DAVID BOWIE

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    DAVID BOWIE




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    David Jones - nato l'8 gennaio 1947 a Brixton, Londra - incide il primo disco nel 1964. La popolarità arriva col singolo "Space oddity" del 1969, brillante canzone di fantascienza dall'arrangiamento vagamente psichedelico. L'anno del trionfo è il 1972, quello del celebre ZIGGY STARDUST - album popolato da brani evergreen come "Rock'n'roll suicide", "Starman", "Suffragette city", "Five years" – che raggiunge il quinto posto in Gran Bretagna. ALADDIN SANE, uscito nell’aprile del 1973, è un disco di transizione, seppur avvalorato da canzoni quali "Panic in Detroit", "The Jean genie" e la splendida "Time". Dello stesso anno è pure PIN-UPS, album di cover.
    Il maggio del 1974 segna la svolta dell’epico DIAMOND DOGS, album futuribile e decadente punteggiato da apocalittiche visioni post-nucleari. Memorabili la title-track, "Rebel rebel", "Rock'n'roll with me" e "1984". Dopo DAVID LIVE, l’anno successivo viene pubblicato YOUNG AMERICANS, che rappresenta il culmine dell’ossessione verso il soul e che contiene “Fame”- singolo scritto assieme a John Lennon e Alomar – prima hit nella top ten americana. Del gennaio 1977 è invece LOW, realizzato a Berlino con la collaborazione di Brian Eno.
    Il successivo HEROES, giocato sulle stesse atmosfere ma meno claustrofobico, si rivela ancora una volta un grande successo. Sul finire del 1979, Bowie e Eno registrano LODGER, lavoro supportato da alcuni videoclip particolarmente innovativi come "DJ," "Fashion," "Ashes to Ashes" che diventano esempi di punta sul neonato canale musicale MTV. SCARY MONSTERS è l’ultimo album dell’artista per la RCA e viene realizzato nel suo periodo più innovativo.
    Dopo alcune partecipazioni cinematografiche e qualche show a Broadway, Bowie ritorna in studio nel 1981 per la sua collaborazione con i Queen nella canzone “Under Pressure” e per il tema musicale del remake del film “Cat People”. Nel 1983 firma un contratto miliardario con la EMI Records e realizza LET’S DANCE, che diventa il suo album di maggior successo anche grazie allo style innovativo dei video per “Let’s dance” e “China Girl", entrambe canzoni che entrano nella Top Ten.



    Seguono anni difficili, segnati da alcuni lavori poco apprezzati soprattutto dalla critica. Il 1989 è l’anno della risalita con la pubblicazione di SOUND+VISION, una box set compilation contenente alcuni dei più grandi successi dell’artista sia nella versione originale, sia in quella live. A questo progetto subentra quello che probabilmente è il peggior risultato nella carriera di Bowie, ovvero il gruppo Tin Machine, con il quale realizza tre album – due in studio e uno live – che nonostante le premesse non danno il risultato sperato.
    Nel 1993 Bowie si dedica nuovamente alla propria carriera solista. Esce il sofisticato BLACK TIE WHITE NOISE, che purtroppo subisce una sorte sfortunata perché la casa discografica con cui viene realizzato – la Savage – dichiara bancarotta subito dopo la pubblicazione e del disco non si ha più traccia. Il 1995 è l’anno della reunion con Brian Eno: la collaborazione tra i due porta alla realizzazione di OUTSIDE, indicato dalla critica come un ritorno alle origini rock di Bowie. L’artista supporta infatti anche i Nine Inch Nails in tour nel tentativo – purtroppo fallito - di conquistare un pubblico alternativo.
    L’eclettico artista torna nuovamente in studio nel 1996 ed esce con EARTHLING, album molto influenzato dal genere techno e dal drum’n’bass. Di tre anni più tardi è HOURS. Nel 2002 viene pubblicato HEATHEN in cui Bowie ritrova la collaborazione con il vecchio produttore Tony Visconti, che realizza il successivo REALITY, che esce nel settembre 2003.
    David Bowie torna sul mercato discografico nel 2006 dopo alcuni problemi di salute. Si tratta però non di un nuovo disco, ma di un EP intitolato "David Bowie-Serious moonlight", che contiene i pezzi "Space oddity", "China girl", "Breaking glass" e di "Young Americans", che accompagna un omonimo DVD, testimonianza del tour del 1983.


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    DISCOGRAFIA ESSENZIALE

    DAVID BOWIE 1969 RCA
    THE MAN WHO SOLD THE WORLD 1970 Mercury
    HUNKY DORY 1971 RCA
    THE RISE AND FALL OF ZIGGY STARDUST AND THE SPIDERS FROM MARS 1972 RCA
    ALADDIN SANE 1973 RCA
    PIN-UPS 1973 RCA
    DIAMOND DOGS 1974 RCA
    DAVID LIVE 1974 RCA
    YOUNG AMERICANS 1975 RCA
    STATION TO STATION 1976 RCA
    CHANGES ONE BOWIE 1976 RCA
    LOW 1977 RCA
    HEROES 1977 RCA
    STAGE 1978 RCA
    LODGER 1979 RCA
    SCARY MONSTERS 1980 RCA
    CHANGES TWO BOWIE 1981 RCA
    BOWIE RARE 1982 RCA
    BERTOLD BRECHT’S BAAL 1982 RCA
    ZIGGY STARDUST THE MOTION PICTURE 1983 RCA
    LET’S DANCE 1983 EMI
    TONIGHT 1984 EMI
    NEVER LET ME DOWN 1987 EMI
    TIN MACHINE 1989 EMI
    CHANGESBOWIE 1990 EMI
    TIN MACHINE II 1991 London
    TIN MACHINE LIVE-OY VEY, BABY 1992 Victory
    BLACK TIE WHITE NOISE 1993 Arista
    SINGLES 1969/1993 1993 Rykodisc
    THE BUDDAH OF SUBURBIA 1995 Arista
    OUTSIDE 1995 Arista
    EARTHLING 1997 Arista
    HOURS 1999 Virgin
    ZIGGY & THE SPIDERS: CLEVELAND MUSIC HALL (LIVE) 1999 Gold Standard
    ALL SAINTS 2001 Virgin
    HEATHEN 2002 ISO
    REALITY 2003 ISO
    SERIOUS MOONLIGHT:LIVE 2005 Rajon

    rockol.it/biografia/David-Bowie


    Edited by belias94 - 8/7/2016, 12:35
     
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    Il Duca Bianco ha perso la voglia?
    Voci sul possibile ritiro di Bowie



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    "Non sto affatto sperando di fare altri concerti, sto bene così". Frasi pronunciate da un David Bowie lontanissimo dal desiderio di tornare a fare album e concerti, interpellato dal New York Times. L'occasione era il 55mo compleanno di Iman, splendida ex top model somala e moglie del Duca Bianco. I fan che stanno aspettando da ormai sette anni il successore di Reality, a voler pensare ottimisticamente, dovranno restare in attesa ancora per molto tempo prima di rivedere in azione Bowie.
    L'infarto sul palco - A fermare l'istrionismo del Duca Bianco sarebbe stato, sempre secondo il New York Times, l'infarto che lo ha colpito durante la tournée mondiale del 2004. Da allora David Bowie si è sostanzialmente ritirato a vita privata. Oggi vive a New York, dove ama "collezionare arte del 20° secolo, disegnare e dipingere". Insomma, un musicista appagato da anni di carriera e milioni di dischi venduti che sente di non aver più molto da dire, e forse teme l'eccessivo strapazzo. Oggi Bowie ha 63 anni.

    Sporadiche apparizioni - Dallo stop di sei anni fa David Bowie si è fatto rivedere in pubblico soltanto come ospite di altri musicisti. Si è esibito insieme a David Gilmour, Arcade Fire e Alicia Keys. Nel 2006 si parlò a lungo di un suo concerto speciale in terra americana, dopo settimane di attesa il pubblico dovette arrendersi: l'evento fu annullato. Chissà, forse a richiamarlo sul palco sarà Lady GaGa, che di recente ha annunciato di avere il desiderio di duettare con quelli che considera i due artisti più influenti per lei: Bowie e la Judy Garland del Mago di Oz. Il 6 giugno e Iman hanno festeggiato 18

    http://spettacoli.tiscali.it/articoli/musi...ile-ritiro.html
     
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  3. Cesco
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    David Bowie: album perduto arriva online


    David-Bowie-Toy

    Un album considerato “perduto” di David Bowie è finito da qualche giorno in rete, inserito nei circuiti di file-sharing da qualcuno che ne era in possesso. Si intitola “Toy” e ha ben dieci anni. Bowie lo aveva registrato nel 2001, si trattava di una serie di vecchi inediti a cui Bowie aveva rimesso mano in studio di registrazione e di alcune tracce nuove, ma la sua casa discografica dell’epoca aveva rifiutato il progetto.

    Sia l’artwork che la produzione del disco erano già stati completati, ma la Virgin aveva deciso di non pubblicare l’album per paura di ritorsioni legali: la label, infatti, non possedeva i diritti delle canzoni più vecchie. I pezzi presenti in “Toy” non erano andati perduti, però. Alcuni erano finiti nel suo album del 2002, “Heathen”; altri erano diventati b-side dei suoi singoli. Una manna dal cielo per i fan di Bowie, che non pubblica un nuovo album dal 2003.

    Così com’è successo recentemente per Kurt Cobain e Courtney Love, nuovo materiale del Thin White Duke (uno degli pseudonimi di Bowie) è riemerso dall’oblio, probabilmente, però, a sua insaputa. O almeno così si presume, visto che Bowie gestisce la sua casa discografica, la Iso, e questo inaspettato arrivo in rete potrebbe anche essere un modo per pubblicizzare una ripubblicazione di materiale inedito. Intanto, per chi fosse interessato, le tracce di “Toy” sono disponibili su Youtube.





    musicroom.it

    Edited by Streguccia - 11/1/2016, 09:12
     
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    Bowie, angelo
    divorato dall’ansia di essere star




    bowie01g

    Esce "Starman", la biografia sul Duca Bianco "Mai soddisfatto, unica sua regola è l'eccesso"
    ANDREA MALAGUTI

    CORRISPONDENTE DA LONDRA
    Com'era David Bowie in quel complicato ventennio, più o meno tra il '70 e il '90, in cui decise di attraversare il cielo della musica, dal folk acustico al Krautrock, con il volo azzardato di un angelo ambiguo? Com’era davvero, dietro quella maschera da uomo-donna, quell’espressione indecifrabile da Gioconda di fine millennio?

    Un artista in preda a continui desideri privi di oggetto, divorato dall'ansia di diventare una star, dominato da una fame sessuale potente e inesauribile. Un cacciatore di uomini, di donne e di transessuali, schiavo della cocaina, rapito dal lato oscuro della forza e terrorizzato dall’idea di dare alla luce il figlio del Diavolo. Un Jim Morrison senza calore, artificiale, ma ancora più trasgressivo. Certamente più vorace e determinato. E per questo capace di scavalcare l'abisso senza farsi ingoiare. «Mentre ti tiravano fuori dalla tenda ad ossigeno hai chiesto dov’era l’ultimo party». (David Bowie, Diamond dogs ).

    A raccontarlo così, con un viaggio a ritroso nella storia di un cantante-attore-provocatore-trasformista nato a Brixton, sud di Londra, 64 anni fa e oggi sposato - difficilmente pacificato - con la splendida modella somala Iman, è una biografia scritta da Paul Trynka. Si intitola Starman. E dentro c’è un mondo. Quello che girava intorno agli eccessi del Duca Bianco.

    Scavato, pallido, androgino, una pupilla dilatata per colpa di un incidente infantile, a nemmeno vent’anni l’insaziabile David Robert Jones sceglie tre punti di riferimento per trasformarsi in un piccolo dio. Sono l'artista pop Andy Warhol, il cantante Lou Reed e la rock star punk Iggy Pop, che diventerà uno suo strettissimo amico e presumibilmente uno dei suoi molti amanti negli anni di Berlino. Dopo il primo successo commerciale, Space Oddity , Bowie sposa l'americana Mary Angela Barnett. E' lei che lo ribattezza Rainbowman, uomo arcobaleno. Si tradiscono il giorno delle nozze. Lui seduce un cameriere. Nell’ambiente della musica la sua virilità diventa un mito, «nessuna donna si sente al sicuro di fronte a David. E in verità la maggior parte non vuole sentirsi sicura affatto». Ma sono soprattutto gli uomini ad attirare le sue attenzioni. Il ballerino Lindsay Kemp si innamora di lui e gli consegna una parte nel suo s p e t t a c o l o . Bowie è un'infedele macchina del sesso, disperatamente alla ricerca della cordigliera di un corpo qualunque, di uno spazio morbido su cui gettare l’ancora. La gelosia schiaccia Kemp. Un amico americano del cantante racconta a Trynka di aver passato alcune notti nella casa londinese del Duca Bianco. «Mi svegliavo travolto da una pila di corpi nudi. Credevo di conoscere bene lo stile di vita del rock’n’roll. La verità è che prima di arrivare in Inghilterra non avevo neppure un indizio». Pan-sexuality. Divorava tutto.

    Agli inizi degli Anni 70 si trasferisce a Los Angeles. E' lì che scopre la droga pesante. Dal sedativo ipnotico Quaaludes alla cocaina, considerata indispensabile nel processo creativo. La divide con Iggy Pop e con Dennis Hopper, divo di Easy Rider. Ne consuma quantitativi formidabili. A fornirgliela è lo stesso pusher di Ronnie Wood e Keith Richards. Dorme poco, va a letto con Elizabeth Taylor e Amanda Lear. In genere si addormenta russando il suo coma fatto di pasticche e di alcol. Ha perennemente i brividi, porta il cappotto anche d’estate, il suo naso è continuamente gocciolante. John Lennon e Elton John, che in quel periodo vivono a Hollywood, raccontano di essere seriamente preoccupati per il suo stile di vita. Nel 1976 si ripulisce dopo un viaggio in Giamaica. E’ forte, si sente immortale. Si innamora dei miti del Terzo Reich e confessa una passione per Adolf Hitler: «La prima pop star». Lo crocifiggono. Spinto dall’amicizia con lo scrittore Christopher Isherwood si trasferisce a Berlino. «I giorni migliori della mia vita». Successo, droga, sesso, night club. Il solito. Va a letto con Bianca Jagger. Negli Anni 90 Michael Jackson e Madonna prendono il suo posto. Non si scompone. Anzi in parte si ritrova conoscendo la moglie attuale, Iman, e trasferendosi a New York. Come se si fosse chiuso un cerchio, come se per la prima volta si sentisse in compagnia di qualcuno. Chi lo sa se è davvero così. «Tua madre ha una gran confusione in testa, non sa bene se sei un ragazzo o una ragazza (...) Non sei mai soddisfatto ma l'eccesso è la tua regola (...) Ribelle, ribelle, ma che ne sanno gli altri?». David Bowie, Rebel, Rebel , 1974. La colonna sonora di una vita.

    lastampa.it

    Edited by Streguccia - 11/1/2016, 09:13
     
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    MORTO DAVID BOWIE, LA ROCKSTAR DI STARMAN E DI MOLTISSIMI SUCCESSI PLANETARI
    E' morto David Bowie, a darne l'annuncio sui social è stato il figlio Ducan Jones.
    La rockstar autore di moltissimi successi planetari aveva 69 anni.





    David Bowie è morto oggi a 69 anni dopo una battaglia contro il cancro durata un anno e mezzo.
    La notizia è stata confermata pochi istanti fa dal figlio, il regista Duncan Jones (Warcraft):David Bowie è morto oggi a 69 anni dopo una battaglia contro il cancro durata un anno e mezzo.
    La notizia è stata confermata pochi istanti fa dal figlio, il regista Duncan Jones (Warcraft):



    “David Bowie è morto oggi, dopo una coraggiosa battaglia di un anno e mezzo contro il cancro. La notizia pubblicata con questa nota sui social: Mentre molti condivideranno con noi questa perdita, chiediamo il rispetto per la privacy della famiglia durante questo periodo di lutto,” questa la comunicazione pubblicata sui social media dell’artista. Pochi giorni fa è è uscito il 27esimo e ultimo album della carriera della rockstar durata quarant'anni, intitolato Blackstar.



    Edited by belias94 - 8/7/2016, 12:35
     
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    Gli anni 70 di David Bowie senza filtri: in mostra a Milano le foto di Andrew Kent



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    Dal 2 aprile, al Teatro Arcimboldi di Milano, la mostra "David Bowie - The Passenger" racconta, attraverso scatti e memorabilia il ritorno in Europa della popstar a metà anni 70. Arriva a Milano una mostra imperdibile per tutti i fan di David Bowie. Si tratta di "David Bowie the Passenger. By Andrew Kent". Nel foyer del teatro Arcimboldi, dal 2 aprile, troveranno posto 60 scatti, cimeli e documenti originali che ricostruiscono un periodo preciso della vita di Bowie, ovvero quando a metà degli anni 70 lasciò gli Stati Uniti per tornare in Europa. Un momento che Kent ha immortalato passo passo, non solo essendo il fotografo ufficiale del tour di "Station to Station", ma anche riprendendo molti momenti intimi della vita della popstar fuori dal palco. E proprio questi costituiscono il fuoco della mostra.

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    Nella mostra curata da Vittoria Mainoldi e Maurizio Guidoni non ci sono quindi solo foto iconiche di quel periodo, come quella scattata di spalle durante un concerto a Berlino, camicia bianca e panciotto nero (è proprio in quel periodo che Bowie guadagna il soprannome di "Duca bianco"), ma anche scatti decisamente più rari e che mostrano l'altra faccia della star, il suo lato più umano e intimo. Dai momenti in camera d'albergo o sul treno alla passeggiata sulla Piazza Rossa di Mosca accanto a Iggy Pop e la visita a Berlino Est, in un primo contatto con la città che da lì a poco sarebbe diventata fondamentale per una nuova fase della sua carriera.

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    Questo perché Andrew Kent di Bowie, prima ancora che il fotografo ufficiale, era un amico. Arrivato in Europa in nave nel 1976, sulla "Leonardo da Vinci", Bowie si muove nell'Europa di quel periodo storico seguito passo passo da Kent. "Tra di noi - racconta il fotografo americano - c'era un buonissimo rapporto, ci capivamo molto bene e grazie a questa forte connessione sentivo quando era il momento giusto per scattare, il mio obiettivo era riprendere il suo lato più quieto". Tra le fotografie c'è anche quella dell'incidente di Victoria Station, quando sembrò che Bowie facesse il saluto nazista: "David era molto felice quel giorno, non vedeva l'ora di tornare a casa e il suo gesto non era assolutamente nazista - spiega Kent -, ho viaggiato con lui a lungo e non ha mai fatto commenti di questo tipo, anzi, io sono ebreo e a maggior ragione non ho sentito nessun tipo di discriminazione, in quel gesto non c'era malizia".

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    Accanto al percorso fotografico verranno fedelmente e filologicamente ricostruiti gli ambienti protagonisti della avventura Europea di Bowie a metà degli anni 70: dal vagone del treno che lo portò fino a Mosca, alla sua stanza di albergo a Parigi. E ancora abiti, microfoni, macchine fotografiche, dischi, modellini, manifesti, memorabilia varia e proiezioni completano la mostra accompagnando il visitatore in un viaggio spettacolare e immersivo all'interno di una delle parentesi più affascinanti della carriera dell'icona della cultura popolare.

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    "David Bowie the Passenger. By Andrew Kent"
    Teatro Arcimboldi, Milano
    Dal 2 aprile al 12 giugno 2022
    Da martedì al venerdì dalle ore 11 alle ore 19:30
    Sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle ore 20
    Ultimo ingresso 30 minuti prima dell’orario di chiusura.

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