Berlusconi si è dimesso - folla festante in piazza. Ora Mario Monti

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  1. Cesco
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    ORE 21.42: BERLUSCONI SI E' DIMESSO


    20111112_berlusconi_dimissioni_folla


    LA NOTA DEL QUIRINALE


    ''Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - si legge nella nota - ha ricevuto oggi alle ore 21.00 al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, onorevole Silvio Berlusconi, il quale, essendosi concluso l'iter parlamentare di esame e di approvazione della legge di stabilita' e del bilancio di previsione dello Stato, ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto.

    Il Presidente della Repubblica, nel ringraziarlo per la collaborazione, si e' riservato di decidere ed ha invitato il Governo dimissionario a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Le consultazioni del Capo dello Stato si svolgeranno nella giornata di domani''


    E' arrivato alle 21 circa al Quirinale il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Era atteso mezz'ora prima, per presentare le dimissioni al Presidente della Repubblica. L'auto con a bordo il premier è entrata dal portone principale del palazzo mentre la folla fischiava e urlava 'buffonè all'indirizzo del premier.

    Ad attenderlo c'era una folla sulla piazza davanti al Quirinale. Presente anche una piccola orchestra di musicisti che con oboe e violoncello suona l'inno di Mameli, Bella Ciao e il Dies Irae di Mozart. In piazza bandiere tricolore e dell'Unione europea. Tra i manifestanti un gruppo di militanti Fli con uno striscione con le date di insediamento e di caduta dell'ultimo governo Berlusconi e la scritta «L'Italia s'è desta». Un cordone di agenti delle forze dell'ordine separa la folla dal palazzo al cui ingresso ci sono numerosissimi cineoperatori.

    Questa la comunicazione della Presidenza del Consiglio dei ministri: «Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 18,10 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi. Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Gianni Letta. Il Consiglio dei Ministri, con riferimento a quanto annunciarto dal comunicato emesso dalla Presidenza della Repubblica il 9 novembre 2011, a seguito dell'approvazione della legge di stabilità ha valutato la situazione che si è determinata; il Presidente Berlusconi ha quindi preannunciato che si recherà al Palazzo del Quirinale per rassegnare le dimissioni dall'incarico. Il Presidente Berlusconi ha poi ringraziato sentitamente i colleghi di Governo per il proficuo ed intenso lavoro compiuto ed ha rivolto un ringraziamento particolare al Sottosegretario dott. Gianni Letta. La riunione ha avuto termine alle ore 18,45».

    LETTA VICE-PREMIER TRA RICHIESTE PDL Gianni Letta vicepremier. È una delle richieste che esce dell'Ufficio di Presidenza del pdl con Silvio Berlusconi e alla quale il partito condiziona il si al governo Monti, che appoggerà solo con un programma che rispetti i parametri della lettera inviata all'Ue.

    OK LEGGE DI STABILITA' Con il via libera alla legge di Stabilità Montecitorio vara anche l'anticipo del pareggio di bilancio al 2013. E il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, sempre parco nei commenti con i cronisti, ne rivendica la paternità. Anche se già nei giorni scorsi dall'Ue si avvertiva: non è detto che - data l'attuale situazione caratterizzata da una crescita stagnante e da un aumento dello spread e quindi del costo degli interessi sul debito - si riesca a centrare il pareggio come previsto dal Governo. Ora gli occhi sono puntati altrove: sul nuovo esecutivo e sulle misure che dovrà prendere (a breve) per mantenere gli impegni presi con l'Unione europea e solo in parte attuati con la Legge di Stabilità. Tra i compiti del prossimo governo, probabilmente guidato dal tecnico Mario Monti, ci sarà proprio il nodo di una fittissima e certo di non semplice attuazione dell'agenda di riforme. Il voto del parlamento consente comunque di fissare anche nel bilancio il percorso che, in base alle previsioni del governo, consentiranno di raggiungere il pareggio nel 2013. Le manovre estive e la sessione di bilancio consentiranno per il Tesoro di raggiungere un deficit del 3,9% per quest'anno anche se il debito raggiungerà il 120,6%.

    La correzione dei conti, di un sottile 0,2% quest'anno, sarà invece dell'1,7% del Pil nel 2012. Il deficit si dimezzerà tornando sotto la soglia del 3%, all'1,6% e anche il debito scenderà al 119,5%. L'anno del pareggio è invece il 2013 con un deficit dello 0,1% (tecnicamente definito close to balance) e una manovra che vale 3,3 punti del Pil, tanto che il debito cala a 116,4%. La «nuova» finanziaria arriva ad ipotizzare poi un 2014 in avanzo dello 0,2% e un debito a quota 112,6%. «Il governo ha fatto e il Parlamento ha votato - ha dichiarato Tremonti - il pareggio di bilancio. La parità tra entrate e uscite. Non è una cosa facile. La prima volta è avvenuto 125 anni fa. È una cosa molto buona per l'Italia». Poi Tremonti si congeda dal gruppetto di cronisti che lo seguono da anni con una frase criptica. Secondo molti riferita ai diversi attacchi subiti in questi giorni e in passato quando (nel 2004) si dovette dimettere: «in questi giorni ho avuto molte manifestazioni di interesse per il mio raffreddore, per la mia salute, per la mia attività futura. Mi è già successo una volta... Ho già detto che soffro di amnesie. Ho avuto una ricaduta...Arrivederci». Certo sull'effettiva possibilità di centrare il pareggio proprio recentemente l'Ue ha manifestato i suoi dubbi. Le stime di Bruxelles sono infatti più basse di quelle del Governo, e secondo la Banca centrale europea potrebbero costringere l'Italia, Paese vulnerabile in questo momento, a manovre aggiuntive.

    Le previsioni di Bruxelles stimano per l'Italia 'un nuovo rallentamento economico, tra crescente incertezzà, che porta il pil allo 0,5% nel 2011 e allo 0,1% nel 2012. Una crescita più bassa di quella che prevede il governo (+0,6% nel 2012), che inciderà direttamente sul deficit e quindi impedirà di raggiungere il pareggio nel 2013: il disavanzo previsto da Bruxelles per il 2013 è infatti a -1,2, quando il Tesoro stima invece -0,1, ovvero parità tra entrate e uscite. La differenza, viene spiegato, è dovuta all'impatto dell'andamento degli spread, ma anche dal fatto che viene considerato un minor impatto per gli introiti della lotta all'evasione. Tanto che nella lettera inviata pochi giorni fa dall'Ue viene chiaramente scritto: «riteniamo che nell'attuale contesto economico la strategia fiscale programmata non garantisca il raggiungimento di un pareggio di bilancio entro il 2013». Una manovra-ter all'orizzonte con un decreto di fine anno? Lo deciderà il nuovo Governo.

    BERLUSCONI A PDL: "NO SINISTRA A G.LETTA IN GOVERNO" La sinistra non vuole che Gianni Letta faccia parte del nuovo governo. Lo ha detto Silvio Berlusconi, a quanto raccontano, nel corso dell'ufficio di presidenza del Pdl, parlando dell'ipotesi che l'attuale sottosegretario faccia parte di un esecutivo tecnico guidato da Monti.

    PREMIER A PDL: "STACCHIAMO SPINA QUANDO VOGLIAMO" Siamo in grado di staccare la spina quando vogliamo. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi a quanto raccontano alcuni presenti nel corso dell'Ufficio di Presidenza del Pdl a proposito dell'appoggio del partito a un governo tecnico.

    GOVERNO: PDL UNITO, OK MONTI MA CON PROGRAMMA LETTERA Sì a Monti ma su un programma ricalcato sulla lettera inviata alla Bce. È questo - a quanto si apprende da partecipanti all'ufficio di presidenza Pdl a Palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi - l'esito della riunione che vede unito il partito. Il premier sta per lasciare Palazzo Grazioli per rassegnare le dimissioni al Quirinale.

    BOSSI: "MONTI? NOI ALL'OPPOSIZIONE" «Andremo all'opposizione. Come si fa a sostenere un governo che farà portare via tutto, che privatizzerà le municipalizzate». Lo afferma il leader della lega Nord, Umberto Bossi, lasciando Montecitorio. «Come si fa -chiede- a sostenere un governo che farà portare via tutto e privatizzerà le municipalizzate?». «Rompere con Berlusconi? Vedremo», conclude il Senatur.

    BERLUSCONI PER MONTI, CHIEDE A LEGA DI SOSTENERLO Sembrano ormai decisi i destini dell'attuale crisi politica. Silvio Berlusconi, riferiscono ambienti parlamentari della maggioranza, dopo aver incontrato Mario Monti a palazzo Chigi, ha consultato i vertici della Lega per fare il punto della situazione. Secondo fonti ministeriali il Cavaliere avrebbe chiesto agli esponenti del Carroccio (incontrati nella sala del governo a Montecitorio) di riflettere sulla possibilità di sostenere un governo guidato dall'ex commissario Ue.

    DI PIETRO, OGGI È GIORNO LIBERAZIONE, AL VIA RICOSTRUZIONE «Oggi è il giorno della liberazione nazionale da parte dei cittadini di un governo piduista che ha indebolito la democrazia e reso poco credibile il nostro Paese a livello internazionale». Per il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, «da domani inizia la ricostruzione, e noi, come Idv, faremo il nostro dovere». Questo significa che appoggerete un governo tecnico capitanato da Mario Monti? «Noi aspettiamo con fiducia - risponde Di Pietro ai cronisti - quel che vuole fare», soprattutto «con chi e come» e con «quale spirito di servizio vuole traghettare l'Italia fuori dalla crisi».

    MELONI: SINISTRA FESTEGGIA BANCHIERI, CHE NE PENSEREBBE MARX? Curiosa questa sinistra che festeggia l'ascesa al potere dei banchieri. Chissà cosa ne penserebbe Marx...». È il commento pubblicato dal ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, sul suo profilo Facebook ufficiale «Giorgia Meloni - Ministro della Gioventù»

    STANDING OVATION CENTRODESTRA PER BERLUSCONI IN AULA È termina la riunione presso la sala del governo a Montecitorio tra il presidente del Consiglio ed alcuni ministri e esponenti della maggioranza. I primi a lasciare la sala sono stati i leghisti Roberto Maroni e Roberto Calderoli, dopo poco è entrato in Aula anche il premier che non ha rilasciato dichiarazioni ai cronisti. A seguire hanno fatto il loro ingresso nell'Emiciclo Angelino Alfano, Maurizio Lupi, Michela Brambilla, Denis Verdini e Paolo Romani.
    Il presidente de Consiglio Silvio Berlusconi è entrato nell'Aula della Camera dove sta per essere votata la legge di stabilità. Al suo ingresso è stato accolto dall'applauso dei deputati del Pdl che tutti in piedi gli hanno gridato in coro «Silvio, Silvio».

    Appena entra il presidente del Consiglio in Aula a Montecitorio dai banchi della maggioranza si levano scroscianti applausi dell'interno sulle dichiarazioni di voti sul ddl stabilità del capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto. I deputati del Pdl quindi si alzano e riservano una vera e propria standing ovation al presidente del Consiglio, che prende posto tra i banchi del governo tra il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna che poi cede il posto al ministro degli Esteri Franco Frattini.

    LEGA IN AULA CAMERA INVOCA 'ELEZIONI ELEZIONI' In Aula alla Camera scroscianti applausi dai banchi del centrosinistra sottolineano la fine della dichiarazione di voto finale sul Ddl stabilità da parte del capogruppo Pd Dario Franceschini. Ma dai banchi del centrodestra, in particolare dai settori della Lega, partono gli urli di deputati che invocano «elezioni, elezioni».

    PALAZZO CHIGI ASSEDIATO DA TV STRANIERE Piazza Colonna offlimits, se non per giornalisti e cameraman assiepati fuori Palazzo Chigi in attesa della conclusione dell'incontro tra il premier Silvio Berlusconi e Mario Monti. Oltre alla stampa italiana ci sono giornalisti e televisioni da tutto il mondo, tv giapponesi, corrispondenti francesi, spagnoli e tedeschi. Ai lati della piazza la folla aumenta di minuto in minuto. A creare un piccolo show con tanto di applausi e grida 'brava, bravà è stata Annarella, l'ormai famosa signora anziana che diverse volte si è fermata a parlare con i politici (ultimo in ordine di tempo Umberto Bossi) che di fronte a tv e fotografi ha promesso di 'ubriacarsi non appena Berlusconi rassegnerà le sue dimissioni«. Dalla folla che attende su via del Corso sono apparsi dei cartelli in cui si ringraziava il presidente della Repubblica: »Grazie Napolitano«, c'era scritto su un grande foglio mentre un altro riportava la scritta: »Finalmente«. Le contestazioni non mancano nemmeno di fronte a Montecitorio dove ogni tanto viene scandito un coro: »Dimissioni-dimissioni«.

    RONCHI: "MONTI È UNA RISORSA PER L'ITALIA" «Monti è una risorsa dell'Italia, uomo di straordinaria competenza e qualità. Oggi dobbiamo vedere il programma e rispettare i punti della lettera della Bce per affrontare questa fase di speculazione economica». È quanto affermato dal deputato Andrea Ronchi a 'Montecitorio a Tgcom24'. «Brunetta e La Russa non sono contrari a Monti, è chiaro che in democrazia si deve ritornare al popolo, ma la crisi ha fatto si che il nome di Monti tagliasse la testa al toro - sottolinea Ronchi - Nel Pdl non c'è maggioranza nè minoranza, non è una caserma, è solo un partito che discute. Si incontreranno delle idee e per il bene dell'Italia si farà la giusta sintesi».

    FINIANI SCHERZANO SU CAMBIO IDEA RONCHI SU MONTI Siparietto tra finiani, in Transatlantico alla Camera. Alcuni deputati fanno passare tra loro un foglietto con le parole pronunciate oggi dall'ex fli Andrea Ronchi. Ronchi definisce Monti «una risorsa per l'Italia» e allora i finiani sorridendo ricordano che fino a due giorni fa il parlamentare esprimeva dubbi su un governo Monti, preferendo l'opzione elezioni. Il foglietto viene mostrato anche al presidente della Camera Gianfranco Fini, che sorride.

    NASCE GRUPPO DEGLI SCONTENTI Questa mattina i deputati Roberto Antonione, Giustina Destro, Fabio Gava, Giancarlo Pittelli e Sardelli hanno formalizzato la costituzione all'interno del gruppo Misto della Camera dei deputati della componente «Costituente popolare liberale-Pli». All'iniziativa ha partecipato Enzo Scotti in rappresentanza di «Noi Sud». All'iniziativa dei deputati 'malpancistì ha avuto un «ruolo determinante» il Partito liberale italiano con il quale, spiega Pittelli, «è stato raggiunto un accordo di collaborazione politica».

    LAGARDE: GRANDE STIMA PER MONTI La lista di 'estimatorì a livello internazionale del neo senatore a vita Mario Monti si è allungata annoverando ora Christine Lagarde, direttore generale del Fmi, che ha espresso «apprezzamento» per il via libera finale del parlamento italiano, atteso per oggi, delle misure «concordate con l'Ue il 26-27 ottobre scorsi» e che dovrebbero portare al «significativo miglioramento della situazione». «Conosco molto bene Mario Monti, ho molta stima e rispetto per lui, penso che sia una persona estremamente competente con la quale in ogni caso ho sempre avuto un dialogo allo stesso tempo produttivo ed estremamente intenso», ha aggiunto a Tokyo l'ex ministro delle Finanze francese nel corso della conferenza stampa al termine della breve visita in Giappone, prima di partecipare al summit dell'Apec alle Hawaii. Apprezzamenti che assumono maggiore portata in relazione al proposito dell'atteso e rapido cambio alla guida del governo italiano, con l'ex commissario Ue all'Antitrust in chiara pole position. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha annunciato «l'intenzione di lasciare la carica e ritengo che una nuova nomina avr… luogo molto presto nei prossimi giorni». È un fatto, ha osservato, «che rappresenta un segnale sia di chiarimento sia di credibilit… delle istituzioni politiche, elementi fondamentali di stabilizzazione della situazione sul piano generale». Quanto ai prossimi passaggi, «l'Italia deve attuare misure aggiuntive con stabilità politica e credibilità politica» perchè è «necessario implementare le riforme su basi stabili, solide e sostenibili». Quanto un intervento più ampio a favore di Roma (oltre al «monitoraggio richiestoci sull'attuazione degli impegni»), la Lagarde ha detto che la situazione dell'Italia è «differente» rispetto a Irlanda, Portogallo e Grecia, assistite dal Fmi. Si parla di Eurolandia, ma ogni Paese ha problemi diversi. «Nel caso dell'Italia - ha detto la Lagarde - è soprattutto il finanziamento del debito che ha chiaramente toccato livelli difficilmente sostenibili sul lungo periodo. Già di recente, tuttavia, c'è stato un ribasso, risultato delle politiche di assestamento (il via libera di Roma alle misure definite in sede Ue, ndr), frutto di credibilità e chiarezza, necessarie in Italia». Due fattori chiave che «hanno impatto poi per capire come l'economia Italiana risponde». Il secondo passaggio è invece «l'implementazione delle riforme» stesse.

    GOVERNO, TOTO-NOMINE

    Per la poltrona in questo momento piu' importante, quella del ministro dell'Economia, le indiscrezioni che circolano indicano come papabile Fabrizio Saccomanni, attuale direttore della Banca d'Italia. In alternativa, potrebbe arrivare a via Nazionale Lorenzo Bini Smaghi, che si e' da poco dimesso dal comitato esecutivo della Banca centrale europea. L'ex presidente del consiglio Giuliano Amato potrebbe entrare in squadra come ministro degli Esteri o dell'Interno.

    Ma al Viminale , stando alle voci, potrebbe finire anche il senatore del pdl Beppe Pisanu, oggi presidente dell'Antimafia ieri ministro dell'Interno con il primo governo Berlusconi. Qualcuno vede possibile Amato come vicepresidente del consiglio in tandem con Gianni Letta: il primo per rappresentare al vertice del governo l'area del centrosinistra, il secondo per garantire una sorta di continuita' con il precedente governo.

    Per il ministero del Lavoro, dicastero chiave vista la necessita' di intervenire su pensioni e flessibilita', un nome possibile e' quello del segretario della Cisl Bonanni, sponsorizzato da Casini; in lizza anche il senatore del Pd Pietro Ichino, anche le sue posizioni sui licenziamenti non piacciono alla Cgil e a mezzo Pd.

    Alla Giustizia (ministero per il quale i radicali hanno candidato Marco Pannella) potrebbe essere confermato l'attuale ministro Nitto Palma: sarebbe una garanzia per Berlusconi, che vedrebbe confermato un suo uomo in un ministero che il Pdl non vuole far finire in mani indesiderate. Luca Cordero di Montezemolo potrebbe ricevere un invito di Monti a entrare nel governo.

    Tra gli uomini vicini al presidente della Ferrari che potrebbero giocare un ruolo, si parla di Federico Vecchioni, ex presidente di Confagricoltura e attuale presidente della banca Agriventure. Un posto in squadra potrebbe andare all'amministratore di Alitalia Rocco Sabelli, come ministro delle Infrastrutture. Per il ministero dell'Istruzione si fa il nome del fondatore della comunita' di sant'Egidio Andrea Riccardi; altri boatos puntano invece sul vicepresidente della Camera Maurizio Lupi.

    Molto quotato il nome dell'oncologo Umberto Veronesi per il ministero della Salute, del quale si conosce l'ottimo rapporto con il presidente della Bocconi. Tra gli outsider, l'ex senatore del Pd Nicola Rossi, un convinto sostenitore di un cura a base di liberalizzazioni, che potrebbe trovare spazio in un dicastero economico.

    NOVITA' INTRODOTTE DALLA LEGGE DI STABILITA':

    Dalla stretta sugli statali in mobilità alla 'certificazionè che dal 2026 l'età per la pensione salirà a 67 anni e a 70 anni nel 2050. Sono alcune delle misure contenute nella Legge di Stabilità che ha ricevuto il via libera definitivo della Camera. Il pacchetto è un misto tra le misure già note, come ad esempio la vendita dei terreni agricoli o il Fondo per gli immobili pubblici, e alcune novità dell'ultima ora inserite in Senato. E tra queste i fondi per la Legge mancia o della cosiddetta 'mini-najà.
    Ecco alcune delle misure:
    - PENSIONI: Dal 2026 si andrà in pensione a 67 anni. Nel 2050 a 70 anni.
    - AGEVOLAZIONI LAVORO DONNE-GIOVANI: Dal 2012 gli imprenditori che assumeranno giovani apprendisti potranno contare su uno sgravio contributivo del 100% (per 3 anni). E incentivi economici sono in arrivo anche per le donne.
    - PRESTITI D'ONORE: integrazione di 150 mln per il 2012.
    - TAGLIO MINISTERI E 'AUTO-TAGLÌ: È il 'piattò forte della manovra. Tagli alle spese per 9,8 miliardi. E 'auto-taglì per Inps, Inpdap e Inail. E anche per i Monopoli.
    - INTERNO E DIA: Tra i tagli incappano il Fondo per le vittime di reati mafiosi, estorsioni e usura, il trattamento accessorio del personale Dia. Su questo interviene in 'corner' il Senato.
    - MENO DIRIGENTI A SCUOLA: Passa da 500 a 600 il numero di alunni al di sotto del quale non possono essere assegnati agli istituti dirigenti con incarico a tempo indeterminato.
    - MENO CONGEDI PER RICERCA: Si riduce il congedo per attività di studio e di ricerca per professori universitari.
    - SCUOLE PARITARIE E UNIVERSITÀ: Finanziamento per oltre 200 mln per le prime, e di 20 mln per il sostegno alle università non statali.
    - OSPEDALI: Meno stanziamenti per l'ammortamento dei mutui delle regioni per l'edilizia sanitaria. - 700 MLN A MISSIONI: 700 milioni per le missioni di pace.
    - ASTA FREQUENZE: L'incasso extra (1,5 mld) dell'asta verrà ripartito per interventi vari (meno tagli a ministeri). La metà al fondo ammortamento dei titoli di Stato.
    - TRAVET IN ESUBERO, STIPENDIO RIDOTTO: I dipendenti pubblici considerati in soprannumero potranno essere posti 'in disponibilità con l'80% dello stipendio per due anni.
    - FONDO NUOVI NATI: è prorogato sino al 2014.
    - 150 MLN PER LEGGE MANCIA: Rifinanziata come sempre la cosiddetta 'legge mancià. 150 milioni.
    - CARO PROCESSI: Raddoppio del contributo unificato per i ricorsi in Cassazione.
    - AUMENTO BENZINA: Aumentano le accise: 1 millesimo al litro per la verde e gasolio dal 2012 e di mezzo millesimo dal 2013.
    - SCONTO FISCO PER ABRUZZO: Si riprende a pagare nel gennaio 2012 (a rate e senza multe) con uno 'scontò del 60%.
    - LE DISMISSIONI: Gli immobili pubblici potranno andare ad uno o più fondi di investimento immobiliare o a società di nuova costituzione. L'incasso andrà a ridurre il debito.
    - TERRENI IN VENDITA: Dismissione in arrivo per i terreni agricoli di proprietà dello Stato.
    - MENO TAGLI EDITORIA: Ridotti i tagli di 19,55 mln nel 2012, di 16,25 milioni nel 2013 e di 12,90 nel 2014. - MENO FISCO PER AUTOSTRADE: Defiscalizzazione per realizzare nuove autostrade Si agirà su Irap e Iva.
    - TORINO-LIONE, RISCHIO ARRESTO: le aree interessate alla realizzazione della Torino-Lione sono di
    «interesse strategico nazionale». Chi si introduce sarà punito con l'arresto.
    - TAGLI PIÙ SOFT PER REGIONI: Si riducono i tagli agli enti territoriali, grazie agli introiti della cosiddetta Robin Tax a carico dei produttori di energia.
    - SERVIZI PUBBLICI LOCALI: Se gli enti locali non procederanno alle liberalizzazioni dei servizi il Governo potrà esercitare un potere sostitutivo.
    - ENTI LOCALI, RISCHIO COMMISSARIO: Gli enti locali che hanno dei debiti, dovranno su istanza del creditore, certificare che i loro debiti sono «certi, liquidi ed esigibili». Viceversa il Tesoro nomina un commissario ad acta.
    - DEBITO PUBBLICO ED ENTI LOCALI: Dal 2013, gli enti territoriali riducono l'entità del debito pubblico. Se gli enti non ottemperano potranno trasferire immobili ai fondi o alle società costituiti dallo Stato per la dismissione.
    - PROFESSIONI: Via le tariffe minime per i professionisti. Si procederà anche all'utilizzo di società di capitale.
    - ANAS: A decorrere dal 1 gennaio 2012 l'Anas trasferisce a Fintecna tutte le sue partecipazioni.
    - POLICLINICI: arrivano 70 milioni nel 2012. Fondi per l'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma.
    - EXPO: Facilitazioni per Provincia e Comune di Milano.
    - BUROCRAZIA ZERO: Fino al 31 dicembre 2013 si applicherà la disciplina delle zone a burocrazia zero su tutto il territorio.
    - ARMI: Sparisce il 'Catalogo nazionale delle armi da sparò.
    - AUTOTRASPORTO: Arrivano 400 milioni per il settore.
    - MINI-NAJA: Si rifinanzia e si stabilizza la cosiddetta 'mini-najà. 7,5 mln nel 2012.
    - RADIO RADICALE: Tre milioni a radio Radicale per il 2012.


    www.leggo.it/articolo.php?id=148026


    BERLUSCONI, ULTIMI MINUTI: FOLLA,URLA DA STADIO


    20111112_piazza_contro_berlusconi


    E' uscitio dall'entrata posteriore di Palazzo Chigi Silvio Berlusconi. La sua auto è arrivata a Palazzo grazioli accolta da urla della folla, che gli gridava ogni tipo di insulto: 'Vattene, vattene ladro'. Tante le persone corse dietro alle auto di scorta del premier a piedi, che si sono riversate su via del Corso. Silvio Berlusconi ha raggiunto quindi Palazzo Grazioli tra le contestazioni della folla che urlava 'buffone, buffone' al passaggio della sua automobile.

    Mentre altri hanno scelto l'Halleluja per festeggiare la caduta del governo. Davanti al Quirinale dove il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi giungerà per rassegnare le dimissioni si sono riuniti tutti i cori di Roma. Associati nel gruppo 'resistenza musicale permanentè professionisti del teatro dell'Opera e dilettanti intonano il canto Handel. L'orchestra diretta da Fabrizio Cardosa ha radunato davanti alla piazza circa 500 persone, Nella folla cartelli con su scritto 'grazie Napolitanò.

    Il premier Silvio Berlusconi è rientrato a palazzo Grazioli accolto anche dai suoi sostenitori: «Silvio, Silvio!»; «libertà, libertà!»: questi i cori che hanno convinto il presidente del Consiglio ad affacciarsi dal cancello salutando a braccia alzate i suoi supporter. «Eroe di libertà, lotta per noi!» e «c'è solo un presidente» recitano due striscioni tenuti da numerose persone, che stavano aspettando il premier dietro la barriera, composta da una decina di fioriere, posta a protezione del portone d'ingresso. «Siamo qui per dire al nostro presidente che, nonostante il momento, l'Italia più giovane è con lui -afferma una ragazza- le sue dimissioni sono per noi una pugnalata». Intanto via del Plebiscito è chiusa al traffico. Le centinaia di persone che prima stavano manifestando contro il governo Berlusconi sotto palazzo Chigi, adesso si sono spostate in piazza Venezia, tentando di oltrepassare il cordone di carabinieri che chiude la strada, organizzato per motivi di ordine pubblico. Uno dei manifestanti, che parla alla folla col megafono e con cui i carabinieri stanno tentando di ragionare ha sulla giacca una spilla del popolo viola.

    «Voglio capire perchè non posso calpestare una strada che è suolo pubblico», tuona una signora. Quelle persone sono già sotto palazzo Grazioli», aggiunge un altro signore. E, in effetti, davanti la residenza romana di Silvio Berlusconi ci sono decine e decine di persone. Mentre un ragazzo sventola un tricolore in strada e le tv si preparano per la diretta, un passante chiede: «qual è secondo voi l'idea di democrazia, se non Berlusconi?», risponde un ragazzo di colore: «Mario Monti». Nella residenza romana del premier sono presenti per l'ufficio di presidenza del Pdl, i governatori Renata Polverini, Stefano Caldoro, Roberto Formigoni; il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, i coordinatori nazionali Denis Verdini e Sandro Bondi, il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri, il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, l'avvocato Niccolò Ghedini.

    CARFAGNA RISPONDE AI CORI: "STIAMO ANDANDO A CASA" Il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna, entrando poco fa a palazzo Grazioli, risponde con un sguardo di sfida al grido «era ora, vai a casa». Il ministro aveva risposto diplomaticamente scendendo dall'auto: «stiamo andando a casa».

    URLA E FISCHI DALLA FOLLA CONTRO MINISTRO MELONI Urla e fischi dalla folla accalcata davanti a Palazzo Chigi, contro il ministro per le Politiche alla gioventù Giorgia Meloni. Il ministro è uscito tra la folla a Piazza Colonna ed è stata aggredita verbalmente dai cittadini, molti dei quali urlavano «vai a fare anche tu il bunga bunga».

    ALEMANNO LASCIA LA CAMERA, DONNA URLA 'VATTENE' Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, si è infilato in un'auto che lo attendeva, all'altezza dell'uscita secondaria di Palazzo Chigi. Al suo passaggio, tra le persone presenti in strada, una donna ha gridato: «vattene, vattene, Roma è sporca».

    TENSIONE MANIFESTANTI-FORZA NUOVA DAVANTI P.CHIGI Alcuni sostenitori del movimento di estrema destra Forza Nuova, circa una ventina, sono giunti per alcuni minuti davanti a Palazzo Chigi sventolando le bandiere e urlando slogan come «Nè con la sinistra nè con Berlusconi» e cori contro il neosentore Mario Monti. Qualche momento di tensione c'è stato all'arrivo degli esponenti del movimento, quando gli altri cittadini hanno cominciato a fischiare e ad intonare cori contro di loro. Dopo qualche minuto è uscita da Montecitorio anche la deputata del Pd Rosy Bindi accolta dagli applausi della folla.

    DALLA FOLLA A P.CHIGI APPLAUSI A DI PIETRO Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, è stato acclamato dalla folla assiepata davanti alla Galleria Colonna. Molte anche le domande arrivate dai cittadini all'esponente politico: «Ma davvero appoggia Monti?» gli ha chiesto un ragazzo. E un altro: «Di Pietro, stai in guardia!». Prima di lasciare definitivamente via del Corso a piedi, Di Pietro è stato applaudito a più riprese.

    I PROCESSI A CARICO DI SILVIO BERLUSCONI Sono sei - quattro a Milano e due a Roma - i processi che hanno avuto eco mediatica che riguardano Silvio Berlusconi e che restano in piedi anche dopo le dimissioni del premier. Un settimo, quello Mediatrade, in cui il cavaliere era accusato di frode fiscale e appropriazione indebita si è concluso il 18 ottobre scorso con il suo proscioglimento. Questi i processi «milanesi»:
    CASO RUBY - Il processo si è aperto il 6 aprile scorso. Berlusconi è accusato di concussione, per le pressioni che avrebbe esercitato con una telefonata alla questura di Milano per far 'rilasciarè Ruby, e di prostituzione minorile, in relazione ai rapporti sessuali che avrebbe avuto con la minorenne marocchina in cambio di denaro e regali. Camera e Senato hanno sollevato il conflitto di attribuzioni nei confronti della Procura di Milano sull'inchiesta, sostenendo che debba essere soltanto il Tribunale dei ministri ad occuparsi della questione
    DIRITTI MEDIASET - L'11 aprile scorso è ripreso a Milano il processo sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi da parte di Mediaset. Berlusconi è accusato di frode fiscale, assieme ad altre persone, tra cui Fedele Confalonieri.
    CASO MILLS - Silvio Berlusconi è accusato di corruzione in atti giudiziari dell'avvocato inglese David Mills e la prescrizione scatta nel febbraio 2012. Mills, che avrebbe ricevuto 600 mila dollari da Berlusconi per testimonianze reticenti nei processi sulle tangenti alla Gdf e All Iberian, è stato condannato in primo e secondo grado; la Cassazione, infine, ha dichiarato la prescrizione.
    UNIPOL - Il 5 dicembre prossimo il Gip di Milano, Stefania Donadeo, dovrà decidere il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi accusato di concorso in rivelazione di segreto d'ufficio per la vicenda della fuga di notizie sull'intercettazione tra Giovanni Consorte e Piero Fassino ai tempi della scalata alla Bnl. la procura di Milano aveva chiesto per il Cavaliere l'archiviazione ma il gip aveva disposto l'imputazione coatta. Nell'ultima udienza la procura, come disposto dal gip, aveva chiesto il rinvio a giudizio. Queste le due vicende pendenti a Roma:
    PRESSIONI PER SOSPENSIONE 'ANNOZERÒ - La Procura ha recentemente sollecitato l'archiviazione delle posizioni di Berlusconi, di Giancarlo Innocenzi, già commissario Agcom, e di Mauro Masi, ex direttore generale della Rai, dall'accusa di abuso d'ufficio. La palla è ora nelle mani del gip.
    DIRITTI TV MEDIASET - Silvio Berlusconi rischia di finire sotto processo, insieme con il figlio Piersilvio e altri dieci tra dirigenti, produttori ed intermediari. Al vaglio degli inquirenti, che nei mesi scorsi hanno notificato l'avviso di chiusura indagini, ci sono ipotesi di evasione fiscale e di violazione delle norme tributarie legate ad una presunta frode da 10 milioni di euro. L'indagine costituisce una tranche della più ampia inchiesta della Procura di Milano sui diritti televisivi di Mediaset. Nella Capitale, infine, Berlusconi compare come parte lesa per estorsione nell'inchiesta sulla natura delle sue dazioni di denaro fatte all'imprenditore Giampaolo Tarantini.


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  2. Cesco
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    IL CALENDARIO DELLE CONSULTAZIONI DEL PRESIDENTE NAPOLITANO

    napolitano-mafia


    C o m u n i c a t o

    L'Ufficio Stampa del Quirinale comunica il calendario delle consultazioni del Presidente della Repubblica a seguito delle dimissioni del Governo Berlusconi.

    Giornata di domenica 13 novembre 2011
    ORE 9,00
    Presidente del Senato della Repubblica: Sen. Avv. Renato Schifani
    ORE 9,30
    Presidente della Camera dei Deputati: On. Dott. Gianfranco Fini
    ORE 10,00
    Rappresentanza parlamentare Union Valdôtaine
    ORE 10,15
    Rappresentanza parlamentare Sud Tiroler Volkspartei
    ORE 10,30
    Rappresentanza parlamentare MPA-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud
    ORE 10,40
    Rappresentanza parlamentare Fareitalia per la Costituente Popolare (Gruppo Misto della Camera)
    ORE 10,50
    Rappresentanza parlamentare Liberal Democratici-MAIE (Gruppo Misto della Camera)
    ORE 11,00
    Rappresentanza parlamentare Repubblicani-Azionisti (Gruppo Misto della Camera)
    ORE 11,10
    Rappresentanza parlamentare Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia (Grande Sud) (Gruppo Misto della Camera)
    ORE 11,20
    Rappresentanza parlamentare Socialista nell'ambito del Gruppo UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI (Gruppo al Senato)
    ORE 11,30
    Rappresentanza del Gruppo parlamentare Italia dei Valori
    ORE 12,00
    Rappresentanza del Gruppo parlamentare Coesione Nazionale - Io Sud- Forza del Sud (Gruppo al Senato)
    Rappresentanza del Gruppo parlamentare Popolo e Territorio (Noi Sud- Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-Pid, Movimento di Responsabilità Nazionale - Mrn, Azione Popolare, Alleanza di Centro - Adc, La Discussione) (Gruppo alla Camera)
    ORE 12,20
    Rappresentanza parlamentare Liberali per l'Italia - PLI (Gruppo Misto della Camera)
    ORE 12,30
    Rappresentanza del Gruppo parlamentare Lega Nord Padania
    ORE 13,00
    Rappresentanza del Gruppo parlamentare Unione di Centro, SVP e Autonomie (Union Valdôtaine, MAIE, VersoNord, Movimento Repubblicani Europei, Partito Liberale Italiano, Partito Socialista Italiano) (Gruppo al Senato)
    Rappresentanza del Gruppo parlamentare Unione di Centro per il Terzo Polo (Gruppo alla Camera)
    Rappresentanza del Gruppo parlamentare Per il Terzo Polo (ApI-FLI) (Gruppo al Senato)
    Rappresentanza del Gruppo parlamentare Futuro e Libertà per il Terzo Polo (Gruppo alla Camera)
    Rappresentanza parlamentare Alleanza per l'Italia (Gruppo Misto della Camera)
    ORE 16,30
    Rappresentanza del Gruppo parlamentare Partito Democratico
    ORE 17,15
    Rappresentanza del Gruppo parlamentare Il Popolo della Libertà

    Nel corso della giornata saranno consultati i Presidenti Emeriti della Repubblica, Senatori Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi.


    http://www.quirinale.it/elementi/Continua....icato&key=12560
     
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