti della cultura giapponese che sono legate all' albero di ciliegio in fiore . Ad esempio, la tradizione di " Hanami "è la secolare pratica di picnic sotto una fioritura di sakura.

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    Edited by belias94 - 17/5/2016, 18:25
     
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    Ciliegi in fiore; Spettacolari immagini dal mondo



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    Thomas Jefferson Memorial
    Fotografia di Thomas Simonson, My Shot



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    Ramo di ciliegio in fiore
    Fotografia di Bhumi Shah, My Shot




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    Ciliegi in fiore nella pioggia
    Fotografia di Charles M. Kogod



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    Ciliegio in fiore, Nagoya, Giappone
    Fotografia di Achim Runnebaum, My Shot



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    Alberi di ciliegio, Giappone
    Fotografia di Thomas Simonson, My Shot



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    Ciliegi in fiore, Italia
    Fotografia di Cotton Coulson



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    Scoiattolo e ciliegio in fiore
    Fotografia di Fumiko Yarita, 2008 International Photo Contest



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    Monumento a Washington
    Fotografia di Karen Kasmauski



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    Alberi di ciliegio, Giappone
    Fotografia di Kevin Cozma, Your Shot



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    Ciliegio in fiore, Giappone
    Fotografia di Michael S. Yamashita



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    Uccello canoro su ramo di ciliegio
    Fotografia di Raymond K. Gehman



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    Thomas Jefferson Memorial
    Fotografia di Stephen St. John



    Edited by belias94 - 17/5/2016, 18:29
     
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    FIORE DI CILIEGIO: SIGNIFICATO, PORTAFORTUNA PER I SAMURAI E GLI INNAMORATI



    Europa, Cina e Giappone: in ogni paese il fiore di ciliegio racchiude storie e leggende tutte romantiche e bellissime. Eccole…

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    Sapete che il fiore di ciliegio è perfetto come fiore di San Valentino? Nella cultura orientale si narra infatti che i suoi frutti portino fortuna agli innamorati e che le dichiarazioni d’amore fatte sotto i suoi rami avranno sempre fortuna. Piantare un ciliegio vicino a casa, inoltre, preserva l’abitazione dalle disgrazie e dai danni naturali, oltre a rendere fortunati in amore i proprietari.

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    Nella cultura tradizionale giapponese il fiore di ciliegio occupa un posto d’onore, tanto da essere divenuto fiore nazionale. Si narra che il colore dei fiori del ciliegio in origine fosse candido ma che, a seguito dell’ordine di un imperatore di far seppellire i samurai caduti in battaglia sotto gli alberi di ciliegio, i petali divennero rosa per aver assorbito il sangue di quei nobili guerrieri.

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    In Giappone l’immagine dei fiori di ciliegio è molto diffusa, in campo culturale – arte, manga, cinematografia, musica – e negli oggetti quotidiani (kimono, arredamento, suppellettili, cancelleria). I fiori vengono anche essiccati per essere preparati in tisana calda per le occasioni speciali. Ovviamente i giardini giapponesi abbondano di questi fiori meravigliosi e magici. Cosa aspettettate? Piantate il suo albero nel vostro giardino, la fortuna sarà dalla vostra parte!

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    leitv.it

    foto sul web

    Edited by belias94 - 17/5/2016, 18:30
     
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