Cerchi nel grano

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    Cerchi nel grano



    I cerchi nel grano (in inglese crop circles) sono aree di campi di cereali o coltivazioni simili in cui le piante appaiono appiattite in modo uniforme, formando così varie figure geometriche (talvolta indicati come "pittogrammi") ben visibili dall'alto. A seguito del numero crescente di apparizioni di queste figure (soprattutto in Inghilterra) a partire della fine degli anni settanta del XX secolo, il fenomeno dei crop circles è diventato un soggetto d'indagine tra i più controversi. Il suo forte impatto emotivo, dovuto anche al rinvenimento anno dopo anno di sempre nuove e complesse strutture grafiche, va sicuramente oltre le analisi degli studiosi e non smette di suscitare l'interesse di migliaia di persone in tutto il mondo.

    Prime apparizioni



    I cerchi nel grano finirono sotto i riflettori all'inizio degli anni 1980, con i primi 3 cerchi in Inghilterra. La speculazione su possibili atterraggi alieni ebbe risalto sui quotidiani nazionali e da allora i cerchi nel grano iniziarono ad apparire sempre più numerosi nelle campagne inglesi.
    Il Wiltshire Times fu uno dei primi giornali ad occuparsi dei cerchi inglesi e ad usare nel 1980 il termine crop circles.
    Tentativi di cercarne la presenza in epoche passate non hanno finora prodotto risultati concreti. Talvolta viene citata la storia del "Diavolo mietitore", un pamphlet del 1678, ma ad un'attenta analisi[1] risulta che la correlazione coi cerchi nel grano è forzata. Un altro fatto riguarda le ricognizioni aeree che venivano fatte su ampie aree del Regno Unito non molto dopo la seconda guerra mondiale, che rivelarono qualcosa di inaspettato, non identificabile dal suolo. Studi seguenti mostrarono differenti livelli di maturazione nel grano, che indicavano differenze nel sottosuolo. Si scoprì infine che questi motivi nel grano erano dovuti ai resti sepolti di antichi edifici. Ricerche archeologiche vennero subito iniziate e vennero rinvenuti diversi siti archeologici prima inaspettati, ma nessun cerchio nel grano.

    Le forme dei cerchi nel grano



    I primi esempi di questo fenomeno erano solitamente delle semplici forme circolari di varie dimensioni, il che portò alcuni a speculare che si trattasse di un fenomeno naturale. Dopo alcuni anni invece sono emersi disegni sempre più elaborati e complessi, la cui natura non poteva essere di origine naturale.

    Ci sono stati molti temi ricorrenti nel corso degli anni. In generale, le prime formazioni (1970 - 2000) sembravano basate sui principi della geometria sacra. Formazioni successive, quelle che compaiono dopo il 2000, sembrano basate su altri principi, scienze naturali e disegni matematici, inclusi i frattali. Col tempo le figure sono divenute sempre più creative, molti cerchi nel grano hanno dettagli finemente sviluppati, con intricate simmetrie all'interno di altre simmetrie e variazioni su diverse scale di grandezza. Talvolta sono apparse persino illustrazioni con personaggi dei fumetti.

    Da WiKiPedia

    G A L L E R Y



    Edited by Streguccia - 18/11/2014, 23:55
     
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  2. ROS533
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    Il Significato dei Cerchi nel Grano

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    Arecibo-intero




    aliencrop



    Edited by Streguccia - 18/11/2014, 23:58
     
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    l'ultima foto è inquietante!
     
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  4. ROS533
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    DICI CHE CE LO RITROVIAMO IN CHAT? :help: :ahahah:
     
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    Cerchi nel grano, ecco come farli



    Altro che alieni, questa è "Land art"



    Gli ultimi avvistamenti sono di qualche settimana fa in un campo vicino Varano, una frazione in provincia di Ancona. La mattina di domenica 29 giugno alcuni tennisti si sono accorti della presenza vicino al loro terreno di gioco di un enorme cerchio sul grano: un pittogramma dalla forma di fiore del diametro di circa 70 metri. Una figura “nata” nella notte e all’improvviso. Come quella di Polverigi, piccolo paesino sempre vicino al capoluogo marchigiano. Anche qui, qualche giorno prima dell’ avvistamento di Varano, è comparso un “cerchio sul grano”. Questa volta però il disegno ha la forma di una “chiocciola” di 15 metri. Non è la prima volta che in Italia, e soprattutto nelle Marche, si assiste al fenomeno dei “Crop circle”, ossia i "cerchi nel grano"

    Ma chi è che crea questi “cerchi”? Che significato c’è dietro queste figure? Sempre più complesse e enigmatiche, molti pensano siano opera di alieni. Ma non è così. E a dirlo è chi questi cerchi li disegna. L’ingegner Francesco Grassi, oltre ad essere coordinatore al Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) del gruppo di studio sui cerchi nel grano, è anche un “circle-maker”, ossia un writer del grano.

    Come si realizzano i “cerchi sul grano”?

    Contrariamente ai miti che si sono creati negli anni, si realizzano con strumenti poco tecnologici e con molta inventiva. Basta un metro a nastro, delle tavole di legno e dei paletti per marcare le posizioni. Di notte gli occhi si abituano all'oscurità e non c'è bisogno di alcuna apparecchiatura per muoversi nel grano. Si entra nel campo attraverso le "tramlines", le linee che vengono usate dai mezzi agricoli. Non presentano steli e quindi si possono percorrere facilmente senza danneggiare la coltivazione e soprattutto senza lasciare tracce. Poi con l'uso di un metro a nastro si tracciano le prime linee di costruzione. Bastano due persone: uno fa da centro e l'altro, tenendosi alla giusta distanza, traccia con i piedi a passo laterale una circonferenza. Create tutte le linee si procede all'appiattimento, fase meno "intelligente" del disegno. E’ un po' come il gioco "Che cosa apparirà?" della "Settimana Enigmistica", in cui si devono annerire gli spazi segnati con il puntino.

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    Quanto ci si impiega?

    Si possono impiegare un paio di ore, tutta la notte, ma anche molto di piu'. Ci sono formazioni documentate che sono state realizzate in più notti, anche fino a quattro notti consecutive.

    Lei li fa in anonimato, perché? E quando ha iniziato a realizzarli?
    La propria opera vive, se e solo se rimane nell'anonimato. Questa è la prima regola per diventare un vero circlemaker. Ho iniziato un po' di anni fa. Volevo capire quanto fosse difficile ed ero curioso di vedere i pareri degli "esperti" sulle mie formazioni anonime. Ho la certezza matematica che i sedicenti "esperti" dicono sulle mie formazioni le stesse cose che dicono su tutti gli altri cerchi che ritengono non realizzati da uomini.

    E' solo l’uomo a realizzare i cerchi sul grano oppure ci sono altre forze?

    A mio modesto parere il fenomeno è umano. D’altronde ho sperimentato sulla mia pelle che tutte le mie formazioni anonime sono rientrate nei database italiani e internazionali dei crop circles. Volendo invocare l'ipotesi extraterrestre al momento purtroppo non abbiamo alcuna prova seria e documentata di ciò, tanto meno che gli alieni vengano sulla Terra a farci visita. A maggior ragione non abbiamo alcuna prova che siano proprio gli alieni a lasciare quei segni sui nostri campi. L'ipotesi umana è quella al momento più solida, consolidata, provata e inattaccabile.

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    Ma realizzare cerchi sul grano non danneggia i proprietari del campo che la mattina si vedono al posto delle spighe enormi disegni?

    Certo, è illegale entrare nella proprietà altrui e danneggiare il raccolto. Invito chi vuole sperimentare il circlemaking ad accordarsi con il proprietario del campo

    Però se il cerchio non viene bene, è difficile correggere l'errore
    Gli errori accadono. Di solito il disegno si modifica in corso d'opera per coprire la svista. Ci sono numerose formazioni documentate in cui si riscontrano queste imperfezioni, ma il punto è che non conoscendo il disegno iniziale, spesso questi tipi di errori non vengono colti dal pubblico.

    Qual è la posizione del CICAP nei confronti del fenomeno crop circles?
    Riteniamo che i crop circles siano, fino a prova contraria, opera della creatività, della fantasia e dell’ingegno umano. Se negli anni ‘80 si poteva parlare di burloni, oggi questa posizione va rivista. Si è di fronte a delle opere che appartengono a una nuova forma d’arte, la "Land Art". I crop circles sono espressioni artistiche e dietro a tutto questo non c’è nulla di paranormale o alieno, ma un folto gruppo di appassionati che approfittano dell’oscurità per dare vita a una vera e propria espressione artistica, avvolta da un alone di mistero.

    Che cos'è la Land Art?

    Il termine "Land Art" fu coniato per la prima volta in California nel 1969 da Gerry Schum, raccogliendo i lavori di artisti che operavano attraverso interventi sul paesaggio sfruttandone gli elementi senza alterarlo in modo permanente. Per questo motivo le opere non sono né fissate, né protette, ma semplicemente "regalate" alla natura e sono destinate a subire poco per volta uno "smantellamento naturale" ritornando ad essere parte del paesaggio.

    I cerchi sul grano sono come i graffiti per i writer?

    C'è una forte analogia fra graffiti e crop circles, l'anonimato degli autori. La differenza fra i crop circles e i graffiti è però enorme: i cerchi forniscono allo spettatore un luogo "magico" in cui sentirsi parte integrante di un mistero e in cui entrare per vivere un'esperienza con tutti i sensi, unica, irripetibile. I cerchi sono dei "templi temporanei" in cui chiunque può entrare e celebrare il proprio culto, i graffiti no.


    Pasquale Filippone

    Edited by Rocco007 - 14/7/2008, 20:19
     
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    I "cerchi italiani" del 2008



    Quest'anno comparsi già 17 disegni



    Dall’inizio dell’anno a oggi nel nostro Paese sono apparsi 17 misteriosi disegni: sei in Piemonte, tre rispettivamente nelle Marche e in Emilia Romagna, due in Lombardia e due Veneto e due tra Sicilia e Campania. Di solito la mattina, gli agricoltori o i passanti trovano le coltivazioni tutto d'un tratto appiattite e disegnate figure geometriche elaborate e complesse. Due “crop circle” piemontesi si contendono la palma del più bel “pittogramma italiano” di quest'anno: sono i cerchi di Pontecurone (Alessandria) e il sole di Villanova d’Asti. Ecco la mappa provvisoria dei disegni nel grano sparsi nei campi e nei terreni agricoli italiani.

    M A P P A dei Cerchi



    Edited by Rocco007 - 14/7/2008, 20:46
     
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  7. ROS533
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    Qui e' possibile visionare
    un Archivio di immagini di Crop Circles dal mondo...
    (dal 1990 al 2008- incompleto il 2007)


    http://www.ufonetwork.it/cerchi_database.asp

     
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    BUON VIAGGIO ALL'INTERNO DEI CERCHI NEL GRANO



    Le caratteristiche più salienti del fenomeno sono le seguenti:
    1)la costruzione di tali cerchi è possibile solo dall'alto e sono stati fatti per essere visti dall'alto;
    2)tutti i ricercatori e studiosi del fenomeno sono concordi nell’affermare che non esiste una tecnologia terrestre conosciuta in grado di creare tali cerchi;

    Caratteristiche grano



    3)La tecnica con cui vengono piegati e intrecciati gli steli delle piante che, peraltro, continuano indisturbate la crescita in quella posizione, è estremamente precisa e non permette contraffazioni;
    4)la comparsa dei Crop Circles nei campi è improvvisa. La misteriosa forma di energia impiegata dai circlemakers è stata a volte sentita da alcuni testimoni e descritta come un crepitio simile allo scoppiettare dell'elettricità statica. La particolare tecnica con cui è piegato il grano è il marchio di autenticità del cerchio. I bordi sono sempre definiti e netti, le piantine non subiscono nessun danno apparente, continuando la loro crescita in quella posizione, ma le spighe, se controllate in laboratorio, presentano prove di mutazione genetica; inoltre il 40% dei chicchi è deformato contro lo zero% degli altri chicchi delle spighe fuori dal cerchio. I nodi delle piantine che hanno subito il trattamento sono più grossi degli altri. Alterazioni simili sono state ottenute introducendo piante di grano in un forno a microonde per due minuti. Questi indizi possono far pensare che per costruire i cerchi siano impiegati fasci di microonde a bassa frequenza.
    Il fenomeno è diventato pubblico negli anni Settanta, anche se i contadini inglesi hanno dichiarato ripetutamente che, negli anni Ottanta fino ad oggi, la produzione è aumentata in quantità e qualità. Dal 1991 ad oggi, l'attività di questi misteriosi signori degli anelli non è cessata ma i loro disegni si sono ulteriormente complicati e sono apparsi anche in altri Paesi, come in Germania, in Francia, in Australia, in Russia, in Giappone ecc., ma il sud dell'Inghilterra continua ad essere la loro meta preferita.

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    Cerchio di Northamptonshire



    Il fenomeno dei cerchi nel grano ha assunto degli aspetti che riguardano anche elementi scientifici ma anche parapsicologici ed esoterici. Negli ultimi otto anni infatti, i cerchi hanno in larga parte rappresentato simbologie esoteriche. E’ questa quindi una chiave di lettura per capire il messaggio del fenomeno attraverso un metodo comparativo. Molti pittogrammi presentano analogie con i simboli tradizionali, altri apparentemente sono del tutto sconosciuti, anche se la costante del cerchio rimane importante. Il cerchio è un segno che offre rifugio, sicurezza, tranquillità. Trasferendo il significato nella simbologia religiosa, le popolazioni tribali, quando eseguono un rito, circoscrivono un'area al cui centro sta il sacerdote; gli indiani americani eseguono le danze e i canti propiziatori in cerchio, l'assemblea degli anziani si riunisce circondando il fuoco sacro, il mago compie il rituale dentro al cerchio. Anche i mandala (che significa cerchio) sono sempre circoscritti, l'ostia è rotonda, il calice sacro è rotondo. E gli esempi potrebbero essere molti altri. Per capire cosa ci stanno comunicando i circlemakers attraverso i loro simboli bisogna definire a larghe linee alcuni dei modelli esoterici tradizionali.


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    Manubrio



    Che cosa ci mostrano i pittogrammi globalmente? Generalmente si tratta di due o più cerchi uniti dall’asse centrale che è il prolungamento del raggio centrale che divide i cerchi in semicerchi, quindi è un asse che assicura una unione fra due o più centri. Nelle varie tradizioni esoteriche, questo asse e il suo prolungamento viene definito l’Asse del Mondo che assicura un’unione fra il Polo Celeste e il Polo Terrestre che è raffigurato simbolicamente al di sopra delle cupole delle chiese e degli stupa buddisti da quel pinnacolo che fuoriesce. In conclusione possiamo leggere quei pittogrammi come una unione che sta avvenendo fra il superiore e l’inferiore nel senso figurato dell’espressione dato che il superiore in questo caso rappresenta colui che sta sopra-alla-terra cioè viene dall’alto (Analogo al cerchio superiore) fuori nello spazio, l’inferiore invece è colui che sta sotto il cielo-spazio (analogo al cerchio inferiore). Questa affermazione si può ricollegare al fatto assodato che cerchi e pittogrammi sono visibili nella loro interezza solo dall’alto quindi, metaforicamente, sono messaggi che vengono dall’alto.

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    Cabala



    L’albero della vita L’elemento aria nel glifo dell’Albero della vita è rappresentato dalla colonna di mezzo in analogia con l’asse del mondo. Di questo elemento i cabalisti dicono che è equilibratore; infatti la colonna di mezzo è detta Pilastro dell’Equilibrio; ora il cerchio del Figlio è situato proprio al centro di questo pilastro, la sua arma è la spada, nel vangelo di Giovanni il Cristo è chiamato il Verbo o Logos Divino quindi la Parola era il suo strumento di battaglia. Queste considerazioni ci permettono di elaborare per associazione di idee alcuni prospetti teorici: come discusso sopra l’asse centrale presente in moltissimi pittogrammi ci mostra l’unione fra due o più centri, quindi avverrà un’unione; questa sarà equilibrata (cioè senza traumi) o equilibratrice perché avverrà attraverso il Pilastro dell’equilibrio; tale unione sarà effettuata attraverso il verbo cioè ci sarà una comunicazione di verità; il verbo verrà comunicato dal figlio, cioè un essere non interamente umano ma con sembianze di uomo; quest’uomo sarà un capo, dominerà. Queste conclusioni possono sembrare molto azzardate e fantasiose eppure i pittogrammi che passeremo ad analizzare ora le confermeranno, il simbolo del figlio è già apparso diverse volte.


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    Crop triangolari



    Ho riunito, come facenti parte dello stesso gruppo, alcuni pittogrammi a forma triangolare in quanto molto ricorrente: Questi determinano i tre principi superiori definiti nella cabala i TRE SUPERNI, il n. 1 Principio Divino, il n.2 il Padre, il n. 3 la Grande Madre. Se invertiamo il senso di lettura dei pittogrammi, cioè guardiamo i triangoli con la punta rivolta verso il basso, avremo ancora il principio maschile e femminile uno di fronte l’altro ma il terzo cerchio di sotto rappresenterebbe il Figlio, quello che nella religione cristiana è il tramite attraverso cui è possibile conoscere il Padre. Rimanendo nel contesto di un messaggio che ci viene dato dai circlemakers, si potrebbe ricavare da tutto l’insieme una frase di questo tipo: “Il padre e la madre renderanno manifesto il figlio”; oppure: “Il padre e la madre si manifesteranno al figlio”, intendendo come padre e madre loro, i circlemakers, e il figlio siamo noi terrestri. Se l’ultima interpretazione fosse esatta allora Zecaria Sitchin avrebbe ragione e in ogni caso ci stanno preannunciando che Loro stanno arrivando. Il triangolo con la punta rivolta verso il basso di per se stesso è il simbolo dell’Acqua che a sua volta è rappresentata dalla coppa (il calice) cioè il recipiente atto a contenere, nel nostro caso particolare deve contenere la conoscenza quindi ancora una volta traspare il significato dell’annunciazione di un dato, di qualcosa che coinvolge loro quanto noi.

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    Logos del sole



    Se analizziamo il cerchio superiore del pittogramma chiamato il Logos del Sole ci accorgeremo che i sei segmenti disposti regolarmente a sessanta gradi, se prolungati fino al centro riproducono né più né meno il monogramma di Cristo quale ci appare in molte chiese; ne può apparire casuale la sua somiglianza ad un sole a sei raggi in quanto anticamente i primi cristiani vedevano nel simbolo del sole un simbolo del Cristo perché, se il sole veniva venerato come datore di vita del nostro pianeta e, quindi, era il Principio Divino, nondimeno il Figlio nella sua manifestazione terrena rappresentava il tramite attraverso cui conoscere il Padre. Se da un lato è frustrante per il ricercatore cercare di scoprire il messaggio celato dei circlemakers nondimeno è entusiasmante la scoperta di una conoscenza così esatta di questi simboli da parte di una civiltà che possiamo definire aliena.

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    La Rosa



    Un esempio lampante di questa conoscenza è il pittogramma chiamato “La Rosa” apparso a Littlebury Green. Come è possibile vedere nella ricostruzione anche questa volta ci viene riproposto un simbolo antichissimo cioè l’esagramma, la stella a sei punte chiamata anche sigillo di Salomone. L’Esagramma è un simbolo del macrocosmo, il triangolo superiore è lo Spirito che interagisce con la materia, il triangolo inferiore, perché sia possibile questa interazione deve prima avvenire una unione fra i due così ci ritroviamo davanti al concetto espresso prima. In numerologia il n. 6 è considerato un numero particolare perché è formato da due ternari (3+3=6). Questi sono identificati tradizionalmente con i due triangoli equilateri che formano l’esagramma, il superiore è il potere spirituale, l’inferiore il potere temporale, il Figlio Divino si comporta come il Padre e deve possedere tutte le potenzialità per regnare in cielo e in terra. Questo è il motivo essenziale per cui gli antichi monarchi erano capi dello stato e della chiesa; Zecharia Sitchin nel libro “Il dodicesimo pianeta” descrive come venne creato il primo sovrano umano che doveva servire da ponte di comunicazione fra le decisioni prese in cielo dagli dei.

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    L'Albero della Vita Cabalistico



    Nel mese di maggio del 1997 è apparso a Burderop Down nello Wiltshire un immenso pittogramma riproducente l’Albero della Vita cabalistico, questo presuppone che “loro” ne conoscano il significato e le associazioni di idee presentate possono essere considerate molto meno fantasiose di quello che sembrano. Quel pittogramma potrebbe essere un indizio orientativo come se ci avessero fornito una chiave di interpretazione di quei simboli che possono essere applicati all’albero, e sono veramente tanti. Oggettivamente sappiamo che l’Albero della Vita è un modello cosmico, soggettivamente l’atto volontario dei circlemakers di costruire un modello di mondo uguale al precedente ma attraverso una nuova dimensione vitale più estesa e qualitativamente superiore. Quindi una progressione rispetto al passato. E’ tra il 1996 e il 1997 che il fenomeno dei Crop Circles ha assunto nuova dimensione, grazie alla complessità geometrica delle forme materializzatesi al suolo e alla loro valenza simbolica, fondamentale per ottenere una chiave interpretativa, non tanto del fenomeno, quanto del messaggio che in esso è celato. Pare infatti che ci sia stata fornita la chiave per capire almeno una parte delle forme apparse in questi due anni, una vera e propria “Stele di Rosetta” dei Crop Circles, che aspetta di essere interpretata e applicata affinché sia possibile decodificarne il contenuto. A parte l’“albero della vita”, apparso a Burderop Down il 3 maggio 1997, già discusso, assumono grande importanza le forme materializzatesi anche al di fuori dei confini bretoni. Soprattutto quelle tedesche che, per complessità, hanno eguagliato quelle inglesi.

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    Spirale degli indiani Hopi



    Nel 1996 in Inghilterra sono apparsi alcuni tra i più bei Crop Circles di sempre. Uno dei simboli principali che legava le diverse formazioni era la “Spirale”. Pur nella diversità delle raffigurazioni, questo elemento comune risaltava agli occhi degli studiosi, imponendo alcune domande che solo in parte hanno trovato risposta. Essendo il fenomeno dei Crop Circles prettamente figurativo, ne doveva scaturire un’interpretazione associata ai simboli. Effettivamente il tema della spirale è rappresentato sin dall’antichità quale simbolo sacro. La troviamo incisa dagli Hopi tra i petroglifi di Chaco Canyon, New Mexico, fino ai bassorilievi celtici dei megaliti inglesi, in una similarità figurativa che sconvolge. Ma cosa rappresenta la spirale? Vi sono diverse interpretazioni collegabili a diversi Crop Circles, ma la spirale ritrae soprattutto un movimento. La rotazione è infatti una delle forze primarie dell’Universo. Tutto ciò che appartiene al creato ha un movimento a spirale attraverso il tempo e lo Spazio, e questo ci porta inevitabilmente al concetto di unione e corrispondenza tra Macrocosmo e Microcosmo.

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    DNA



    Nel Macrocosmo le galassie si muovono a spirale,e gli stessi sistemi solari viaggiano nel cosmo compiendo un movimento spiraliforme. In essi si sviluppa la vita attraverso un continuo ciclo di inseminazione cosmica. All’opposto, nel Microcosmo, l’atomo, come una galassia dell’infinitamente piccolo, è dotato di uno spin, un’energia di rotazione che è alla base della materia. Così il DNA è formato da una sequenza spiraliforme che è pilastro della vita stessa.

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    DNA



    Questa similarità tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo è stata disegnata al suolo dai "Circlemakers" con grande precisione. Prima il 17 giugno 1996, in località Alton Priors, nel Wiltshire, dove una doppia ellisse del tutto simile al DNA è stata riscontrata in un campo di grano. Il simbolo della vita era stato riprodotto fedelmente.

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    Galassia



    Dall’infinitamente piccolo, i Circlemakers, sono passati a rappresentare l’infinitamente grande: la mattina del 29 luglio 1996, una dei più grandi pittogrammi mai apparsi, formato da ben 189 cerchi diversi è stato trovato presso Windmill Hill. Ritraeva, senza ombra di dubbio, una spirale, la cui forma ricordava una galassia, proprio come la nostra Via Lattea. Il passo era compiuto. Anche il Macrocosmo, o meglio, la forma base della materia universale, era apparso in Terra. Il legame “DNA-galassia”, “Uomo-Universo” veniva, con queste due splendide formazioni, rafforzato e lasciato alla capacità interpretativa degli studiosi.


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    Sezione Aurea e diagramma di Fibonacci



    Se l’uomo è destinato a tornare al cosmo, come avverrà tutto ciò? I crops sembrano ancora una volta contenere la risposta ed è ancora la spirale a indicarci la strada. Il 7 luglio 1996, presso Stonehenge, è apparsa una meravigliosa formazione a spirale. E’ il simbolo della “Sezione Aurea” (che per i Greci rappresentava la perfezione) e del “Diagramma di Fibonacci” (da Leonardo Fibonacci, matematico del XIII° secolo). Questa forma è il risultato di una sequenza di numeri interi, nei quali ogni singolo valore è dato dalla somma degli ultimi due (vedi figura). Ogni valore ottenuto è riportato in un diagramma che assume la forma di una spirale, perfettamente coincidente con quanto rappresentato nel crop circle di Stonehenge: forse i "circlemakers" hanno voluto comunicarci come è possibile arrivare al cosmo. Infatti la spirale aurea è basata sul valore di 1,615 che è un numero ricorrente in natura, riscontrato nel fiore di girasole così come nella spirale delle galassie. E’ inoltre presente nella doppia elica del DNA. La sequenza numerica di Fibonacci, così concepita, basilare per la geometria sacra delle civiltà antiche, è la chiave per capire come la natura disegni le sue creature (alberi, fiori etc.). E’ inoltre uno dei fondamenti della fisica convenzionale. E' quanto stiamo scoprendo oggi, accettando il fatto che l’Universo abbia più dimensioni o passaggi intercomunicanti nei quali i nostri visitatori viaggiano senza problemi, utilizzando delle feritoie in una griglia interdimensionale che si dischiude esattamente come una spirale. Gli antichi lo sapevano già, quando costruivano i loro monumenti sacri rispettando la “spirale aurea” (forse l’intero complesso di Giza, edificato sulla base della spirale aurea, aveva anche la funzione di collegare una dimensione all’altra).

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    Diagramma di Alton Barnes



    Il passaggio che l’uomo dovrà attuare affinché possa tornare al cosmo, è quello di applicare l’energia in modo costruttivo, in un atto di trasformazione che deve coinvolgere anche il suo corpo eterico, o meglio le sue energie vitali di base. L’archeologo Michael Morris, in un articolo pubblicato nel 1974 dall’ “Irish Archaeological Research Forum”, ha scritto che “la spirale dell’arte megalitica bretone e non a caso l’Inghilterra è la patria del fenomeno, al suo livello più astratto di significato, potrebbe avere espresso il concetto di energia vitale, di energia cosmica e dei ritmi vitali ai quali l’uomo primitivo si interessava”. Che tanto primitivo non doveva essere se era in grado di conoscere i segreti e le forme del Microcosmo e del Macrocosmo. Lo sapeva bene anche Wilhelm Reich. Nel suo trattato “La Sovrapposizione Cosmica” Reich spiegò la forza della creazione come l’imposizione nella sostanza primordiale di due correnti, due energie “orgoniche”: “Forza Vitale” e “Prana”. Nell’atto di combinarsi queste due energie darebbero vita ad una spirale energetica alla base della formazione delle prime particelle, delle galassie e degli uragani.Il Prana è un’energia presente in natura che, stando alle tradizioni orientali, l’uomo può canalizzare attraverso la meditazione, favorendo un processo di crescita interiore e di sviluppo delle capacità di utilizzo e gestione del Prana stesso (si pensi alla capacità che hanno i pranoterapeuti di guarire con l’imposizione delle mani). La meditazione quindi è vista come catalizzatore energetico, fondamentale per trasformare l’uomo e avvicinarlo al cosmo quale suo ambiente originario.Questo messaggio è stato riscontrato in uno dei pittogrammi impressi dai Circlemakers ad Alton Barnes l’undici luglio 1997. Ritrae una griglia formata da più cerchi satelliti, al cui centro un unico grande cerchio ne è il nucleo. E’ l’esatta replica della griglia energetica del corpo di luce nella meditazione “Merkaba”. In questa tecnica, ogni individuo canalizza intorno a sé è un campo energetico spiraliforme che perfeziona il nostro corpo di luce (o corpo eterico) e lo riequilibra, evolvendo così anche il corpo fisico. I creatori dei cerchi dovevano intendere proprio questo quando hanno disegnato ad Alton Barnes il campo energetico del corpo di luce Merkaba.

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    Vesica Piscis



    Identico messaggio è rilevabile nella formazione apparsa ad Ashbury, nell’Oxfordshire, alla fine del luglio 1996. Rappresenta due sfere interconnesse fra loro, di enigmatico significato. Alcuni avevano associato il disegno a due lune che si compenetravano, ma in realtà il messaggio della formazione appare legato al “Vesica Piscis”, cioé il simbolo dei pesci, nonché di Cristo, che i primi cristiani usavano per indicarne la figura e l’era della sua comparsa - l’era dei Pesci, nella quale ancora viviamo ma che presto sarà sostituita dall’Acquario. Le due sfere rappresentavano Cielo e Terra, Spirito e Materia, e l’area di unione era la compenetrazione delle due componenti in un solo singolo elemento. Secondo la tradizione cristiana il Cristo fu mediatore tra cielo e Terra e unico essere in cui si fondevano materia e spirito coscientemente. Allo stesso modo questo simbolo indica la dualità e l’unità, quindi la necessità dell’uomo nel prendere coscienza della sua natura sia dualistica che unitaria, quale entità formata di spirito e materia. Un compenetrarsi nella coscienza Cristica e nei suoi insegnamenti, come il crop circle di Ashbury suggerisce.

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    Delfinogramma



    La figura di Cristo è riscontrabile anche nei “delfinogrammi” apparsi nel 1991 nel Wiltshire (sette in tutto). Molti scritti dei primi cristiani associavano la figura del Maestro al delfino e non ai pesci. Nel corso del tempo questa correlazione è andata scomparendo, a causa dei numerosi riferimenti alla figura dei pesci del Nuovo Testamento, conseguentemente il concetto di coscienza, associato al delfino, è stato sostituito dal simbolo del pesce. Ancora oggi però il delfino viene utilizzato per rappresentare l’espansione della coscienza, l’armonia con l’Universo e il processo di ascensione. In definitiva, il passaggio dell’uomo ad un nuovo stadio evolutivo e quindi il ritorno alle stelle, non può prescindere da una maggiore consapevolezza verso il proprio essere nella sua globalità, fisica ed eterica, attraverso un processo di espansione della coscienza. Ciò presuppone una maggiore attenzione verso la componente sottile, affinché venga rotto il disequilibrio energetico tipico di quest’era per riportarlo ad una situazione di armonia. Un uomo più consapevole della sua reale natura, che non esporterà nell’Universo i suoi istinti violenti.

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    Stella Fiammeggiante



    Anche la stella a cinque punte apparsa a Bishop Cunnings il 13 luglio 1997 è inseribile nello stesso contesto. I filosofi antichi la utilizzavano quale simbolo di conoscenza dei misteri della creazione e la associavano alla luce della vita. Le scuole iniziatiche presentavano la stella a cinque punte sullo sfondo di un insieme di raggi o fiamme luminose, proprio come mostrato dalla formazione di Bishop Cunnings. Gli iniziati la chiamavano “Stella Fiammeggiante”, simbolo supremo dell’esoterismo e della Luce. Eliphas Levi, tra i più noti scrittori esoteristi, afferma che la Stella Fiammeggiante rappresenta l’onnipotenza del pensiero e della meditazione. Il numero cinque, inoltre, simboleggia l’uomo, considerato come mediatore tra Dio e Universo. E’ per questa ragione che la figura umana si inscrive perfettamente in una stella a cinque punte, cosiderata dagli iniziati anche simbolo del Microcosmo. Secondo lo Yogi indiano Yogananda, “l’anima intravede nella stella a cinque punte la porta d’uscita verso l’infinito”, cioé il Macrocosmo rappresentato invece nella Cabala ebraica dalla stella a sei punte (vedi dossier Alieni n° 11, “Archetipi Cosmici”) anch’essa riscontrata costantemente nelle formazioni inglesi. Siamo ancora una volta di fronte al concetto di unione tra Microcosmo e Macrocosmo, perseguibile dall’uomo attraverso la forza della meditazione. Concetto fin troppo ripetuto dai Circlemakers, che sembrano volercelo comunicare mediante i simboli più disparati.

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    Dedalo e Labirinto di Gotland



    Al di là di significati metafisici, il nostro obiettivo era quello di esplorare esclusivamente quanto rappresentato da alcuni cerchi rispetto alla simbologia ad essi accostabile. Un esempio: la sorprendente formazione a labirinto materializzatasi in Germania il 28 luglio 1997, a Elhen. Essa è identica ai labirinti incisi dagli Hopi ad Oraibi e Casa Grande, in Arizona, al dedalo cretese di Cnosso, all’incisione rupestre di Tintagel in Cornovaglia, a quella di pietra e muschio presente nell’isola di Gotland (letteralmente "Terra di Dio" ) in Svezia e a Madras in India. Qual’è il significato di tale raffigurazione così diffusa tra i popoli dell’antichità? Per gli Hopi questo labirinto veniva chiamato “Tàpu’at”, cioé “madre e bambino”, ed era il simbolo della "Madre Terra". La croce centrale, direttamente connessa al dedalo, rappresenta il “padre Sole” donatore di vita, mentre le linee concentriche formano l’intero “Piano Universale” del Creatore, che l’uomo deve seguire nella sua strada della vita. Per gli amerindi si tratta di un simbolo equivalente all’albero della vita e rappresenta il cordone ombelicale e membrana fetale della madre Terra che dà alla luce suo figlio. Esso quindi, nella sostanza, rappresentava e rappresenta tutt’ora per gli Hopi, come afferma Frank Waters nel suo The Book of The Hopi, “ la rinascita spirituale di un nuovo mondo dal precedente” (vedi anche Dossier Alieni n°10, “Gli avi del cielo”). Di identico significato i medesimi labirinti presenti altrove nel mondo. Sono tutti collegati con l’albero della vita e quindi al tema della rinascita. E’ questo il nucleo del messaggio che i "Circlemakers" ci stanno comunicando. Un messaggio che fa perno sul concetto di rinascita. Agendo maggiormente su noi stessi, attraverso lo sviluppo delle energie “prana” in noi latenti, i "Circlemakers" sembrano dirci che saremo in grado di generare una nuova Terra, un nuovo mondo, più equilibrato e armonioso. Se vi riusciremo, potremo, come genere umano, riaprire “la porta delle stelle” , tornare al cosmo e ritrovare la nostra vera origine. Quella di una razza generata da una civiltà extraterrestre con un’impronta genetica di natura cosmica, oggi ancora celata nel nostro DNA. Siamo mediatori tra microcosmo e macrocosmo e ne prenderemo coscienza, ma solo dopo un evento che dovrebbe cambiare il corso della nostra storia. Il futuro lo smentirà o lo confermerà. Personalmente credo che il fenomeno dei Crop Circles rappresenti l’espressione più nobile di comunicazione da parte di questi esseri, certamente elevatissimi tesa a stimolare le energie in ciascuno di noi, tanto che meditazioni di gruppo sono una costante all’interno delle formazioni durante il periodo estivo. Inoltre il loro posizionamento corrispondente alle Leys, le linee energetiche della Terra, potrebbe essere funzionale al messaggio stesso che è celato nel fenomeno. Un’azione tendente sia a riequilibrare le disfunzioni planetarie causate dall’azione umana (effetto serra, buco nell’ozono, variazioni a singhiozzo del campo magnetico dovute ad esperimenti nucleari etc.) che a riequilibrare energeticamente l’uomo, al fine di migliorarlo. Non a caso gli Hopi chiamano “Madre” la Terra, e “Figlio” l’uomo.
     
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  9. chasqui
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    e' al limite della demenza continuare ad affermare l'origine umana dei pittogrammi nel grano. credo che quelli del cicap vengono finanziati da non so' chi, al solo fine di screditare il fenomeno. bravi continuate cosi' che il baratro e' vicino.

    :IHIHIHI: :IHIHIHI: :IHIHIHI: :IHIHIHI: :bacio: :ahahah: :sick: :( :unsure: :alienff:

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  10. Nikolay
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    Amo gli argomenti sugli Ufo,io ci credo ad altre forme di vita,ho letto anche molti libri sugli ufo,anche se i cerchi nel grano(crop circles) non è roba aliena,tempo fa ho visto il programma Voyager che spiegava come si fa un cerchio nel grano.
     
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    Io, grande appassionato di
    ufologia vi "smonto" tutti i Crop circles



    Scritto da: Flavio Vanetti

    Nel 2009 l'opera migliore della cosiddetta Land Art è stata dunque italiana. L'ha realizzata in un campo trebbiato del Veronese il pittore Dario Gambarin: non ha usato il pennello, ma il trattore. E il suo capolavoro, l'Obama che nasce dalla terra, è stato addirittura recensito dalla Bbc. La notizia, pubblicata un po' da tutti i siti di informazione, mi consente di aprire finalmente un varco in una terra (gioco di parole voluto, in fondo...) che non avevo mai frequentato nel blog: i Crop circles, cioè le figure particolari che appaiono nei campi (ma ci sono anche dei Crop circles nell'acqua...), e che tanti vorrebbero ricondotte agli alieni. Come ben sapete, parecchi dei frequentatori di Mistero bUFO, sono appassionati della materia (il mitico Tigrino, da Mosca, apre l'elenco); ma io non l'ho mai trattata anche perché, effettivamente, sono un po' perplesso circa la relazione disegno nel campo-extraterrestri. La Land Art esiste da un bel po' ed ha ormai strumenti raffinatissimi. Ma era giusto, prima o dopo, entrare anche in questo mondo controverso. Per cominciare, però, ho voluto ricorrere al pensiero di una persona, Giancarlo - sì, lo stesso che colleziona francobolli a sfondo ufologico - che mi ha sempre dichiarato la sua titubanza a credere a certe cose. Lui è un ufologo diciamo così, critico. Ha lavorato per anni per il Cisu, e credo lavori ancora, ma è piuttosto seccato dai "rumori di fondo" (parole sue) che disturbano la corretta percezione del fenomeno degli oggetti volanti e dei relativi annessi e connessi. Mi ha così inviato un testo che stronca di brutto i Crops. E da qui partiamo per il dibattito, che mi auguro ricco e proficuo. Nota 1: non sto prendendo le distanze dagli alieni, resto tra i credenti (ma non necessariamente tra coloro che associano Crops ed extraterrestri). Nota 2: dato l'elevato contenuto di miscredenza della lettera ricevuta, se ne sconsiglia la lettura ai minori di 18 anni e a chi ama ET.

    "Non ti nascondo che ho sempre avuto una certa riluttanza ad occuparmi dell'argomento che per me ha poco a che fare con l'Ufologia (sì, quella con la U maiuscola). Quando se ne cominciò a parlare, credo intorno al 1995, cercai di documentarmi. Rimasi sconcertato. Allora andava per la maggiore un libro di Colin Wilson, se non ricordo male. Belle foto, belle didascalie, ma di evidenze scientifiche nulla. O meglio, l'autore ne elencava: cani che abbaiavano all'interno dei crop, gatti che si turbavano, sensitive che avevano strane percezioni ed altre amenità del genere. Brrr... Dopo le cose non andarono affatto meglio. Ci fu un altro libro di un certo Haselof, osannato dalla critica extraterrestrialista, o qualcosa di simile (qui vado un po' a memoria: non ho avuto tempo di verificare nel mio archivio). C'erano osservazioni su alcune anomali delle spighe. Ma erano molto, molto opinabili eppure venivano spacciate come prove certe. D'accordo, le formazioni sono spettacolari e sul significato dei simboli riprodotti si possono versare fiumi di inchiostro, fare mille e bellissime congetture, dire anche cose sensate o addirittura profonde. Ma le perplessità sull'origine aliena o esotica rimangono e mi lasciano molto dubbioso. Ecco alcune mie riflessioni. Data per scontata l'origine esotica dei crop circles, qual è il loro significato? Sono dei messaggi? Sono ammonimenti all'umanità da parte di esseri superiori, di qualunque natura essi siano? Se così fosse, perché devono essere così complicati? I messaggi sono per tutti o solo per una parte di "eletti" capaci di interpretarli (di vendere un po' di libri, alcuni veramente autentica spazzatura)? E' come se io e te fossimo in auto assieme. Guidi tu e io mi accorgo che non hai visto un ostacolo e che stiamo andando a sbattere. Ma io, anziché urlarti "frena!", mi metto a recitare un brano della Bibbia o della Baghavad Gita dal quale tu dovresti evincere che c'è un pericolo e che devi rallentare di colpo... Io questi alieni non li capisco proprio. Attraversano l'Universo con spettacolari mezzi e poi rivelano i loro messaggi profondi a un venditore di panini del Monte Palomar o a una casalinga di Torino... Mutilano bestiame e lasciano carcasse in bella vista (pulire no, eh?). Tracciano meravigliosi ma incomprensibili segni nel grano e se capite bene, sennò arrangiatevi e comperatevi i Dvd di Forgione! No, proprio non li capisco: non è che forse saranno un po' pirla?... E poi. La perfezione e la complessità dei disegni dei Crop è andata aumentando negli anni. Se vedi i Crop degli anni Novanta e gli attuali, la differenza si nota. Stanno migliorando "la mano", indubbiamente. Ma, rimanendo negli anni recenti, raffronta una delle ultime formazioni inglesi e quelle apparse la scorsa estate a Torrechiara, vicino a Parma. O quelle apparse lo scorso anno in Piemonte. Le formazioni italiane sono, a occhio, più modeste, più piccole, meno elaborate nella grafica. Siamo forse meno degni degli inglesi? Perché loro si meritano disegnatori da Champions League e noi di Serie B? Forse perché l'Inter non vince mai la Champions? Ah, saperlo.... Riassumendo. Per occuparsi seriamente di Crop Circles, per prima cosa occorre investigare il mondo dei Crop Makers. La Land Art, corrente alla quale afferiscono, opera già dai primi anni 80 ed è in continua evoluzione. Il mondo dei CM è variegato e affascinante: qualche risposta in quella direzione la si troverà di sicuro. Un saluto a te e agli amici del blog".

    Giancarlo

    P.S. - Oltre ad avermi inviato questo testo, Giancarlo mi ha regalato un libro "Cum grano salis - Viaggio nel mondo dei cerchi di grano", scritto da Margherita Campaniolo. Me l'ha segnalato perché, a suo avviso, non rientra nel filone "spazzatura" da lui censurato. Ho cominciato a leggerlo, quando avrò finito dirò la mia. Ma confermo che mi pare ben fatto e interessante


    http://misterobufo.corriere.it/2010/01/ufo...rcles_ovni.html
     
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    Ufo e cerchi nel grano: un’interpretazione indica la data del 24/11/10, cosa accadrà?
    24.11


    I cerchi nel grano, conosciuti anche nella loro dizione inglese crop circles, hanno destato, fin dalle loro prime apparizioni, un particolare fascino esoterico ed interesse scientifico tesi a capirne la natura e le ragioni della loro presenza.

    A seguito del numero crescente di apparizioni dei cerchi nel grano (soprattutto in Inghilterra) a partire dalla fine degli anni settanta, il fenomeno è diventato oggetto d'indagine per determinare la genesi di queste laboriose figure. Varie ipotesi sono state sviluppate per spiegarne la nascita: dall'intervento puramente umano (figure create dall'uomo, principalmente come burla o manifestazione artistica) fino a quello paranormale e ufologico: gli alieni, in buona sostanza, lascerebbero volutamente tracce del loro passaggio terrestre disegnando figure geometriche complesse, all'interno delle quali sarebbe celato un messaggio a sostegno della loro esistenza.

    Ad alcuni di questi recenti cerchi si è tentato di dare un'interpretazione del messaggio utilizzando nozioni matematiche di abituale applicazione. In passato il loro messaggio è sempre stato molto oscuro e spesso venivano sottintese informazioni non facilmente individuabili e, peraltro, quasi mai chiare nel loro significato. Questa volta no, per tre recenti crop circles (22 maggio Wilton Windmill - UK; 13 giugno Poirino - TO - Italia; 21 giugno Vale of Pewsey - UK) il messaggio in essi nascosto parrebbe chiarissimo grazie all'applicazione di formule matematiche e del codice ASCII:

    "Noi che facciamo i cerchi nel grano vogliamo con questo disegno precisare la data che vi avevamo indicato nel precedente disegno impreciso, e quindi la data che dovete considerare è il 24 novembre 2010".

    Cosa dovrebbe accadere in questa data? Quale altra profezia starebbe per avverarsi? Tra le teorie più fantasiose che si leggono in diversi forum e blog dedicati all'atteso evento, ne emergono due dal significato contrapposto: per molti il 24 novembre sarà la chiara e inequivocabile manifestazione degli alieni (fin troppo scontato); per altri vi sarà lo scoppio della III Guerra Mondiale, riallacciandosi alle profezie di vecchi profeti come Baba Vanga e Matthias Stormberger. La nascita della nuova coscienza per mezzo dell'intervento alieno o la fine di un'epoca a causa della follia umana?

    Un dato è certo: la storia è sempre stata invasa da profezie riguardanti momenti precisi che avrebbero dovuto significare qualcosa di estremamente importante per l'umanità (predizioni di guerre, cataclismi, malattie, attentati, alieni). Profezie puntualmente smentite. In altri casi, fanno notare i più scettici, spesso si viene a conoscenza di una profezia dopo che l'evento "predetto" si è verificato, conferendo ad essa l'aspetto di semplice leggenda metropolitana e a molti profeti post eventum la fama di ciarlatani.

    Dunque, ancor prima del 2012, il genere umano avrà a che fare con il 24 novembre? Non resta che attendere.

    Pasquale Gallano
     
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    che ne sai tu dei cerchi nel grano....poesia di un amore profano.... image
     
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    CITAZIONE (Zino2010 @ 2/11/2010, 23:03) 
    che ne sai tu dei cerchi nel grano....poesia di un amore profano.... image

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    CITAZIONE (Zino2010 @ 2/11/2010, 23:03) 
    che ne sai tu dei cerchi nel grano....poesia di un amore profano.... image

    hahahaha ecco come smontare tutto in un'attimo!!!! :IHIHIHI:
     
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