Inferno di fango su Atrani

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  1. Rocco007
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    Inferno di fango su Atrani:
    una ragazza ancora dispersa



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    Continuano le ricerche in mare.
    Il sindaco: "Il paese è distrutto".
    I geoligi: "Disastro annunciato"
    ATRANI (SA)

    Ore di angoscia ad Atrani, il piccolo comune della costiera amalfitana, da ieri sera trasformato in una palude dall’esondazione del fiume Dragone che, attraverso un alveo sotterraneo, giunge al mare passando proprio sotto il paese. Un paese devastato e una giovane di 25 anni, Francesca Mansi, dispersa sono il tragico bilancio.

    Le forti piogge, durate ore, e i detriti che hanno ostruito l’imbocco dell’alveo hanno provocato la fuoriuscita dell’acqua mista a fango e detriti che si è riversata per le strade del paese. Uno scenario apocalittico tanto che il sindaco, Nicola Carrano, confessa di aver temuto la distruzione dell’intero paese. In una situazione ambientale così difficile proseguono senza sosta e con ogni mezzo le ricerche di Francesca Mansi, la giovane, di Minori (Salerno), impegnata a lavorare in un bar di piazza Umberto I poco prima che la colata di fango la portasse via. Insieme alla ragazza, nel locale, c’era anche il titolare, salvo per miracolo: la scelta di rimanere all’interno dell’esercizio lo ha premiato. Francesca, invece, forse presa dal terrore, è uscita all’esterno, nel tentativo di fuggire ed è stata trascinata via senza scampo.

    Da chi la conosceva, viene definita una «ragazza che lavorava, semplice e solare». Laureata in economia del turismo, era tornata a luglio a casa dopo uno stage di sei mesi in Spagna. Aveva deciso di fare la barista per guadagnare qualcosa. Ieri sera, intorno alle 18, un fiume di fango sceso in paese con una furia che solo la natura può avere l’ha strappata alla sua famiglia. Nell’attività di ricerca sono impegnati gommoni e motovedette che stanno perlustrando lo specchio d’acqua antistante la spiaggia di Atrani. Sul posto si è recato anche il ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi, che ha incontrato i soccorritori ed ha rivolto parole di conforto al padre della ragazza scomparsa. Difficile fare previsioni sui possibili tempi necessari. «Per ora possiamo solo controllare la superficie - dice un sommozzatore dei vigili del fuoco - il fondo è torbido e non si riesce a vedere».

    Nelle ricerche viene utilizzata anche una pala meccanica che sta smuovendo la terra accumulatasi sulla spiaggia nella speranza di trovare Francesca. La zona, inoltre, è sorvolata da un elicottero della guardia costiera. Si andrà avanti finchè le condizioni lo consentiranno. Il paese, il borgo gioiello della costiera amalfitana, appare devastato: i locali che si affacciano sul corso principale sono colmi di fango e la gente, incessantemente, spala via la melma. «Atrani è in ginocchio», dice il vice sindaco Emiddio Proto. «Già nel 1986 si era verificato un fatto analogo e a perdere la vita, allora, fu un amico dell’attuale sindaco», aggiunge. «Numerose sono state nostre le richieste per azioni risolutive sul territorio ¨ sottolinea ¨ ma finora ci sono stati solo interventi a macchia di leopardo, finalizzati a tamponare e non a risolvere». Sulla mancata cura del territorio punta il dito anche il padre di Francesca Mansi, Raffaele: «La natura, la sfortuna ma soprattutto l’incuria mi hanno portato via mia figlia». Lui, affranto dal dolore, ha saputo di quanto era successo a Francesca attraverso internet, collegandosi su Facebook dove ha visto un video che sta facendo il giro del mondo. Vedovo da sei anni, padre di cinque figli, trattiene a stento le lacrime, aspettando un miracolo.

    Secondo i geologi si tratta di un disastro annunciato. La grande massa d’acqua che in poco tempo ha gonfiato il fiume Dragone ha raggiunto la zona del bacino idrografico dove avrebbe dovuto normalmente defluire, ma «il letto del fiume è stato coperto con una strada e la parte finale del fiume è stata completamente edificata», osserva la geologa Nicoletta Santangelo, del dipartimento di Scienze della Terra dell’università di Napoli Federico II. Eppure è noto che questa zona viene periodicamente colpita da alluvioni, osserva l’esperta, che da dieci anni sta studiando i bacini idrografici della Campania. «Dalle nostre ricerche - rileva - emerge che il 50% dei bacini idrografici della Campania presentano una pericolosità. Di questi, il 10% sono aree ad alto rischio e il 20-30% sono a media e bassa pericolosità». Una dinamica analoga, per esempio, nella tarda serata di ieri ha causato l’alluvione a Castellammare di Stabia: «quest’area raccoglie vari bacini, tra i quali quello del Rivo San Marco, e dal 1700 ad oggi è sempre stata interessata da fenomeni alluvionali. Tuttavia la gente se ne dimentica e ha scelto di costruire qui le abitazioni».

    http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...58420girata.asp





    Atrani, i danni il giorno dopo la furia del fiume



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    Automobili distrutte ad Atrani, in provincia di Salerno, dopo l'ondata di maltempo che ieri si è abbattuta sulla costiera amalfitana. Nel comune di Atrani è tracimato il fiume Dragone: le acque hanno invaso le strade trascinando verso il mare numerose auto e moto. Le strade del piccolo centro della costiera sono state invase dai detriti.


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    http://www.lastampa.it/multimedia/multimed...9606&tipo=#mpos
     
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2 replies since 10/9/2010, 20:39   84 views
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