Stella (...e una stella fa luce senza troppi perché)

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    Juventina nel sangue!!!

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    Una Nova


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    Alcuni studi, invece, hanno trovato traccia di esplosione di supernove:



    Nel 1977 un gruppo di ricercatori inglesi (Clark, Parkinson e Stephenson) hanno rilevato che gli annali astronomici cinesi registrano nel marzo del 5 a.C. l'apparizione di un oggetto brillante, probabilmente una nova, che rimase visibile per circa 70 giorni tra le costellazioni dell'Aquila e del Capricorno. Si tratta quasi certamente di un oggetto rilevato anche dagli astronomi coreani, anche se le loro registrazioni contengono imprecisioni, dovute verosimilmente ad errori di trascrizione. Se i Magi si misero in viaggio dalla Mesopotamia al suo apparire, poterono raggiungere la Giudea in aprile/maggio: in quel periodo, all'alba era visibile da Gerusalemme in direzione sud, cioè verso Betlemme, in perfetta corrispondenza con il racconto evangelico.
    Una recente ipotesi suggerisce che la stella di Betlemme fosse una supernova o una ipernova, le cui tracce sono state scoperte nei pressi della galassia di Andromeda. La datazione di questo evento non è attualmente possibile, ma potrebbe diventarlo col progresso della tecnologia. Frank Tipler, però, osserva che una supernova in Andromeda spiegherebbe in modo letterale un aspetto misterioso del vangelo di Matteo: il fermarsi della stella proprio sopra Betlemme. Il "fermarsi" indicherebbe il raggiungimento dello zenit, istante in cui la stella cessa di fornire una indicazione direzionale.

    Congiunzioni planetarie


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    Molti studiosi hanno suggerito che la stella di Betlemme non fosse una stella o una cometa, ma il pianeta Giove in congiunzione con altri pianeti meno luminosi. Keplero (De anno natali Christi, 1614) per primo segnalò che nel 7 a.C. vi fu una tripla congiunzione di Giove con Saturno nella costellazione dei Pesci. Il fenomeno aveva attirato l'attenzione anche degli astronomi caldei, che lo avevano previsto sin dall'anno precedente. La tavoletta con la previsione del fenomeno, datata 8 a. C., è stata trovata in ben quattro copie in siti diversi (fatto molto raro); ciò segnala l'interesse degli astrologi antichi per il fenomeno.

    I due pianeti entrarono nella costellazione dei Pesci in corrispondenza all'equinozio di primavera, visibili a oriente subito dopo il tramonto, e vi rimasero per circa un anno, avvicinandosi tra loro per ben tre volte. Prima di uscirne furono raggiunti anche da Marte. Perciò nel febbraio del 6 a.C. vi furono simultaneamente le congiunzioni di Giove con la Luna e di Marte con Saturno, entrambe nella costellazione dei Pesci. Poco dopo Giove entrò nella costellazione dell'Ariete, dove secondo l'astronomo Michael Molnar ebbe due congiunzioni con la luna, così prossime da essere occultato (evento calcolabile con i computer odierni, ma non prevedibile nell'antichità). Secondo Molnar furono particolarmente significativi l'occultamento del 17 aprile e la stazionarietà di Giove il 19 dicembre del 6 a.C.[20].

    Negli anni 7-6 a.C. vi fu quindi una sequenza di eventi astrali durata circa diciotto mesi e variamente interpretata dagli studiosi utilizzando testi astrologici ebraici, ellenistici e babilonesi. La sequenza era centrata sul pianeta Giove, il più luminoso dopo Venere e quello che nella mitologia antica era il Dio creatore degli uomini (Marduk per i Babilonesi, Zeus per i Greci).

    Altre sette congiunzioni molto significative dal punto di vista astrologico ebbero luogo negli anni 3-2 a.C (cioè nei due anni antecedenti la data di nascita di Gesù secondo la tradizione cristiana). Tre di esse implicarono Giove e la stella Regolo della costellazione del Leone, anch'essa un simbolo regale. Altre, verificatesi sempre nei pressi di Regolo implicarono Venere e altri pianeti, fra cui Marte e Mercurio.

    Gli eventi astrali del 7-6 a.C. sono quelli ritenuti più interessanti dalla maggioranza degli studiosi.

    La tripla congiunzione Giove-Saturno del 7 a.C.



    terra2



    Ogni 19 anni e 314 giorni Giove e Saturno si allineano con il sole. Normalmente queste congiunzioni sono brevissime e sono visibili per poche ore all'alba o al tramonto o addirittura sono completamente invisibili, perché la terra è in opposizione. Dato che il periodo di rivoluzione della terra è molto più breve di quello dei due pianeti, essa riesce perlopiù ad allinearsi con il sole e con i due pianeti, prima che essi si siano separati significativamente. L'allineamento geocentrico dei due pianeti ha, quindi, lo stesso periodo medio del loro allineamento eliocentrico, ma si verifica in modo più irregolare (anticipando o posticipando di qualche mese) a causa del moto della terra lungo la sua orbita.

    Quando però anche la terra è esattamente allineata con i due pianeti nel giorno in cui essi sono allineati col sole, la congiunzione è preceduta e seguita a distanza di circa cento giorni da altre due congiunzioni con allineamento geocentrico, ma non eliocentrico. Le congiunzioni multiple sono un effetto dovuto alla maggior velocità angolare della terra, che determina un moto retrogrado apparente di Giove e Saturno fra la prima e l'ultima congiunzione. L'effetto è maggiore per il pianeta più vicino (Giove) determinando un moto retrogrado più veloce, che porta apparentemente Giove a intersecare nuovamente la traiettoria di Saturno. Quando poi il moto retrogrado si esaurisce e anzi il moto apparente è accelerato nella normale direzione, avviene l'ultima congiunzione.

    Se, poi, nel giorno dell'allineamento eliocentrico dei due pianeti, la terra, pur non essendo perfettamente allineata anch'essa, si trova in un settore angolare di più o meno 30º, si verificano comunque congiunzioni multiple ma non più equidistanziate, e al limite la congiunzione centrale viene a sovrapporsi ad una di quelle estreme per cui la congiunzione tripla si riduce ad una pseudodoppia.

    Le congiunzioni multiple si verificano in media ogni 120 anni, mentre secondo De Cesaris quelle in cui la terra è anch'essa molto prossima all'allineamento eliocentrico, si verificano in media ogni 500 anni. La frequenza si riduce ulteriormente se si richiedono condizioni aggiuntive, come il verificarsi entro una specifica casa dello Zodiaco.

    Secondo Keplero le tre congiunzioni del 7 a.C. avrebbero avuto luogo il 29 maggio, il 29 settembre e il 5 dicembre, ma i calcoli di altri autori spostano queste date di alcuni giorni. La congiunzione quasi-eliocentrica del 29 settembre si verificò nei pressi della luna piena e poco dopo l'equinozio d'autunno.

    Come mai una di queste congiunzioni planetarie potrebbe aver spinto i Magi a recarsi alla corte di Erode? Occorre evidentemente che l'evento fosse considerato eccezionale e che avesse un particolare significato astrologico. Vediamo, ad esempio, come queste condizioni si realizzarono per la tripla congiunzione di Giove e Saturno del 7 a.C.

    Già nell'VIII secolo d.C. l'astrologo persiano Masha'allah ibn Athari, utilizzando dati e teorie astrologiche di origine iranica e babilonese, sostenne che ogni importante cambiamento religioso o politico, fra cui le nascite di Cristo e di Maometto, era collegato alla congiunzione fra Giove e Saturno. Un'interpretazione più dettagliata, basata su notizie fornite da Isaac Abrabanel, uno scrittore medievale ebreo, è pubblicata da Rosenberg. Il pianeta Saturno sarebbe il Padre divino, Giove il figlio e la costellazione dei Pesci sarebbe collegata con il popolo di Israele. Anche secondo l'assiriologo Simo Parpola l'evento del 7 a.C. sarebbe risultato di grande importanza per gli astrologhi caldei e avrebbe annunciato "la fine del vecchio ordine del mondo e la nascita di un nuovo re mandato da Dio". Infine Ettore Bianchi, Mario Codebò e Giuseppe Veneziano hanno sottolineato che proprio all'epoca della nascita di Cristo vi fu il trapasso dall'Era dell'Ariete all'Era dei Pesci, per cui durante gli equinozi il sole sarebbe entrato nelle costellazioni dei Pesci e della Vergine e sarebbe dovuta ritornare l'Età dell'oro. Qualunque evento astrale nella costellazione dei Pesci avrebbe avuto una risonanza fortissima fra gli astrologi di qualsiasi cultura, come testimonia anche l'ecloga IV di Virgilio, in cui si canta l'avvento dei Saturnia Regna . Secondo l'astrologia iranica e indiana l'età dell'oro torna ogni dodicimila anni.


    Alcuni esempi illustrativi



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    I dati astronomici sopra illustrati sono numerosi e le incertezze sulla datazione della nascita di Gesù così ampie, che non c'è difficoltà a trovare molteplici possibilità d'accordo. Le possibilità sono accresciute anche dalla molteplicità degli eventi biblici: il primo segnale astrologico potrebbe corrispondere non alla nascita, ma al concepimento di Gesù o addirittura a quello dell'annuncio a San Zaccaria, che diede l'avvio alla sequenza di eventi. La significatività di ogni coincidenza è quindi limitata.

    A titolo illustrativo, riassumiamo alcune possibilità:

    David Hughes e più recentemente Simo Parpola collocano tutti gli eventi nell'autunno del 7 a.C.; la nascita di Gesù sarebbe avvenuta in corrispondenza alla congiunzione equinoziale (6 ottobre), mentre l'arrivo dei Magi sarebbe da collocarsi in corrispondenza all'ultima congiunzione nei primi giorni di dicembre. Il pregio di questa proposta è che essi avrebbero osservato a Gerusalemme proprio un nuovo verificarsi dell'evento che avevano osservato in patria in accordo con Mt 2,10. Dato che la prima congiunzione si era verificata solo sei mesi prima, resta incerto il motivo per cui Erode avrebbe fatto uccidere tutti i bambini di Betlemme con meno di due anni;
    Michael Molnar enfatizza solo gli eventi del 6 a.C. e il ruolo di Giove, collocando la visita dei Magi nel dicembre di quell'anno;
    Per diversi autori, fra cui più recentemente Colin Humphreys, gli eventi del 7 e del 6 a.C. avrebbero avuto solo un ruolo di "allerta astrologica", mentre la nascita di Cristo avrebbe avuto luogo solo in coincidenza con (o poco dopo) la cometa/supernova del marzo 5 a.C. Dato che la "cometa" fu osservata dagli astronomi cinesi per 70 giorni, i Magi ebbero tutto il tempo per osservare la sua prima comparsa, decidere di mettersi in viaggio ed arrivare a Gerusalemme entro i due mesi successivi. Questa soluzione spiega il comportamento di Erode, al prezzo di introdurre due eventi, mentre il vangelo parlerebbe solo del secondo.
    Proviamo, infine, a collocare la Natività il 25 dicembre del 6 a. C., una data il cui anno raccoglie grande consenso fra gli storici e il cui giorno accontenta anche i credenti tradizionalisti. Alcuni dei dati astronomici sopra discussi si collocano nella narrazione biblica come segue:
    Settembre-Ottobre 7 a.C.: Annuncio dell'angelo a San Zaccaria e concepimento del Battista; avvio della catena di eventi che conduce alla nascita di Gesù (circa 180 giorni prima del concepimento di Gesù secondo Luca);
    congiunzione di Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci (la congiunzione astrologicamente più importante perché anche il sole era allineato con la terra e i pianeti, pur trovandosi nella costellazione della Vergine).
    Marzo-Aprile del 6 a.C.: Annunciazione a Maria e concepimento di Gesù (circa 266 prima del Natale);
    Nel febbraio Marte raggiunge Giove e Saturno nella Costellazione dei Pesci, congiunzioni di Marte con Saturno e di Giove con la Luna e successivo occultamento di Giove da parte della Luna nella costellazione dell'Ariete (17 aprile).
    2 febbraio del 5 a.C.: Presentazione di Gesù al Tempio, durante la quale Simeone il Giusto pronuncia il Nunc dimittis (40 dopo Natale per obbedire la legge mosaica), seguita in data imprecisata dalla visita dei Magi;
    L'esplosione di una supernova (o la comparsa di una cometa) in marzo annuncia ai Magi la realizzazione della profezia significata dalla misteriosa triplice congiunzione di due anni prima, spingendoli a partire per Gerusalemme; la profezia di Michea e la luce della stella li guidano a Betlemme. Erode uccide tutti i nati dall'avvio della triplice congiunzione (maggio 7 a.C.).

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